Autore Topic: Sonno della ragione e una citta' devastata  (Letto 3195 volte)

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Offline Trilux

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Sonno della ragione e una citta' devastata
« : Venerdì 5 Luglio 2013, 00:14:33 »
Oggi ho visto con raccapriccio una enorme e recente scritta su un muro "79 tzigano" con altre orrende contro Vincenzo Paparelli. Purtoppo, scritte simili si stanno moltiplicando in tutta Roma. Non posso e non voglio restare indifferente al cospetto di tale barbarie. I media di una citta' civile sarebbero insorti e queste bestemmie sarebbero state immediatamente cancellate. Invece, in passato, qualcuno, anche nel mondo politico, intervenne scandalizzato per gli imbrattamenti al murales del divo alla amatriciana francesco totti. Invito giornalisti che leggono questo forum a sollevare il caso. Roma non merita tracce di subumanita'.

Offline Cliath

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Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #1 : Venerdì 5 Luglio 2013, 07:29:07 »
A me non sono ancora capitate, ma quando sento qualcuno che le ha viste, lo invito a fotografare, a segnare l'indirizzo, insomma a dare una testimonianza da mostrare intanto qui, sul forum. E che possa essere l'inizio di una denuncia ben più ampia: perché, senza prove, potranno sempre risponderci che non c'è nulla di vero...

Brocchi 63

Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #2 : Venerdì 5 Luglio 2013, 08:16:47 »
Oggi ho visto con raccapriccio una enorme e recente scritta su un muro "79 tzigano" con altre orrende contro Vincenzo Paparelli. Purtoppo, scritte simili si stanno moltiplicando in tutta Roma. Non posso e non voglio restare indifferente al cospetto di tale barbarie. I media di una citta' civile sarebbero insorti e queste bestemmie sarebbero state immediatamente cancellate. Invece, in passato, qualcuno, anche nel mondo politico, intervenne scandalizzato per gli imbrattamenti al murales del divo alla amatriciana francesco totti. Invito giornalisti che leggono questo forum a sollevare il caso. Roma non merita tracce di subumanita'.
Roma, per come la vedo io dal di fuori, sta diventando sempre più un suburbio e questi luridi vermi sono la parte più in vista.
Ricordo un topic ani fà su LN aperto anche a loro proprio su Vincenzo ed era tutto un fremito di battimenti di petto e di pentimenti; evidentemente era la maschera che avevano indossato forti del fatto che in quel periodo ci erano sopra. Tre anni di schiaffi stanno facendo, finalmente dico io, uscire tutto il marcio che hanno dentro e che non è mai passato (tra l'altro vicino casa mia ancora resiste una scritta di più di trent'anni fà che recitava "bevo jagermeister perchè è morto Re Cecconi". Denunciare fotograficamente queste barbarie, inviare le foto su FB, così anche se le redazioni giornalare fanno finta di niente, la denuncia resta visibile emai, dico mai, scendere al loro livello di subumanità

Offline Eagles71

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Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #3 : Venerdì 5 Luglio 2013, 08:33:59 »
merde erano, merde sono e merde resteranno,

se vi capita qualche volta di leggere qualche commento (bruttissima piega quella di dare parola a tutti "nascosti" dietro a una tastiera) sui siti online, vi accorgerete il livello barbaro e infimo che i riom esprimono commentando gli sberleffi dei Laziali, rispondono solo sulle madri, le sorelle, Paparelli etc... :(

ripeto merde, con la ripugnante complicità dei media, soprattutto quelli cittadini.

Non c'era bisogno di scoprirlo vincendo il derby del secolo quanto gli facciamo male, solo a esistere li mettiamo al muro, perchè noi esistiamo da sempre e loro non lo possono sopportare.
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline disabitato

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Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #4 : Venerdì 5 Luglio 2013, 08:39:23 »
La scritta l'ho vista anche io.. È all'alberone o zona limitrofa vero? Non riesco a fare mente locale, se mi torna in mente la via vado a fare una foto.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline MagoMerlino

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Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #5 : Venerdì 5 Luglio 2013, 10:32:35 »
E bhe, se offendi la memoria di Vincenzo Paparelli è tutto normale, non meriti l'attenzione e la denuncia dei media, anzi molti saranno pure solidali, se ti riferisci alla stelletta finisci sulle prime pagine accusato dalla comunità ebraica di antisemitismo. Normale amministrazione
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Brocchi 63

Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #6 : Venerdì 5 Luglio 2013, 10:38:23 »
E bhe, se offendi la memoria di Vincenzo Paparelli è tutto normale, non meriti l'attenzione e la denuncia dei media, anzi molti saranno pure solidali, se ti riferisci alla stelletta finisci sulle prime pagine accusato dalla comunità ebraica di antisemitismo. Normale amministrazione

Infatti. Da quanto testimoniò il figlio di Vincenzo, dovettero cambiare più volte casa perchè perseguitati dai topi romanisti (lo scrivo bene così qualche visitatore dei loro lo capisce), nell'indifferenza di tutti, tranne i soliti pochi noti (i ragazzi della curva e della Tevere in primis, più qualcuno con la memoria lunga) che quando arriva il 28 ottobre, si ricorda di quanto successo.

Mi chiamo Vincenzo Paparelli, e sono morto il 28 ottobre del 1979. Forse qualcuno si ricorda ancora di me. Ero un uomo di trentatré anni che un giorno fu ucciso allo stadio Olimpico da un razzo a paracadute di tipo nautico sparato da un tifoso ultrà della Roma. Quando sono stato colpito stavo mangiando un panino con la frittata. Mia moglie Wanda cercò di estrarmi quel tubo di ferro dall'occhio sinistro, ma siccome il razzo bruciava ancora, finì per ustionarsi una mano. Il medico che mi ha prestato i primi soccorsi, dichiarò che nemmeno in guerra aveva visto una lesione così grave. Il giorno dopo tutti i giornali mostrarono una fotografia scattata qualche mese prima, che mi ritraeva in un ristorante insieme a mia moglie. Soltanto il quotidiano Il Tempo pubblicò l'immagine di me, riverso per terra, con la faccia insanguinata e l'orbita dell'occhio sinistro vuota. Sono stato la seconda vittima del tifo calcistico in Italia, la prima era un tifoso della Salernitana che nel 1963 morì in seguito a degli scontri scoppiati in tribuna con dei tifosi del Potenza. Tra le personalità del mondo sportivo il primo ad accorrere all'ospedale Santo Spirito, dove sono giunto ormai morto, è stato il Presidente del Coni Franco Carraro. Mio cognato quando ha sentito alla radio il mio nome ha pensato a un caso di omonimia. Mio fratello quando ha saputo della disgrazia, ha avuto un forte senso di colpa perché mi aveva prestato la tessera e quel giorno allo stadio al mio posto doveva esserci lui. Mia moglie, che era accanto a me nell'ambulanza, per tutto il tempo mi ha pregato di non morire e mi ha tenuto stretta la mano. Dopo aver sbrigato tutte le formalità in questura e aver ritirato i documenti e i miei oggetti personali, ha avuto una crisi e ha cominciato a urlare. Sulle foto apparse sui giornali i giorni seguenti è ritratta insieme a sua madre che cerca di consolarla e le tiene un braccio sulla spalla. Ha la faccia stanca e scavata, e nei suoi occhi c'è qualcosa di terribile. Il mio nome e quello de i miei familiari sono comparsi sui quotidiani per tutta la settimana dopo l’omicidio e anche quella successiva, ma sempre con minore risalto. Io sono stato definito unanimemente un uomo normale e tranquillo, con un'unica passione, quella per la Lazio. Alcuni quotidiani hanno sottolineato più volte che avevo un'officina meccanica in società con mio fratello e vivevo in una moderna borgata romana chiamata Mazzalupo. Qualcuno ha scritto che avevo comprato il televisore a colori con le cambiali, e il mio unico lusso era un Bmw di seconda mano che tenevo in garage e lucidavo come uno specchio. Dopo la mia morte, il capitano della Lazio Pino Wilson ha telefonato a mia moglie per porgerle le condoglianze. Anche il sindaco di Roma Petroselli ha telefonato, e si è offerto di pagare le spese del mio funerale e ha messo a disposizione della mia famiglia un assistente sociale. Il giocatore Lionello Manfredonia è andato a far visita ai miei familiari regalando a mio figlio più piccolo la sua maglietta con il numero cinque. Al mio funerale c'era tutta la squadra della Lazio, insieme all'allenatore Bob Lovati e al presidente Lenzini. I giocatori della Roma invece non hanno partecipato perché impegnati con la trasferta di Coppa Italia a Potenza, al loro posto la società ha inviato i ragazzi della Primavera. Alla cerimonia funebre hanno assistito migliaia di persone e per quel giorno è stato proclamato il lutto cittadino. La Fondazione Luciano Re Cecconi ha devoluto un milione in beneficenza alla mia famiglia. La giunta regionale del Lazio ha stanziato la somma di cinque milioni come segno di solidarietà. La Società Sportiva Roma ha fatto affiggere una targa in Curva Nord per ricordare la mia persona. Mio fratello Angelo ha proposto alle due società romane una partita Lazio-Roma mista cioè con i giocatori laziali e romanisti mescolati nelle due formazioni, ma alla fine non se n'è fatto niente. Per alcuni giorni sono stato oggetto di un acceso dibattito sulla violenza negli stadi. Il sindaco di Roma ha affermato che bisognava meditare su questa tragedia e discuterne in tutti i club sportivi e nelle scuole. Qualcuno ha proposto che fossero installati negli stadi degli impianti di televisione a circuito chiuso per individuare i tifosi violenti. Il capo degli arbitri, Giulio Campanati, ha chiesto l'abolizione della moviola in Tv. Per alcuni mesi sono state prese drastiche misure repressive: è stato proibito l'ingresso allo stadio di aste di bandiera, tamburi e persino di striscioni dai nomi bellicosi, e anche di spillette e toppe che potessero risultare offensive. Il pubblico doveva incitare la propria squadra solo con la voce e con le mani. Il mio nome è stato, a secondo dei casi, inneggiato e sbeffeggiato dai tifosi della Lazio e della Roma Sui muri della città ancora oggi campeggiano scritte che dicono «Paparelli, sarai vendicato», o «Paparelli non ti dimenticheremo», o anche «10, 100, 1000 Paparelli» o ancora, «Paparelli ti sei perso i tempi belli». In questi ultimi anni i giornali hanno parlato di me, soltanto all'indomani di un nuovo delitto avvenuto allo stadio. Nel 5° anniversario della mia scomparsa, i tifosi mi hanno ricordato prima di una partita con la Cremonese. Sul tartan, all'altezza della Tribuna Tevere hanno spiegato uno striscione con scritto «Vincenzo vive», mentre la curva intonava «28 ottobre Lutto Nazionale». Nel 10° anniversario è stato inaugurato il «Lazio Club Nuovo Monte Spaccato, Vincenzo Paparelli». L'anniversario della mia morte è stato commemorato dai tifosi laziali della Curva Nord per oltre quindici anni, poi da qualche tempo è calato il silenzio. Il torneo di calcio Vincenzo Paparelli è arrivato soltanto alla terza edizione, poi si è fermato per mancanza di finanziamenti. I lavori per le ristrutturazioni dello stadio Olimpico di «Italia '90» hanno cancellato per sempre le curve di un tempo, e con loro la targa di marmo che mi ricordava. Sul motore di ricerca Yahoo digitando il mio nome e cognome racchiudendolo tra virgolette, il risultato dice sempre «Ignored». Nell'archivio del quotidiano il Messaggero, risulta che l'ultima volta che sono stato nominato è il 5 febbraio del 1995, in occasione di un breve articolo sul mio assassino. Il mio assassino si chiamava Giovanni Fiorillo, aveva diciotto anni ed era un pittore edile disoccupato. Subito dopo l'omicidio ha fatto sparire le sue tracce e si è dato alla latitanza. Qualcuno diceva di averlo avvistato a Pescara, qualcun altro a Brescia, qualcun altro ancora a Frosinone, che chiedeva informazioni per comprare le sigarette. Dopo quattordici mesi di clandestinità, si è costituito. Nel 1987 è stato condannato in Cassazione per omicidio preterintenzionale: sei anni e dieci mesi a lui che aveva lanciato il razzo, quattro anni e sei mesi agli altri due complici che lo avevano aiutato a introdurre nello stadio l'ordigno e a utilizzarlo. Durante quel girovagare per l'Italia e per la Svizzera ha telefonato quasi tutti i giorni a mio fratello Angelo, chiedendo scusa e giurando che non voleva uccidere quel giorno allo stadio. Era un ragazzo come tanti, abitava a Piazza Vittorio, era patito della Roma. Sua madre lavorava al mercato, suo padre aggiustatore meccanico. Era gente del popolo, come me. L'articolo sul giornale diceva che Giovanni Fiorillo è morto il 24 marzo del 1993: forse per overdose, forse consumato da un brutto male. Mio fratello Angelo l'ha perdonato, così come l'hanno perdonato mia moglie e anche i miei figli. Una cosa è certa, quel ragazzo è stato sfortunato, così come lo sono stato io. Mi chiamavo Vincenzo Paparelli. Sono morto il 28 ottobre del 1979. Forse qualcuno si ricorda ancora di me.

Massimiliano Governi

Da La Gazzetta dello Sport, Ottobre 1999

Offline Trilux

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Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #7 : Sabato 6 Luglio 2013, 01:04:41 »
La scritta l'ho vista anche io.. È all'alberone o zona limitrofa vero? Non riesco a fare mente locale, se mi torna in mente la via vado a fare una foto.
No, e' a san Lorenzo. Se lunedi' ci ripasso fotografo e mando alle redazioni dei giornali

Offline Fabio70rm

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Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #8 : Sabato 6 Luglio 2013, 07:40:19 »
Il bello è che parlandone con una collega a lavoro dell'altra sponda sostiene che noi Laziali offenderemm con scritte simili De Falchi...a me non sembra aver visto scritte del genere in giro, ma che razza di risposta sarebbe? Cos'è una gara dell'insultario, del becerume e dell'inciviltà?
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

malacarne

Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #9 : Sabato 6 Luglio 2013, 16:28:53 »
rispondono solo sulle madri, le sorelle, Paparelli etc... :(

Verissimo, non so quante volte sono state tirate in ballo mia madre e mia sorella quando ho scritto loro che gliel'avevamo sbattuta in faccia.

Peccato che loro mia madre e mia sorella non se le sono fatte, mentre io la coppa in faccia gliel'ho sbattuta sul serio   8)

Cmq sono le offese dei poveracci, di chi non ha argomenti.

E che naturalmente in faccia non ti direbbe manco mezza di quelle cose.

Brocchi 63

Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #10 : Sabato 6 Luglio 2013, 16:39:53 »
No, e' a san Lorenzo. Se lunedi' ci ripasso fotografo e mando alle redazioni dei giornali

La riprova che non sono quattro scanzacani. In quel quartiere c'è la vecchia brigata tafferugli ed anche il fatto che la scritta precedente sulla Tangenziale Est appartiene a un nucleo ben preciso di persone che agisce in quel perimetro d'azione.
Chissà se anche a Casalbertone ci sono scritte dello stesso tenore

Trilù, le redazioni se ne sbattono altamente; se hai un profilo FB pubblicale lì. Non passeranno di sicuro sottotraccia.

Boks XV

Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #11 : Sabato 6 Luglio 2013, 17:22:50 »
sì, me raccomando, postate le foto sui social network, così quelle merde (tutte, pure parenti e amici) ce se fanno 'na bella risata sopra...
piuttosto, fate il piacere, evitate de pubblica' 'sta mondezza qui sopra.
ma visto che c'avete tanta fantasia e tempo pe annalle a fotografa', a quel punto comprate una bomboletta e cancellatele, no?
comunque, la verità è che 'ste merde capiscono sempre un solo linguaggio...

Offline Trilux

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Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #12 : Sabato 6 Luglio 2013, 17:31:46 »
Vicino piazza Bainsizza numerose scritte "goliardiche": laziale albanese, laziale ebreo sono le piu' soft. Evidentemente e' il loro unico modo di rapportarsi "ar nemico laziale". Peccato che gli insulti
razzisti fanno notizia solo se a esternarli sono i "tifosi" laziali




Offline violator

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Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #13 : Lunedì 8 Luglio 2013, 05:22:18 »
No, e' a san Lorenzo. Se lunedi' ci ripasso fotografo e mando alle redazioni dei giornali

a San Lorenzo dove, di preciso? Qui si sono moltiplicate negli ultimi giorni, in seguito alla comparsa di vari "Lulic '71"...ovviamente loro rispondono nel loro stile suino.


La riprova che non sono quattro scanzacani. In quel quartiere c'è la vecchia brigata tafferugli ed anche il fatto che la scritta precedente sulla Tangenziale Est appartiene a un nucleo ben preciso di persone che agisce in quel perimetro d'azione.
Chissà se anche a Casalbertone ci sono scritte dello stesso tenore

Trilù, le redazioni se ne sbattono altamente; se hai un profilo FB pubblicale lì. Non passeranno di sicuro sottotraccia.

San Lorenzo non è Testaccio. E' un quartiere anomalo, di romani ce ne sono ben pochi, ormai. I romanisti sono in maggioranza, ma molto meno di quanto si dipingono. Poi ci sono i simpatizzanti, ma quello è un altro discorso. E' pieno di fuori sede juventini e i laziali non mancano ( il bar "C'era una volta" è gestito da un laziale, inoltre il Lazio Club è molto attivo nella fabbricazione di targhe per ricordare eventi straordinari).

Offline disabitato

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Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #14 : Sabato 13 Luglio 2013, 19:29:21 »
Via Carlo sigonio e via latina dove c'era il murales storico degli eagles. Ricordavo bene che non era San Lorenzo..


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Brocchi 63

Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #15 : Sabato 13 Luglio 2013, 21:08:19 »
Via Carlo sigonio e via latina dove c'era il murales storico degli eagles. Ricordavo bene che non era San Lorenzo..


Digitato da aifon 3GS usando topa talk

Se esiste ancora il vecchio nucleo degli Eagles', gli fanno il culo quanto Porta Nolana.
Comunque ha ragione Boks, questi capiscono solo un linguaggio.

Offline Reflexblue

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Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #16 : Lunedì 15 Luglio 2013, 14:50:51 »
E' partita la loro controffensiva: noto che sono state cancellate o deturpate quasi tutte le nostre scritte.
L'altro ieri notte sono passati anche dalle parti dell'ex-sede degli irriducibili dove ci eravamo distinti per la vena poetica: "Anche cor sole er core te se ghiaccia, t'ho arzato la coppa in faccia."

Brocchi 63

Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #17 : Lunedì 15 Luglio 2013, 15:21:38 »
Ho letto di botte ai nostri anche alla Garbatella.

Offline rione 13

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Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #18 : Lunedì 15 Luglio 2013, 17:23:35 »
Per Violator: il Lazio Club che fa le targhe non è del quartiere ma del paese San Lorenzo, provincia di Viterbo, mi pare.

Per Brocchi 63: la storia di Garbatella è una invenzione. Non è successo niente, il fatto esiste solo nella testa di qualche mitomane amplificato sui social network da romanisti complessati.
Anzi gli aquilotti in zona ribattono fieri, colpo su colpo: scritte, controscritte, attacchina/stacchina. Ci siamo. 

A trastevere invece qualche ragazzotto ha sgravato su Vincenzo e ha avuto modo di pentirsene.

Offline Sanfatucchio

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Re:Sonno della ragione e una citta' devastata
« Risposta #19 : Lunedì 15 Luglio 2013, 19:56:40 »
La verità è che sarebbe bello se non ci fossero scritte da una parte e dall'altra per avere una città più civile  e pulita. Qualsiasi cojone che viene a Roma si sente in diritto di lasciare il proprio segno come i cani che pisciano agli angoli dei palazzi. Non amo le scritte sui muri nei i murales perchè non mi rappresentano nulla se non l'inciviltà senza distinzione di credo !!!