Il presidente in cui credere è quello che ogni anno ti compra i migliori 10 campioni in circolazione, vende i più vecchi e i più scarsi in rosa a 35 mln l'uno alle avversarie, ti fa vincere ogni anno Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Coppa dei Campioni, Coppa Intercontinentale, lasciando gli asfalliti a -3665468434568436156464 punti sotto a lottare per la B, umiliandoli 7654654165-0 nei derby andata e ritorno, che fa il debito dell'Italia come utile attivo ad ogni esercizio, con una società super strutturata con Pelè e Maradona addetti all'area tecnica in qualità di allenatori specialisti nelle mosse, tanto per citare i due elementi di staff meno significativi, tutti con patente Laziale doc, con ottimi rapporti con la stampa dove i giornalisti del catetere - ma dove ho letto tale definizione? - non gliela fanno a stare dietro a commentare ed analizzare i mega colpi del calciomercato e le notizie positive, tipo Pandev che sta ore ed ore in cilicio fuori da Formello a piangere e stridor di denti implorando un reintegro a zero euro, anzi a prestare aggratis opere di manutenzione, mentre sente i "tump" dell'impatto degli scarpini di Messi che allenandosi passa la palla ad Alessandro Nesta iV, pronipote dell'omonimo prodotto giovanile degli anni '90 e eoni più forte, o tipo intere zone di Roma che invadono i botteghini societari pronti ad acquistare in massa a scatola chiusa gli abbonamenti per i prossimi 35 anni per se e i familiari fino alla settima generazione....
E ancora il presidente ideale ha dotato la società di stadio di proprietà a Roma in cittadella megagalattica traboccante di gente, negozi e Lazialità ma nel rispetto dell'ambiente e accessibile da ogni lato dell'universo tramite una rete di teleporter istantanei attivi, che è simpatico e rende simpatica la squadra a tutti, che riempie lo stadio pure contro la procaccolese di dodici miliardi di spettatori,provenienti da tutte le galassie sperdute e parlanti ogni tipo di idioma senziente dell'universo, dal romanaccio all'assembler - perchè anche le IA sono della Lazio, non scordiamocelo! - tutti rigorosamente controllati e senza svastiche ma organizzati in coreografia perchè "lo stadio non è un teatro", tutti rigorosamente che arrivano allo stadio in macchina senza creare ingorghi e parcheggiando in 5 minuti grazie ad una rete di parcheggi che nemmeno una città di park potrebbe realizzare. E tali tifosi saranno autonomi ma compatti, originali ma uniti assieme indissolubilmente, e telefoneranno alle miriadi radio del sistema solare concionando che sì, in fondo il nostro presidente è un grande, ma hanno paura che prima o poi tutto finisce, e sotto sotto rimpiangono i tempi bui, quando presidente era un certo Lotito...
Ma senza tralasciare tutto ciò, che Lazio sarebbe senza i Laziali, ecco allora Chinaglia tornare piangente in Italia, consegnarsi nelle mani della giustizia, accompagnato dal nostro presidente ideale che lo abbraccia e lo conforta, e al termine del periodo detentivo lo nomina custode e guida turistica dello sterminato Museo della Lazio, dove sono conservati i miliardi di trofei vinti, facendosi fare foto assieme ai visitatori tipo i finti gladiatori al Colosseo, dove nelle finali delle competizioni nazionali ed internazionali Gradella stringe la mano ad ogni spettatore assieme a Pulici, Wilson, Boksic, Signori, Peruzzi, Capocchiano, Lampugnani e Felice Evacuo, tutti con smaglianti sorrisi a 96 denti. E tutti assisteranno felici e commossi alla vittoria schiacciante, seppur sofferta, ma divertente e tirata, ringraziando con la nota formula "In Bigiarelli Vaccaro Latitorum semper Lazio vincit!!"
Sembra una Coena Cypriani...eppur secondo me tanto lontana dall'idea di molti non lo è...