Autore Topic: Rassegna Stampa 10.08.13  (Letto 538 volte)

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Rassegna Stampa 10.08.13
« : Sabato 10 Agosto 2013, 08:26:34 »
Lazio Prove di Juve (Il Tempo)
Sarà un test vero, l’ultimo prima della sfida di domenica 18 agosto contro la Juventus che metterà in palio il primo trofeo della stagione, la Supercoppa Italiana. Alle 16 al «Selshurst park» la Lazio affronterà il Crystal Palace, formazione appena promossa in Premier League (con un’aquila per simbolo proprio come l’Olympia biancoceleste).

Petkovic non ha chiesto altre amichevoli, oggi farà le prove generali prima di chiudersi da lunedì nel forno di Formello per preparare al meglio la partita contro i campioni d’Italia. I convocati sono stati ventitré: sono rimasti a Roma gli infortunati Pereirinha, Felipe Anderson e Vinicius, oltre che Stankevicius e Kozak. Il presidente Lotito non è partito ieri col resto del gruppo ma ha precisato l’importanza di questa sfida a soli otto giorni dal matche più atteso di tutta l’estate: «Vedremo contro il Crystal Palace il processo di maturazione a cui è arrivata la squadra durante questa fase di formazione. Dopo questa gara trarremo precise indicazioni sul nostro stato dell’arte». Interpretazione estensiva del lotitese: non si torna sul mercato se non per sfoltire una rosa con troppe spine a meno che Petkovic nelle prossime settimane non faccia l’esplicita richiesta di un altro attaccante. Ma prima bisogna vendere Kozak la cui mancata convocazione fa presagire ormai che il suo futuro lontano dalla Lazio sia segnato. È solo questione di tempo così come l’arrivo di Perea che sta aspettando il via libera dal nigeriano Sani nella casella degli extracomunitari.

Ma torniamo alla gara odierna dove Petkovic proverà il 4-2-3-1 dando subito fiducia alla coppia Ledesma-Biglia con Hernanes ed Ederson in lotta per il ruolo di trequartista alle spalle di Klose. Difesa titolare, Ciani, Novaretti e Cana partono dalla panchina a vantaggio di Biava e Dias. Nella ripresa via libera agli esperimenti ma il risultato comincerà a contare dopo la buona prova di Nizza e quella poco brillante di Atene.

Ieri ultima giornata di ritiro a Fiuggi con una piccola tegola: si è fermato Vinicus per una distorsione alla caviglia che lo costringerà agli esami strumentali nella giornata di oggi. Non va meglio al suo connazionale Felipe Anderson: il giocatore sente ancora dolore alla caviglia destra e ha rallentato molto durante l’ultima settimana. Altro che Supercoppa, slitta il suo ritorno in campo (ancora non ha toccato il pallone), i tempi si allungano facendo sorgere qualche inquietante domanda sul suo infortunio in Brasile. A questo punto l’obiettivo reale è la terza giornata di campionato fissata per il 16 settembre. Si spera.

Luigi Salomone


Lotito esclusivo: “ho offerto il rinnovo a Hernanes” (Corriere dello Sport)

La Coppa Italia nel derby con la Roma e un mercato pieno di acquisti. C’è grande entusiasmo intorno alla Lazio. Si può dire che sia l’estate più bella per il presidente Lotito?
«Se dovessi fare un consuntivo di questi giorni e degli impegni affrontati tra luglio e agosto, visto il caldo di Roma, direi di no… Diciamo che stiamo cercando di allestire una squadra ancora più competitiva salvaguardando gli equilibri economico-finanziari di una società che, vorrei ricordare, parte svantaggiata rispetto alle concorrenti. Ogni anno dobbiamo onorare una rata di tasse non pagate dalla precedente gestione con il Fisco per 6 milioni di euro. Significa accollare sui conti della Lazio la cifra equivalente del bilancio di un club di serie B».

La Supercoppa potrebbe diventare il quarto trofeo della sua gestione. Quanto ci tiene alla partita con la Juve?
«Non sono abituato a fare pronostici. Sarà una partita difficilissima. Affrontiamo la squadra più forte del campionato e che è diventata ancora più forte dopo lo scudetto. Ma, come Lazio, siamo convinti di non voler diventare gli agnelli sacrificali. Mi auguro sia una partita vinta sul campo. Se la squadra si presenterà determinata, unita, concentrata come è accaduto nella finale di Coppa Italia con la Roma oppure nel 2009 a Pechino con l’Inter di Mourinho, allora l’impresa diventerà possibile. Mi auguro prevalga, sotto forma di risultato, il merito».

Dispiaciuto di non essere tornato a Pechino o contento di giocarla all’Olimpico?
«Poter giocare la finale di Supercoppa a Pechino avrebbe dato un respiro internazionale all’evento e una possibilità di sviluppo importante per una società come la Lazio. In un momento di contrazione economica come quello che vive il nostro Paese avrei preferito Pechino per sviluppare sinergie, per la valorizzazione del marchio e per altri aspetti importanti nella vita della società. La Lega ha stabilito che d’ora in avanti l’Olimpico, inteso come stadio nazionale del Coni, possa diventare la sede fissa della Supercoppa come già succede per la Coppa Italia. Questo è un orientamento. Resta da risolvere il problema con la Cina e gli adempimenti legati all’ultimo anno di contratto».

Agnelli ha fatto ricorso contestando la ripartizione dell’incasso stabilita dal Consiglio di Lega. Che ne pensa?
«Rispetto a un mese fa spero che le tensioni si siano attenuate. Siamo già a 44 mila biglietti venduti, manca più di una settimana alla partita, speriamo che lo stadio Olimpico si riempia e non è poco considerando il 18 agosto a Roma. Se pensiamo che la Juventus fattura 250 milioni di euro l’anno dovrei dire che stiamo discutendo di quisquilie… E poi scusate, se si è discusso non è mica una responsabilità della Lazio…».
Questa partita dirà se la Lazio può diventare l’anti-Juve in campionato?
«No, è troppo presto e non è possibile fare questo tipo di valutazione. Tante altre squadre si sono rinforzate in modo importante. S’annuncia un campionato molto difficile, altamente competitivo. Penso all’Inter, alla Juventus, alla Fiorentina, al Napoli, alla Roma, al Milan. Non le ho messe in fila, le ho elencate in ordine sparso. Ma tutte hanno qualità e aspettative elevate. Io mi auguro che la Lazio riesca a esprimere tutte le proprie potenzialità e dia soddisfazione ai propri tifosi».

Spera di giocarla con Mauri la finale di Supercoppa?
«Non sono abituato a misurarmi con le speranze o con i pronostici, ma con i fatti. Allo stato attuale c’è una sentenza di primo grado di un organo come la Disciplinare che ha inflitto uno stop di sei mesi. Mi auguro che attraverso l’iter giudiziario sportivo Mauri riesca a dimostrare come sono andate realmente le cose. La verità non può essere quella che una persona riferisce di aver ascoltato da un’altra persona senza trovare riscontri nella realtà dei comportamenti. Non mi basta sapere che Zamperini e Mauri si sono fatti 80 telefonate per condannare una persona se non so cosa si sono detti».

La Lazio ha speso 26 milioni e non ha ceduto nessuno dei suoi big. Cosa significa?
«Significa che abbiamo la volontà di accrescere le potenzialità e la qualità della squadra. Vogliamo renderla più competitiva. Dipenderà molto dalla resa dei giocatori. Ad oggi, tutti quelli che avevamo in organico, sono stati valutati in modo positivo. Hanno avuto un buon rendimento, facendo parte integrante di un gruppo che ha voglia di continuare a crescere. Non è intenzione della società fare cassa attraverso i suoi gioielli. I gioielli devono restare con noi. Lo dicevo nel 2004 quando ho preso la Lazio. Un grattacielo non si costruisce sulla sabbia, ma sulle basi di cemento armato. Oggi fatturiamo un terzo rispetto alla Juventus e ci portiamo dietro un bilancio ulteriore di un club di serie B, ma attraverso la programmazione, l’organizzazione, lo spirito di sacrificio e una compattezza interna si possono raggiungere risultati ambiziosi. E questo si può fare, un passo alla volta, senza alienare i nostri giocatori. Tutte le azioni di mercato sono sempre state funzionali alla crescita della squadra. E’ successo di aver venduto alcuni giocatori, gli ultimi sono stati Kolarov e Lichtsteiner, ma soltanto perché lo avevano chiesto loro. E quelle risorse vennero reimpiegate per accrescere ed alzare la qualità e il livello della squadra».

La Champions è l’obiettivo della Lazio nel prossimo campionato?
«L’obiettivo è quello di dare il massimo. Sarei felice se la Lazio si esprimesse al 100 per cento, confido nelle potenzialità della squadra, sappiamo di aver allestito un gruppo importante ma anche che può capitare di non raccogliere ciò che si semina. Nella passata stagione siamo stati altalenanti per diversi motivi, quelli che chiamo i fattori imponderabili. Siamo partiti a razzo e poi siamo calati in campionato, penalizzati dagli infortuni. In Europa League non meritavamo di uscire ai quarti, sapete tutti come è andata. Poi è arrivata la Coppa Italia. Speriamo quest’anno di essere continui e di durare dall’inizio alla fine».

Il mercato della Lazio è chiuso oppure no?
«Lo ripeto spesso. Noi siamo sul mercato 365 giorni l’anno h24. Il negozio è aperto, non ho un orario in cui devo per forza alzare o abbassare la saracinesca. Faccio un esempio. Felipe Anderson lo volevamo e lo abbiamo trattato a gennaio, poi è arrivato a luglio. Il mercato è in funzione di ciò che succede, per migliorare la squadra non ci siamo mai tirati indietro. Ma un eventuale ingresso non è legato alle necessità. La grande soddisfazione di questa estate è che abbiamo portato a casa tutti gli obiettivi, e parlo dei giocatori, che volevamo. Li abbiamo presi tutti, non ne è saltato uno».

A proposito di acquisti realizzati, quando arriverà Perea?
«Perea sarà un giocatore della Lazio, è già stato acquistato, bisogna liberargli il posto. Stiamo lavorando per questo, lo tessereremo sicuramente. Ci sono stati degli intoppi e degli imprevisti. Succede quando uno ti dice una cosa e poi non la fa. Io se prendo un impegno lo onoro. Purtroppo non è così per tutti, ma risolveremo tutto».

Hernanes è disponibile a rinnovare il contratto con la Lazio?
«Come abbiamo già fatto per tanti altri giocatori, dopo la fine del mercato ci metteremo intorno a un tavolo e vedremo il da farsi. Esiste uno spirito di collaborazione, c’è un buon rapporto con il giocatore e con chi lo rappresenta, lo abbiamo constatato anche in tempi recentissimi. C’è da parte nostra la volontà di proseguire e mi sembra ci sia anche dall’altra parte. Sono convinto che non si creeranno contrapposizioni».

Hernanes resterà di sicuro oppure un’offerta di 30 milioni da qui al 2 settembre potrebbe farle cambiare idea?
«Ad oggi nessuno ha bussato alla porta, non mi fascio la testa prima di essermela rotta. Sono abituato a pormi un problema quando esiste, non prima. Non faccio voli pindarici oppure onirici. Non mi costruisco un film. Posso soltanto rispondere che la società non ha l’obiettivo di disfarsi di Hernanes, tutt’altro. Non c’è questa possibilità, non l’ho messo in vendita e mi sembrava di essere già stato chiaro».

Arriverà un attaccante nel caso in cui partisse Kozak?
«L’alienazione di Kozak passa dalla volontà del calciatore. E’ giovane, vede che alla Lazio non ha tanto spazio, ha ambizioni di giocare titolare, con maggiore continuità, come ha fatto in Europa League, dove è stato il capocannoniere del torneo. Passa attraverso la volontà di Kozak l’ipotesi di cessione. Ma ho sempre detto che qualsiasi azione di mercato dev’essere in funzione di una crescita della squadra, non può essere una diminutio. Quindi, se accadrà, nuove risorse verranno utilizzate per migliorare».

E’ vero che Preziosi le ha proposto Gilardino?
«Non lo so, è un amico, con Enrico (il presidente del Genoa, ndr) di battute se ne fanno tante. E poi se dovessimo dare retta a tutti i giocatori che sono richiesti o che sono offerti… Posso dire che abbiamo le idee chiare, sappiamo cosa fare e quello che serve, ci muoveremo di conseguenza».
Cosa chiede a Petkovic per la prossima stagione?
«Io chiedo all’allenatore di far esprimere la squadra al 100 per cento. Una qualità di gestione all’insegna della qualità della squadra. Deve portarla alle condizioni e alla concentrazione giuste per potersi esprimere al massimo. Sappiamo quali sono gli obiettivi e le difficoltà. L’importante è esprimersi».

Qual è il patto di cui parlava qualche giorno fa Tare tra Petkovic e la società?
«Abbiamo un buon rapporto con l’allenatore. E’ un rapporto di rispetto, di considerazione, di stima reciproca e su questa base bisogna creare insieme un percorso per la crescita e il rafforzamento della Lazio, senza alcun retropensiero».

La sintonia vale più di un legame scritto su carta, ma il contratto di Petkovic con la Lazio scade nel 2014.
«Sto cercando di sminare questa mentalità. Il rapporto tra un allenatore e la società è come un matrimonio tra moglie e marito, si persegue un fine comune, vale a dire la crescita della squadra, ottenere migliori risultati con il minor sforzo possibile. Se tutte le componenti remano nella stessa direzione, è più facile. Determinano un rapporto costruttivo senza scadere negli individualismi, si lavora nell’interesse primario della società. Con Petkovic c’è assonanza totale. vede la squadra come un collettivo, non ci devono essere ruoli di primedonne, il valore assoluto è quello del gruppo. Parlo di sinergia, di rapporto simbiotico: se viene meno c’è una preminenza del valore individuale».

Ci sono tanti giovani di belle speranze nella Lazio, state lavorando per il futuro.
«Vedete. Sono in controtendenza rispetto a quello che dicevano i mezzi di informazioni. Lotito non si occupa dei giovani, mi rimproveravano. Le risposte sono documentate con i fatti. Abbiamo vinto lo scudetto Primavera, c’è una sinergia con la Salernitana. E’ un processo di crescita fatto in casa. Penso ai ragazzi allevati a Formello. Prima Kozak, ora Rozzi, Crecco e gli altri. C’è un filo comune conduttore».

Tare ha parlato dei modelli di Borussia Dortmund e Schalke 04. Si arriva a risultati prestigiosi attraverso la pianificazione.
«Sì, ma non dobbiamo copiare dal Borussia Dortmind. Io questo tipo di politica l’ho cominciata a fare nel 2004, parlavo di una casa costruita sul cemento armato e non sulla sabbia. La società ha seguito un percorso, ora abbiamo un giornale, una radio, una televisione tra le migliori del settore per rendere più appetibile il prodotto Lazio, ma anche per avere maggiore appeal nei confronti dei giovani calciatori. Guardate Keita e poi Tounkara, ora Seck. Questo è il terzo ragazzo che viene a Formello dal Barcellona, non una squadra qualsiasi, significa che abbiamo appeal. E che c’è una capacità organizzativa importante. Io so perché. La filiera, la catena di comando, è molto corta, limitata, ristretta, così porta ad un’efficienza e a una programmazione che aiuta nel raggiungimento dei risultati».

Il progetto per l’Academy è pronto: quando il via ai lavori?
«Mi dicono, ma che ci vuole a fare i campi? Perché Lotito non parte? Il progetto è pronto, appeno ho il pezzo di carta in mano, parto per agire in tempi rapidissimi. Aspetto l’ok dal Comune di Formello. Ma intanto già molte cose abbiamo fatto all’interno del centro sportivo, gli studi televisivi e la radio per avere maggiore appeal, per riscoprire l’orgoglio dell’appartenenza. Ora, dopo aver rinnovato gli spogliatoi, stiamo ristrutturando il comparto tecnico. L’Academy è il futuro, tutto questo rappresenta anche un esborso di risorse, ma è fondamentale per la crescita del settore giovanile e della società. Sono al lavoro, in autunno speriamo di avere le autorizzazioni. Non stiamo parlando di vent’anni».

Klose smetterà dopo il Mondiale o continuerà a giocare con la Lazio?
«Ci auguriamo, se mantiene questa forma, che possa continuare a giocare con la Lazio, ma dipenderà solo ed esclusivamente da lui».

Fabrizio Patania
FIUGGI – Braccato, inseguito per sette ore di fila, martellato di telefonate, disponibile. Tra un blitz a sorpresa alla Camera dei Deputati, altri impegni in giro per Roma e una riunione a Villa San Sebastiano, alle dieci di giovedì sera Lotito si è concesso e ha cominciato a parlare della nuova Lazio. Ci ha raccontato tutto o quasi. Era disteso, difficilmente stanco, nonostante il caldo opprimente e le vacanze mai iniziate. Non ha eluso le domande, tante spiegazioni, piene di significati e senza interminabili giri di parole. Sintetico, efficace. Non è cambiato il presidente. E’ lo stesso che nel 2004 si era imbarcato in una sfida ai limiti dell’impossibile. La diversità s’è tradotta nelle risposte. Per la prima volta, a parte i 6 milioni di tasse da restituire ogni dodici mesi al Fisco, non lo abbiamo sentito snocciolare le cifre del risanamento e della montagna debitoria scalata in nove anni. Sbalorditi, ci siamo chiesti perché, trovando qualche plausibile motivazione. Lotito ha “scollinato”, non ha più bisogno di rifugiarsi nel passato perché il futuro della Lazio è già cominciato e ora si diverte a sfidare le corazzate in mare aperto. Non c’è il rischio di affondare, ha tappato ogni falla, cavalca l’onda sapendo che prenderà ancora maggiore velocità. Il successo in Coppa Italia gli ha trasmesso altra sicurezza, ma si avverte rispetto della concorrenza nelle sue parole, ha una voglia smisurata e una feroce determinazione di non fermarsi, di proseguire nel successo. Questa è la garanzia. Ora è diventato uno studioso di calcio a cui abbina la severità dei conti e del pareggio di bilancio. Non è un caso se ha investito 26 milioni sul mercato. Solo acquisti, niente cessioni. Questa estate nessuno in Italia lo ha fatto e per la Lazio è una novità. Un segnale di svolta e il traguardo all’orizzonte. Un passo alla volta, come aveva spiegato, Lotito si sta avvicinando. Seguitelo, cari tifosi. E abbiate fiducia.



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Re:Rassegna Stampa 10.08.13
« Risposta #1 : Sabato 10 Agosto 2013, 08:29:12 »

Petkovic, prove di Supercoppa (Corriere dello Sport)



Fabrizio Patania
FIUGGI – E’ la Lazio di Biglia, non ancora di Hernanes, messo in alternativa a Ederson anche ieri mattina nelle esercitazioni tattiche di Fiuggi. Solito canovaccio del 4-2-3-1, modulo scelto e provato con decisione da Petkovic. Ultimo giorno di ritiro e di allenamento nella località termale prima della trasferta di Londra, dove la squadra biancoceleste è atterrata verso l’ora di cena. Oggi pomeriggio si gioca al Selhurst Park, 26 mila posti di capienza, vecchio stadio londinese del Crystal Palace, appena tornato in Premier League dopo aver piegato nello spareggio promozione il Watford di Gianfranco Zola, che avrebbe potuto prendere il posto di Reja tre mesi prima che a Formello venisse scelto a sorpresa il tecnico di Sarajevo.
C’è grande curiosità perché si tratta dell’ultima amichevole della Lazio in preparazione alla finale di Supercoppa. A otto giorni dalla sfida dell’Olimpico con la Juventus, è l’unica possibilità di provare la formazione in un test vero. E il ballottaggio tra Ederson ed Hernanes, dettato dalla prima fase della preparazione ad Auronzo di Cadore e anche dagli ultimi allenamenti a Fiuggi, tiene banco. Il Profeta era in panchina a Nizza, perché appena arrivato dalle vacanze post Confederations, ma ci si è ritrovato anche ad Atene con il Panathinaikos domenica scorsa, e le scelte di Petkovic, combinate con l’addestramento tattico dedicato esclusivamente al 4-2-3-1, hanno fatto scattare qualche interrogativo.

CENTROCAMPO – Con il mercato aperto e in attesa di rinnovo, Hernanes non ha ancora riconquistato quel ruolo centrale che era stato suo nella Lazio degli ultimi tre anni. Non può essere solo la ricchezza del centrocampo la chiave di lettura ed è chiaro che dal brasiliano tutti si aspettano dei segnali anche fuori dal campo. Tra il ruolo di mezz’ala sinistra e quello di trequartista ci può essere tanta o poca differenza: al quesito risponderà Petkovic attraverso le proprie scelte. Tre giorni fa ha messo Gonzalez (più rapido di Ledesma) accanto a Biglia e restituendo un posto da titolare a Hernanes (in luogo di Ederson) la Lazio tornerebbe al classico 4-1-4-1 senza contraccolpi. L’uruguaiano, però, dopo la trasferta di Londra volerà in Giappone con la Celeste e tornerà a Formello un giorno prima della Supercoppa. E’ difficile che possa ritrovarsi titolare con la Juve soffiando il posto a Ledesma. Onazi è l’altro pretendente per un posto sulla linea mediana. Tra Ederson, sinora sempre schierato a ridosso di Klose, ed Hernanes la partita è più aperta. Oggi a Londra potrebbero arrivare indicazioni importanti.

ATTACCO – Il confronto con il Crystal Palace consentirà a Petkovic di misurare la condizione atletica della Lazio, che questa settimana a Fiuggi ha lavorato duramente, e di verificare se gli automatismi nella manovra offensiva sono migliorati. Il tecnico “sente” bene la squadra, meglio rispetto alla scorsa estate di questi tempi, vede lievitare il gioco ed i movimenti. Ma il gol continua a mancare. Nelle ultime tre amichevoli (Siena, Nizza, Panathinaikos) la Lazio ne ha segnato soltanto uno e per merito dell’eterno Klose. A parte Floccari, servirebbe un altro attaccante e pesa l’assenza di Mauri, squalificato per sei mesi dalla Disciplinare. Sulle fasce correranno Candreva e Lulic con due ragazzi (Rozzi e Keita) come alternative. Konko e Radu terzini. Qualche leggero dubbio al centro della difesa, dove le gerarchie non sono cambiate. Biava resta titolare con un largo vantaggio su Novaretti, l’altro posto se lo giocano Dias e Cana. A casa sono rimasti Kozak, Felipe Anderson (non ancora pronto) e gli infortunati Vinicius e Pereirinha.




Lazio, i giorni di Candreva (Messaggero.it)


Gabriele de Bari
FIUGGI – Si può diventare un beniamino dei tifosi dopo essere stato a lungo fischiato e contestato? Antonio Candreva c’è riuscito, con sacrifici e prove convincenti, ed ora è un punto di forza della squadra.

Il centrocampista romano ha chiuso la stagione con l’assist vincente per Lulic, nello storico derby della Coppa Italia, e la ricomincerà con altre 2 partite molto attese, sempre all’Olimpico. Il 14 sarà in campo con Nazionale, per affrontare l’Argentina di Messi, e il 18 tornerà di scena con la Lazio, per contendere alla Juventus la Supercoppa. E per Candreva, scaricato troppo in fretta dal club bianconero, sarà una sfida dagli effetti speciali, una rivincita in piena regola per aprire alla grande un anno ricco di impegni, che si chiuderà con i Mondiali in Brasile dove Candreva conta di ritornare da protagonista.

DUE OBIETTIVI
Cinque giorni per stupire ancora e tentare di regalare ai sostenitori biancocelesti un altro trofeo. Durante le vacanze si è allenato, per presentarsi già in condizioni fisiche accettabili, mettendosi a disposizione dell’allenatore prima del previsto. Troppo importanti i prossimi appuntamenti che potrebbero ulteriormente consacrarlo tra i centrocampisti esterni più affidabili. A Fiuggi, insieme a Mauri, Lulic e Klose, è il più acclamato dal pubblico, unico romano a far parte della formazione titolare di Petkovic. Le simpatie giallorosse sono ormai un ricordo lontano e Candreva oggi si sente più che mai laziale e molto coinvolto nel progetto tattico. Il presidente Lotito, dopo averne acquistato la comproprietà, ha resistito a offerte allettanti pur di tenerlo.

INTOCCABILE
Candreva, negli allenamenti, sta dimostrando di aver recuperato il gap atletico con quelli che hanno partecipato alla fase di Auronzo ormai è quasi pronto e ha puntato l’obiettivo sulle prossime due gare dell’Olimpico: quella di mercoledì, per confermare al ct Prandelli che merita di far parte in pianta stabile della Nazionale, quella del 18 per battere gli ex compagni della Juventus. Il centrocampista è diventato anche uno degli intoccabili della Lazio. A prescindere dal modulo scelto dal tecnico, lui c’è sempre perché riesce a interpretare le due fasi di gioco con un rendimento comunque notevole. Quello che comincerà la prossima settimana sarà per Candreva un anno davvero stimolante: sia in chiave biancoceleste, che in quella azzurra.





London calling (Gazzetta dello Sport – ed. locale)

DAVIDE STOPPINI
ROMA
Il prepartita l’ha dipinto alla perfezione Claudio Lotito, per un giorno nel ruolo di allenatore: «Con il Crystal Palace trarremo precise indicazioni, capiremo esattamente come sta la Lazio». Il presidente ha fatto la dichiarazione, a Vladimir Petkovic oggi tocca la formazione. E da lì si comprenderanno tante cose. Almeno tre, nella prova generale di Supercoppa: il modulo, il momento di Hernanes e la tenuta difensiva. La quarta invece è già storia nota, una conferma arrivata ieri al momento delle convocazioni: Kozak è rimasto a Roma, come già successo a Nizza e ad Atene. Il ceco è in uscita, il segnale che la società continua a mandare al giocatore è chiaro.

Modulo
Petkovic ha in testa altre scelte. Alcune ancora da definire, in verità: a questo servirà l’impegno di oggi pomeriggio (ore 16 italiane) del Selhurst Park. Occhi puntati sul modulo: l’allenatore proverà ancora il 4231, probabilmente alternandolo nel corso del match al caro vecchio 451. Il test è di buon livello tecnico— gli inglesi sono neopromossi in Premier League — e anche atletico, se è vero che entrambe le squadre sono attese al debutto ufficiale il 18 agosto. Se il 4231 dovesse dare buone risposte, a quel punto sarebbe scontata la conferma della svolta tattica anche in vista della Juventus.

Hernanes
Il secondo motivo del match è legato al Profeta: titolare o no? Trequartista o mezzala? Dubbi leciti, sì. Perché Ederson è in grande forma e pure perché nel 4231 Hernanes sarebbe «costretto» a tornare a giocare da trequartista, ruolo che gli fece venire il mal di pancia ai tempi di Reja. Non è un caso che nella partitella in famiglia di mercoledì Petkovic abbia schierato Hernanes nella formazione con il 451. Probabile che oggi a Londra l’allenatore di Sarajevo voglia testare Hernanes dietro Klose. Con risposte tutte da verificare, aspettando la Juve.

Difesa
Risposte, o meglio conferme, attese anche dalla difesa che nelle sette amichevoli estive ha subito solo due reti, una nei quattro test tecnicamente più attendibili (Spezia, Siena, Nizza e Panathinaikos). Difesa che non avrà Vinicius: il brasiliano ha accusato un nuovo problema al collo del piede sinistro, nello stesso punto che in un primo momento aveva bloccato l’ok dei medici al trasferimento. Oggi pomeriggio sarà visitato in Paidea. Lui come Felipe Anderson, costretto a rallentare il suo programma di recupero: la caviglia destra fa ancora male, il rientro in gruppo è rimandato. La Lazio, invece, oggi a Londra spera di passare l’esame.

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« Risposta #2 : Sabato 10 Agosto 2013, 08:32:12 »

Lazio a Londra: test Supercoppa (Gazzetta dello Sport)

ROMA Ultimo test della Lazio prima della Supercoppa, oggi (ore 16 italiane) a Londra con il Crystal Palace. Petkovic testerà il 4 2 3 1. Assente Vinicius: guaio al solito piede sinistro. Fuori pure Anderson (tornerà a settembre) e Kozak, out per scelta tecnica.

CRYSTAL PALACE (451)
Speroni; McCarthy, Gabbidon, Delaney, Moxey; Boateng, Grandin, Garvan, Dikgacoi, Williams; Gayle. All. Holloway.

LAZIO (4231)
Marchetti; Konko, Biava, Dias, Radu; Biglia, Ledesma; Candreva, Hernanes, Lulic; Klose. All. Petkovic.


Lazio, Matavz o Gilardino (Gazzetta dello Sport)


 

STOPPINI
La Lazio e Kozak sono ai ferri corti: il ceco non convocato per la terza amichevole consecutiva, Lotito gli ha chiesto di trovarsi una sistemazione. L’ostacolo resta la valutazione elevata: 8 milioni di euro, cifra che di fatto esclude a priori il mercato italiano. Alla sua cessione è legato l’acquisto di un altro attaccante: Matavz e Gilardino i nomi caldi. Con il Genoa, peraltro, ci sono in piedi le situazioni legate alle cessioni di Bizzarri e Matuzalem.




Giovanissimi Nazionali e Elite a Franceschini e Siviglia (Gazzetta dello Sport – ed. locale)


MARCO CALABRESI
ROMA
Le uniche certezze, nell’organigramma degli allenatori del settore giovanile della Lazio, erano legate ad Alberto Bollini e Simone Inzaghi, rispettivamente alla guida di Primavera e Allievi Nazionali. Era nell’aria, per le altre categorie, l’approdo di altri ex laziali in panchina: ora sembrano esserci anche i nomi. Se Roberto De Cosmi, lo scorso anno ai Giovanissimi Nazionali, «salirà» assieme ai ‘98 negli Allievi Fascia B Elite (dove prenderà il posto di Cesar), a guidare i Giovanissimi Nazionali sarà Daniele Franceschini, campione d’Italia con la Primavera di Nesta e Di Vaio nel ‘95 prima di iniziare un giro d’Italia che, dopo l’esordio in A con la Lazio, lo ha portato a vestire le maglie di Chievo e Sampdoria, prima di chiudere con l’Atletico Roma.

C’è pure Siviglia
Franceschini ha ottenuto l’abilitazione ad allenatore di prima categoria Uefa Pro, come Sebastiano Siviglia, l’altro prescelto, che allenerà invece il primo gruppo di ragazzi classe 2000, che disputerà il campionato Giovanissimi Fascia B Elite. Siviglia, alla Lazio dal 2004 al 2010, era a un passo dall’allenare la Nocerina (dopo aver guidato la Primavera del club rossonero). Poi, la chiamata della Lazio.




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Re:Rassegna Stampa 10.08.13
« Risposta #3 : Sabato 10 Agosto 2013, 08:36:38 »
PRIMAVERA: Medici in ferie Seck senza visita (Gazzetta dello Sport – ed. locale)

Stavolta, a frenare Moustapha Seck, non è stata un’anomalia nelle visite, ma un contrattempo. Tutti in ferie i medici della Paideia: al difensore ex Barça, dopo aver atteso a Formello una macchina che lo portasse in clinica, è stato comunicato che non ci sarebbe stato nessuno che gli avrebbe potuto far svolgere l’ultimo esame. E sarà lo stesso fino a martedì, tanto che la risonanza potrebbe svolgersi oggi, ma in un’altra struttura.

(M.C.)



Lazio in ansia per Vinicius (Corriere dello Sport)


FIUGGI – Lazio in ansia per Vinicius. Il terzino brasiliano s’è fermato e rischia un lungo stop. Nuovo infortunio al piede sinistro, lo stesso che era stato sottoposto ad approfonditi esami all’inizio di luglio, quando aveva sostenuto le visite mediche di idoneità per essere tesserato dalla società biancoceleste. Ieri mattina è crollato a terra durante il torello, erano le dieci e l’allenamento era appena iniziato. Un contrasto più duro del solito lo ha messo ko. E’ uscito zoppicando, forse anche spaventato dall’infortunio, quasi non riusciva a mettere il piede per terra. Era sorretto da un fisioterapista e aveva la borsa del ghiaccio legata alla parte esterna della caviglia sinistra, aderente al malleolo.

PRECEDENTE – Lo staff medico della Lazio ha parlato di una distorsione, non sarebbe interessato il collo del piede, che lo aveva costretto ad uno stop di due mesi per una microfrattura da stress. Ma gli approfondimenti clinici, all’epoca del suo acquisto, avevano riguardato anche la caviglia. Le preoccupazioni erano state superate perché Vinicius, nel mese di giugno, si era allenato a tempo pieno con il Cruzeiro. E la società biancoceleste spingeva con grande decisione per prenderlo e portarlo a Formello: era una buona occasione, a costi ragionevoli, e ha soltanto vent’anni. C’è il tempo per farlo crescere e maturare. Oggi il brasiliano verrà sottoposto alle radiografie e agli accertamenti presso la Paideia. Si spera, ovviamente, che si tratti di una semplice distorsione e che non si sia rotto. Di sicuro dovrà fermarsi e recuperare in pieno.

FELIPE ANDERSON – Rallenta anche il brasiliano ex Santos. Non è ancora pronto. Ha subìto un infortunio importante a giugno, lo scrivevano in Brasile durante la trattativa con la Lazio che sarebbe stato fermo almeno sino all’inizio di agosto. Sta alternando allenamenti differenziati alle terapie, ma appena forza riemergono i dolori. A Fiuggi è stato quasi sempre in palestra, sino a giovedì prossimo verrà tenuto fermo. Di fatto non ha mai toccato il pallone e deve iniziare la preparazione atletica da zero. Meglio non forzare i tempi e portarlo alla piena guarigione. Altro che Supercoppa. Felipe Anderson non sarà disponibile per le prime due partite di campionato con Udinese e Juventus. Se va bene, sarà convocabile a metà settembre dopo la sosta.

SECK – Altro rinvio per il difensore spagnolo, che oggi tornerà alla Paideia per essere sottoposto ad una risonanza cardiaca. Durante l’esame spirometrico era emersa un’aritmia. Sono stati necessari degli approfondimenti, stanno avendo esito negativo, ma con estremo scrupolo lo staff medico della Lazio sta portando avanti una lunga serie di accertamenti. L’ex difensore del Barcellona a questo punto aspetterà il rientro (previsto per oggi) della Primavera di Bollini dal ritiro di Rivinsondoli.

CRECCO – Niente trasferta a Londra per il mancino della Primavera, tenuto in grande considerazione da Petkovic. Luca Crecco è stato convocato per lo stage della Nazionale Under 19 del ct Pane a Villafranca di Verona da domani a Ferragosto. Troverà anche un altro laziale campione d’Italia Primavera, l’attaccante Cristiano Lombardi.

Fabrizio Patania



Supercoppa: altri 2000 biglietti per i biancocelesti (Corriere dello Sport)


FIUGGI – (f.p.) Caldissima l’attesa per la sfida di Supercoppa italiana, in programma allo stadio Olimpico tra i campioni d’Italia della Juve e la Lazio che detiene la Coppa Italia. Toccata quota 44 mila biglietti due giorni fa, ieri la Lega di serie A ha comunicato che altri 2 mila biglietti di tribuna Tevere verranno messi in vendita e solo a disposizione dei tifosi della Lazio. A otto giorni dalla partita lo stadio continua a riempirsi.



Nazionali: Petkovic perderà dieci giocatori (Corriere dello Sport)

FIUGGI – Petkovic dopo il ritiro di Fiuggi e l’impegno di Londra tornerà a lavorare con la Lazio a Formello. In vista della sfida alla Juve, però, non avrà a disposizione ben dieci giocatori, che saranno impegnati con le rispettive Nazionali: sono Klose (Germania-Paraguay), Candreva, Marchetti e Biglia (Italia-Argentina), Cana (Albania-Armenia), Gonzalez (Giappone-Uruguay), Onazi (Sudafrica-Nigeria), Lulic (Bosnia-Usa), Kozak (Ungheria-Rep. Ceca), Hernanes (Svizzera-Brasile).
(f.p.)




Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline Fabio70rm

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Re:Rassegna Stampa 10.08.13
« Risposta #4 : Sabato 10 Agosto 2013, 10:17:59 »
Che ha Vinicius?? Speriamo nulla di grave!!!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Brocchi 63

Re:Rassegna Stampa 10.08.13
« Risposta #5 : Sabato 10 Agosto 2013, 10:38:35 »
Nazionali: Petkovic perderà dieci giocatori (Corriere dello Sport)

FIUGGI – Petkovic dopo il ritiro di Fiuggi e l’impegno di Londra tornerà a lavorare con la Lazio a Formello. In vista della sfida alla Juve, però, non avrà a disposizione ben dieci giocatori, che saranno impegnati con le rispettive Nazionali: sono Klose (Germania-Paraguay), Candreva, Marchetti e Biglia (Italia-Argentina), Cana (Albania-Armenia), Gonzalez (Giappone-Uruguay), Onazi (Sudafrica-Nigeria), Lulic (Bosnia-Usa), Kozak (Ungheria-Rep. Ceca), Hernanes (Svizzera-Brasile).


Juventini in giro per il mondo quanti e quali ?