Autore Topic: Sette anni di guai  (Letto 8743 volte)

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CP 4.0

Re:Sette anni di guai
« Risposta #40 : Mercoledì 3 Luglio 2013, 14:15:58 »
separo le due cose, visto che sebbene collegati sono due argomenti diversi


Molti paesi europei occidentali hanno un'evasione fiscale pari ad un terzo della nostra, in qualche modo faranno. Impariamo da loro.
Senza evasione fiscale lo stato sociale te lo puoi tranquillamente permettere.
C'è iniquità, non insostenibilità.
...

per personale esperienza, posso dire che e' un misto tra cultura del senso civico ed amministrazione della giustizia piu' rapida (inteso tra cattura e condanna) che differenzia la situazione inglese, dove ad esempio non esiste lo scontrino fiscale, e quella italiana.

e l'una non puo' esistere senza l'altra.

Citazione
...
Senza agricoltura, cultura e turismo rimane la seconda industria manifatturiera d'Europa dopo la Germania, il secondo produttore mondiale di energia fotovoltaica, uno dei primi produttori di robot per l'industria, un'azienda automobilistica che ha comprato la Chrysler, cantieri navali tra i più grandi del mondo, ecc. ecc. ecc.
...

sarebbe da capire quanta 'capacita'' italiana sia basata sulla solita vita di rendita e finche' dura fa verdura, cioe' grazie alla fama acquisita in passato, grazie anche ad un certo fascino peculiare del nostro bel paese, senza alcuna intenzione di costruire e migliorare, ma semplicemente il classico tirare a campare finche' dura fa verdura.

Offline giamma

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Re:Sette anni di guai
« Risposta #41 : Mercoledì 3 Luglio 2013, 18:10:42 »
Di solito leggo e basta, non intervengo.
Ma stavolta a leggervi sembra che tutti o quasi pensiate di vivere in un paese che non esiste, il paese reale è tutto spiegabile da questo libro testimonianza, scritto da un giornalista che si professa comunista e che collabora con Diario e con l'Espresso, presentato da Augias e D'Orrico:

VOLEVO SOLO VENDERE LA PIZZA
di Luigi Furini (luigifurini.blogspot.com)


PREFAZIONE
di Marco Travaglio

Questo libro potrebbe intitolarsi tranquillamente, parafrasando Totò, «Poi dice che uno si butta a destra». È la storia di un ex giovane maoista, ex sindacalista, che fa il giornalista e a un certo punto decide di investire un gruzzolo di risparmi mettendo su una micro-pizzeria da asporto nella sua città, Pavia. E scopre suo malgrado l'altra faccia dello stato sociale e del sindacato: quella che premia chi cerca il posto, non il lavoro. E punisce inflessibilmente chi ha voglia di fare. Gigi Furini, autore e protagonista di queste avventure fantozziane, le racconta con delicatezza e ironia. Ma alla fine il suo ritratto del nostro Welfare straccione è folgorante e impietoso, politicamente scorrettissimo proprio perché molto più autentico e realistico di qualunque trattato socioeconomico. Volevo solo vendere la pizza è vivamente consigliato ai politici e ai sindacalisti che vogliano guardarsi allo specchio e uscire dal loro polveroso Jurassic Park. Ma anche ai politologi che s'interrogano sul «malessere del Nord».

Dunque Gigi affitta a Pavia un locale di 30 metri quadri a 1.200 euro al mese, e si mette al lavoro. S'iscrive alla Camera di commercio, acquista il forno, i macchinari e gli arredi, rinnova gli impianti perché siano a norma, si dota di tutto l'armamentario per la sicurezza, passa ore e ore fra commercialisti, avvocati, consulenti, ASL, uffici pubblici. Non vede l'ora di sfornare la prima pizza, ma quell'ora sembra non arrivare mai. Passano i giorni, e il piccolo imprenditore Gigi si trova risucchiato in un tunnel degli orrori senza fine, roba da far impallidire i più vieti luoghi comuni sulla burocrazia all'italiana. Il mondo di Gogol e Kafka è uno scherzo, al confronto. Obblighi, autorizzazioni, carte, bolli, spese, certificati, ispezioni, permessi, multe, leggi, regolamenti, cavilli, manuali, corsi di formazione e soprattutto sigle. Tante sigle, perlopiù incomprensibili. C'è per esempio il corso HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), che ricorda vagamente il socialismo reale, invece insegna a distinguere le mozzarelle dai detersivi e a numerare le trappole per topi. Ed è solo il primo di una lunga serie, perché prim'ancora che Gigi apra il suo negozietto c'è già qualche decina di persone che vive alle sue spalle. Cioè campa su una serie di prescrizioni che «se non ottemperi, rischi di prendere la multa». Dunque, terrorizzato, ottemperi. Il medico che deve valutare i rischi per i futuri lavoratori si porta via mille euro per un sopralluogo di dieci minuti e una relazione prestampata. E altre migliaia di euro per tenere corsi su corsi, uno più tragicomico dell'altro. Le lezioni di RSPP (prevenzione e protezione) svelano agli attoniti studenti come si appoggia una scala al muro, come si spostano le sedie e soprattutto che cosa s'intende per «luoghi bagnati»: la normativa considera tali «anche gli spazi aperti dopo le precipitazioni atmosferiche fino al ritorno dello stato asciutto». Al corso antincendio si sconsiglia di «usare materiale infiammabile per spegnere le fiamme» e si apprende che «il legno brucia più facilmente quando è secco»; quando è umido, invece, «con più difficoltà». Roba forte. Mai come le lezioni di primo soccorso, che insegnano un sistema tutto speciale per fronteggiare «gli eventi avversi». Quale? «Chiamare il 118 da qualunque telefono fisso o cellulare, senza comporre il prefisso», avendo cura di «specificare città, paese o frazione, via e numero civico del luogo della chiamata», altrimenti l'ambulanza non sa dove andare e non arriva.

La prima pizza non s'è ancora vista, e il piccolo imprenditore Gigi ha già speso centomila euro. Poi finalmente, superato l'ultimo scoglio dell'insegna luminosa (altra battaglia campale), la pizzeria Tango apre i battenti e fa subito ottimi affari. Se non fosse per i cosiddetti «lavoratori», si capisce. La prima commessa si ammala dopo dieci giorni: mai più vista. La sostituta, una studentessa, non vuol saperne di un contratto per motivi fiscali suoi. Poi c'è la Guardia di finanza, che sulle quisquilie non perde un colpo. Un giorno la commessa regala una fetta di pizza a una bambina: multa di 516 euro per «mancata emissione del documento fiscale dell'importo di euro 1». La scena si ripete quando una cliente fugge lasciando lo scontrino sul bancone e viene pizzicata senza, all'uscita, dalle occhiutissime fiamme gialle. La pizzaiola intanto resta incinta e si mette subito in malattia per «gravidanza a rischio». Poi però apre una pizzeria proprio davanti alla Tango e comincia beffardamente a lavorarci dall'alba a notte fonda, col suo bel pancione in primo piano. Prende due stipendi, uno dei quali rubato, ma l'INPS non fa una piega, l'Ispettorato del lavoro men che meno, il sindacato la protegge. E Gigi paga. Tenta di licenziarla, ma non c'è verso. Ormai va avanti a gocce di Niutron, sull'orlo dell'esaurimento nervoso. È a questo punto che la sua fede comunista comincia a vacillare. I «compagni» del sindacato lo trattano come un «padrone» e coprono la malata immaginaria che viola il contratto, fa concorrenza sleale al suo datore di lavoro e ha pure il coraggio di denunciarlo per averla licenziata. Gigi la rimpiazza col signor Giovanni, ma gliene andasse bene una: lavora un mese, per il resto è sempre in malattia, viene pagato per sette mesi, più tredicesima, quattordicesima, ferie non godute e liquidazione, ma non gli basta ancora: con l'ausilio dell'ennesimo «patronato dei lavoratori», denuncia Gigi per «inadempienze contrattuali». Le gocce di Gutron aumentano. La nuova pizzaiola è siciliana: al suo paese lavorava in una panetteria, ma risultava bracciante agricola, così il padrone pagava meno contributi. Controlli? In Sicilia, nemmeno l'ombra. C'è chi, per molto meno, correrebbe a iscriversi alla Lega Nord. Gigi, che è un buono, si limita a chiudere bottega, per disperazione. Così l'Italia ha una piccola impresa in meno e cinque lavoratori disoccupati in più. L'ultimo sfizio del piccolo imprenditore prima di alzare bandiera bianca è quello di capire: è stato solo sfigato, o c'è dell'altro? È capitato solo a lui, oppure è così per tutti? Dall'INPS di Roma rispondono che nel 2003, su venti milioni di lavoratori assicurati, sono stati presentati dodici milioni di certificati medici per complessive sessanta milioni di giornate lavorative perdute. Non era sfiga, è il sistema. Gigi, anziché buttarsi a destra, è rimasto eroicamente comunista. Ma, questo sì, è capitato solo a lui.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Giglic

Sette anni di guai
« Risposta #42 : Mercoledì 3 Luglio 2013, 18:19:42 »
Impietoso. Vero. E off topic

Andrebbe commentata meglio ( ad esempio su 20 milioni di lavoratori 8 milioni non hanno fatto neanche un giorno di malattia) ed andrebbe sentita anche l'altra campana ( io tutti questi imprenditori benefattori in giro non li ho mai visti, voi?) ma sul sindacato dice molte cose vere (tranne sul discorso del comunismo, che ci azzecca? Il peggior sindacato visto da me è stato l'ugl, per dire)

Comunque meriterebbe topic a se stante

Offline giamma

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Re:Sette anni di guai
« Risposta #43 : Mercoledì 3 Luglio 2013, 18:24:52 »
Impietoso. Vero. E off topic

Andrebbe commentata meglio ( ad esempio su 20 milioni di lavoratori 8 milioni non hanno fatto neanche un giorno di malattia) ed andrebbe sentita anche l'altra campana ( io tutti questi imprenditori benefattori in giro non li ho mai visti, voi?) ma sul sindacato dice molte cose vere (tranne sul discorso del comunismo, che ci azzecca? Il peggior sindacato visto da me è stato l'ugl, per dire)

Comunque meriterebbe topic a se stante
Meriterebbe di essere letto.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

ThomasDoll

Re:Sette anni di guai
« Risposta #44 : Mercoledì 3 Luglio 2013, 19:02:36 »
che poi che cosa c'entreranno sinistra e destra è da capire. Come se i sindacati fossero tutti di sinistra. Come se le norme sulla sicurezza fossero di sinistra. Come se i controlli della guardia di finanza fossero di sinistra. Come se la disonestà dei lavoratori fosse di sinistra...
Diciamo che il pezzo di Travaglio era un bel po' signora mia che tempi, sti compagnucci hanno rovinato l'Italia. E sai che novità...

Giglic

Sette anni di guai
« Risposta #45 : Mercoledì 3 Luglio 2013, 19:19:42 »
Meriterebbe di essere letto.
La prefazione l'ho letta. Il. Pamphlet me lo procurerò. Ma rimango della mia idea. Il 20% dei lavoratori non fa neanche un giorno di malattia. Il restante ottanta 5 in un anno di media. Se vogliamo estremizzare, tre giorni di malattia medi a lavoratore sono ottimi, per me.  Ed in svizzera in generale i soldi non li portano quei 20 milioni, se non in minima parte. Non generalizziamo partendo da un caso. Anche perché non mi risulta che quei lacci e lacciuoli (alcuni indispensabili come l'HACCP, che è europeo se non erro - sto col cell) li abbiano messi i comunisti. Bene fa quel signore a rimanere aggrappato all'unica ideologia mai dominante al governo.

Offline Frusta

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Re:Sette anni di guai
« Risposta #46 : Mercoledì 3 Luglio 2013, 21:14:47 »
Di solito leggo e basta, non intervengo.
(...)
Così poi il lavoro sporco me tocca da fammelo tutto ammé ;D
P.s.
O.T. (mais je m' en fiche)
Sunto della storia del movimento sindacale italiano dalla fine degli anni sessanta ad oggi in due parole : Legge Mosca.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline BobLovati

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Re:Sette anni di guai
« Risposta #47 : Mercoledì 3 Luglio 2013, 23:31:55 »
cioè, questo è dovuto andare in pensione facendo il giornalista per sapere " come si vive n Italia " ??
Complimenti 
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Offline Fabio70rm

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Re:Sette anni di guai
« Risposta #48 : Giovedì 4 Luglio 2013, 10:03:26 »
Il discorso credo sia più incentrato in questo: se vuoi fare l'onesto, stando dietro ai miliardi - letteralmente - di leggi e leggine affondi, se fai il furbo galleggi e fai pure i soldi.

Poi su certe norme e l'assurdità di applicarli in certi posti....ha senso parlare di sicurezza dei posti di lavoro nelle aziende medio grandi, ma in una pizzeria, dove al massimo ci stanno tre persone, proprietario incluso...che piani di evacuazione, dlg 2008 e vie di fuga devi fare??
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

CP 4.0

Re:Sette anni di guai
« Risposta #49 : Giovedì 4 Luglio 2013, 10:31:14 »
saro' strano io ma non viene mai il sospetto che quando si incolpa solo ed esclusivamente gli altri lo si possa fare anche per non ammettere i propri errori?

ergo, giusto perche' uno che ha sempre lavorato nel campo delle pulizie riesce a dimostrarsi capace anche come dirigente di una societa' di calcio, non vul dire che basta voler aprire una pizzeria per essere capaci di farne un business lucrativo.

anzi, mi pare che in Italia, cosi come a Londra, aprire un business mangereccio sia il piu' comune delle 'svolte'.

aiuterebbe un piccolo studio su quanti di queste 'svolte' durano e si dimostrano 'vincenti' e quante invece falliscono perche' in troppi si e' convinti del classico 'che ce vo', metti uno a fa la pizza e una regazzetta a vende.'

Offline BobLovati

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Re:Sette anni di guai
« Risposta #50 : Giovedì 4 Luglio 2013, 10:49:58 »
Il discorso credo sia più incentrato in questo: se vuoi fare l'onesto, stando dietro ai miliardi - letteralmente - di leggi e leggine affondi, se fai il furbo galleggi e fai pure i soldi.

questa sua e tua visione fa capire, secondo me, perché questo paese si trova in certe condizioni


..................................................
Poi su certe norme e l'assurdità di applicarli in certi posti....ha senso parlare di sicurezza dei posti di lavoro nelle aziende medio grandi, ma in una pizzeria, dove al massimo ci stanno tre persone, proprietario incluso...che piani di evacuazione, dlg 2008 e vie di fuga devi fare??

possibile; ma se poi il forno non a norma va in corto e ci scappa il morto facciamo una 20ina di trasmissioni TV ed abbiamo risolto, no ? 
Laziale, Ducatista e fiumarolo

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baol

Re:Sette anni di guai
« Risposta #51 : Giovedì 4 Luglio 2013, 11:40:06 »
Meriterebbe di essere letto.

Vatti a fidare degli amici....

Ho seguito il tuo consiglio.
Ma sei fortunato, l'edizione kindle costava di meno.
Sei in debito con me di soli 5,99 €

 :P

Offline disabitato

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Sette anni di guai
« Risposta #52 : Giovedì 4 Luglio 2013, 13:03:35 »
Mi sto per cimentare nelle pratiche burocratiche per messa a norma ed ottenimento licenza per un pub. Vi terrò informati su eventuali assurdità che dovessi riscontrare.


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Offline benvolio

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Re:Sette anni di guai
« Risposta #53 : Giovedì 4 Luglio 2013, 20:03:28 »
Molte volte quello che a noi appare come un assurdo ginepraio burocratico e' un sistema di norme e procedure amministrative volte a consentire posizioni di rendita a corporazioni di vario tipo. Ecco la cosa che risalta, piu' della destra e della sinistra, e' la incredibile serie di corporazioni che sfrutta e lucra massicciamente un sistema di regole artatamente elaborato. All'estero le chiamano lobbies conferendogli una sorta di etica degli affari; qui da noi sono solo molecole di un sistema che si autoriproduce dentro e sopra le leggi. Ho un aneddoto che farebbe morire dal ridere su una primaria azienda industriale che trova una bomba della seconda guerra mondiale nel fondo in cui sta realizzando uno stabilimento da circa cento posti di lavoro. La morale e' che svuoi togliere la bomba devi affidarti alla corporazione militare che ti propina un costo dieci volte tanto quello di mercato. Non posso ovviamente fare nomi, ma il tutto si regge sul fatto che l'ente militare che sovrintende alla messa in sicurezza ed alla detonazione deve dare il proprio vincolante assenso e ti "consiglia" un'azienda specializzata che gonfia il prezzo a dismisura.
Sistema neocorporativo e burocratico quindi. E di malaffare, piu' che di destra o sinistra.

Offline BobLovati

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Re:Sette anni di guai
« Risposta #54 : Giovedì 4 Luglio 2013, 20:20:50 »
...................................
Sistema neocorporativo e burocratico quindi. E di malaffare, piu' che di destra o sinistra.

sono anni che cerco di spiegarlo e farlo credere a molti; siamo ormai abituati ( non solo passivamente, attenzione ! ) ad un clima di malaffare talmente diffuso nel nostro paese, da rendere tutto più complicato.

Per dire: quando volevo cambiare la targa straniera della mia auto, fra le altre cose dovevo andare da un notaio ( a soli 2-300€, 5 anni fa   :-X ) e sedermi prima sulla sedia del venditore, poi su quella dell´acquirente. Cioè mi dovevo vendere l´auto da me a me   :o.
Fra l´altro le 3 agenzie aci interpellate mi avevano dato 3 preventivi;: circa 1.300€ la prima, 950€ la seconda; 700€ la terza.
Andato sul sito del PRA ho visto come il tutto non costava più di 200-250€.

La nostra burocrazia è orribile, ma in troppi ci sguazzano benissimo, dentro   >:(     
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Sette anni di guai
« Risposta #55 : Giovedì 4 Luglio 2013, 21:45:58 »
Il mirabile esempio da te citato è lo humus in cui prolificano i vari intermediari. Il caos burocratico permette a moltissime agenzie di servizi di puntare proprio sulla poca voglia della gente di affrontare la macchina burocratica.


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Offline cartesio

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Re:Sette anni di guai
« Risposta #56 : Venerdì 5 Luglio 2013, 00:48:41 »
Non parlatemi dell'ACI

Non parlatemi dell'ACI

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e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline Fabio70rm

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Re:Sette anni di guai
« Risposta #57 : Sabato 6 Luglio 2013, 11:36:39 »
questa sua e tua visione fa capire, secondo me, perché questo paese si trova in certe condizioni

In che senso? Io non ho mai pensato che bisogna fare i furbi!! Anzi!!!

possibile; ma se poi il forno non a norma va in corto e ci scappa il morto facciamo una 20ina di trasmissioni TV ed abbiamo risolto, no ?

Attenzione, non sto dicendo che il forno non vada messo a norma, anzi, ci mancherebbe!! Il discorso è un altro: ha senso, in un locale pizzeria, che spesso ha solo una entrata, fare un piano di evacuazione, con tanto di perizia obbligatoria per legge? Fare il corso di primo soccorso? In una pizzeria, con due lavoranti?

Di corsi di sicurezza e di primo soccorso ne ho fatti diversi, e ti posso dire che sono spesso fatti con una superficialità ed una approssimazione da spavento...spesso mi è capitato che un altro po' ne sapevo più io del formatore...

Sai che succede? Che nelle medie e grandi aziende, spesso particolari obbligatori, come i cartelli indicanti le vie di fuga e i punti di raccolta, OBBLIGATORI negli spazi grandi, spesso e volentieri non ci sono, come non ci sono gli estintori, non c'è il RSPP in sede nove volte su dieci a fare sopralluoghi, non c'è il medico in piantonamento, non si fanno corsi ai lavoratori, esercitazioni antincendio, spesso non ci sono sufficienti vie di fuga, gli impianti elettrici stanno vicini alle macchinette delle bibite etc.

Poi vuoi aprire un pubbetto, una pizza al taglio, una rosticceria, e ti impongono a pagamento primo soccorso, estintori, antifumo, porte di taglio, rompere i muri per creare uscite di sicurezza etc.
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Offline Frusta

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Re:Sette anni di guai
« Risposta #58 : Sabato 6 Luglio 2013, 12:07:44 »
Molte volte quello che a noi appare come un assurdo ginepraio burocratico e' un sistema di norme e procedure amministrative volte a consentire posizioni di rendita a corporazioni di vario tipo. Ecco la cosa che risalta, piu' della destra e della sinistra, e' la incredibile serie di corporazioni che sfrutta e lucra massicciamente un sistema di regole artatamente elaborato. All'estero le chiamano lobbies conferendogli una sorta di etica degli affari; qui da noi sono solo molecole di un sistema che si autoriproduce dentro e sopra le leggi. Ho un aneddoto che farebbe morire dal ridere su una primaria azienda industriale che trova una bomba della seconda guerra mondiale nel fondo in cui sta realizzando uno stabilimento da circa cento posti di lavoro. La morale e' che svuoi togliere la bomba devi affidarti alla corporazione militare che ti propina un costo dieci volte tanto quello di mercato. Non posso ovviamente fare nomi, ma il tutto si regge sul fatto che l'ente militare che sovrintende alla messa in sicurezza ed alla detonazione deve dare il proprio vincolante assenso e ti "consiglia" un'azienda specializzata che gonfia il prezzo a dismisura.
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100%

Sistema neocorporativo e burocratico quindi. E di malaffare, piu' che di destra o sinistra...
...Che però il politicante o il politicantozzo di destra e di sinistra con le mani sul grosso o sul piccolo potere utilizza come moneta sonante per il paying for votes.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

baol

Re:Sette anni di guai
« Risposta #59 : Sabato 6 Luglio 2013, 13:30:56 »
100%

Sistema neocorporativo e burocratico quindi. E di malaffare, piu' che di destra o sinistra...
...Che però il politicante o il politicantozzo di destra e di sinistra con le mani sul grosso o sul piccolo potere utilizza come moneta sonante per il paying for votes.

Hai (avete) pienamente ragione, ma magari fosse solo il politicante...
Purtroppo, è anche molto praticato il vote to be paid...
"Cava Sevena, se ti dico vendiamo la Savdegna, evidentemente ho già il compvatove..."
 :birra: