In realtà, devo ammetterlo, l'odore del terreno bagnato, insomma l'odore della pioggia forte, del temporale estivo di poco fa, mi sta facendo sentire la mancanza di una camminata, o anche semplicemente stare ferma dritta in piedi, sul bagnasciuga, sulla spiaggia di Francavilla, roba, per anni ed anni, di qualche anno fa.
Ma anche di altri bagnasciuga e spiagge che ho avuto la fortuna di toccare con i miei piedi nudi.
Che tutti a dirmi "sei scema, vieni via, ti può acchiappare un fulmine" e tutti a ripararsi da qualche parte, ed io invece a restare lì, perchè invece i fulmini si limitavano a fare dei bellissimi disegni istantanei nel cielo blu-grigio, tutti per me, e per i riflessi altrettanto istantanei, praticamente dei flash un po' sghimbesci, sulle onde del mare, sotto quel cielo.
E magari pure restare, appunto, dritta i piedi e lasciarsi bagnare un po' i piedi, le caviglie, le gambe, un po' carezze, un po' accenni di schiaffoni, da quel mare che fa finta di essere emozionato quanto te e non capire cosa gli sta succedendo sopra.
Ma invece lo sa.
Perchè mare e cielo, e pure aria, e sabbia, si conoscono da sempre, e soprattutto si amano e quindi si muovono in perfetta intesa da sempre, perfino quando si potrebbe pensare che stiano litigando.
No, no. Questi non litigano, semmai bisticciano. Giusto un attimo.
Ma si amano.
E, paradossalmente, ci amano.
Che sennò da quel dì che, stronzi come siamo - noi esseri umani intendo - ci avevano già sfanculato/spazzato via definitivamente da un bel pezzo.
Ecco.