Autore Topic: Bianconeri troppo superiori  (Letto 671 volte)

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Bianconeri troppo superiori
« : Lunedì 19 Agosto 2013, 10:58:41 »
www.corriere.it

Impressionante e poco italiana la capacità di andare in gol degli uomini di Conte

di Mario Sconcerti

Una vittoria impressionante, giusta nei numeri e nelle occasioni da gol, un po' larga per la facilità con cui la Lazio ha lasciato improvvisamente la partita mentre cercava di pareggiarla. La sintesi è una Juve troppo diversa, con una storia tecnica ormai quasi automatica e una capacità collettiva di andare in gol decisamente impropria per il calcio italiano. L'esempio viene dal secondo gol, quello che divide la partita. Calcio d'angolo della Lazio e gol in contropiede di Lichsteiner e Chiellini, due difensori.


È la prima vittoria della Juve da quando è ricominciata la stagione, arriva nel momento giusto. Non stupisce il punteggio, ma il niente che ha dovuto sopportare per arrivarci. La Lazio le ha dato fastidio con Candreva, ha qualche volta accelerato con Lulic, si è spenta subito con Klose ed Hernanes. La Juve ha retto e respinto giocando un calcio lento nella corsa ma veloce sul pallone, ignorando per tutto il primo tempo le sue due punte. Forse è questa l'unica riflessione da fare stavolta: Tevez nella fase di contenimento si perde in mezzo al campo ed è volentieri perso dai compagni. Non è un trequartista, è una prima punta. Infatti entra in partita quando la Juve fila in contropiede e lui può aspettare dentro l'area. In quella posizione meglio Vucinic che è un vecchio attaccante da marciapiede e conosce i tempi italiani. Ma sono osservazioni che diventano piccoli particolari nella partita della Juve, troppo squadra, troppo più equilibrata e piena di individualità. Esce Marchisio, un nazionale, e al suo posto dopo tre minuti Pogba apre il punteggio. Troppa differenza.

La Lazio fatica a essere pericolosa, la Juve è tornata a trovare spesso cinque difensori in linea più Vidal e Pogba. Impossibile andare oltre. Non è un problema di preparazione, dopo quaranta giorni non esiste un uomo giovane che non sia al meglio di se stesso. È un problema di calcio, di tecnica, di organizzazione, di qualità singola. La Juve è semplicemente più forte della Lazio. Ha giocato la partita aspettando i momenti adatti per dimostrarlo. La Lazio è rimasta prima sorpresa, poi si è come persa nella facilità di gioco dell'avversario. A una settimana dal campionato l'avviso è quasi troppo sicuro: nessuno è come la Juve. Ma c'è almeno un po' di tempo per capire se potranno crescere nuovi avversari, nella speranza che nel frattempo si abbandoni il terribile vizio del coro razzista.

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