Autore Topic: Lazio padrona assoluta del derby: massacrata una Roma moscia e pessina in difesa, è aggancio Champio  (Letto 353 volte)

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Grande derby, ma solo da una parte, la parte di Simone Inzaghi, che ha stravinto il duello con Fonseca per organizzazione e chiarezza di idee. Tre a zero, Lazio dirompente, come nei giorni migliori della stagione scorsa, doppietta di Luis Alberto, gol e partitona di Ciro Immobile (davanti al ct...) e partitona anche e soprattutto di Lazzari, padrone della fascia destra e protagonista in tutt’e tre le azioni da gol. Mai vista la Roma così moscia, confusa, disorientata, sbalordita dal dominio tecnico, tattico e atletico degli avversari, incapace di una qualunque reazione. Per accorciare in classifica la Lazio doveva vincere e c’è riuscita con una bellissima prestazione, ha sorpassato il Sassuolo, agganciato al quarto posto Napoli e Atalanta e ridotto a 3 punti il distacco dalla Roma.

IBANEZ FRASTORNATO - Due errori, il primo imperdonabile, il secondo piuttosto grave, commessi dal giovane brasiliano Roger Ibanez, hanno dato al derby dell’Olimpico il colore della Lazio. Sull’1-0 la difesa della Roma ha sbandato paurosamente. Ha cominciato Spinazzola con un rinvio di testa impreciso su un lunghissimo e perfetto rilancio di Reina (ecco perché gioca lui e non Strakosha) dopo un angolo della Roma; Smalling è scivolato, Immobile ha agganciato la palla e servito Lazzari a destra, ma Ibanez era in netto vantaggio, ha controllato nella sua area sbagliando però la posizione del corpo, ha tentato un rinvio mentre Lazzari, lesto come una lepre, lo stava rimontando, Ibanez è scivolato (ma i tacchetti quelli della Roma non li avevano controllati?), si è fatto rimpallare il tiro da Lazzari e a proposito di giocatori lesti Immobile c’è arrivato per primo e ha segnato. Sul 2-0, stessa pessima fase difensiva di Fonseca. Tocco di Luiz Felipe per Milinkovic da cui è partito un razzo in verticale per Lazzari che sullo scatto prolungato ha di nuovo schiantato Ibanez, sul contrasto l’ex esterno della Spal è andato giù in area, ha chiesto il rigore, la palla è rimasta lì, Luis Alberto gli ha urlato di passargliela che poi ci avrebbe pensato lui e così è stato. Lo spagnolo era solo al limite dell’area, Smalling era su Caicedo, Mancini su Immobile, Karsdorp su Marusic, mancava Villar sul suo connazionale, o Spinazzola. Mancava soprattutto l’attenzione della Roma. Detto questo il Var ha controllato la posizione di Caicedo sul tiro di Luis Alberto: era in fuorigioco davanti a Pau Lopez, in una posizione in cui ostacolava il portiere della Roma, ma Mazzoleni al monitor ha detto che il gol era buono.

LA DIFFERENZA - Sfruttando il gol di vantaggio dopo meno di un quarto d’ora, la Lazio ha giocato il suo calcio preferito, nello spazio, nella profondità. Ha lasciato l’iniziativa alla Roma che ha chiuso il primo tempo con un inutile 63 per cento di possesso palla. La squadra di Fonseca palleggiava con lentezza, senza fantasia e senza mai creare un pericolo a Reina. C’era tanto che non funzionava nei giallorossi, a cominciare dalla posizione di Veretout mai entrato in partita perché costretto alla marcatura diretta di Lucas Leiva. Ma se la Lazio perde in costruzione Leiva, ha comunque Milinkovic o Luis Alberto o Acerbi in grado di impostare, mentre ai giallorossi è mancato il dinamismo di Veretout, che infatti è stato sostituito nell’intervallo da Pedro: l’incarico che gli era stato affidato non aveva senso. La Lazio giocava un calcio opposto a quello della Roma, un calcio più sbrigativo ed efficace. I lanci rapidi e precisi di Milinkovic e Luis Alberto aprivano in due la difesa romanista. Velocità, tecnica, organizzazione, questo era la squadra di Inzaghi. Quella di Fonseca, invece, per tutto il primo tempo non è riuscita a coinvolgere Dzeko (ben controllato da Acerbi) una sola volta, ha iniziato discretamente Villar, ma poi anche lui si è perso in quel dedalo di passaggi che non portavano a niente. Non solo: Fonseca ha lasciato per oltre un’ora Ibanez in balìa di Lazzari, senza aiuti per il difensore brasiliano che dal duello è uscito a pezzi. Il primo romanista fuori partita era proprio il tecnico portoghese.

DOMINIO LAZIO - Nei primi 20' della ripresa la Lazio ha avuto tre occasioni nitide, costruite tutte in velocità e sfruttando lo spazio che si apriva fra la difesa e il centrocampo della Roma. In tutt’e tre le azioni il punto di forza era sempre lui, Ciro Immobile. Due volte come uomo-assist, la prima per Milinkovic, la seconda per Caicedo, ma Pau Lopez ha risolto tutto con due belle parate, la terza parata è stata ancora più bella, sul diagonale di Immobile che si era messo in proprio. I cambi di Fonseca (Pedro e Cristante) non davano cenni di vita calcistica, quelli di Inzaghi (Escalante e Akpa Akpro) sì. La Lazio ripartiva a suo piacimento e al quarto tentativo del secondo tempo ha segnato ancora. L’azione è partita per l’ennesima volta da Lazzari, ormai letteralmente imprendibile, tocco per Akpa Akpro, passaggio orizzontale al limite dell’area dove Luis Alberto, ancora una volta libero, ha preso la mira e piazzato la palla nell’angolino. La Roma non c’era più, aveva sbagliato il primo tempo e si stava facendo massacrare nel secondo. La Lazio, che invece finora aveva sempre avuto una flessione nella ripresa, era invece padrona assoluta.

IL TABELLINO: 

Lazio-Roma 3-0 (2-0 primo tempo)

Marcatori:
15' Immobile (L), 24', 67' Luis Alberto (L)

Assist: 24’ Lazzari (L), 67’ Akpa Akpro (L)

Lazio (3-5-2): Reina; Luiz Felipe (69' Patric), Acerbi, Radu (83' Hoedt); Lazzari, Milinkovic, Leiva (65' Escalante), Luis Alberto, Marusic, Caicedo (65' Akpa Akpro), Immobile (83' Muriqi). All.: Inzaghi.

Roma (3-4-2-1): Pau Lopez; Mancini (70' Mayoral), Smalling, Ibanez; Karsdorp, Villar (60' Cristante), Veretout (46' Pedro), Spinazzola (70' Bruno Peres); Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko. All.: Fonseca.

Arbitro: Daniele Orsato (sez. di Schio).

</br>Ammoniti: 11' Milinkovic (L), 20' Radu (L), 34' Mancini (R), 47' Acerbi (L), 60' Smalling (R), 62' Luiz Felipe (L), 63' Leiva (L), 71' Pedro (R), 90' Mkhitaryan (R)
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