Autore Topic: Lazio-Roma 3-1 del 6 gennaio 2005  (Letto 2295 volte)

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Offline Fabio70rm

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Re:Lazio-Roma 3-1 del 6 gennaio 2005
« Risposta #20 : Giovedì 1 Agosto 2013, 08:26:29 »
Il derby che, come l'analogo del 1989, rappresentò la svolta di un campionato mediocre, dal punto di vista psicologico....anche se poi dovemmo aspettare la pastetta di Palermo per poterci salvare...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

malacarne

Re:Lazio-Roma 3-1 del 6 gennaio 2005
« Risposta #21 : Giovedì 1 Agosto 2013, 13:49:07 »
Il derby che, come l'analogo del 1989, rappresentò la svolta di un campionato mediocre, dal punto di vista psicologico....anche se poi dovemmo aspettare la pastetta di Palermo per poterci salvare...

Palermo-Lazio 3-3, oh mamma quante madonne ho lanciato durante quella partita.
Poche volte ho visto cosi tanti gol divorati dalla Lazio (il Palermo invece come tirava segnava)
Ne potevamo fare 6 con la pipa in bocca e invece ad un certo punto stavamo sotto 1-3  ???

Tra questo 3-3, la sconfitta per 1-2 con i miracoli di Agliardi ed il primo tempo della batosta per 1-5 di due anni fa... se ne sono viste parecchie di partite surreali con i siculi rosaneri.

Brocchi 63

Re:Lazio-Roma 3-1 del 6 gennaio 2005
« Risposta #22 : Giovedì 1 Agosto 2013, 14:41:53 »
Al contrario, il derby di ritorno di quel campionato, quello della pastetta e dei bisbiglii tra cazzaro e Liverani, mi ha letteralmente mandato in bestia. Manco il 5-1 mi ha suscitato lo schifo che mi ha suscitato quella partita.

malacarne

Re:Lazio-Roma 3-1 del 6 gennaio 2005
« Risposta #23 : Giovedì 1 Agosto 2013, 14:52:30 »
ah quello anche a me.

Ma purtroppo si sapeva.

Offline Matita

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R: Lazio-Roma 3-1 del 6 gennaio 2005
« Risposta #24 : Domenica 4 Agosto 2013, 14:49:02 »
Tommaso ha alle spalle una carriera esaltante: qual è il momento che però ricorda con maggior piacere? «Di ricordi belli ne ho più di uno. Innanzitutto la tripletta alla Juventus. Poi il primo gol nel derby contro la Roma: è stata un’emozione unica. Era il 6 gennaio 2005 e la Lazio non vinceva da quattro anni: abbiamo segnato io e Di Canio e il successo è arrivato per 2-1.

:o
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline aquilafelyx

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Re:R: Lazio-Roma 3-1 del 6 gennaio 2005
« Risposta #25 : Domenica 4 Agosto 2013, 15:00:26 »
Tommaso ha alle spalle una carriera esaltante: qual è il momento che però ricorda con maggior piacere? «Di ricordi belli ne ho più di uno. Innanzitutto la tripletta alla Juventus. Poi il primo gol nel derby contro la Roma: è stata un’emozione unica. Era il 6 gennaio 2005 e la Lazio non vinceva da quattro anni: abbiamo segnato io e Di Canio e il successo è arrivato per 2-1.

:o

Cesar aveva preso il palo 8)
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

malacarne

Re:R: Lazio-Roma 3-1 del 6 gennaio 2005
« Risposta #26 : Domenica 4 Agosto 2013, 15:10:50 »
Tommaso ha alle spalle una carriera esaltante: qual è il momento che però ricorda con maggior piacere? «Di ricordi belli ne ho più di uno. Innanzitutto la tripletta alla Juventus. Poi il primo gol nel derby contro la Roma: è stata un’emozione unica. Era il 6 gennaio 2005 e la Lazio non vinceva da quattro anni: abbiamo segnato io e Di Canio e il successo è arrivato per 2-1.

:o

Giornalista imbecille, semplice  O0

Offline Er Matador

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Re:Lazio-Roma 3-1 del 6 gennaio 2005
« Risposta #27 : Lunedì 5 Agosto 2013, 04:00:28 »
Al contrario, il derby di ritorno di quel campionato, quello della pastetta e dei bisbiglii tra cazzaro e Liverani, mi ha letteralmente mandato in bestia. Manco il 5-1 mi ha suscitato lo schifo che mi ha suscitato quella partita.
Di questo parlerei in un altro topic, e non perché la penso diversamente da te. ;)
Del 6 gennaio ricordo soprattutto tre cose: la linea difensiva, del tutto improvvisata con due centrocampisti letteralmente inventati nel ruolo; il miglior Di Canio, mattatore nel preparare la partita sul piano psicologico e della comunicazione prima di confermarsi tale sul campo; la grinta dei gemelli Filippini - soprattutto Emanuele, il meno forte dei due -, comunque lontana da atteggiamenti antisportivi o intimidatori.
In molti, anche fra i commentatori estranei al contesto, sottolinearono che la Lazio avrebbe vinto comunque anche senza tanta aggressività.
Per la serie: se non si riesce nemmeno a intuire il significato reale e le implicazioni di un incontro, perché sparare sentenze?
Riandando alle sensazioni provate, quell'undici riuscì a trasmettermi nel corso della partita, oltre all'entusiasmo, una solida sensazione di sicurezza.
Un esempio: dopo il pari beffardo e immeritato del brufoloso, ero pressoché certo che saremmo ripassati rapidamente in vantaggio, come poi accadde.
Se penso al mio umore e alle considerazioni razionali del prepartita, fatico a credere che fosse passata solo un'ora abbondante.
Sul piano tecnico - premessa la difficoltà nel parlarne per la predominanza di quello emotivo - quello fu l'anno del grande ridimensionamento, reso ancor più drastico dal confronto con l'appena conclusa gestione Mancini.
Il Papa fece quanto il buonsenso e l'esperienza suggerivano: operò sul morale di una squadra mentalmente simile a una pecora al macello; mise nelle condizioni di esprimersi al meglio i pochi elementi di qualità; dispose gli altri a far legna nel modo più semplice e rapidamente assimilabile.
Il suo limite è sempre consistito, a mio avviso, nello scarso lavoro sulla parte tecnica, da cui dipendeva la quantità industriale di passaggi sbagliati: ce ne saremmo accorti nella stagione successiva, assaporando il football assai più raffinato del primo Delio Rossi.
A parte questo, non ho un ricordo negativo del suo calcio: il modo in cui aveva valorizzato gli inserimenti di A. Filippini fino a farne un elemento pericoloso nel gioco aereo, a dispetto del suo metro e sessantotto di altezza, racconta del resto di schemi non banali e di un'organizzazione apprezzabile.
Ovviamente, quel derby e quella salvezza in quel momento della nostra Storia gli valgono un posto nella Hall of Fame.