Autore Topic: Calcioscommesse, secondo giorno di processo.  (Letto 732 volte)

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Giglic

Calcioscommesse, secondo giorno di processo.
« : Giovedì 25 Luglio 2013, 14:17:07 »
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Gli avvocati: “Nessuna prova a carico di Mauri”





ROMA – Inizia oggi, presso l’hotel NH di via Vittorio Veneto, la seconda giornata del processo sportivo di primo grado che vede protagonisti anche Stefano Mauri e la Lazio. Ieri il Procuratore Federale Stefano Palazzi ha usato la mano pesante, chiedendo una squalifica di 4 anni e 6 mesi per il capitano biancoceleste e una penalizzazione di 6 punti per la Lazio. Nella giornata odierna sarà il turno degli avvocati difensori e delle loro arringhe.

AGGIORNAMENTO 9:30 - L’avvocato della Lazio, Gianmichele Gentile, all’arrivo presso l’hotel che ospita il processo, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti presenti: “La richiesta della Procura è esagerata rispetto ai risultati dell’indagine. Ma questo è il gioco della parti, si cerca di alzare la richiesta sperando di ottenere una condanna. Alla Procura interessa il risultato, cerca di dimostrare che c’è stato l’ illecito, ma noi non ci facciamo spaventare. Tutta l’indagine si fonda sulla presunta credibilità di Gervasoni, ci sono una serie di argomenti che annullano la portata degli indizi che la Procura porta a sostegno dell’accusa. Preoccupazione per l’Europa League? Adesso non ci pensiamo, pensiamo prima a uscire da questa situazione. I tabulati telefonici? Sono stati spiegati dai rapporti di amicizia tra Mauri e Zamperini e tra Mauri e Luca Aureli (il titolare dell’agenzia di scommesse, ndr). Stavano organizzando una vacanza che da lì a breve avrebbero fatto insieme a Formentera. Tutto ha uno spiegazione contraria a quella fornita da Palazzi. Se un indizio ha una doppia interpretazione, allora non è un indizio”.

AGGIORNAMENTO 10:30 - Il processo è iniziato. Prende la parola Zamperini che conferma quanto già dichiarato, ovvero l’innocenza di Stefano Mauri e la sua estraneità ai fatti. L’incontro a Formello tra i due, continua, non ebbe assolutamente come oggetto l’alterazione della partita Lazio-Genoa.

AGGIORNAMENTO 10:45 - Inizia l’arringa dell’avvocato Gentile, che dichiara davanti alla Commissione: “Nel deferimento di Stefano Mauri ci sono molti aspetti che vanno rivisitati dal punto di vista sistematico. Il procuratore federale parte dal presupposto del deferimento e dell’addebito dei comportamenti contestati a Mauri, cioè dalle dichiarazioni di Gervasoni. Il giocatore parla non di fatti cui ha assistito direttamente, ma fatti di cui ha avuto conoscenza da un compartecipe associativo (Gegic), e da qui nascono le sue accuse. Anche i colleghi che mi hanno preceduto hanno discusso l’attendibilità delle parole di Gervasoni. Bisogna stabilire quali siano le regole che devono governare questo tipo di procedimento, a mio giudizio è  un punto fondamentale da cui partire. Non dobbiamo compiere un atto di fede per giudicare se Gervasoni sia credibile o meno, ma si deve stabilire cosa possa essere una prova o meno”.

AGGIORNAMENTO 11:00 - Continua l’avvocato Gentile: “Per colmare il vuoto di credibilità di Gervasoni ci sarebbero i contatti telefonici, ritenuti riscontri oggettivi, ma l’unica prova sarebbe la compresenza a Formello prima della partita Lazio-Genoa di Zamperini e Mauri tra le 12:42 e le 12:44. Tre minuti in cui i due si sono salutati, c’è stato lo scambio di biglietti e nient’altro. Secondo l’accusa in questi tre minuti ci sarebbe stata l’organizzazione della combine, senza nessun contatto precedente i due sarebbero stati in grado di accordare un risultato per il primo tempo e uno per la fine della partita. Inoltre Zamperini in meno di un quarto d’ora sarebbe arrivato da Formello a via Archimede, ma chi è di Roma sa bene che anche di sabato all’ora di pranzo sarebbe impossibile effettuare questo percorso in così breve tempo. Utilizzare il telefono che è stato consegnato a Mauri da Aureli per scommettere sul tennis e sul basket – e io vi ho dimostrato che gli Internazionali di tennis di Roma si disputavano in quel periodo – non significa necessariamente che il suo utilizzo sia solo a fini illeciti come vuole far credere l’accusa. Non si può sostenere che un sms, di cui non si conosce il contenuto, sia per forza illecito. Se vi è anche una sola possibilità che sia lecito, viene meno anche come prova”.

AGGIORNAMENTO ORE 11:20 - L’arringa difensiva dell’avvocato Gentile è terminata. Ora è il turno dell’ex difensore del Lecce Stefano Ferrario, che insieme al suo legale ha ribadito la propria innocenza e l’estraneità alle presunte combine avvenute in occasione della partita Lecce-Lazio.

AGGIORNAMENTO 11:40 - E’ in corso una piccola pausa, al termine della quale prenderanno la parola i due legali di Stefano Mauri, Melandri e Buceti.

AGGIORNAMENTO ORE 12:00 - E’ iniziata intorno alle 12 l’arringa di uno dei due avvocati di Mauri, Amilcare Buceti. Ecco i passaggi più significativi: “Parliamo per ultimi, abbiamo ascoltato i colleghi, trovando conferme all’impressione che avevamo prima dell’inizio del processo. L’avvocato Gentile ha proposto in modo garbato un dato evidente: la necessità ossessiva di cercare sempre e comunque la quadratura del cerchio non può arrivare a forzare il limite della ragionevolezza. I due argomenti principali della Commissione sono il ruolo di Gervasoni e la questione delle celle telefoniche. Ricostruisco gli eventi: Mauri apprende da fonti giornalistiche che è imminente il suo arresto, ci precipitiamo a Cremona e lui alle 5.30 del mattino si mette a disposizione del Gip Salvini. Non è un colpo di teatro, ma noi in un primo momento rifiutiamo di leggere l’ordinanza. Non ci viene permesso e dopo 4 giorni, alle 20:30 di sera, stremati, veniamo sentiti in un contesto ambientale approssimativo. Tutto quello che Mauri mette a disposizione è lì, non ci sono aggiustamenti in progress. Lei (Palazzi) ha chiesto tre deferimenti per irrobustire un impianto accusatorio fragile. Tutto ciò che è stato detto della cella che aggancia Formello non lo ripeto, ma nessuno ha visto Mauri insieme ad Ilievski, non c’è un solo elemento rilevante che possa far ritenere credibile questo evento.  In tutto l’atto di deferimento non c’è un solo accenno che fa riferimento alla modalità attraverso la quale abbia concepito una partita che termina con sei gol. Ho preteso ed ottenuto la convocazione dei giocatori che sotto giuramento hanno testimoniato. Loro sono venuti e le domande sono agli atti, alcuni di loro erano addirittura stupiti, nessuno capisce come e dove sia avvenuto il fatto. Deve esserci una ragionevole certezza del compimento dell’illecito. Palazzi ha richiesto una squalifica di 4 anni e 6 mesi, la carriera di Mauri verrebbe polverizzata. Lui è un lavoratore, deve essere per forza discriminato perché è bello, bravo e ricco? Qui è in gioco la vita delle persone. Si sta usando una violenza inaudita rispetto all’impianto probatorio fragile nei confronti di una bandiera del calcio capitolino. Lo stesso Gegic stesso ha detto che si era completamente fuori strada con Mauri. E Gegic è stato definito dal Gip di Cremona colui svelerà tutto quanto, e in effetti si prese delle enormi responsabilità. Si ritiene credibile Gervasoni solo perché ha ammesso di aver partecipato alle combine e per la sua sostanziale tendenza a delinquere”.

AGGIORNAMENTO ORE 13:10 - Dopo l’intervento di Buceti, ha parlato anche l’altro legale di Mauri, l’avvocati Matteo Melandri. Di seguito alcune delle dichiarazioni più importanti: “Io non voglio tornare sulle contraddizioni di Gervasoni, ma Mauri invece ha detto sempre le stesse cose e nessuno ha considerato questo fatto. Non si può accusare Mauri perché frequenta Ponte Milvio, e non può essere una prova il fatto che la cella di Ponte Milvio agganci il suo cellulare.  Non capisco come possano essere state mandate in carcere persone soltanto sulla base di questi dati. Si dice: Aureli è il collettore delle giocate per i calciatori laziali, Aureli è il gestore, Mauri non può scommettere e quindi sicuramente c’è un illecito. Abbiamo chiesto anche un tabulato alla Goldbet e abbiamo cercato quelle anomalie che ci contestava l’accusa. In Lazio-Genoa non c’è nessun flusso di scommesse anomalo. Quella partita venne giocata 86 volte,  di queste solamente 7 risultano vincenti e 6 su sistemi. Zamperini e Mauri sono amici da una vita, per Gervasoni è stato facile fare i loro nomi. Anche su Lecce-Lazio abbiamo effettuato questa analisi. Risulta una sola giocata alle 20.06, 1500 euro puntati sull’over 3.5. Abbiamo verificato che il soggetto  ha guadagnato 2500 euro,  sarebbe stata una giocata notevole, ma non c’è traccia dei soldi nei conti di Mauri.  La scommessa che effettuò Stefano era sul tennis (precisamente sull’ incontro tra Wozniacki e Jankovic) e sui tabulati si trova. Mauri chiese ad Aureli di fornirgli le quote, alle ore 14,26 effettuò la giocata che venne poi registrata alle 14,31 (scommessa oltretutto vinta). La mattina successiva poi effettua altre giocate, perdendole. Se si fosse sbagliato sarebbe stata una prova schiacciante contro di lui, ma non è così. Nei giorni successivi ci sono anche le prove delle varie giocate fatte sul basket”.

L’avvocato Matteo Melandri, all’uscita dall’hotel, ha rilasciato alcune battute ai cronisti presenti, dichiarandosi abbastanza fiducioso: “Non ho ancora parlato con Stefano, ma comunque conosceva il contenuto dell’arringa. Vedremo cosa decideranno i giudici, la Commissione ha in mano tutti gli elementi. Abbiamo cercato di allegare documenti che attestano le giocate di Mauri, provando la scommessa effettuata sul tennis che Stefano ricordava perfettamente, e che è l’unica registrata. Peraltro non mi sembra che ci siano state repliche su questo punto. Ci tenevamo a dare questa prova oggi per la prima volta. Abbiamo provato che Mauri ha sempre detto la verità. Derubricazione del reato? Oggi non posso dirlo – conclude Melandri – ma ripeto che abbiamo fornito tutti gli elementi per uscirne puliti, spero nell’assoluzione”.

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