Autore Topic: Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987  (Letto 3234 volte)

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Offline Eagles71

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Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #20 : Sabato 22 Giugno 2013, 01:02:37 »
A chi è stato allo stadio quel 21 giugno e questo 26 maggio, non fa davvero paura più nulla :band5:

davvero
da pischello e da omo, la stessa gioia a fine partita, 2 partite che non dimenticherò mai, ma la sofferenza no, il 26 maggio in confronto è stata una passeggiata.
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline sassoxsasso

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Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #21 : Sabato 22 Giugno 2013, 09:52:31 »
Ero di guardia a centocelle, lasciai torretta e fucile...corsi allo stadio con mio cugino che viveva a Lucio sestio, passò con la 127 e il cambio in una busta, visto che ero scappato con la mimetica.

Al ritorno ho rischiato un processo militare...salvato dal maresciallo (Laziale pure lui :D) che fece chiudere un occhio ad altri superiori...

Mai visto tanto amore...

diserzione!!
e hai salvato le chiappe??
"La Lazialità non te la può togliere nessuno. O ce l’hai o non ce l’hai. Evidentemente tu non ce l’avevi.

Offline BobLovati

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Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #22 : Sabato 22 Giugno 2013, 10:34:23 »
diserzione!!
e hai salvato le chiappe??


PURTROPPO si; pare    ;D
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Daniela

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Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #23 : Sabato 22 Giugno 2013, 10:54:08 »
ESCLUSIVA Radiosei – Fascetti ricorda quel Lazio – Vicenza: “La C era ad un passo, poi ci pensò il grande Giuliano...”
22.06.2013 07:10 di Manuel Pasquini   fonte: Lalaziosiamonoi.it

E' il minuto numero 82 del 21 giugno del 1987, quando Giuliano Fiorini scaglia alle spalle di Dal Bianco, tutti i dubbi e le paure di una Lazio ad un passo dalla C. Il gol di Fiorini permette ai biancocelesti di agguantare gli spareggi. Un'impresa che sa di storia, la banda del meno 9 si salva e in panchina c'era Eugenio Fascetti, che parla così ai microfoni di Radiosei: “A nove minuti dalla fine eravamo in C, poi il grande Giuliano inventò il gran gol. Fu una partita a senso unico, con il portiere del Vicenza che parò di tutto, nel primo tempo fece dei miracoli incredibili. Tante emozioni porto nel cuore di quella giornata, tra cui uno Stadio Olimpico stracolmo”. A decidere quella partita fu il bomber Giuliano Fiorini: “Un calciatore fuori dagli schemi, uno di quelli che in area di rigore era implacabile. Giuliano era un leader, teneva allegra la compagnia, era un giocatore leale”. Una stagione partita con il famoso monito di Fascetti, “Chi vuole può andarsene, ma chi resta deve dare tutto”: “Venne la notizia della penalizzazione, ci riunimmo a centrocampo e pronunciai queste frasi, ma rimanemmo tutti. Un discorso difficile da fare ai calciatori di oggi, che sono troppo protetti dai contratti e procuratori”. Dopo la vittoria sul Vicenza però non tutto era fatto, mancavano ancora gli spareggi: “Perdemmo contro il Taranto con un clamoroso gol in fuorigioco, meno male che andò bene con il Campobasso, ma furono 15 giorni molto belli”. Altra partita storica è stata quella del 26 maggio con la Roma in finale di Coppa Italia: “Se la Lazio avesse perso, sarebbe stato un bel guaio, perchè i biancocelesti sono partiti forte, ma la Lazio non aveva un organico attrezzato per le tre competizioni”. Il mercato è in evoluzione, sembra in dirittura d'arrivo anche la trattativa Felipe Anderson: “Non lo conosco, voglio vederlo in campo, non mi sembra vedendo la Nazionale che tutti in Brasile siano fenomeni. Incedibile deve essere Hernanes, se levi lui perde qualità mezzo centrocampo. Oltre al brasiliano non rinuncerei a Marchetti, Lulic, Klose e Candreva”.
ARZARVI LA COPPA IN FACCIA? NON HA PREZZO!!!!!!

neweagle

Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #24 : Sabato 22 Giugno 2013, 11:06:07 »
ahó, é gol

Pomata

Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #25 : Sabato 22 Giugno 2013, 13:57:38 »
diserzione!!
e hai salvato le chiappe??

Si, grazie a un maresciallo di fede Laziale che fece chiudere un occhio ad altri superiori...poi mi sono fatto un mese intero in caserma e vigilato ad occhio e non andai agli spareggi di Napoli.

Comunque ero raccomandato...con uno zio colonello dell'aereonautica che mi mise a fare l'autista personale ad un tenente colonello del GRAES (grupo aereo spaziale) praticamente andavo da centocelle al ministero e ritorno e poi lo portavo a casa e lasciavo la vettura alla caserma della GDF della pisana e filavo a casa ;D

Quel mese feci i botti...alzatacce per partire da centocelle ed andare a prendere il tenente colonello alla pisana, dovevo stare li alle 7... >:(

Anselazio

Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #26 : Sabato 22 Giugno 2013, 17:47:29 »
Quel boato mi risuona ancora nelle orecchie...penso che non lo dimenticheró mai...
E' anche difficile da descrivere per chi non c'era ed é stata una eruzione molto piu' forte di quella che si sente nei video con commento...l'azione, l'ennesima, era continua e ormai sembrava non ci fosse modo di scardinare il bunker avversario...il tiro di Podavini e il movimento di Fiorini mi hanno colto completamente di sorpresa per la rapiditá; ho visto la rete muoversi e ho iniziato a urlare come un pazzo come per un riflesso condizionato...

Grazie ancora Vecchio Leone

Offline 74

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Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #27 : Mercoledì 26 Giugno 2013, 12:32:14 »
La gara ebbe inizio alle 16:30.
E fu ed è a tutti gli effetti,una partita epica.
Sminuirne i contorni non ha alcun senso,manco intelletualoide:trattasi di esercizio
mediocre e privo di attinenza alla realtà,probabilmente figlio di mediocri
antipatie personali nei confronti di mediocri giornalisti che hanno narrato
mediocremente le gesta di quella-come tutte le altre,s' intenda-non mediocre
Lazio.
O del perpetuo desiderio di molti Laziali di deprezzare qualsiasi
emozione che metta Lei dinanzi al proprio innato presenzialismo da tifoso,
chissà.
Indubbiamente quella squadra poteva salvarsi con maggior tranquillità,così
come il sottoscritto avrebbe potuto facilmente ambire ad essere un novello
Humphrey Bogart,se solo ne avesse avuto voglia,ambizione e costanza.
Però la vita raramente è foriera di regalie e se vi è la Lazio di mezzo,la
regalia diviene spesso chimera,Carlo a parte.
In quel duro ed afoso pomeriggio romano,grandissima parte d' Italia sperava
nella nostra caduta negli inferi,Magni aveva organizzato il suo Vicenza con l'
ordine di scoprirsi solamente in caso di tempesta tropicale sulla capitale,Dal Bianco aveva lasciato la scena al solito clown di Pfaff ed il
"bomber" Rondon si era visto costretto a comunicare con i compagni mediante
telegrafo,almeno fin quando non abbandonò la contesa per manifesta inutilità,
lasciando spazio all'ennesimo militante della Linea Maginot vicentina,tal
Carotti.
E l'altra presunta punta biancorossa,Lucchetti,si era piazzato dinanzi alla
propria difesa a giostrare da metodista,il che è tutto dire.
In quanto al direttore di gara-quantunque non predisposto alla distruzione ed all' affossamento sistematico come in altri casi-non è che fu traboccante di aiuti e lusinghe,a dirla tutta.
Osservandone con attenzione le movenze,si intuisce che nell'azione che porterà
al rosso per Montani,il fischietto salernitano va subito per ammonire il giocatore,
salvo poi accorgersi che è già nella lista dei malvagi e che quindi è destinato
a salutare la compagnia.
Ecco quindi manifestarsi un sussulto,un rallentamento,poi finalmente il quadratino rosso.
Forse avrebbe deciso di soprassedere,qualora si fosse accorto del
provvedimento adottato in precedenza.
O forse no.
Non lo sapremo mai,grazie a Dio o chi per lui.
Il sunto della questione è che per l'ennesima volta nella Sua meravigliosa
Storia-per colpe umane,meriti altrui o decisioni divine che fossero-la Lazio si
ritrovò a dover fare i conti con la sorte,cronometro alla mano.
E ne uscì,as usual,da trionfatrice,altro che mediocrità e racconti da
avanspettacolo locale.
Fatti e non parole,acredini,rancori,complessi e gelosie.
In fondo pure la rete di Fiorini rappresenta una parabola di vita,a pensarci bene:una rapida sequela di topiche/imprecisioni,dal molle
cross di Acerbis allo stacco infruttuoso di Gregucci,dal rinvio sbilenco di
Lucchetti al tiro indecoroso di Podavini.
Ed alla fine della fiera,ecco materializzarsi Lui,Giuliano,con un fiero movimento di
bacino che nessuno scienziato riuscirebbe mai a spiegare razionalmente ed una fantastica giocata che vale una carriera,riscatta un gruppo,emoziona un Popolo,preserva
una Storia.
Ne verranno altre,di gioie e sofferenze.
Ma la protagonista sarà sempre Lei,talvolta nascondendosi sotto l' indolente
panza di Fiorini o la capoccia riccia da infante di Poli,in altre facendo capolino dietro alla magnificenza
Cragnottiana,oppure prendendosi gioco della spigolosità del Lotito di turno,se non amalgamandosi con l' umanità di un Maestrelli a caso o avvalendosi dell' aspro Fascetti di passaggio,quando non addirittura tirandone
fuori qualcuna delle Sue ancora inedite,in un repertorio che sorprenderebbe
anche un consumato professionista della materia.
Perchè,volente o nolente,è una emozione continua.
Un perenne riscriversi tra magici capitoli in una Epopea infinita.
Chi tenta di oscurarLa,seppur soltanto in parte,commette un grave errore di
presunzione.
Non di rado,pure pericoloso.
Ancor di più se propagandato da Laziale.
Forza Lazio.
74

Pomata

Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #28 : Mercoledì 26 Giugno 2013, 14:48:19 »
La gara ebbe inizio alle 16:30.
E fu ed è a tutti gli effetti,una partita epica.
Sminuirne i contorni non ha alcun senso,manco intelletualoide:trattasi di esercizio
mediocre e privo di attinenza alla realtà,probabilmente figlio di mediocri
antipatie personali nei confronti di mediocri giornalisti che hanno narrato
mediocremente le gesta di quella-come tutte le altre,s' intenda-non mediocre
Lazio.
O del perpetuo desiderio di molti Laziali di deprezzare qualsiasi
emozione che metta Lei dinanzi al proprio innato presenzialismo da tifoso,
chissà.
Indubbiamente quella squadra poteva salvarsi con maggior tranquillità,così
come il sottoscritto avrebbe potuto facilmente ambire ad essere un novello
Humphrey Bogart,se solo ne avesse avuto voglia,ambizione e costanza.
Però la vita raramente è foriera di regalie e se vi è la Lazio di mezzo,la
regalia diviene spesso chimera,Carlo a parte.
In quel duro ed afoso pomeriggio romano,grandissima parte d' Italia sperava
nella nostra caduta negli inferi,Magni aveva organizzato il suo Vicenza con l'
ordine di scoprirsi solamente in caso di tempesta tropicale sulla capitale,Dal Bianco aveva lasciato la scena al solito clown di Pfaff ed il
"bomber" Rondon si era visto costretto a comunicare con i compagni mediante
telegrafo,almeno fin quando non abbandonò la contesa per manifesta inutilità,
lasciando spazio all'ennesimo militante della Linea Maginot vicentina,tal
Carotti.
E l'altra presunta punta biancorossa,Lucchetti,si era piazzato dinanzi alla
propria difesa a giostrare da metodista,il che è tutto dire.
In quanto al direttore di gara-quantunque non predisposto alla distruzione ed all' affossamento sistematico come in altri casi-non è che fu traboccante di aiuti e lusinghe,a dirla tutta.
Osservandone con attenzione le movenze,si intuisce che nell'azione che porterà
al rosso per Montani,il fischietto salernitano va subito per ammonire il giocatore,
salvo poi accorgersi che è già nella lista dei malvagi e che quindi è destinato
a salutare la compagnia.
Ecco quindi manifestarsi un sussulto,un rallentamento,poi finalmente il quadratino rosso.
Forse avrebbe deciso di soprassedere,qualora si fosse accorto del
provvedimento adottato in precedenza.
O forse no.
Non lo sapremo mai,grazie a Dio o chi per lui.
Il sunto della questione è che per l'ennesima volta nella Sua meravigliosa
Storia-per colpe umane,meriti altrui o decisioni divine che fossero-la Lazio si
ritrovò a dover fare i conti con la sorte,cronometro alla mano.
E ne uscì,as usual,da trionfatrice,altro che mediocrità e racconti da
avanspettacolo locale.
Fatti e non parole,acredini,rancori,complessi e gelosie.
In fondo pure la rete di Fiorini rappresenta una parabola di vita,a pensarci bene:una rapida sequela di topiche/imprecisioni,dal molle
cross di Acerbis allo stacco infruttuoso di Gregucci,dal rinvio sbilenco di
Lucchetti al tiro indecoroso di Podavini.
Ed alla fine della fiera,ecco materializzarsi Lui,Giuliano,con un fiero movimento di
bacino che nessuno scienziato riuscirebbe mai a spiegare razionalmente ed una fantastica giocata che vale una carriera,riscatta un gruppo,emoziona un Popolo,preserva
una Storia.
Ne verranno altre,di gioie e sofferenze.
Ma la protagonista sarà sempre Lei,talvolta nascondendosi sotto l' indolente
panza di Fiorini o la capoccia riccia da infante di Poli,in altre facendo capolino dietro alla magnificenza
Cragnottiana,oppure prendendosi gioco della spigolosità del Lotito di turno,se non amalgamandosi con l' umanità di un Maestrelli a caso o avvalendosi dell' aspro Fascetti di passaggio,quando non addirittura tirandone
fuori qualcuna delle Sue ancora inedite,in un repertorio che sorprenderebbe
anche un consumato professionista della materia.
Perchè,volente o nolente,è una emozione continua.
Un perenne riscriversi tra magici capitoli in una Epopea infinita.
Chi tenta di oscurarLa,seppur soltanto in parte,commette un grave errore di
presunzione.
Non di rado,pure pericoloso.
Ancor di più se propagandato da Laziale.
Forza Lazio.

benTEOrnato

Offline franz_kappa

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Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #29 : Mercoledì 26 Giugno 2013, 15:07:19 »
Non è Teo: 74 scrive in modo del tutto diverso e, soprattutto, nelle prime righe del suo lungo e bel post manda una frecciata proprio a chi, come Teo (come emerge da un suo recente commento di Facebook su Lazio-vicenza dell'87 del quale siamo stati messi a parte proprio in questo topic. Di modo che il nostro sul forum Teo finisce per esserci anche se non c'è più, per inciso), ha troppa voglia di delegittimare il nostro passato per colpa di chi di quel passato è rimasto prigioniero pur a decenni di distanza.

Ciò detto, Teo sicuramente ci legge. Negli ultimi tempi capita spesso di vedere degli "utenti nascosti" che leggono le discussioni su biancocelesti. Chi siano costoro nel dettaglio lo ignoro ma Teo è fra loro, senza alcun dubbio.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline rione 13

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Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #30 : Mercoledì 26 Giugno 2013, 15:51:18 »
per sempre Giuliano Fiorini.

neweagle

Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #31 : Mercoledì 26 Giugno 2013, 19:09:31 »
La gara ebbe inizio alle 16:30.
E fu ed è a tutti gli effetti,una partita epica.
Sminuirne i contorni non ha alcun senso,manco intelletualoide:trattasi di esercizio
mediocre e privo di attinenza alla realtà,probabilmente figlio di mediocri
antipatie personali nei confronti di mediocri giornalisti che hanno narrato
mediocremente le gesta di quella-come tutte le altre,s' intenda-non mediocre
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O del perpetuo desiderio di molti Laziali di deprezzare qualsiasi
emozione che metta Lei dinanzi al proprio innato presenzialismo da tifoso,
chissà.
Indubbiamente quella squadra poteva salvarsi con maggior tranquillità,così
come il sottoscritto avrebbe potuto facilmente ambire ad essere un novello
Humphrey Bogart,se solo ne avesse avuto voglia,ambizione e costanza.
Però la vita raramente è foriera di regalie e se vi è la Lazio di mezzo,la
regalia diviene spesso chimera,Carlo a parte.
In quel duro ed afoso pomeriggio romano,grandissima parte d' Italia sperava
nella nostra caduta negli inferi,Magni aveva organizzato il suo Vicenza con l'
ordine di scoprirsi solamente in caso di tempesta tropicale sulla capitale,Dal Bianco aveva lasciato la scena al solito clown di Pfaff ed il
"bomber" Rondon si era visto costretto a comunicare con i compagni mediante
telegrafo,almeno fin quando non abbandonò la contesa per manifesta inutilità,
lasciando spazio all'ennesimo militante della Linea Maginot vicentina,tal
Carotti.
E l'altra presunta punta biancorossa,Lucchetti,si era piazzato dinanzi alla
propria difesa a giostrare da metodista,il che è tutto dire.
In quanto al direttore di gara-quantunque non predisposto alla distruzione ed all' affossamento sistematico come in altri casi-non è che fu traboccante di aiuti e lusinghe,a dirla tutta.
Osservandone con attenzione le movenze,si intuisce che nell'azione che porterà
al rosso per Montani,il fischietto salernitano va subito per ammonire il giocatore,
salvo poi accorgersi che è già nella lista dei malvagi e che quindi è destinato
a salutare la compagnia.
Ecco quindi manifestarsi un sussulto,un rallentamento,poi finalmente il quadratino rosso.
Forse avrebbe deciso di soprassedere,qualora si fosse accorto del
provvedimento adottato in precedenza.
O forse no.
Non lo sapremo mai,grazie a Dio o chi per lui.
Il sunto della questione è che per l'ennesima volta nella Sua meravigliosa
Storia-per colpe umane,meriti altrui o decisioni divine che fossero-la Lazio si
ritrovò a dover fare i conti con la sorte,cronometro alla mano.
E ne uscì,as usual,da trionfatrice,altro che mediocrità e racconti da
avanspettacolo locale.
Fatti e non parole,acredini,rancori,complessi e gelosie.
In fondo pure la rete di Fiorini rappresenta una parabola di vita,a pensarci bene:una rapida sequela di topiche/imprecisioni,dal molle
cross di Acerbis allo stacco infruttuoso di Gregucci,dal rinvio sbilenco di
Lucchetti al tiro indecoroso di Podavini.
Ed alla fine della fiera,ecco materializzarsi Lui,Giuliano,con un fiero movimento di
bacino che nessuno scienziato riuscirebbe mai a spiegare razionalmente ed una fantastica giocata che vale una carriera,riscatta un gruppo,emoziona un Popolo,preserva
una Storia.
Ne verranno altre,di gioie e sofferenze.
Ma la protagonista sarà sempre Lei,talvolta nascondendosi sotto l' indolente
panza di Fiorini o la capoccia riccia da infante di Poli,in altre facendo capolino dietro alla magnificenza
Cragnottiana,oppure prendendosi gioco della spigolosità del Lotito di turno,se non amalgamandosi con l' umanità di un Maestrelli a caso o avvalendosi dell' aspro Fascetti di passaggio,quando non addirittura tirandone
fuori qualcuna delle Sue ancora inedite,in un repertorio che sorprenderebbe
anche un consumato professionista della materia.
Perchè,volente o nolente,è una emozione continua.
Un perenne riscriversi tra magici capitoli in una Epopea infinita.
Chi tenta di oscurarLa,seppur soltanto in parte,commette un grave errore di
presunzione.
Non di rado,pure pericoloso.
Ancor di più se propagandato da Laziale.
Forza Lazio.
credo di aver impiegato 3 secondi a capire chi sei.

Ciao.


neweagle

Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #32 : Mercoledì 26 Giugno 2013, 20:17:36 »
Se l'epica è di qualche cosa che deve essere ricordato, raccontato, di qualche cosa che può aiutare a capire, se l'epica è di queste cose allora è epica ogni partita della Lazio, da un'amichevole con la Nuorese a Norcia il 5 agosto del 2006 a Lazio Vicenza del 21 giugno del 1987.

Ma Lazio Vicenza lo è di più, in Lazio Vicenza, dove una punta faceva il metodista e sbagliò un rinvio, c'è la Storia della Lazio.

E quell'attimo, quello in cui chi mi era seduto accanto disse aho' è gol, va ricordato per sempre perché ci darà sempre una mano.

Forza Lazio.

Pomata

Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #33 : Mercoledì 26 Giugno 2013, 20:24:50 »
Non è Teo: 74 scrive in modo del tutto diverso e, soprattutto, nelle prime righe del suo lungo e bel post manda una frecciata proprio a chi, come Teo (come emerge da un suo recente commento di Facebook su Lazio-vicenza dell'87 del quale siamo stati messi a parte proprio in questo topic. Di modo che il nostro sul forum Teo finisce per esserci anche se non c'è più, per inciso), ha troppa voglia di delegittimare il nostro passato per colpa di chi di quel passato è rimasto prigioniero pur a decenni di distanza.

Ciò detto, Teo sicuramente ci legge. Negli ultimi tempi capita spesso di vedere degli "utenti nascosti" che leggono le discussioni su biancocelesti. Chi siano costoro nel dettaglio lo ignoro ma Teo è fra loro, senza alcun dubbio.

Dichi? :D

sfumatura

Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #34 : Mercoledì 26 Giugno 2013, 22:24:54 »
Lazio Vicenza è la nostra sliding doors....una porta ci avrebbe spedito nel baratro, l'altra ci avrebbe portato ad oggi. Non è sempre stato tutto splendente quello che è successo dopo quel gol, ma essendo ogni partita della Lazio bella a prescindere,  tutto quello che ci circonda lo abbiamo grazie a quel gol.

Io ad ogni vittoria importante, dopo aver superato la fase iniziale dello stordimento, ho sempre un pensiero per Giuliano e da quando non c'è più, gli mando un  bacio al cielo.

A volte sorrido, pensando, che è una persona sconosciuta e che non avrò mai modo di incontrare, che mi permette ogni giorno di vivere la mia grande passione.

 

Offline Sca

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Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #35 : Giovedì 27 Giugno 2013, 10:15:08 »
Spezzo una lancia in favore di Teo, che non scriverebbe mai una roba del genere.
Per forma: Teo sa bene, scrivendo bene, che dopo la virgola ci vuole lo spazio. Sempre.
E soprattutto per sostanza: Teo da anni combatte l'appiattimento sulla linea Maginot della retorica biancoceleste. Dove abbondano gli aggettivi, sempre gli stessi, ormai logori, vuoti, viene a mancare l'aria. Il tutto è così stantio...
Partita epica.
Perpetuo desiderio.
Caduta negli inferi.
Conti con la sorte.
Fiero movimento di bacino.

L'occhio della madre.
La carrozzella col bambino.
Gli stivali dei soldati.
L'asciugacapelli di Martini.

Siamo tutti BUR1n1.
--> Auditorium --> Zoo

Offline chemist

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Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #36 : Giovedì 27 Giugno 2013, 13:41:46 »
Non è Teo: 74 scrive in modo del tutto diverso e, soprattutto, nelle prime righe del suo lungo e bel post manda una frecciata proprio a chi, come Teo (come emerge da un suo recente commento di Facebook su Lazio-vicenza dell'87 del quale siamo stati messi a parte proprio in questo topic. Di modo che il nostro sul forum Teo finisce per esserci anche se non c'è più, per inciso), ha troppa voglia di delegittimare il nostro passato per colpa di chi di quel passato è rimasto prigioniero pur a decenni di distanza.

Ciò detto, Teo sicuramente ci legge. Negli ultimi tempi capita spesso di vedere degli "utenti nascosti" che leggono le discussioni su biancocelesti. Chi siano costoro nel dettaglio lo ignoro ma Teo è fra loro, senza alcun dubbio.

Giusto una chiarificazione tecnica. Gli utenti nascosti sono utenti, regolarmente iscritti, che scelgono di "non farsi vedere on-line"  (opzione nel profilo). Dunque utenti che non sono regolarmente iscritti non possono apparire come "nascosti", ma appariranno semplicemente come visitatori. Detto questo spero che Teo in ogni caso ci legga e si rifaccia vivo presto.

geddy

Re:Una data speciale, un ricordo speciale: il 21/06/1987
« Risposta #37 : Giovedì 27 Giugno 2013, 18:46:06 »
Spezzo una lancia in favore di Teo, che non scriverebbe mai una roba del genere.
Per forma: Teo sa bene, scrivendo bene, che dopo la virgola ci vuole lo spazio. Sempre.
E soprattutto per sostanza: Teo da anni combatte l'appiattimento sulla linea Maginot della retorica biancoceleste. Dove abbondano gli aggettivi, sempre gli stessi, ormai logori, vuoti, viene a mancare l'aria. Il tutto è così stantio...
Partita epica.
Perpetuo desiderio.
Caduta negli inferi.
Conti con la sorte.
Fiero movimento di bacino.

L'occhio della madre.
La carrozzella col bambino.
Gli stivali dei soldati.
L'asciugacapelli di Martini.

Siamo tutti BUR1n1.
Si, fiero movimento di bacino- Roba da parlarne per settimane intere. Il tiro sbilenco di Podavini, ne aveva fatto uno uguale qualche anno prima al Catania in un altro Olimpico stracolmo, la zampata del bomber di razza. Non conta se al Maracana o all'oratorio, quelli come Giuliano quella palla la buttano sempre dentro. A maggior ragione se mancano 8 minuti e oramai si ha pure il terrore di guardare l'orologio e se lo guardavi speravi di aver letto male e ne mancavano un poco più di 8, magari nove. E c'è pure il recupero e se serve D'Elia non fischia fino a che non la buttiamo dentro.
Retorica di che? Teo era li e pensava esattamente quello che pensavano tutti. Manca poco, porca puttana... :band5:
Ciao Giuliano, se non c'eri tu...