Autore Topic: Zarate saluta  (Letto 17571 volte)

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Offline fish_mark

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Re:Zarate saluta
« Risposta #140 : Giovedì 18 Luglio 2013, 17:34:40 »
...

Io non so se Lotito sia masochista e so benissimo che non è un cretino, ma nei fatti specifici delle vicende che lo hanno visto nel muro contro muro con i giocatori ha sempre perso, non solo nei tribunali, segno che la normativa e la natura dei rapporti tra società e giocatori è leggermente diversa dai desiderata della società o che almeno la linea per tutelare questi interessi non è stata rappresentata efficacemente dal chiodi e martello e dalla tribuna sine die.

Vuoi convincere Hernanes, un giocatore di 28 anni, a rimanere? Gli dai 3 milioni, ti spingi anche a 3,5 e poi provi a fare un paio di acquisti ambiziosi. Non puoi e non vuoi? Bene, vendilo prima di subito, perché il tempo (della scadenza del contratto) è contro di te se vuoi farci almeno 20 miliioni perhcé l'anno prossimo saranno al massimo di meno. Non ci puoi fare niente: non c’è un ingiustizia, è la realtà giuridica e sostanziale dei contratti con i calciatori.

Se lo metti fuori rosa realizzi un atto che va contro i tuoi interessi perché rinunci a un giocatore che può essere importante, depauperi il valore del suo cartellino, avveleni inutilmente i rapporti in vista di una eventuale trattativa con altre società.

Non capisco la logica di questa politica del terrore che non porta da nessuna parte. I trasferimenti a livello internazionale vedono protagoniste forze che non si possono contenere con questi mezzi. E’ semplicemente inutile oltreché dannoso.
Dove sta quindi la lezione che il presidente ha impartito all'ambiente? Nell’ambiente non si fa certo grande pubblicità e non capisco poi come si possa essere contenti del fatto che se “Hernanes rifiuterà di sedersi al tavolino deve essere cosciente che la sua carriera corre un bel rischio”: gli spezziamo le gambe? In altre parole, deve per forza accettare un rinnovo? Ma stai scherzando?
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Offline ML

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Re:Zarate saluta
« Risposta #141 : Giovedì 18 Luglio 2013, 18:00:15 »
Bene, vendilo prima di subito, perché il tempo (della scadenza del contratto) è contro di te se vuoi farci almeno 20 miliioni perhcé l'anno prossimo saranno al massimo di meno. Non ci puoi fare niente: non c’è un ingiustizia, è la realtà giuridica e sostanziale dei contratti con i calciatori.

Se lo metti fuori rosa realizzi un atto che va contro i tuoi interessi perché rinunci a un giocatore che può essere importante, depauperi il valore del suo cartellino, avveleni inutilmente i rapporti in vista di una eventuale trattativa con altre società.

Non capisco la logica di questa politica del terrore che non porta da nessuna parte. I trasferimenti a livello internazionale vedono protagoniste forze che non si possono contenere con questi mezzi. E’ semplicemente inutile oltreché dannoso.
Dove sta quindi la lezione che il presidente ha impartito all'ambiente? Nell’ambiente non si fa certo grande pubblicità e non capisco poi come si possa essere contenti del fatto che se “Hernanes rifiuterà di sedersi al tavolino deve essere cosciente che la sua carriera corre un bel rischio”: gli spezziamo le gambe? In altre parole, deve per forza accettare un rinnovo? Ma stai scherzando?

Sai perché non discuto spesso con te? Perché utilizzi sempre parametri non realistici. Le tue idee sono facilone, da bar sport.

Vuoi convincere Hernanes, un giocatore di 28 anni, a rimanere? Gli dai 3 milioni, ti spingi anche a 3,5 e poi provi a fare un paio di acquisti ambiziosi.

E certo  :D Regaliamogli anche un paio di attici all'Aventino, secondo me sarebbe contento! Li paghi te?

Oppure sentite quest'altra  ::) :

Bene, vendilo prima di subito, perché il tempo (della scadenza del contratto) è contro di te se vuoi farci almeno 20 miliioni perhcé l'anno prossimo saranno al massimo di meno.

Perbacco che gran trovata!! Lotito e Tare non ci avevano sicuramente pensato, sono sicuro...
Guarda che se fosse veramente arrivata, l'offerta da 20 milioni in su, Hernanes sarebbe già stato impacchettato con soddisfazione di quasi tutti. Si sarebbero stracciati le vesti i soliti tifosi infantili di tutte le età, quelli un po' ignorantelli che non capiscono come funziona l'economia e che però si sarebbero presto riconsolati col nuovo acquisto che la Lazio avrebbe fatto, magari un bel centravanti serio (molto più necessario di Hernanes, fra l'altro).

L'unica cosa realistica che hai scritto è questa, ma solo nella parte in grassetto:

Non ci puoi fare niente: non c’è un ingiustizia, è la realtà giuridica e sostanziale dei contratti con i calciatori.

Ecco: la realtà giuridica ci parla, ormai da anni, di un rapporto fortemente sbilanciato a vantaggio dei calciatori. Questa è un'enorme ingiustizia, altro che storie. E non è vero che non ci si possa fare niente. Come il giocatore con 5 anni di contratto si fa venire il mal di pancia nel momento in cui riceve un'offerta più ricca, così la società ti manda in tribuna se non vuoi rinnovare. Nel primo caso nessuno solleva dubbi di correttezza, nel secondo si tirano in ballo i Diritti Fondamentali dell'Uomo. E questo anche grazie a tifosi come fish_mark, sempre pronti ad incitare i club ad aprire i cordoni della borsa e sempre indisponibili a difenderli quando i loro tesserati pretendono di fare il bello e il cattivo tempo...

Nel caso di Hernanes il punto di caduta della trattativa è chiaro e contempera abbastanza bene gli interessi di entrambe le parti: RINNOVO CON RITOCCO IMPORTANTE DELL'INGAGGIO E INSERIMENTO DI UNA CLAUSOLA RESCISSORIA AI VALORI DI MERCATO 2014, che per un 29 quasi nazionale brasiliano, per un centrocampista che in Italia va regolarmente in doppia cifra (sgrat!) potrebbe essere una cifra tra i 15 e i 20 milioni di euro. Non si limita la libertà del giocatore, non lo si rende prigioniero, non lo si danneggia in vista dei Mondiali, ma al contempo si tutela anche l'interesse della società. Se Hernanes rifiuta vuol dire che è stronzo. Ma io ho fiducia nel Profeta, che oltre a essere un gran giocatore ha sempre dimostrato di essere una brava persona e un ragazzo intelligente.

Offline fish_mark

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Re:Zarate saluta
« Risposta #142 : Giovedì 18 Luglio 2013, 18:13:03 »

Peccato che uso idee facilone da bar sport eppure ci provo sempre con grande impegno.  Peccato veramente.

E certo  :D Regaliamogli anche un paio di attici all'Aventino, secondo me sarebbe contento! Li paghi te?


Ma aperchèa paghi tu forse? Non lo sapevo. Oppure paga Lotito di tasca sua?
Immagino che questo sia frutto di ragionamenti molto moderni e avanzati, non certo roba facile da bar sport. Il presidente che paga di tasca sua, proprio come negli anni 60.

 
Oppure sentite quest'altra  ::) :

Perbacco che gran trovata!! Lotito e Tare non ci avevano sicuramente pensato, sono sicuro...
Guarda che se fosse veramente arrivata, l'offerta da 20 milioni in su, Hernanes sarebbe già stato impacchettato con soddisfazione di quasi tutti. Si sarebbero stracciati le vesti i soliti tifosi infantili di tutte le età, quelli un po' ignorantelli che non capiscono come funziona l'economia e che però si sarebbero presto riconsolati col nuovo acquisto che la Lazio avrebbe fatto, magari un bel centravanti serio (molto più necessario di Hernanes, fra l'altro).


Che sia arrivata o meno non lo so né io né lo sai tu. Magari è arrivata di 21 ma non è stata ritenuta sufficiente dal presidente, per suo insindacabile giudizio. Ho provato soltanto a descrivere i termini della faccenda, che ben conosci tra l’altro, anche se è roba facile, di lana grossa.

L'unica cosa realistica che hai scritto è questa, ma solo nella parte in grassetto:



Ecco: la realtà giuridica ci parla, ormai da anni, di un rapporto fortemente sbilanciato a vantaggio dei calciatori. Questa è un'enorme ingiustizia, altro che storie. E non è vero che non ci si possa fare niente. Come il giocatore con 5 anni di contratto si fa venire il mal di pancia nel momento in cui riceve un'offerta più ricca, così la società ti manda in tribuna se non vuoi rinnovare. Nel primo caso nessuno solleva dubbi di correttezza, nel secondo si tirano in ballo i Diritti Fondamentali dell'Uomo. E questo anche grazie a tifosi come fish_mark, sempre pronti ad incitare i club ad aprire i cordoni della borsa e sempre indisponibili a difenderli quando i loro tesserati pretendono di fare il bello e il cattivo tempo...
[/quote]

Ma sai, le norme che esprimono cotanta ingiustizia sono frutto di un lavoro su cui si sono impegnati stuoli di giuristi di mezzo mondo in rappresentanza delle parti, i giocatori e i presidenti. Non c’è nessuna ingiustizia. Il presidente vuole massimizzare i profitti dal trasferimento, i giocatori volgiono avere la libertà di potersi trasferire laddove si presentano le occasioni migliori. Per te è uno scandalo, per me un po’ meno.
Quello di aprire i cordoni della borsa delle società interessa molto relativamente è poi un tuo pretestuoso argomento polemico che mi solleva le spallucce e mi fa anche fare una crassa risata.


Nel caso di Hernanes il punto di caduta della trattativa è chiaro e contempera abbastanza bene gli interessi di entrambe le parti: RINNOVO CON RITOCCO IMPORTANTE DELL'INGAGGIO E INSERIMENTO DI UNA CLAUSOLA RESCISSORIA AI VALORI DI MERCATO 2014, che per un 29 quasi nazionale brasiliano, per un centrocampista che in Italia va regolarmente in doppia cifra (sgrat!) potrebbe essere una cifra tra i 15 e i 20 milioni di euro. Non si limita la libertà del giocatore, non lo si rende prigioniero, non lo si danneggia in vista dei Mondiali, ma al contempo si tutela anche l'interesse della società. Se Hernanes rifiuta vuol dire che è stronzo. Ma io ho fiducia nel Profeta, che oltre a essere un gran giocatore ha sempre dimostrato di essere una brava persona e un ragazzo intelligente.


Condivido quanto scrivi - roba fine, molto diversa da quanto scrivo io – come anche sul fatto che se Hernanes rifiuta di firmare anche la clausola rescissoria è uno stronzo, ma è un suo diritto che ci puoi fare? So bene che in quel caso la sanzione che ne deriva è – secondo gli indirizzi più moderni – la tribuna sine die, mentre il problema è soltanto quello di avere la capacità e gli argomenti per convincerlo. Non mi pare così difficile.
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Offline franz_kappa

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Re:Zarate saluta
« Risposta #143 : Giovedì 18 Luglio 2013, 19:08:50 »
Mi inserisco nel dibattito con una notazione banale ma che credo possa arricchire la discussione.
Quali che siano gli obiettivi di Lotito, è un fatto che le condotte adottate dalla Società con alcuni calciatori, laddove esse avessero avuto un negativo impatto sui conti del club (ingente esborso per l'ingaggio di un top player [relativamente alla rosa della Lazio] escluso permamentemente dalla lista dei convocati, mancata plusvalenza dalla cessione di un calciatore perso a scadenza a parametro zero o, peggio, svincolato da organi di giurisdizione sportiva), lo avrebbero fatto senza che ciò si traducesse in un diretto danno per Lotito.

Detto in termini più semplici: le strategie della Lazio - Spa che non distribuisce utili. E che dunque non ne distribuisce soprattutto all'azionista di maggioranza, che detiene i 2/3 del capitale - sono pagate dalla Lazio. E dunque il suo Presidente nonché maggior azionista può permettersi, quali che siano i suoi obiettivi, di adottare ogni forma di 'rappresaglia' con alcuni suoi dipendenti. Perché sostanzialmente sulle sue tasche (volgarizzo) non c'è alcuna diretta conseguenza.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline robylele

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Re:Zarate saluta
« Risposta #144 : Giovedì 18 Luglio 2013, 19:49:13 »
che sia la condotta della società ad aver portato all'attuale situazione con Zarate è falso. Semmai è l'esatto contrario.

che sia la condotta della società ad aver portato alla mancata plusvalenza con Pandev è falso. Semmai è l'esatto contrario.

che Lotito faccia quello che gli salta in testa solo perchè non ci sono dirette conseguenze sulle sue tasche più che un'opinione (che vorrebbe pure arricchire la discussione  ::)) mi pare un'illazione, al limite della querela.

tutte argomentazioni poi portate avanti in perfetto italiano e sintassi al limite della perfezione, peccato che sono i concetti che contano e non la forma.


per quanto riguarda Hernanes vorrei far notare che si tratta di un'ottima persona (al contrario degli altri due), che il contratto scade tra 2 anni e che tra un anno ci sono i mondiali.
Ergo se non c'è un club pronto a versare quanto NOI e non altri riteniamo opportuno, il brasiliano è destinato a firmare il rinnovo con clausola rescissoria da concordare insieme (non credo sotto i 25) e anche con tanta cordialità tra le parti.



'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
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geddy

Re:Zarate saluta
« Risposta #145 : Giovedì 18 Luglio 2013, 20:01:58 »
Non capisco cosa c'entri Hernanes. L'anno prossimo gioca i mondiali, se gli va bene strappa il contratto della vita. Com'è giusto che sia. La Lazio purep otrà farci una montagna di soldi. Non credo neanche gli convenga andare al PSG quest'anno.Fosse sicuro almeno della convocazione, ma non mi sembra. Deve stare qui, mettersi in mostra. Poi si vedrà.
Pandev si è comportato da miserabile, che un tribunale gli ha dato ragione francamente me ne infischio. Zarate se l'è cercata. Occasioni ne ha avute.

Offline franz_kappa

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Re:Zarate saluta
« Risposta #146 : Giovedì 18 Luglio 2013, 20:15:20 »
Mi inserisco nel dibattito con una notazione banale ma che credo possa arricchire la discussione.
Quali che siano gli obiettivi di Lotito, è un fatto che le condotte adottate dalla Società con alcuni calciatori, laddove esse avessero avuto un negativo impatto sui conti del club (ingente esborso per l'ingaggio di un top player [relativamente alla rosa della Lazio] escluso permamentemente dalla lista dei convocati, mancata plusvalenza dalla cessione di un calciatore perso a scadenza a parametro zero o, peggio, svincolato da organi di giurisdizione sportiva), lo avrebbero fatto senza che ciò si traducesse in un diretto danno per Lotito.

Detto in termini più semplici: le strategie della Lazio - Spa che non distribuisce utili. E che dunque non ne distribuisce soprattutto all'azionista di maggioranza, che detiene i 2/3 del capitale - sono pagate dalla Lazio. E dunque il suo Presidente nonché maggior azionista può permettersi, quali che siano i suoi obiettivi, di adottare ogni forma di 'rappresaglia' con alcuni suoi dipendenti. Perché sostanzialmente sulle sue tasche (volgarizzo) non c'è alcuna diretta conseguenza.

Mi rendo conto che i contenuti del mio post si prestano a interpretazioni ambivalenti.
La mia intenzione era quella di immaginare quale coerenza si può ravvisare nell'ambito delle strategie della Società. Posto che, come ML, ritengo anche io che Lotito=imprenditore agisca coerentemente e assai poco di pancia (come alcuni vorrebbero far credere).

Le strategie della Società nella gestione di alcune situazioni, come evidenziato da ML, potrebbero avere l'obiettivo di facilitare una gestione dei rinnovi di giocatori importanti. Possibile. In tal senso l'esempio di Hernanes è convincente.

Quello che mi premeva sottolineare (senza alcuna valutazione di merito) è che, laddove quanto appena evidenziato fosse vero, Lotito azionista della Lazio (prima che Lotito dirigente della Lazio, anche se le due figure sono sovrapposte) sarebbe e nei fatti è sostenuto - nell'adozione di approcci che hanno condotto o condurranno a esiti quali quello di Pandev (svincolo deciso dal Tribunale) o quello di Diakitè (svincolo a fine contratto) - dalla non irrilevante possibilità di condurre tali strategie senza che ciò comporti una diretta conseguenza sul proprio personale patrimonio.

Cosa intendo. Uso un esempio teorico: laddove la gestione della Lazio fosse gravata da oneri straordinari (ad esempio legati a periodiche buonuscite annue da elargire a calciatori svincolati in seguito a un accordo col club), tali da costringere gli azionisti tutti e dunque pro quota per il 65% il maggior azionista Lotito a intervenire ogni anno con importanti ricapitalizzazioni, beh... si potrebbe concludere che le strategie adottate del club nel nostro esempio teorico (ossia svincolare con grande facilità i propri tesserati, non attendendo la fine naturale dei rispettivi contratti) impatterebbero negativamente sugli azionisti, chiamati a ricapitalizzare permanentemente.

La Lazio, invece, è riuscita dal 2004-2005 in poi a chiudere tutti i bilanci in utile (con l'eccezione, probabilmente, dell'esercizio appena concluso. Però nobilitato da una vittoria nella Coppa Italia) senza che, ad esempio, la vicenda Pandev o altre vicende più o meno analoghe si traducessero in un diretto danno, in termini di risultati economici, non tanto per la Lazio ma per Lotito, costretto a ricapitalizzare il club. Club che, infatti, non è andato certo in rosso l'anno in cui Pandev si è svincolato.

Insomma... La Società, ci suggerisce ML, potrebbe aver adottato da anni una certa qual intransigenza nei confronti di alcuni calciatori con motivazioni ben precise. Motivazioni che, ad esempio, potrebbero mostrare la loro fondatezza in sede di rinnovo di Hernanes.

Io avevo voluto chiosare il tutto spiegando che tale strategia è a maggior ragione adottabile visto che non arreca pregiudizio a Lotito in qualità di maggior azionista. Che, infatti, non è mai stato costretto - assieme ai tanti piccoli azionisti - a immettere un euro nella gestione di un club squilibrato.

La Lazio è ben gestita, in definitiva. E se talvolta la dirigenza ha adottato condotte che paiono autolesioniste (ad esempio non schierare e, forse, perdere a zero uno dei calciatori più pagato della rosa, acquistato a 20,2 milioni. Mi riferisco a Zarate) in realtà tali condotte non si sono, alla prova dei fatti, tradotte in diretti danni tanto su Lotito e sulle sue tasche che sugli altri azionisti di minoranza e sulle loro tasche.
Buon viaggio, caro Piero.

geddy

Re:Zarate saluta
« Risposta #147 : Giovedì 18 Luglio 2013, 20:34:58 »
Comunque l'intransigneza della Lazio qualche risultato, almeno a livello di percezione da parte dell'opinione pubblica, lo ha portato. Il ragionamento di Mark, sostanzialmente ineccepibile, non trova piu la condivisione della maggioranza. Far allenare dei calciatori a parte è pratica largamente diffusa.

Offline Fabio70rm

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Re:Zarate saluta
« Risposta #148 : Venerdì 19 Luglio 2013, 07:47:27 »
Il tempo ha dimostrato che, anche in tempi moderni di potere incontrastrato di giocatori e procuratori, se il giocatore si dimostra ragionevole un accordo lo si trova sempre.

Tanto che Hernanes faccia gola a tanti club con i dindi non è che è un mistero; ed egualmente, a meno di un mondiale giocato demmè, non credo che questo interesse scemerà.

E dato questi club non hanno problemi di denari, non credo si faranno scrupoli di pagare una clausola rescissoria di 30 (per me 20 è troppo poco) tra un anno.

Fermo restando che il giocatore voglia davvero andare via, visto che finora hanno parlato tutti tranne lui....
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline fish_mark

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Re:Zarate saluta
« Risposta #149 : Venerdì 19 Luglio 2013, 10:36:05 »
La (stazionaria) gestione del buon padre di famiglia.

Apprezzo molto – ma non sono l’unico - gli articolati post di Franz Kappa che tanto successo di critica e di pubblico riscuotono e meritatamente direi. Nel caso specifico, però, i suoi ragionamenti – non inediti – mi convincono soltanto in parte.

Sul punto del “Lotito=imprenditore che agisce coerentemente e assai poco di pancia” vorrei tanto poter essere d’accordo. Certo il nostro è un tipo tosto, che si muove con molta circospezione ma in non pochi casi, soprattutto in sede di complicati rinnovi, fatico a vedere una linea molto riflessiva e razionale.

Su questo punto il FK sottolinea come queste strategie della società “potrebbero avere l'obiettivo di facilitare una gestione dei rinnovi di giocatori importanti” tanto che “l'esempio di Hernanes è convincente”. Ora, a parte il fatto che su Hernanes siamo alla vigilia della partita, dove si è data la parola alla trattative e le armi finora hanno taciuto, ritengo che in non pochi casi la capacità di portare a compimento le trattative da parte del nostro, specie nei casi più delicati e importanti non sia stata smagliante. Ho sempre contestato la linea del chiodi e martello e della tribuna sine die perché non ha mai portato frutti che in questi casi significa portare a compimento il rinnovo e riportare il controllo del cartellino nelle mani della società. Tutto questo, specie nei rinnovi più importanti, non è mai accaduto, tanto che l’unico rinnovo significativo si è avuto proprio con Ledesma, un giocatore prima messo fuori per metà stagione poi rimesso in campo dall’insistenza dell’allenatore, quindi messo da parte in attesa di un nuovo centrocampista e poi rinnovato alle cifre che sostanzialmente voleva lui soltanto a una settimana dal mercato. Questo esempio potrebbe far capire come il muro contro muro molte volte non ha successo proprio perché non fa gli interessi della società.

Quanto alla gestione del “Lotito azionista tale da non arrecare danni a sé personalmente e agli altri soci con la necessità di continue e importanti ricapitalizzazioni” questo va a suo merito, ma si spiega con la linea difensiva che ha da sempre attuato – anche qui con merito – nelle strategie di mercato. In altri ambiti, la Juventus per esempio, si va avanti a ricapitalizzazioni ma anche a mercati a colpi di 100 milioni di euro l’anno. Si dirà il paragone è improprio ma se la Juventus ha un grosso gruppo industriale dietro (però Sergio Marchionne non è molto entusiasta di questo) si tratta di due società quotate in borsa e soprattutto nel caso juventino si fanno operazioni di mercato molto pesanti e più qualche volta sempre felici: per dire martinez gli è costato quanto a noi è costato Hernanes, euro più o euro meno. E’stato geniale Lotito? Sicuramente, ma nel nostro caso noi abbiamo la necessità di sparare il colpo e di centrare il bersaglio, visto che non possiamo permetterci il lusso di sprecare munizioni e il presidente interpreta questa esigenza con il puntiglio di chi ha già messo 30 milioni di euro, non certo bruscolini e non vuole metterci una lira in più. 

Per questo è meritorio il fatto di chiudere tutti i bilanci in utile, ma più volte si è sottolineato in questo forum che un fatturato che ristagna su certe cifre dà la misura di una strategia difensiva, con i suoi riscontri molto positivi in termini sportivi, ma che però dà il segno di una ambito stazionario in cui viaggiano la società e la squadra. In altri ambiti, molto simili ai nostri, nel frattempo si è messo il turbo.
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ThomasDoll

Re:Zarate saluta
« Risposta #150 : Venerdì 19 Luglio 2013, 14:16:29 »
L'importanza della firma del calciatore è totale, da quando la cessione di un calciatore da una squadra e un'altra è diventato un accordo tra tre parti: le due squadre e, appunto, il calciatore.
Semplificando al massimo, si è trattato di un riequilibrio: prima, la società decideva del futuro del calciatore. Oltre a questo, è cambiato un elemento fondamentale: il calciatore diventa parte attiva nella monetizzazione del suo valore da parte della società. Una società può incassare molti soldi per cedere ad un'altra i diritti su un calciatore senza che questo abbia diritto a partecipare all'utile portato a casa. Dall'altra parte, però, il professionista ha l'ultima parola sulla destinazione che gli viene suggerita, il che mette a rischio la generosa plusvalenza che la società vorrebbe realizzare su di lui. Si tratta, in ogni caso, di uno scioglimento anticipato del contratto, attraverso la cessione ad altra società. Non vedo la differenza rispetto al desiderio di un calciatore di ridiscutere un elemento contrattuale prima della scadenza, che sia cambiare compenso o datore di lavoro. La parità si realizza se entrambe le parti rispettano il contratto fino a scadenza, altrimenti c'è sempre disparità. E direi che parlare di squilibrio a vantaggio del calciatore è possibile solo se si tengono su gli occhiali del tifoso. Qualunque sforzo di neutralità non può non cogliere che si tratta del giusto valore che si deve attribuire al potere contrattuale di un calciatore. Che può scegliere di assecondare la volontà della società per consentirle di realizzare una plusvalenza, ma non è obbligatorio: il suo dovere professionale è rispettare il contratto fino alla scadenza. Punto. Chiodi, panchine, obblighi morali eccetera sono solo tentativi di piegare quella volontà.
L'unica parte realmente privilegiata nel casino dei rapporti tra società e calciatori sono i procuratori, che prendono solo.

Offline fish_mark

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Re:Zarate saluta
« Risposta #151 : Venerdì 19 Luglio 2013, 14:21:12 »
Grazie a Thomas per queste righe di puro buon senso. Grazie ancora.
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Offline robylele

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Re:Zarate saluta
« Risposta #152 : Venerdì 19 Luglio 2013, 14:29:16 »
Per questo è meritorio il fatto di chiudere tutti i bilanci in utile, ma più volte si è sottolineato in questo forum che un fatturato che ristagna su certe cifre dà la misura di una strategia difensiva, con i suoi riscontri molto positivi in termini sportivi, ma che però dà il segno di una ambito stazionario in cui viaggiano la società e la squadra.
In altri ambiti, molto simili ai nostri, nel frattempo si è messo il turbo.

Al Napoli. Stop.

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Luciano Spalletti
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ThomasDoll

Re:Zarate saluta
« Risposta #153 : Venerdì 19 Luglio 2013, 14:31:29 »
(tutto ciò premesso, occorre che Hernanes firmi al più presto il rinnovo del contratto)

Offline ML

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Re:Zarate saluta
« Risposta #154 : Venerdì 19 Luglio 2013, 14:37:42 »
L'importanza della firma del calciatore è totale, da quando la cessione di un calciatore da una squadra e un'altra è diventato un accordo tra tre parti: le due squadre e, appunto, il calciatore.
Semplificando al massimo, si è trattato di un riequilibrio: prima, la società decideva del futuro del calciatore. Oltre a questo, è cambiato un elemento fondamentale: il calciatore diventa parte attiva nella monetizzazione del suo valore da parte della società. Una società può incassare molti soldi per cedere ad un'altra i diritti su un calciatore senza che questo abbia diritto a partecipare all'utile portato a casa. Dall'altra parte, però, il professionista ha l'ultima parola sulla destinazione che gli viene suggerita, il che mette a rischio la generosa plusvalenza che la società vorrebbe realizzare su di lui. Si tratta, in ogni caso, di uno scioglimento anticipato del contratto, attraverso la cessione ad altra società. Non vedo la differenza rispetto al desiderio di un calciatore di ridiscutere un elemento contrattuale prima della scadenza, che sia cambiare compenso o datore di lavoro. La parità si realizza se entrambe le parti rispettano il contratto fino a scadenza, altrimenti c'è sempre disparità. E direi che parlare di squilibrio a vantaggio del calciatore è possibile solo se si tengono su gli occhiali del tifoso. Qualunque sforzo di neutralità non può non cogliere che si tratta del giusto valore che si deve attribuire al potere contrattuale di un calciatore. Che può scegliere di assecondare la volontà della società per consentirle di realizzare una plusvalenza, ma non è obbligatorio: il suo dovere professionale è rispettare il contratto fino alla scadenza. Punto. Chiodi, panchine, obblighi morali eccetera sono solo tentativi di piegare quella volontà.
L'unica parte realmente privilegiata nel casino dei rapporti tra società e calciatori sono i procuratori, che prendono solo.

Questo se guardi da terra. Ma prova a guardare dall'alto: prova a calcolare (ci sono dei dati a riguardo ma non ho voglia di cercarli) quanto del valore della produzione del calcio finisce in stipendi dei calciatori. E' una percentuale spaventosa. Un eventuale punto di equilibrio non può non tenere conto di questa situazione.

ThomasDoll

Re:Zarate saluta
« Risposta #155 : Venerdì 19 Luglio 2013, 14:45:49 »
Sicuro, basta pensare ai casi, Lazio inclusa, in cui per un certo periodo gli emolumenti ai calciatori hanno superato, da soli, il valore della produzione. E' anche vero che una società di calcio, con una struttura infinitamente più snella, guadagna cifre che un'azienda normale fattura con un'organizzazione molto più grande. E questo è indiscutibilmente legato alle capacità dei calciatori. La differenza (non da poco) risiede nel rischio, è qui che c'è lo squilibrio: non è dato, alla firma del contratto, sapere quanto renderà poi il calciatore. La società lo copre d'oro perché è lu, quindi il fatto che il grosso dei ricavi finisca ai calciatori è colpa delle società che se li contendono. Il rischio che accettano, vedi caso Zarate, però, dovrebbe spingerli a cercare qualche tutela in più. O a un po' più di prudenza, ma qui entra in gioco la concorrenza...

Offline franz_kappa

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Re:Zarate saluta
« Risposta #156 : Venerdì 19 Luglio 2013, 14:45:59 »
Questo se guardi da terra. Ma prova a guardare dall'alto: prova a calcolare (ci sono dei dati a riguardo ma non ho voglia di cercarli) quanto del valore della produzione del calcio finisce in stipendi dei calciatori. E' una percentuale spaventosa. Un eventuale punto di equilibrio non può non tenere conto di questa situazione.
A occhio e croce non meno del 50-60%, se ben ricordo qualche statistica letta tempo addietro.
I costi del personale (sostanzialmente gli stipendi lordi dei calciatori) sono infatti solo una componente, pur maggioritaria, dei costi operativi, che spesso arrivano o sono arrivati a eguagliare, se non a superare, i ricavi.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:Zarate saluta
« Risposta #157 : Venerdì 19 Luglio 2013, 14:51:00 »
Questo se guardi da terra. Ma prova a guardare dall'alto: prova a calcolare (ci sono dei dati a riguardo ma non ho voglia di cercarli) quanto del valore della produzione del calcio finisce in stipendi dei calciatori. E' una percentuale spaventosa. Un eventuale punto di equilibrio non può non tenere conto di questa situazione.

Nel cinema una grossa produzione ha bisogno di registi, sceneggiatori, costumisti, elettricisti e uomini di fatica e soprattutto di uno o due grandi attori e questi si pagano e anche bene.
Questo implica che gran parte del budget se lo pappano i Tom Cruise o i George Clooney di turno, piuttosto che i caratteristi o le comparse. Sai bene che se vuoi sbancare il botteghino devi fare così, altrimenti dai il film a un regista dissidente polacco con attori di teatro ungheresi di accademia, belli e bravi, ma che non li conosce nessuno. Poi, però, al botteghino raccogli poco.

Il calcio non è un industria particolarmente differente da altre.
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Offline fish_mark

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Re:Zarate saluta
« Risposta #158 : Venerdì 19 Luglio 2013, 14:56:38 »
Sicuro, basta pensare ai casi, Lazio inclusa, in cui per un certo periodo gli emolumenti ai calciatori hanno superato, da soli, il valore della produzione. E' anche vero che una società di calcio, con una struttura infinitamente più snella, guadagna cifre che un'azienda normale fattura con un'organizzazione molto più grande. E questo è indiscutibilmente legato alle capacità dei calciatori. La differenza (non da poco) risiede nel rischio, è qui che c'è lo squilibrio: non è dato, alla firma del contratto, sapere quanto renderà poi il calciatore. La società lo copre d'oro perché è lu, quindi il fatto che il grosso dei ricavi finisca ai calciatori è colpa delle società che se li contendono. Il rischio che accettano, vedi caso Zarate, però, dovrebbe spingerli a cercare qualche tutela in più. O a un po' più di prudenza, ma qui entra in gioco la concorrenza...

Altro ottimo intervento. IL caso Zarate. ci costò un occhio della testa ma eravamo tutti sicuri - da manzini a Thomasdoll, da Lotito a Franz_Kappa, da Guidone a fish_mark, passando per Plastino - che avevamo un crack in mano, un mortaretto che stava per esplodere definitivamente.
Avevamo in testa già le cifre con cui l'avremmo rivenduto un paio di anni dopo: 40, 50, 60 milioni di euro, li consideravamo tutti soldi sicuri.
Sappiamo come è andata. INtanto da altre parti festeggiano i fantastiliardi con un attaccante uruguaiano, pagato 12 milioni di euro, non proprio bruscolini.
Siamo stati sfortuanti noi, sono stati fortunati loro. ma le garanzie ce l'ha soltanto il Padre Eterno.
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geddy

Re:Zarate saluta
« Risposta #159 : Venerdì 19 Luglio 2013, 15:01:27 »
Io speravo di vincere le partite con Zarate, non di guadagnarci 60 milioni cedendolo.