Crisi di governo

[ThomasDoll]

Il principio applicato da Mussolini, che non ha inventato il fascismo, ma lo ha estratto direttamente dal carattere degli italiani, con mirabile intuizione. Tant'è vero che fin dall'inizio tanti italiani erano più fascisti di lui, zelanti linciatori, delatori e torturatori. Apposta dicono che si stava meglio quando si stava peggio.
Intanto ieri ignobile carnevalata sul lavoro e sul reddito di cittadinanza. Incassiamo sti 4 punti di taglio provvisorio del cuneo fiscale, meglio de 4 punti in fronte.
Ma di strutturale c'è soltanto il precariato: daje con i voucher e ringraziate pure, straccioni.

 

[Geddy]

Sto accrocco che stanno mettendo al posto del Reddito di cittadinanza e' vulnerabile alle truffe. D'altronde abbiamo pagato per anni pensioni a i ciechi con la patente

[franz_kappa]

Ma di strutturale c'è soltanto il precariato: daje con i voucher e ringraziate pure, straccioni.

E' normale: essere poveri è una colpa, non certo un merito.

[Ataru]

io capisco anche le buone intenzioni, ma questo è pericoloso!

[MCM]

Intanto riportiamo i dati nella realtà.

https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/omicidi-di-donne

Dal 1992 il numero di omicidi di donne si è più che dimezzato nel nostro paese. 0,64 omicidi di donne ogni 100.000 abitanti nel 92, 0,29 nel 2020.

Il dato è tra i più bassi d'Europa.

Leggo poi articoli che parlano di dato femminile che scende meno di quello degli uomini.

A parte il velo pietoso da stendere sulla velata misandria insita nell'affermazione, questa ignora palesemente come il crollo degli omicidi di uomini sia in gran parte determinato dalla lotta alla mafia e al quietarsi delle guerre di mafia, le cui vittime sono state sempre per la quasi totalità uomini.

[cartesio]

Anch'io penso che ci sia un'ondata di misandria,  ma i dati che vedo nel grafico non confermano la maggiore diminuzione degli omicidi femminili rispetto a quelli maschili. Il dato maschile si riduce ad un quarto del valore iniziale.
Dove si trovano i valori indicati da MCM?

[MCM]

È nel link. Vai col mouse sulla linea delle donne. Vedrai 0,64 nel 92 e 0,29 nel 2020.

E poi sì, sono scesi molto di più gli omicidi maschili, ma quello è ovvio. Si partiva molto in alto e il dato era viziato dalla mafia, che oggi è molto più debole e meno cruenta.
Alcune guerre di mafia (penso a quella tra cutoliani e nuova famiglia)hanno fatto 1000 morti in 3 anni. La prima faida di Scampia ha fatto 70 morti in meno di un anno.

Poi c'è certamente il dato biologico. Società più anziane sono biologicamente meno violente, e noi siamo invecchiati molto negli ultimi 50 anni come paese.


Comunque grazie a Dio la realtà mostra tutto tranne l'emergenza di cui parlano i megafoni mediatici.

Istat compreso eh...che mostra i dati veri ma poi scrive che gli omicidi di donne sono stabili da 0.6 a 0.4(ma in realtà è 0.3, come da tabella)

Cioè se io un anno guadagno 60mila e l'anno dopo 40mile sono rimasto stabile?

[Ataru]

Salta però all'occhio il fatto che nell'andamento verso il basso del fatto generale, il numero di donne uccise nell'ambito familiare (dal marito/ex marito/compagno) sia rimasto pressoché invariato, quasi raddoppiando in percentuale sul totale.

[Karmilla]

Salta però all'occhio il fatto che nell'andamento verso il basso del fatto generale, il numero di donne uccise nell'ambito familiare (dal marito/ex marito/compagno) sia rimasto pressoché invariato, quasi raddoppiando in percentuale sul totale.

Però bisogna anche tener conto che certi reati non spariranno mai del tutto; quindi quello che dobbiamo chiederci è: "Siamo arrivati al minimo possibile? possiamo ridurre ancora il dato?", e chiedercelo come domanda aperta, quindi contemplando sia la risposta affermativa che quella negativa.

Se posso dare il mio punto di vista, io trovo fastidiosissime le statistiche formulate sulla falsariga di "ogni tre giorni viene uccisa una donna", perché fanno sembrare enorme un numero che invece è molto, molto, molto basso, considerato che le donne in Italia saranno circa 30 milioni. Ed è vero che io - in quanto donna - ho statisticamente più probabilità d'essere uccisa dal mio partner che da qualsiasi altra persona; ma è anche vero che questa percentuale è minuscola, e che ho MOLTE più probabilità di morire di tumore al seno o in un incidente d'auto.

Per me la vera vergogna, quella su cui si dovrebbe intervenire - anche se poi capisco la difficoltà insita nel farlo - sono i casi in cui l'omicidio è annunciato, e arriva dopo anni di maltrattamenti, minacce, stalking, denunce a cui non si è riuscito a dar seguito, processi che si sono trascinati facendo sì che una persona notoriamente pericolosa fosse ancora in giro. Queste sono le cose che mi mandano ai pazzi, perché mi immagino il tormento di quelle donne che hanno vissuto nel terrore prima di essere ammazzate, sapendo benissimo cosa rischiavano e non trovando aiuto nella società.

Ma in situazioni in cui un tizio, dall'oggi al domani, senza dare segnali premonitori, fa una strage, noi come stato, come società, che diavolo potevamo fare? Per me il caso di Milano è paragonabile all'omicidio (che tutt'ora mi tormenta, e son passati quasi tre anni) di Eleonora Manta e Daniele De Santis, a Lecce: un assassino che è una persona inqualificabile, con un rispetto della vita altrui pari a zero, che si deve prendere un bell'ergastolo e scontarlo tutto; non un qualcosa da cui emergono responsabilità più ampie della società.

[Panzabianca]

Ad onor del vero, occorre però dire che le donne pronte o disposte a chiedere aiuto senza guardarsi indietro non sono ancora un numero di sicurezza.

Un molti casi, pure in presenza di violenze fisiche e psicologiche ormai evidenti dal marito, ex-marito, fidanzato,  stalker o quello che è, nei fatti ancora prevale un inspiegabile quanto antico, omertoso perdonismo familista.

[Geddy]

Mica tanto inspiegabile.Credo sia paura.

[Panzabianca]

Forse desiderio di comporre o altro che non so.

Inspiegabile

Primo: perché,  pure con tutta la paura del mondo, ormai, se allertati in tempo, si mettono in moto dei meccanismi di sicurezza capaci di farti sparire o cmq di darti il sostegno e la protezione del caso.

Secondo: una donna, quando ha deciso, ha deciso.

Eppure... boh.

[MCM]

E paura de che?
Paura la puoi avere in certi contesti dimenticati da Dio, non a Milano. Dai su...

La verità, piaccia o meno, è che la donna, fatta da nostro Signore per accogliere, a volte accoglie troppo, pensa di cambiare l'altro ecc ecc
E quindi ama pure se il marito la pesta. Oppure si innamora di scapestrati.
E non è una accusa, è un dato di fatto.

Come è un dato di fatto che la stragrande degli omicidi sono compiuti da uomini (soprattutto verso altri uomini). Piaccia o meno nostro Signore ha fatto l'uomo per cacciare (cioè fare la guerra/lottare) in modo da sostentare sé stesso e la sua famiglia.

L'aggressività (fisica) è maschile per biologia.

Ma oggi la biologia ci sta sul cazzo.

[MCM]

Detto questo, la vicenda della sfortunatissima Giulia non c'entra molto con quanto sopra e sembra davvero non fosse evitabile.

Come poteva anche solo immaginare questa poveretta che questo balordo la uccidesse praticamente immediatamente post naturale sfuriata per aver scoperto la verità del tradimento?

[Geddy]

Aivoglia a contesti dimenticati da dio a  Milano. Pure a Londra e New York. Dai che e' colpa un po' pure loro e' ormai una teoria almeno bislacca. Una cazzata insomma.

[MCM]

Ma ancora con questa storia?
Ma dove sarebbe la colpa anche un po' loro se uno dice la verità e cioè che molte donne continuano a stare con uomini che hanno palesato già ripetutamente violenza fisica nei loro confronti?

In che cosa starei giustificando o colpevolizzando una persona per un atto violento ricevuto?

Siamo al livello delirante che un genitore non può più dire alla figlia "stai attenta" perche' una, se volesse, sarebbe libera di girare nuda nel Bronx. E quindi non deve stare attenta lei ma devono essere gli altri a non rubare, uccidere e stuprare.

È assurdo.

[Panzabianca]

Infatti la colpa non è loro o cmq non è una colpa in sé, lo diventa ex post. Mo senza sconfinare nel retorico, ma l'amore, o meglio l' "interpretazione" dell'amore  - i fatti ci dimostrano - soprattutto in una donna, o meglio,  in alcune donne, può toccare punte di autentico autolesionismo.
Arrivano a tollerare comportamenti folli e penalmente perseguibili, spesso sconfinando nella zona dell'irreparabile.

Sono d'accordo con MCM.

[Frusta]

A quanto detto da Panza e MCM aggiungerei i due aspetti più evidenti e significativi:
1) quasi sempre il crimine viene consumato in casa,
2) quasi sempre il colpevole è il marito o compagno della vittima.
Due punti che evidenziano un aspetto su cui non si riflette mai abbastranza: quei criminali non si trovano lì per caso, ma sono uomini che, fra i tanti incontrati, sono stati scelti come compagni dalle loro stesse vittime.
Se fossi lo psicologo che non sono indagherei sui motivi che spingono molte donne ad essere attratte dal macho testosteronico: guardate nel mondo degli adolescenti, guardate nelle scuole, chi riceve più consensi fra le femmine, il bullo che percula o il secchione, lo "sfigato" che viene perculato?
E chiaro poi che il bulletto diventato adulto di sfigati disposti  subire ne incontrerà sempre meno.
E allora con chi si può sfogare, col capufficio? Col direttore di banca che gli nega il mutuo o gli manda in protesto la cambiale? Col vigile che gli alleggerisce di euro il portafoglio e di punti la patente? Con quello più grosso di lui che co' la pizza l' attacca ar muro?
Se sfoga a casa.
Ma le morti sono solo casi estremi, non sappiamo nulla delle migliaia e migliaia dei casi di violenza che passano sotto silenzio. Di donne svilite, maltrattate, spersonalizzate e, anche se non necessariamente prese a botte, trattate come pezze da piedi dai loro compagni.
Sto colpevolizzando le vittime? Embè un po' si. Se non altro per la cattiva scelta, e per l' invidia che possono provare per quelle che non hanno paura di rientrare a casa perché hanno fatto una scelta più intelligente della loro.

[Geddy]

Avete ragione. Che altro potete aggiungere?

[Er Matador]

https://www.lastampa.it/cronaca/2023/06/03/news/omar_accusato_di_violenze_e_maltrattamenti_alla_moglie_diceva_ti_sfregio_con_lacido_non_esci_viva_da_casa-12838957/

Omar accusato di violenze e maltrattamenti. “Alla moglie diceva: ti sfregio con l’acido, non esci viva da casa”

Assieme alla fidanzata Erika, nel 2001 massacrò in una villetta di Novi Ligure la madre e il fratellino di lei. Scontata la condanna a 14 anni, si è sposato e ha avuto una figlia. Ora è accusato di violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti della donna e della figlioletta

03 Giugno 2023 Aggiornato alle 08:07

Il passato ritorna facendo riemergere ricordi che tutti avrebbero voluto dimenticare. A 22 anni di distanza dal massacro di Novi Ligure, episodio di cronaca ancora vivo per ferocia e crudeltà, Omar torna a far parlare di sé. Era il 21 febbraio del 2001 quando, per la prima volta, il nome di Omar appare su tutti i media, associato a quello della fidanzata dell’epoca, Erika, per la strage familiare che sconvolse l’Italia: la coppia massacrò con 97 coltellate la madre di lei, Susy Cassini, e il piccolo Gianluca, il fratellino che aveva solo 11 anni.

Nel dicembre 2001, il tribunale dei minori di Torino condannò in primo grado Erika a 16 anni e Omar a 14 anni, sentenza confermata in Cassazione. Il ragazzo sembrava aver espiato le sue colpe e che si fosse pentito, rifacendosi nel tempo una vita: una moglie e una figlia. Una sua famiglia, una casa sua ma, a quanto pare, l’ambiente familiare tutto era tranne che tranquillo. Omar – rivela Repubblica – oggi è accusato di violenza sessuale nei confronti della moglie e di terribili maltrattamenti avvenuti per anni su di lei e sulla figlia.

Il clima di paura tra le mura di casa, ma niente misure cautelari
Da quello che è emerso tra le mura di casa il clima era di costante paura, controllo e insulti. Omar minacciava la moglie di morte, picchiandola, abusando di lei con soprusi fisici e psicologici. «Ti sfregio la faccia con l'acido», «ti mando su una sedia a rotelle», «ti faccio la festa». E ancora: «Fai schifo», «non esci viva da qui». Oggetti scagliati addosso, cellulari rotti, il divieto di chiamare i carabinieri. La donna ha taciuto a lungo per paura. Ma il silenzio è servito solo a peggiorare la situazione. La procura di Ivrea ha tentato di fermare Omar, chiedendo una misura cautelare: il divieto di avvicinamento per quelle ripetute minacce di morte. Ma il giudice lo ha negato. La coppia nel frattempo si è separata e, secondo il magistrato, non c'è più l'attualità del pericolo. Tutto sarebbe avvenuto prima del 2022.

Il giudice: Omar ha espiato le colpe
«Il suo passato non c'entra ma continua a perseguitarlo e non deve essere strumentalizzato come invece si sta cercando di fare in una vicenda che guarda caso nasce proprio durante una causa di separazione dove è in discussione l'affidamento della figlia» ha spiegato l'avvocato Lorenzo Repetti che è tornato ad assistere Omar.

L'appello delle pm: “Bisogna tenerlo lontano dall'ex moglie”
Ma la paura del passato, della violenza, ha fatto sì che la pm Valentina Bossi e la procuratrice capo di Ivrea Gabriella Viglione non si siano fermate. Hanno fatto appello contro il rifiuto della misura. Ora, il fascicolo è arrivato al tribunale del riesame di Torino che dovrà rivalutare la situazione delle vittime e il rischio che stanno correndo.

Violenze sessuali e maltrattamenti alla figlia
Omar e l’ex moglie si sarebbero conosciuti circa otto anni fa sui social. All’inizio sembravano una coppia normale, poi chissà cosa sia scattato nella testa di Omar. La quiete familiare trasformata in incubo per l’ex moglie e la figlioletta. I fatti contestati coprono un periodo di almeno due anni. L'inferno vissuto in casa, dal 2019 al 2021, in un paese del torinese. La prigione del Covid, quando la moglie sarebbe stata costretta a subire più volte violenze sessuali. Scaraventata a terra tanto da rimanere ferita. Polsi e caviglie legati per costringerla a subire abusi, le mani strette intorno alla gola. Anche la bimba sarebbe stata vittima di alcuni maltrattamenti. Le indagini, ancora in corso, sono state scrupolose per cercare di ricostruire cosa sia successo e superare le difficoltà e la paura dell'ex moglie. Lei non sarebbe stata libera di vestirsi come voleva, nemmeno di praticare la sua religione. E sarebbe stata costretta a dargli tutti i soldi guadagnati con il proprio lavoro.

“Accuse infondate” afferma la difesa di Omar
«Omar ha appreso solo ora di queste imputazioni totalmente infondate - dice il difensore - a febbraio una perizia del giudice civile ha confermato la sua capacità genitoriale. A marzo è finito di nuovo sotto accusa». La donna ha cercato di rifarsi una vita, trovando un nuovo compagno, andando a vivere altrove. Ma Omar sarebbe arrivato a minacciare anche lui. Dicendo persino alla figlia di riferirgli messaggi inquietanti. Ogni tentativo della donna di chiedere aiuto, in passato, sarebbe stato bloccato. Una volta, ad esempio, un carabiniere le si sarebbe avvicinato per strada per chiederle se andasse tutto bene. Ma anche quella volta lei non sarebbe riuscita a raccontare nulla. Omar, sottovoce all'orecchio, le avrebbe intimato: «Guai a te se parli».

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Omar Favaro, quello di "Erika e Omar".
Uscito dal carcere, ha trovato una tizia disposta non solo a farsi mettere un dito addosso, ma a costruire una famiglia con lui.
Creando, abbastanza prevedibilmente, la situazione descritta.
E prima ancora aveva trovato la fidanzatina con la quale è assurto agli onori della cronaca nera.

Ma il problema non esiste, mi raccomando.