www.LaLazioSiamoNoi.itDal 23 dicembre su Amazon Prime è disponibile il film su Paul Gascoigne. "Un racconto magnifico, una carriera straordinaria" ; "Vi farà commuovere", e ancora "Un film che celebra il genio". Dal The Telegraph al Corriere della Sera, tutti in piedi dinanzi al prodotto distribuito in Italia da 102 Distribution e Samarcanda Film. Lalaziosiamonoi.it, legandosi all'evento, ha contattato in esclusiva, Dino Zoff:
In un’intervista ha parlato di lui come del più grande dispiacere della sua carriera. Ci spiega che tipo di rapporto era il vostro?
"Un rapporto buono. Lui era quello che era, io ero particolarmente dispiaciuto del suo comportamento. Quando giocava faceva bene, ma in generale si buttava via, secondo me. E quindi, siccome gli volevo bene, volevo aiutarlo. Ma d’altronde gli artisti sono strani, non c’era possibilità di cambiarlo".
Ci racconta un episodio, un ricordo legato a Gascoigne che magari conserva con più forza nel cuore?
"No, no. Ne ho tantissimi ma non sto qui a raccontarli".
Ci parli del Gascoigne giocatore, sia in chiave tattica che nel modo in cui era inserito all’interno di quella Lazio.
"Sapeva fare tutto. Sono giocatori che l’allenatore non ha neanche bisogno di collocare. Un vero calciatore a tutto campo".
Quanto sarebbe potuta essere diversa la sua carriera senza i vari problemi con l’alcool?
"Senza dubbio migliore. Ma i comportamenti degli artisti sono strani, bisogna accettarli per come sono".
Tra voi ci furono anche dei litigi?
"Non particolarmente, non stavo lì a discutere con lui".
Il rapporto che avevate creato è andato avanti anche una volta che non facevate più parte della stessa strada, oppure è finita lì?
"Certamente. Ho avuto sempre grande considerazione per gli artisti. Gli ho sempre voluto bene, e gliene voglio tuttora".