Autore Topic: Crisi di governo  (Letto 106549 volte)

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ThomasDoll

Re:Crisi di governo
« Risposta #480 : Giovedì 11 Febbraio 2021, 14:03:11 »
Ma l'elettore di Cdx che si riconosceva nel Salvini uomo forte ("il Capitano") per i respingimenti, la chiusura dei porti, la fascinazione per i leader alternativi all'amereca e lo smarcamento da Merkel e Macron, che ha chiuso gli occhi davanti alle voci sulle mance di Putin, che si è sperticato anche nell'elogio e il sostegno a Trump, che ha avallato i fronti comuni con Visegrad, che ha fatto la faccia cattiva in Europa evitando ogni discussione sulla gestione dei flussi migratori, che ha scelto deliberatamente posizioni provocatorie su alcune ferite del Paese, tipo questione Cucchi, che ha accolto a braccia aperte e sostenuto le personalità antiEuro che siedono sui banchi della Lega in Parlamento, quell'elettore valligiano che al bus del cul è negher, quello là, che cosa penserà di questa trasformazione che manco Arturo Brachetti? Il contadino preso per il culo e strumentalizzato con le quote latte che dirà?
Che dirà il fasciston l'elettore di fratelli d'Italia di fronte alle sue affermazioni fatte ieri a nome di un cdx compatto al fianco di Draghi, che hanno costretto alla smentita la Meloni? Che diranno i fiorellini di campo di Casa Pound, dopo averlo visto fare da indossatore per la loro linea d'abbigliamento?
In quale universo parallelo può essere mai sostenibile che si stia facendo un accordo per evitare che le destre vincano le elezioni, quando quelle destre che sarebbero avanti nei sondaggi fanno finta di non essere tali e sposano tutta la linea che fino a ieri attaccavano a spada tratta, semplicemente per rimettersi sedute al tavolo dei vincitori di quelli che faranno a fette la torta del Recovery Fund?
Che dirà ai suoi 7/8 elettori Renzi, che s'intesta il salvataggio della democrazia mentre riporta a Palazzo Chigi Berlusconi e Salvini? Non dovrebbe fare il contrario, stando alla posizione occupata fino a ieri? E che cosa penseranno loro?
Domande che uno si fa, mentre sventolano le bandiere e s'intonano i cori da stadio, osannando Draghi e i cortigiani che gli leccano il culo con l'acquolina in bocca al pensiero dei miliardi da maneggiare. Sappiamo già che chi va al mulino s'infarina e di genti amanti della farina se ne vedono parecchie.

E il buffo è che ovunque si leggono profeti di sventura che davanti a cotante giravolte non battono un ciglio.
Tutto normale. Il baratro che ci attende sembra una panacea, o la conferma, infine, che avevamo ragione a pensare che moriremo tutti.
Graziearcà, diceva quello.
Mò me lo segno.

ThomasDoll

Re:Crisi di governo
« Risposta #481 : Giovedì 11 Febbraio 2021, 14:15:10 »
A proposito di analisi più approfondite e chiare.
Ida Dominijanni su Internazionale.
A proposito di interessi prevalenti.

I governi non li porta la cicogna

Siamo un popolo infantilizzato da un quarto di secolo di cattiva politica e di pessima televisione, ma non al punto da credere che i governi ce li porti la cicogna. E dunque la favola bella del salvatore della patria chiamato dal Quirinale con una telefonata d’emergenza a commissariare la maionese impazzita di un parlamento capriccioso siamo ancora in grado di respingerla al mittente: ci sono cose che non si improvvisano. La “soluzione Draghi”, lo sappiamo tutti, era nei precordi e nei retropensieri di tutto – tutto – l’arco dei poteri politici, economici e istituzionali italiani: da anni, si aspettava solo che Mario Draghi finisse il suo mandato alla Banca centrale europea per consegnargli il paese chiavi in mano. Ma quel mandato è finito nell’ottobre 2019, quando l’esperimento del secondo governo Conte era cominciato da soli due mesi e non lo si poteva strangolare nella culla; dopodiché è arrivato il nuovo coronavirus a bloccare tutto.

Per di più, sul virus quel governo nato male e cresciuto stentatamente si è guadagnato alcuni meriti sul campo: il negoziato politico ed economico con l’Unione europea sul recovery fund; alcune misure nient’affatto scontate di sostegno al reddito e al lavoro; una gestione sanitaria della pandemia non peggiore, e forse migliore, di quella degli altri governi occidentali (si veda la comparazione tra i paesi europei fatta da Davide Maria De Luca sul quotidiano Domani il 6 febbraio). Poco, indubitabilmente, rispetto alla visione strategica e alla capacità di programmazione che il carattere epocale della crisi pandemica avrebbe richiesto, soprattutto a un Pd del tutto inadeguato al compito. Ma abbastanza per allarmare il fronte dei fautori del “ritorno alla normalità” prepandemica.

Infatti è bastato che la prima fase del contagio si placasse perché crescessero i pruriti su come sottrarre la gestione dei fondi europei alla squadra che li aveva ottenuti, per garantirne una destinazione adeguata agli appetiti e agli equilibri del capitalismo italiano a trazione settentrionale. L’accerchiamento è stato concentrico: prima di Matteo Renzi, la scalata di Bonomi a Confindustria e l’operazione Gedi sulla stampa, trincea degli attacchi quotidiani all‘“assistenzialismo” dei cinquestelle e allo “statalismo di ritorno” del Pd. Renzi ha solo completato l’opera, assistito da ciò che resta della corte di Arcore e da un Giorgetti smanioso di recuperare alla Lega sovranista e xenofoba la rappresentanza originaria del padronato padano.

Obiettivo politico, interrompere l’esperimento Pd-M5s, spostare l’asse degli equilibri al centro (più un centrodestra che un centrosinistra) liberandolo dalla presenza ingombrante di Giuseppe Conte, spedire i cinquestelle ai margini e riportare la Lega al governo; e non ultimo, ribadire il vincolo transatlantico dell’Italia in tempi di espansionismo cinese. Obiettivo economico-sociale, mettere la ricostruzione postpandemica italiana nelle solide mani della governance europea, chiudendo in anticipo la discussione pubblica, nonché l’eventuale conflitto sociale, sulle modalità della ricostruzione, sul riequilibrio fra stato e mercato, sulla distribuzione delle risorse, sulla contraddizione fra logica del profitto e logica della cura.

Due cose, allora. La prima. Nei momenti topici, la classe politica italiana non riesce a governare e si affida sempre alla stessa filiera “tecnica”, Ciampi-Monti-Draghi. Propriamente parlando non si tratta affatto della morte della politica su cui si sono esercitate le migliori penne a commento della “chiamata” di Draghi dal Quirinale. Si tratta piuttosto di politicissime manovre tese a promuovere e certificare la resa dell’autonomia del politico al primato dell’economico, e a portare l’intera rappresentanza – la famigerata unità nazionale – al servizio consensuale di questo primato, spoliticizzando contemporaneamente le istanze della società. L’operazione però non è mai stata a costo zero, anzi ha sempre avuto dei costi assai salati. Dopo Ciampi venne il lungo regno del populismo berlusconiano. Dopo Monti, l’exploit del doppio populismo dell’M5s e della Lega. Non sappiamo che cosa ci attende dopo Draghi. Però sappiamo, guardando indietro, che la soluzione tecnocratica non è mai un anticorpo del populismo: ne è il lievito, o meglio la controfaccia. E sappiamo altresì che l’alternanza fra tecnocrazia e populismo non fa bene alla democrazia. Strano che lo si debba leggere sul Guardian, mentre la quasi totalità della stampa italiana si esercita nella speculare alternanza fra l’inchino di classe al fascino discreto della borghesia competente e il sarcasmo classista sugli “scappati di casa” del governo precedente.

Seconda cosa. Draghi non è Monti, né per formazione né per situazione: la situazione di oggi, come investire un grosso credito, è diversa da quella del 2011, come abbattere un enorme debito (anche se il credito di oggi è pur sempre debito di domani). E l’Unione europea di oggi è diversa da quella del 2011: la pandemia ha reso insostenibile la miscela etico-economico-politica di ordo e neo liberalismo su cui la Ue è stata edificata, e l’ha già costretta a una correzione di rotta emergenziale che dovrà trovare prossimamente una stabilizzazione e un indirizzo strategico più definito. Si può essere certi che Mario Draghi vi contribuirà, dalla sua nuova postazione, da protagonista. Ma si può solo sperare che la logica dell’ennesima modernizzazione diseguale del capitalismo italiano ed europeo non prevalga sull’urgenza di intervenire sulle disuguaglianze – territoriali, di reddito, di accesso ai diritti fondamentali – che in Italia e in Europa sono ormai arrivate a inficiare quel fondamento egualitario della democrazia che è la cittadinanza.
Soprattutto, è la società italiana a essere diversa da quella che era nel 2011. Allora, uscita dal carnevale berlusconiano, si piegò alla quaresima montiana. Oggi usciamo – ammesso che ne usciamo – da una pandemia che ha reso palesi e insopportabili quelle disuguaglianze e tutte le insufficienze del sistema istituzionale e amministrativo di gestione della sanità, della tutela sociale e delle risorse pubbliche; e se siamo sopravvissuti lo si deve anche all’attivazione di reti spontanee di solidarietà, cura e autogestione, e al lavoro invisibile ed essenziale dei molti, e soprattutto delle molte, che non rientrano mai nei piani di investimento sulla “parte produttiva” del paese.

Abbiamo subìto un cumulo di perdite – affetti, abitudini, convinzioni – che ci lasciano ferite non facilmente rimarginabili. Dicono che Draghi si stia figurando il suo programma di governo come una cura antidepressiva da somministrare a una comunità provata fisicamente, economicamente e psicologicamente dal virus. È una buona idea, ma da maneggiare con molta cautela. La depressione è una condizione delicata, e guai a sbagliare terapia aggredendo magari il sintomo ma non le cause. Le quali stanno nella crudele normalità del sistema che il virus ha hackerato. Non mancherà il conflitto per opporsi al suo ripristino.

Offline MCM

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Re:Crisi di governo
« Risposta #482 : Giovedì 11 Febbraio 2021, 14:22:16 »
Il grosso dell’elettorato leghista è fatto da piccoli e medi imprenditori, professionisti e artigiani del nord e tutti quelli che da questi artigiani mangiano.
Poi c’è un pezzo del nuovo proletariato.
La maggiorparte della gente vota storicamente lega per questioni estremamente pratiche e ben poco ideologiche.
Il grosso dell’elettorato leghista è quello che apprezza la gestione regionale della Lega in Veneto e in Lombardia.

Il partito è istituzionalizzato come solo il pd lo è in parlamento. Se così non fosse, non governerebbe da anni un terzo del pil italiano.

Il resto sono , al massimo, esperimenti elettorali.
È evidente.


Quanto a Renzi, lo ha detto Sgarbi. Voleva cacciare Giuseppi .

Renzi per me è come Ballardini: un eroe che ha compiuto una impresa. Gliene sarò grato in eterno.


Offline disabitato

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Re:Crisi di governo
« Risposta #483 : Giovedì 11 Febbraio 2021, 15:42:58 »
Thomas, gli elettori delusi di Salvini si sposteranno su fratelli d'Italia, che strategicamente è rimasta unica forza di opposizione, ove confluiranno tutti i delusi del cdx.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

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Re:Crisi di governo
« Risposta #484 : Giovedì 11 Febbraio 2021, 15:47:55 »
Aggiungo che i 209 miliardi sono una quantità di soldi mai vista prima, che giocoforza condizionerà lo sviluppo del paese per i prossimi 20 anni (minimo).
Ci sta che ogni forza politica con ambizioni governativa punti a mettere qualche bandierina, per non trovarsi con le mani del tutto legate quando si cambierà governo.
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ThomasDoll

Re:Crisi di governo
« Risposta #485 : Giovedì 11 Febbraio 2021, 15:54:24 »
Thomas, gli elettori delusi di Salvini si sposteranno su fratelli d'Italia, che strategicamente è rimasta unica forza di opposizione, ove confluiranno tutti i delusi del cdx.

Abbastanza d'accordo.
M'incuriosisce la presunta granitica alleanza del centrodestra che poi alla prova dei fatti non lo è: appena Silvio tira le coperte da una parte si scoprono in parecchi.
Tutti quanti, anche nel campo della sedicente sinistra, pensano di fare i furbi puntando al centro, il che crea i presupposti per azzerare le differenze tra una forza e l'altra.
Infatti questa iscrizione della Lega nel fronte santificatore di Draghi cancella la presunta alternativa: ci sono solo diverse sfumature di centro, quale più verso l'azzurro, quale più verso il rosso, quale più verso il verde leghista. Il tentativo di Grillo di buttarsi sul verde ambientalista non è scemo, anche se in Italia il verde ambientalista non è mai andato di moda. Meloni cerca di piazzarsi fuori da questa mischia per poter beneficiare dei delusi, ma non credo sia un fatto determinante, se non per le gerarchie interne del cdx: la pancia del Paese non è per le tinte forti. Ama l'uomo forte ma vota moderato.

Offline cartesio

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Re:Crisi di governo
« Risposta #486 : Giovedì 11 Febbraio 2021, 15:55:28 »
A proposito di analisi più approfondite e chiare.
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A proposito di interessi prevalenti.

I governi non li porta la cicogna

Articolo interessante, ma molto unilaterale. Molto discutibile, per esempio, il fatto che se siamo sopravvissuti lo si deve anche all’attivazione di reti spontanee di solidarietà, cura e autogestione, e al lavoro invisibile ed essenziale dei molti, e soprattutto delle molte, che non rientrano mai nei piani di investimento sulla “parte produttiva” del paese.
Penso che se avessimo dovuto fare affidamento sulle reti spontanee saremmo colati a picco. Non vedo in giro molta voglia di riconoscerlo, ma il nostro Stato non è così accio come lo si dipinge, e spesso fa cose molto buone. Per me le reti spontanee hanno avuto un ruolo del tutto marginale nella lotta alla pandemia.
Ancora, non una parola sull'evasione fiscale, che è il convitato di pietra di tutte le discussioni sulle politiche economico-istituzionali. Quasi nessuno ha il coraggio di parlarne, si perdono milioni di voti, ma è la palla al piede del sistema-Italia. Si parla tanto del declino dell'Italia, ma non si ha voglia di andare alla radice di questo declino economico, istituzionale e morale. È tutta lì, in un paese in cui l'80% dei cittadini paga per tutti e c'è anche chi li piglia poo culu.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

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Re:Crisi di governo
« Risposta #487 : Giovedì 11 Febbraio 2021, 16:03:12 »
Silvio si è fatto due conti. Con forza Italia terza forza del cdx (in via di estinzione) preferisce un uovo oggi che una gallina (più un pulcino) domani.
Fra sondaggi e nuova composizione del parlamento, Forza Italia (come Italia viva, M5S, frattaglie fra il 2 ed il 5%) rischiano di uscire dalla scena politica o portare in parlamento pochissimi eletti.

Meglio assicurarsi altri tre anni di vita saltando sul carro Draghi (non propriamente di sinistra) con la figlia di fico della richiesta di Mattarella e dell'emergenza attuale.
Berlusconi era il leader del cdx, mentre oggi rischierebbe di essere una stampella non indispensabile in un ipotetico governo di cdx.
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ThomasDoll

Re:Crisi di governo
« Risposta #488 : Giovedì 11 Febbraio 2021, 16:07:59 »
 Non vedo in giro molta voglia di riconoscerlo, ma il nostro Stato non è così accio come lo si dipinge, e spesso fa cose molto buone. Per me le reti spontanee hanno avuto un ruolo del tutto marginale nella lotta alla pandemia.

Pienamente d'accordo.

ThomasDoll

Re:Crisi di governo
« Risposta #489 : Giovedì 11 Febbraio 2021, 16:30:28 »
Vista l'età e le condizioni è normale che Silvio sia più interessato all'uovo oggi.
Più che altro sarebbe interessante capire che tipo di influenza ancora ha sugli elettori di cdx: secondo me gli alleati hanno verso di lui una sudditanza legata al fatto che sanno che finora hanno ottenuto cose stando con lui che non avrebbero ottenuto da soli. Prima o poi si aprirà la successione e cambieranno delle cose di sicuro, per adesso mi pare che il totem sia ancora parecchio influente. Si votasse per le politiche sposterebbe parecchio.

Offline MCM

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Re:Crisi di governo
« Risposta #490 : Giovedì 11 Febbraio 2021, 20:08:06 »
209 miliardi sono soldi quasi tutti a debito. A tassi privilegiati, ma pur sempre debito.
Oltretutto non è scontato riusciremo ad ottenerli. Non riusciamo a spendere i fondi strutturali dell'Unione.

Far credere si tratti di una cosa eccezionale fa parte di una narrazione politica di comodo.

Giusto per intenderci l'Italia emette  circa 400 miliardi ogni anno al netto delle operazioni di concambio.

Venendo all'evasione fiscale, é assolutamente marginale nel descrivere i problemi italiani.
Lo dicono i numeri ( pro capite in Italia si evade 100 euro in più che i danesi e 400 euro in più che i belgi) e lo spiega molto bene un economista tutt'altro che di centrodestra come Boldrin in questo bel video


Fa comodo ad alcune forze politiche banalizzare i problemi e semplificare le soluzioni.

ThomasDoll

Re:Crisi di governo
« Risposta #491 : Giovedì 11 Febbraio 2021, 20:34:51 »
Intanto Amsterdam avrebbe superato Londra come volume di scambi borsistici. Viva la Brexit.
https://www.ft.com/content/3dad4ef3-59e8-437e-8f63-f629a5b7d0aa

Offline Il frigorifero

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Re:Crisi di governo
« Risposta #492 : Giovedì 11 Febbraio 2021, 20:50:54 »
LA PAROLA A ROUSSEAU ?



"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Il lodolaio

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Re:Crisi di governo
« Risposta #493 : Venerdì 12 Febbraio 2021, 13:36:33 »
Ciclo della politica italiana.
Elezioni.
Gli italiani votano i cazzari.
I cazzari al governo combinano danni.
Il governo cade e si cerca di porre rimedio ai danni.
Elezioni.
Gli italiani votano nuovi cazzari, ancora più cazzari dei precedenti.
I nuovi cazzari al governo combinano danni.
Il governo cade e si cerca di porre rimedio ai danni.
Elezioni.
Gli italiani votano...
Oh vivacchiare...

Offline disabitato

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Re:Crisi di governo
« Risposta #494 : Venerdì 12 Febbraio 2021, 14:03:13 »
Basterebbe non votare, ma ci arriveremo.
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Offline Fabio70rm

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Re:Crisi di governo
« Risposta #495 : Venerdì 12 Febbraio 2021, 23:44:02 »
Fosse così semplice la soluzione...

Mi piacerebbe invece gente che abbia senso civico, una popolazione conscia del funzionamento del proprio governo e delle proprie esigenze.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Il lodolaio

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Re:Crisi di governo
« Risposta #496 : Sabato 13 Febbraio 2021, 08:15:46 »
Basterebbe non votare, ma ci arriveremo.

I Borghi, Bagnai, Di Battista, Salvini & co. vanno bene per prendere voti, come propaganda. Ma quando il gioco si fa duro diventano mammolette.

E' che nella situazione in cui ci hanno lasciato la prima repubblica prima (19 anni, 6 mesi e un giorno) e Berlusconi poi ("Fate presto") non ci sono molte alternative come politica economica da fare.
Ma dovresti comunque investire nella ricerca, nell'innovazione, nella scuola.
Oh vivacchiare...

Offline Il lodolaio

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Re:Crisi di governo
« Risposta #497 : Sabato 13 Febbraio 2021, 08:18:00 »
Il governo dei migliori, figuriamoci se era quello dei peggiori... 8)
Oh vivacchiare...

ThomasDoll

Re:Crisi di governo
« Risposta #498 : Sabato 13 Febbraio 2021, 11:43:46 »
Il trionfo di Renzi, hanno detto in tanti.
Ha fatto fuori Conte e ha tirato dentro Brunetta, Gelmini, Carfagna, Giorgetti. Aveva due ministre di cui ha fatto pure il ventriloquo e ne conserva una (Bellanova te sta bene, così impari).
Me pare abbia preso una bella sveja, altro che storie.
Speriamo sia solo l'antipasto.

Offline MCM

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Re:Crisi di governo
« Risposta #499 : Sabato 13 Febbraio 2021, 21:13:25 »
A me sembra che abbia ottenuto quel che voleva, probabilmente su procura americana dicono in moltissimi.
Sai che glie frega alla Bellanova?