Autore Topic: Sette anni di guai  (Letto 8736 volte)

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Offline BobLovati

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Re:Sette anni di guai
« Risposta #60 : Sabato 6 Luglio 2013, 16:18:26 »
100%

Sistema neocorporativo e burocratico quindi. E di malaffare, piu' che di destra o sinistra...
...Che però il politicante o il politicantozzo di destra e di sinistra con le mani sul grosso o sul piccolo potere utilizza come moneta sonante per il paying for votes.

vero, ma se gli altri 60mln di abitanti del paese non fosse oramai così abituato alla scorrettezza, non si farebbe comprare, no ??  ::)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

baol

Re:Sette anni di guai
« Risposta #61 : Mercoledì 10 Luglio 2013, 14:52:15 »
Come si può pensare di andare avanti con questo governo dopo i fatti di oggi?

E si torna tristemente in topic:

Mediaset, un giorno di stop al Senato
Salta il vertice di maggioranza Pd-Pdl


Polemiche dopo la decisione
della Cassazione che ribatte: è stata
una misura obbligatoria. Brunetta:
«Ma al Question time ci saremo»


All’indomani della decisione della Cassazione di calendarizzare per il 30 luglio l’udienza del processo Mediaset, il governo è sull’orlo della crisi. La Conferenza dei capigruppo del Senato ha deciso di sospendere i lavori per oggi dopo la richiesta del Pdl. “Il Pdl ha ridimensionato la sua richiesta”, ha spiegato Loredana De Petris, capogruppo di Sel, chiedendo la sospensione solo per oggi e non per tre giorni come si ipotizzava inizialmente ma non essendoci accordo tra i capigruppo il calendario verrà votato in aula. Sel e M5S sono contrarie alla sospensione.

 

Il Pdl: Stop al Parlamento 

Come deciso nell’incontro di ieri sera, questa mattina il gruppo del Pdl alla Camera è tornato a riunirsi per studiare le contromosse e dare così un segnale di insofferenza. A richiedere l’incontro è stato il presidente dei Deputati pidiellini Renato Brunetta, per avanzare la richiesta di una moratoria dei lavori parlamentari per consentire al Pdl di proseguire l’assemblea, non all’infinito, ma per un periodo di tempo tale che consenta al partito di terminare le proprie riflessioni. La stessa richiesta è stata fatta da Renato Schifani al Senato. Il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani ha chiesto in Aula la sospensione dei lavori dell’assemblea del Senato impegnata nella discussione del ddl costituzione di riforme della Carta costituzionale e l’immediata convocazione di una conferenza dei capigruppo allo scopo di consentire la riunione del gruppo del Pdl in sede permanente per riflessioni politiche. 

 

La Lega: «Il Parlamento non chiude per i problemi di un partito, rischio crisi di governo» 

«Sono convinto che chiudere il Parlamento in queste condizioni sia un vulnus alla democrazia: se così sarà chiederemo immediatamente un incontro a Napolitano». Così Roberto Maroni ha motivato il no della Lega alla richiesta del Pdl. «Mi pare che oggi il Governo sia sull’orlo vero della crisi, lo sapremo tra poche ore». Ma certo secondo lui «Non è possibile che il Parlamento chiuda per i problemi di un partito, avendo tante altre cose da fare». Così ha motivato il parere contrario della Lega Nord all’ipotesi di una sospensione dei lavori del Parlamento, richiesta dal Pdl in seguito alla calendarizzazione dell’udienza in Cassazione del processo Mediaset a Silvio Berlusconi. «I rappresentanti della Lega si sono opposti», ha spiegato il segretario federale del Carroccio, rispondendo alle domande dei giornalisti durante una conferenza stampa a Palazzo Lombardia. «Ci siamo detti nettamente contrari: noi siamo per anteporre le istituzioni ai problemi dei partiti». 

 

Lupi: “Governo non a rischio, democrazia sì” 

Lupi: “Governo non a rischio, democrazia sì”. L’anticipo della sentenza della Cassazione “non mette a rischio la maggioranza ma la democrazia in questo Paese”, sostiene il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che precisa: “Noi continuiamo a fare il nostro lavoro e andiamo avanti”. 

 

Santanchè: “Stop ai lavori del Parlamento o governo finito” 

Intanto, il senso della mossa del partito di Silvio Berlusconi lo dà Daniela Santanché. «Se dovesse arrivare un `no´ sulla richiesta di moratoria dei lavori parlamentari - dice Santanchè - capiremo che non c’è un governo di coalizione. Far cadere un governo non è un’azione politica, è una conseguenza di un’azione politica». La decisione della Cassazione di fissare al 30 luglio l’udienza del processo Mediaset a Berlusconi è, secondo la Santanché, un gesto che va «certamente contro Berlusconi ma è ugualmente contro la pacificazione, è sicuramente contro questo governo». Quindi la critica al premier Enrico Letta: «Il comportamento ieri di Letta a me non è piaciuto assolutamente per niente, mi sembra una di quelle tre scimmiette “non vedo, non sento, non parlo”. Che il presidente del Consiglio ieri non abbia trovato un secondo, un minuto, una parola per stigmatizzare quello che era successo, io lo trovo un fatto grave». Poi l’attacco ad una parte della magistratura: «Che questa sia l’ennesima persecuzione giudiziaria nei confronti di Berlusconi è certo - ha detto la Santanché - C’è un gruppo di magistrati che vuole prevalere sulla democrazia. Silvio Berlusconi ad oggi è stato indagato e processato 34 volte e sono i numeri che fanno capire che c’è questo disegno criminale da parte di alcuni. Viviamo in un Paese dove c’è un golpe, dove si cerca di cancellare la libertà, la democrazia. Io spero che gli italiani colgano il nostro dolore». Infine Santanché ha smentito le voci di un «esilio» all’estero, «stile Craxi», dopo un’eventuale condanna: «Silvio Berlusconi sta in Italia, combatte, perché vuole fare vincere quello che è vero, perché Berlusconi ha una cosa che nessun magistrato politicizzato o militante di un partito politico può togliere a Berlusconi: che è la forza della verità».

 

Il Pd stoppa la Santanchè. Ma alla fine si trova la mediazione 

Immediata la replica del Pd che, attraverso le parole del capogruppo al Senato Luigi Zanda, annuncia: «Sul calendario dei lavori deciderà la capigruppo, ma quel che è certo è che il Parlamento non può sospendere i lavori. È già accaduto che un gruppo si riunisse, che si prendesse un po’ di tempo per consultarsi, ma di certo non si fermano i lavori del Parlamento per questo». In mattinata Zanda aveva riunito l’ufficio di presidenza del gruppo per decidere l’orientamento sulla richiesta del Pdl di sospendere i lavori delle Camere. Il gruppo ha poi deciso per il “no”. Ma alla fine è stata trovata una mediazione. 

 

La Cassazione: “Misura obbligata” 

La Corte di Cassazione, intanto, ha replicato con una nota di chiarimento.«La Corte di Cassazione deve determinare l’udienza di trattazione di ogni ricorso prima della maturazione del termine di prescrizione dei reati, pena la responsabilità anche di natura disciplinare». Lo sottolinea, in una nota ufficiale, la Corte di Cassazione, spiegando di aver «sempre adempiuto a tale dovere». Nella nota si fa riferimento alla fissazione dell’udienza, per il 30 luglio, del processo Mediaset, che, come notano i giudici, «ha suscitato le reazioni dei difensori di Silvio Berlusconi e di alcuni esponenti politici».