Scaffale biancoceleste-Guidone

[bisevac]

Domenica pomeriggio eravamo alla libreria dell'Auditorium in giro per gli ultimi, frettolosi regali.

Quando ecco che in mezzo all'editoria sportiva abbiamo notato, come un fulmine a ciel sereno, il libro di Guido De Angelis, il popolarissimo anchorman biancoceleste, e non abbiamo potuto fare a meno di acquistarlo.

Da ieri sera ci siamo immersi in una lettura assai piacevole, che parte dal 1958 quando un infante Guidone assistette in fasce al primo successo in Coppa Italia, con tanto di "strillo" al gol decisivo di Prini (il boato del pubblico aveva svegliato il suo sonnellino) e racconta via via la sua vita e le sue gesta sempre con la Lazio come indiscutibile stella polare, con riferimenti giovanili a un quartiere in cui siamo cresciuti anche noi.

In radio, il buon GDA ha detto che gli piacerebbe questo possa essere il primo di una trilogia (un po' alla Scurati, insomma).
Stamane abbiamo ripreso con il secondo capitolo dedicato alla sua grande passione per la musica italiana e internazionale. Mai ci saremmo aspettati leggere del Nostro appena adolescente presente a un concerto di "Mr.Soul" James Brown...

Caldamente consigliato.


Guido De Angelis

C'era un ragazzo che come me...amava la Lazio e Long John

Edizioni Editime



 

[Orazio Scala]

Sempre le stesse storie, trite e ritrite, zeppe di errori storici e distorsioni.

Megalomane e incompetente.

[MagoMerlino]

Sempre le stesse storie, trite e ritrite, zeppe di errori storici e distorsioni.

Megalomane e incompetente.

Ha parlato 'o professore.
Spero che per dare questo giudizio tu l'abbia comprato e letto..... vediamo, che c'è scritto a pagina 9?
La domanda è facile , ma le risposte oltre i 10 minuti, non saranno ritenute valide.....

[bisevac]

Curioso che per un certo periodo il nostro Eroe fu affidato a una sorta di tata, anzi tato, che aveva le sembianze di Georges Moustaki. Era un tifoso romanista, ed è gustoso l'aneddoto della famosa Roma-Gornik (1970) in cui i giallorossi per una errata interpretazione del regolamento pensarono di aver conquistato la finale di Coppa delle Coppe.

Altro particolare interessante è che il GDA provenisse da una famiglia di ristoratori, anche di buon livello

[geddy]

Non c'è sul kindle.

[bisevac]

No, o almeno non ancora, ma suggeriamo il cartaceo, è davvero una bella strenna natalizia o un regalo per se stessi: non vediamo l'ora di tornare a casa per continuare a leggerlo. Siamo arrivati all'ubriacatura per i Genesis

[Matita]

Manco regalato. Il libro di Greco, regalatomi anni fa non so che fine ha fatto.


30 anni di lagne paure lamentele, saranno durissimi da smaltire.
Hanno fatto più danni della grandine.
In 30 anni ha detto di tutto ed il contrario. Ciò che è rimasto è la negatività e la depressione nell affrontare ogni situazione del mondo Lazio.


Manco regalato.


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[contevlad]

A Guido de Angelis voglio bene. È un po come il figlio non particolarmente brillante, che taluni definiscono scemo a cui perdoni la poca intellighentia esclusivamente per la sua militanza pluridecennale nel mondo Lazio. STOP.
Se invece proprio devo darne un giudizio razionale credo che sia uno di quei fenomeni mediatici a cui non saprò mai dare una spiegazione. Totalmente incompetente in materia calcistica, patetico ai limiti del ridicolo ripetitivo a livello patologico ( l'età avanza e si peggiora) e piagnone oltremodo.
Ieri mattina in macchina lo stavo ascoltando distrattamente e mi sembrava la stessa trasmissione che fa IDENTICA da sempre. Ogni giorno sembra sia lo stesso.
Avete presente il film "Ricomincio da capo" con Bill Murray in cui il protagonista si svegliava ogni giorno e riviveva la stessa giornata, ecco sembra lui.
Bisogna comprare giocatori ( lo diceva anche ai tempi della Lazio di Cragnotti), la Lazio deve andare nelle scuole (la Lazio già lo fa e in questi tempi di pandemia
  sono chiuse Guido...), Goffredo er Tassinario era una brava persona e Long John faceva il piedino ai romanisti spuntando dal corridoio del tunnel di accesso dell'Olimpico o il ricordo della Lazio del meno 9 che diventa quasi un rimpianto.
Mai in grado di prendere una posizione netta rispetto ad un determinato avvenimento.
Anche in trasmissione sembra quasi che venga sopportato, il nonno malato di demenza senile che ripete ossessivamente sempre le stesse cose e che nessuno vuole interrompere per non mancargli di rispetto.

De angelis ha fatto tanto per la Lazio stando sempre al suo fianco in ogni momento storico degli ultimi anni, è l'unico conduttore che è durato un periodo così lungo ma bisogna pur dire che ha anche ricevuto tanto. La Lazio gli ha consentito di inventare un lavoro che in caso contrario forse avrebbe faticato a trovare.
Forse ho fatto un quadretto troppo impietoso ma è come lo vedo io.
Continuerò a volergli bene come Laziale ma leggere un libro scritto da lui no, non credo proprio di farcela.

[CeiZanettiGarbuglia]

Grazie contevlad per avermi risparmiato la fatica di scrivere le stesse cose.....forse in peggio.

[Fabio70rm]

Mai potrò dimenticare quando si appecoronò alle contestazioni degli irr, nei primi anni di Lotito, fino ad appoggiare acriticamente in pieno la cordata Chinaglia.

Vero che era sotto scacco e minaccia fisica, poteva tacersi.

Non lo fece.

Per il mio modesto punto di vista si è guadagnato un posto tra gli ignavi.

[Arch]

Tène famiglia.

[bisevac]

Proseguiamo nella lettura del possente tomo del De Angelis.

Dopo il capitolo musicale (dove l'Anchorman racconta che sapeva trasformarsi in una sorta di jukebox umano), eccoci al terzo dal titolo immaginifico "Quel ragazzo con la Nord negli occhi".

Il simbolico  distacco dalla famiglia e l'arrivo dove il tifo è più caldo avviene proprio nel pomeriggio di Lazio-Foggia. Poi è un concentrato di tanti nomi e luoghi che abbiamo imparato a riconoscere dalle sue trasmissioni: Il CML, il povero Andrea Pesciarelli, Leonida, il fotoreporter Calzuola, Luciano, il Tassinaro, Tonino di Vizio, la lampada Osram, il bar Vanni,  Via Simone de Saint Bon, Pillarella,  Sandro di Loreto (è uno dei nostri preferiti, non sapevamo fossero amici d'infanzia).

Molto divertente l'incontro con quello che sarà il suo primo sodale televisivo, Fabrizio Amore. Intenso il racconto della giornata di Roma-Liverpool, con un attacco a colpi di pizze (margherita...) a un'auto giallorossa, un po' troppo favolistico quello di Liverpool-Borussia del 1977.

Qualche spigolatura inedita

-lo Zio Armando aveva un bar a Via Salandra

-una cosiddetta Associazione Nazionale Sportiva curava le trasferte dei tifosi di Lazio e Roma, al lunedì sul Corriere dello Sport c'erano tutte le indicazioni

-Franco Savoia, sindaco del PCI di Pomezia, si occupava della  registrazione di chi si recava in trasferta in pullman

-Guido, assieme a tal Giampiero, diede la stura alle "Brigate san Giovanni-E Dio disse Lazio", formate in gran parte da ragazzi di sinistra (il Nostro invece era notoriamente apolitico)

Lettura appassionante, consigliamo caldamente

[fish_mark]

Si aspetta con ansia il capitolo sul ritiro di Gubbio.


Ormai si sta prendendo la piega, inesorabile a una certa età, dello zio che ti racconta per la trentesima volta di quella volta che tirò i sassi a una camionetta di tedeschi che passava sulla tuscolana ...

Rivediamoli