Autore Topic: Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta  (Letto 8503 volte)

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ThomasDoll

Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« : Sabato 2 Gennaio 2021, 13:48:31 »
Mi spiace regalare clic a Cairo, ma l'intervista è proprio roba fina.
Da straleggere.
Su Solo Lazio perché si veda di più
prima parte
seconda parte

ThomasDoll

Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #1 : Sabato 2 Gennaio 2021, 14:07:04 »
"Penso che se chiedessimo a qualche sportivo il segreto ultimo delle sue vittorie, più di qualcuno ci direbbe che vince perché è felice. La felicità, dunque, è la conseguenza di un cuore ordinato. Una felicità da condividere perché se la tengo per me resta un seme, se invece la condivido può diventare un fiore".

ThomasDoll

Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #2 : Sabato 2 Gennaio 2021, 14:09:12 »
"...anche lo spirito, come il corpo, va allenato. Esercitarsi, poi, richiede una disciplina: gli esercizi sono buoni maestri. Guillaume de Saint-Thierry, un monaco belga vissuto nel XII secolo, dice che “la volontà genera la pratica, la pratica genera l’esercizio e l’esercizio procura le forze per qualsiasi lavoro”. L’esercitazione alla bontà, alla bellezza, alla verità sono delle occasioni in cui l’uomo può scoprire dentro di sé delle risorse inaspettate. Per poi giocarsele".

ThomasDoll

Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #3 : Sabato 2 Gennaio 2021, 14:12:24 »
"La tua resa è il sogno del tuo avversario: arrenderti è lasciargli la vittoria. È sempre un rischio: "E se avessi resistito un attimo in più?", continuerai a dirti per chissà quante volte vedendo com’è andata a finire. Poi è anche vero che ci sono giorni in cui è meglio continuare a lottare, altri in cui è più saggio lasciare perdere. La vita assomiglia ad una guerra: si può anche perdere una battaglia, ma la guerra quella no! Un uomo non muore quando è sconfitto: muore quando si arrende, quando cessa di combattere. I poveri, da questo punto di vista, sono un esempio spettacolare di che cosa voglia dire non arrendersi. Nemmeno di fronte all’evidenza dell’indifferenza: continuano a combattere per difendere la loro vita".

ThomasDoll

Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #4 : Sabato 2 Gennaio 2021, 14:14:28 »
terza parte

"Ogni tanto leggo di qualche grande campione che è il primo ad arrivare all’allenamento e l’ultimo ad andarsene: è la testimonianza che la forza di volontà è più forte dell’abilità. Qui lo sport viaggia di pari passo con la vita: la bellezza, qualunque sia la sua declinazione, è sempre il frutto di una fiammella da tenere accesa giorno dopo giorno"

ThomasDoll

Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #5 : Sabato 2 Gennaio 2021, 14:16:55 »
"Quando (...) mi sono recato, come pellegrino di pace, a Nagasaki e Hiroshima, ho sostato in silenzio di fronte a quella pagina di storia: dei sogni di tantissimi è rimasta solo ombra e silenzio. Gente diversissima unita da un tragico destino. Ho visto, però, anche la speranza in quell’istante: negli occhi di coloro che, sopravvissuti a quella barbarie, hanno trovato il coraggio di continuare a vivere. Nonostante tutto. Con tutto il cuore auguro che le prossime Olimpiadi trovino l’ispirazione in quegli sguardi che non si sono mai arresi".

ThomasDoll

Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #6 : Sabato 2 Gennaio 2021, 14:22:22 »
"...quando viene la sera, penso a tutti i poveri che dormono attorno al Colonnato di Piazza San Pietro: la loro resistenza è la mia ispirazione, la loro presenza è la mia protezione. Penso a loro e non mi sento mai solo: dentro quella carne fragile e ferita, Dio si nasconde, anzi si manifesta, per suggerirmi lo schema di gioco vincente".

Panzabianca

Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #7 : Sabato 2 Gennaio 2021, 16:05:35 »
Bellissima intervista.
Bravo cattoThomaDoll

 :P

Offline Frusta

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Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #8 : Sabato 2 Gennaio 2021, 16:20:24 »
Dici, Panza?

"...quando viene la sera, penso a tutti i poveri che dormono attorno al Colonnato di Piazza San Pietro: la loro resistenza è la mia ispirazione, la loro presenza è la mia protezione. Penso a loro e non mi sento mai solo: dentro quella carne fragile e ferita, Dio si nasconde, anzi si manifesta, per suggerirmi lo schema di gioco vincente".

Se dovessi scrivere cosa penso in merito a questa frase sbriciolerei l' articolo 297 del Codice Penale
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Arch

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Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #9 : Sabato 2 Gennaio 2021, 16:58:37 »
Mi accodo  alla considerazione espressa da Frusta.                                     

ThomasDoll

Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #10 : Sabato 2 Gennaio 2021, 18:27:34 »
Io non mi accodo.
Frusta è sempre allergico alla solidarietà, non so per quale motivo, rifugge da ogni pauperismo, da ogni manifestazione d'empatia, da ogni elogio del povero. Non so perché.
Bergoglio con le sue parole rappresenta un baluardo contro certe merdacce che non nomino, che infatti ce l'hanno sulla punta.
Nell'intervista si parla molto d'inclusione, sia in termini antirazzisti che riferita ai disabili.
Sono concetti basilari. L'umanità si deve ritrovare intorno all'empatia e alla solidarietà. Se per qualcuno è buonismo peggio per lui.
E sono concetti da condividere al di là della fede religiosa e della stucchevole obiezione del Capo di Stato Estero.
Ma lo spirito del topic è diffondere una serie di messaggi edificanti, che niente hanno a che vedere con la propaganda religiosa. Io non considero Jorge per il ruolo che ricopre nella Chiesa, lo considero per l'uomo che sembra essere e per i messaggi che diffonde, e nella pioggia di merda che ci arriva addosso ogni giorno la sua parola è preziosa. Per essere anticlericali e mettere all'indice le contraddizioni della Chiesa ci sono mille modi e tanto spazio a disposizione, per riconoscere parole giuste nelle circostanze terribili in cui ci troviamo basta leggerle e farle proprie, almeno quelle in cui ci riconosciamo. Per una volta si può lasciar andare quello che non condividiamo e lasciare che ciascuno filtri il messaggio in base alla sua sensibilità.
 

Offline Frusta

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Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #11 : Sabato 2 Gennaio 2021, 18:41:14 »
Io non mi accodo.
Frusta è sempre allergico alla solidarietà, non so per quale motivo, rifugge da ogni pauperismo, da ogni manifestazione d'empatia, da ogni elogio del povero. Non so perché....

Frusta è semplicemente allergico all' ipocrisia, al pauperismo di facciata e all' empatia farlocca.
Ah, e i poveri non vanno elogiati ma tolti dalla miseria.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

ThomasDoll

Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #12 : Sabato 2 Gennaio 2021, 18:48:15 »
Frusta è semplicemente allergico all' ipocrisia, al pauperismo di facciata e all' empatia farlocca.
Ah, e i poveri non vanno elogiati ma tolti dalla miseria.

E quindi se uno non è in grado di farlo?
E come si stabilisce se l'empatia è farlocca e il pauperismo è di facciata?
No, per saperlo, perché ho il sospetto che l'empatia e la solidarietà siano un po' troppo spesso considerate di facciata. O meglio, che chi le esprime spesso incappa nelle critiche di chi bolla tutto come ipocrita, finto e di facciata. Certe volte si fa bene a pensare male, ma a pensare bene si fa meno fatica. Certo, a chi pensa male non la si fa, come no. Ma chi pensa bene non è sempre così cojone.

Offline Frusta

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Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #13 : Sabato 2 Gennaio 2021, 19:09:02 »
E quindi se uno non è in grado di farlo?

Chiunque lo voglia è in grado di evitare l' ipocrisia, il pauperismo di facciata e l' empatia farlocca.

Per quanto riguara la povertà mi chiedo come non ti venga da vomitare a sentire quel tizio parlare in quel modo di chi dorme all' addiaccio.
Detto dal capo di una banda che possiede il maggior patrimonio immobiliare italiano è credibile assai.
Mi fa venire in mente le parole di una forsennata pauperista " teologa, giornalista e scrittrice italiana" così la definisce wiki, morta una decina di anni fa, che da buona samaritana "affilava la sua pietà" dicendo più o meno che bisogna ringraziare il Signore se ci sono i poveri, perché ci danno la possibilità di fare del bene. Possibilmente col culo altrui.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Arch

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Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #14 : Sabato 2 Gennaio 2021, 20:06:47 »
Il convento di suore nei pressi di casa mia, rimasto pressoché vuoto per mancanza di sorelline, è stato trasformato in residenza per anziani: 2.800 euro al mese la retta.
Cosa ha detto Francesco di così innovativo e rimarchevole? Quello che ogni persona di buon senso e dotata di umana pietà pensa quotidianamente, non avendo il più delle volte i mezzi per risolvere problemi di così grande portata. Francesco qualcosa potrebbe fare. Lo facesse. Basta con la speculazione edilizia, con le rendite fondiarie, con le strutture d'assistenza trasformate in lussuosi alberghi per "pellegrini" (andate a vedere cosa è diventato il Don Orione) e basta con il beneficio sull'ICI su immobili che fanno registrare rendite milionarie. Il papa è il vertice di un'organizzazione internazionale potentissima il cui unico obiettivo è il lucro, spacciato per misericordia.

Panzabianca

Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #15 : Sabato 2 Gennaio 2021, 20:43:20 »
Il Papa non è San Francesco, ma di Francesco deve portare avanti il messaggio e l'eredità. Di Francesco, di Madre Teresa e di tanti altri che si sono donati anima e corpo e alla fede agli altri.

Come credente non ho mai inteso il Papa come capo di un'organizzazione.

Il Papa e l'uomo si fondono. Ma spesso, forse sempre,  non c'e l'uomo al di là del Papa, ma il Papa al di là dell'uomo.

Il Papa non può essere occasione di guerre ideologiche.

Il film di Moretti forse svela un pò del peso che quest'uomo deve sostenere.

Siate tolleranti. Abbiate pietà.

Confermo il mio giudizio dell'intervista postata da TD, anche se il baldacchino di San Pietro me pare bruttissimo.


Offline Fabio70rm

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Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #16 : Sabato 2 Gennaio 2021, 21:26:59 »
Il Papa sarebbe il capo del Vaticano ed è il capo della Santa Sede.

Sono due cose diverse, perchè lo stato è il Vaticano, mentre la Santa Sede è l'organo giuridico che lo amministra.

Il Papa è un monarca assoluto, ed è assistito da vari organi e commissioni, formate da cardinali, arcivescovi, vescovi etc.

E da uomini dei vari ordini: Opus Dei, Gesuiti, Ordini Minoriti, Benedettini etc.

Se qualcuno volesse approfondire:

https://www.vaticanstate.va/it/stato-governo/organi-stato/organi-dello-stato.html

Ora se è un monarca assoluto, perchè invece di guardare i poveri non li ospita? Va bene la pietà, apprezzabilissima, ma anche la carità non sarebbe disprezzata!

Ma ci impantaneremmo in un discorso lunghissimo e irto di spine...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline jegue98

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Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #17 : Domenica 3 Gennaio 2021, 00:05:37 »
Bella intervista TD, grazie!
Sono molto d'accordo sull'impressione che hai di quest'uomo. Mi piacciono i suoi messaggi che spesso arrivano dritto al cuore e mi piace il suo modo di porsi verso gli altri.
Non è così scontata la cosa.

L'unico appunto che mi sento di scrivere è, che pur apprezzando le tue nobili intenzioni, forse era il caso di aprirlo di là e non qui su solo Lazio.

Never change the way you are...

Panzabianca

Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #18 : Domenica 3 Gennaio 2021, 13:20:25 »
Inconsapevolmente

“Qual è la storia dietro il “bip” che viene sovrapposto alle parolacce in televisione? Perché non lasciare l’audio muto o inserire un altro suono?” Leggo casualmente questa domanda stamane mentre bighellono su internet in cerca di una sentenza giudiziale utile al mio lavoro. Poi, più sotto, risponde un altro altrettanto casuale utente, il quale, come spesso succede su internet, si sente in dovere di lasciare la sua traccia indelebile con una definizione dal carattere inconsapevolmente eterno e che, come al solito, non aggiunge nulla: “È ormai un suono comune che indica, per l’appunto, un qualcosa di volgare che potrebbe dare fastidio a qualcuno…” Ma tanto basta perché io precipiti in un burrone di ricordi. Erano i nostri 13 e 14 anni quando la catechista Giovanna – una suora laica la cui dedizione e spiritualità ne facevano una cosa di mezzo tra una vestale itinerante e un indomabile ussaro alato – propose ai superstiti del suo vecchio gruppo di preparazione alla comunione se volessero misurarsi con l’assistenza, col Servizio – diciamo così – ad un ragazzo con handicap. Inconsapevolmente rispondemmo in tre: io, mio fratello Luca e Massimo. Come avevamo sempre fatto, ci fidammo ciecamente dell’ussaro. E, come spesso capitava con Giovanna, salimmo su un treno in corsa e ci ritrovammo catapultati all’interno di una casa popolare a Carcaricola (confina con Giardinetti, nostro quartiere d’origine) a fare compagnia e a dare da mangiare a Giulio, un ragazzo certamente meno fortunato di noi e dal carattere nemmeno tanto malleabile, anzi – chiamiamo le cose per quello che sono – estremamente incazzato. Fu realmente un’esperienza, ma, certo, non di quelle che ricordi sorridendo: Giulio era un ragazzo handicappato (credo tetraplegico e chissà cos’altro ancora) purtroppo inchiodato senza appello ad una sedia a rotelle munita di reggitesta. La sua famiglia non se la passava nemmeno tanto bene, e quel quartiere, al tempo, non era certamente un luogo tra i più raccomandabili. Ricordo che abitavano in una casa popolare dagli esterni finemente vandalizzati, posta ai piani altissimi di una torre, credo un ottavo forse nono sul livello del mare; di quelli magari sperimentali, tipici delle periferie urbane, che oscillano-quando-tira-vento-ma-quanto-è-bravo-il-costruttore. Se c’è una cosa che Giovanna ci ha insegnato, è che nella vita ci vuole coraggio. Noi tre, però, ci limitammo ad affrontare l’ardito cimento unicamente con l’entusiasmo e l’elasticità della nostra gioventù. Così, quando ci vide arrivare, Giulio non fece neanche una smorfia, anzi - richiamiamo le cose per quello che sono - non ci “si cacò dé pezzo” direbbe uno di Carcaricola. Noi però avevamo già avuto da Giovanna uno spietatissimo identikit del soggetto: “ragazzo sfortunatissimo e difficile” per usare un eufemismo. Ed era probabilmente di qualche anno più grande di noi, potrà aver avuto 16 o 17 anni. Iniziammo, dunque, a conoscerci e lui sembrò simpatizzare con questi tre nuovi suoi amici. Certo, almeno fino a quando non cominciò a sputarci in faccia tutto quel che noi così assai premurosamente e pazientemente gli avevamo ficcato nella bocca. Ci prese tutti. Una scena alla Mel Brooks: credo quella del posseduto o qualcosa di simile. In altre parole, Giulio era un ragazzo sfortunato, sfortunatissimo, si, certo, ma, tempo un quarto d’ora dalla sua conoscenza, ché tutti e tre gli avremmo voluto dare una pizza in faccia, sedia o non sedia a rotelle. Alla fine gli sopravvivemmo e Giovanna assai saggiamente ci destinò ad altro interlocutore, possibilmente meno pericoloso: Cesare. E si cambiò emisfero. Cesare aveva una splendida famiglia: dei genitori, un fratello e una sorella più grandi, ed erano tutti il suo personalissimo presepe adorante. E noi tre fummo per lui quel che unicamente potevamo essere: degli spensierati compagni di divertimento. Non lo “assistemmo” mai se non giocando con lui. Era ciò che potevamo fare benissimo alla nostra età ed era ciò che facemmo con tutta la spensieratezza del mondo. Pur avendo dei problemi più gravi rispetto a Giulio (…), Cesare era sereno e dolce. Si, va detto, la sua condizione ambientale immediatamente ci apparve diversa da quella di Giulio e famiglia: una famiglia benestante quella di Cesare, una villa con grande giardino, ma, di fondo e soprattutto, in quella casa si respiravano una serenità e una gioia che certo non dipendevano dai soldi. Era una famiglia armoniosa la sua, ed in quel contesto anche una condizione tragica come quella di Cesare trovava un senso profondo, anzi, ci stava benissimo e senza troppi patemi. “E’ arrivato così e ce lo teniamo facendo il possibile per farlo star bene!”. Era questo il bellissimo messaggio che si percepiva persino dalle loro poltrone. Quella famiglia era sorretta da qualcosa – che io ho avvertito intensamente – che invece la famiglia di Giulio aveva perso, forse a causa della soverchiante difficoltà del vivere. Cesare non parlava, si esprimeva con gli occhi e con alcuni movimenti della testa. Capire il suo codice per noi non fu difficile. Fu un periodo bellissimo quello in cui noi giocammo con Cesare. Quando ci vedeva arrivare al sabato, bè, lui non stava sulla sedia. Noi tre lo accompagnammo allegramente fino alla comunione. Poi, come tutte le belle storie, finì anche questa. Giovanna, il nostro generale e mentore spirituale, era stata nel frattempo destinata ad altra nobile causa in giro per Roma, e noi, come delle truppe senza guida, ci disperdemmo. Più tardi, molti anni dopo, si ripresentò l’occasione di fare un’esperienza simile, ed io, quasi inconsapevolmente, mi ritrovai nel gruppo Bip. In realtà, si chiamava molto più banalmente e prosaicamente “Gruppo H”, come mille altri. Ma no! Il gruppo si chiamerà Bip come solo questo gruppo si chiamerà, irruppi io. La spiegazione di questo nome era complicata, ed io credo di averla data raramente. Però per me aveva un senso: la nostra civiltà si vede e si riconosce inconsapevolmente spartana, ma, fortunatamente, osservandosi da uno specchio rotto. E comunque il nome piacque. Così, da allora questa indomita gioiosa falange del volontariato assistenzialista parrocchiale si chiamò “Gruppo Bip”. Una cosa bella. Poi succede che l’altro venerdì io mi ritrovi ad aspettare Fla fuori dalla chiesa, lei è una nuova, nuovissima risorsa dell’indomito gruppo. E mentre me ne sto coi miei pensieri, passa una signora, una di quelle donne inconsapevolmente Perpetue e che in parrocchia si rendono molto utili. Sta andando a casa, mi riconosce, mi saluta. Poi si ferma e mi fa: “Aspetti la bimba?” Si, le rispondo io. E poi mi fa ancora: “l’ho vista, è al gruppo Bib, …il nome gliel’hai messo Tu, vero?” Ah… si, rispondo io pudico e sorpreso. Pure inconsapevolmente, anzi, no.

Panzabianca

Re:Intervista a Papa Francesco sulla Gazzetta
« Risposta #19 : Domenica 3 Gennaio 2021, 13:36:51 »
Ecco, se avrete la pazienza di leggere sto raccontino, bè, capirete che Francesco - che, certo, è un Monarca, è a capo di un'organizzazione, un mafioso, la rava la fava etc con l'appendice del cazzo che te se frega - parla di questo, o meglio, anche di questo...

Ultimamente, mi capita assai di rado di rivedere l'indomito gruppo, MA, quando capita, ve lo assicuro, nei loro occhi vedò gioia pura. Ed è pure la mia.
Il resto, con tutto il rispetto per chi le dice, sono cazzate, almeno per me.