Appena tornato da Trigoria, suini come sempre a mille, quintalate di pubblico (ma anche buona rappresentanza nostra), ragli, strepiti e insulti fino al nostro pareggio, poi come al solito silenzio e tribuna abbandonata ben prima della fine dell'interminabile recupero.
Lazio a due facce: Elez schierato centrocampista ed un tridente "leggerino" (Paterni - Lombardi - Fiore) non hanno aiutato a fronteggiare una Roma quadrata. Dubbio il loro rigore (Pollace su Di Mariano) anche se bisogna dire che il nostro terzino destro ha impiegato un tempo per prendere le misure all'ex fantasista del Lecce.
Nella ripresa, con Keita in campo, la partita è completamente cambiata. Loro avevano una fifa matta del nostro, che con una finta se ne portava via tre per volta ed ha sfiorato l'eurogol su punizione. Sull'azione del pareggio però, non c'è il suo zampino. Sono felicissimo che sia stato merito di Fiore, bersagliato beceramente per tutta la partita dal pubblico di Trigoria ("corri a nove..." "mo' la prendi a nove...") come se fosse il babbeo di turno, e poi il difensore della Roma Boldor l'ha steso in area dopo uno spalla a spalla epico.
Il rigore di Elez, incredibile: il croato ha tirato anche le punizioni, dimostrando di avere un tiro molto potente. Tutti si aspettavano la "botta", e invece è arrivato un cucchiaio de-li-zio-so, che ci ha messo un mese ad insaccarsi, ma il loro portiere era già andato ramengo da un pezzo.
A inerzia della partita cambiata, Keita ha messo la firma d'autore con un assist pazzesco: doppio passo a lasciare sul posto gli avversari e cross a rientrare col contagiri, velocissimo e precisissimo, sul quale Serpieri s'è avventato con tutta la rabbia che aveva in corpo. Due a uno a un quarto d'ora dalla fine.
Il finale come al solito è stato da far west, col pubblico che sbraitava, Ilari che ha subito un espulsione un po' curiosa (entrata a ginocchio alto, per me al massimo ci stava il giallo) Lombardi che si è divorato il 3-1 a tu per tu col portiere. Ma al 93' Strakosha con un'uscita da manuale ha evitato la beffa su incursione del loro vicecapitano Ferri.
L'esultanza finale è stata doppiamente gustosa, visto che i ragazzi hanno dimostrato di tenere a questa vittoria come poche altre cose, e hanno ricacciato gli insulti ad una parte della città che ha dimostrato anche in occasione di una partita Primavera quanto gli abbia fatto male il 26 maggio. Non sono mancati cori beceri contro Paparelli e buh razzisti a Keita dal gruppetto di tifosi sotto la tribuna, a fil di rete, cori riportati anche dai ragazzi di Lazio Style Radio, anche se a farli saranno stati una ventina di persone massimo.
Personalmente ho capito che avremmo vinto quando ho sbroccato al signore, romanista della peggior risma, sotto di me che si è lamentato perché per un attimo, nella calca della tribuna, ho messo il piede sul suo seggiolino. E insisteva pure. "Ce saranno passate settemila persone prima de me... sempre co' sta voja de fa polemica!". Per le rimonte fuori casa ci vuole lo spirito giusto, di sicuro 'sto tizio ha pagato per tutti le dieci vittorie consecutive.
Ultimo momento meritorio: al fischio finale il CEO dei tutelati Zanzi scende le scalette della tribuna. Un tifoso evidentemente con fare testaccino, lo strattona richiamando la sua attenzione. L'omone italo - americano si volta, e il tipo gli fa "Signor Zanzi, le deve apri' un bar...così lo chiama ZANZI-BAR."
Momento di gelo, poi via a festeggiar