...ma noi ci arrangiamo lo stesso Il 16 giugno del 1602 Galileo, facendo scorrere una biglia di bronzo su un piano inclinato, scoprì che la distanza che un corpo uniformemente accelerato ha percorso in un istante dato dall'inizio del suo moto è proporzionale al quadrato dell'intervallo di tempo trascorso da quando è stato lasciato libero di cadere.
Praticamente: la distanza coperta da un oggetto in caduta è uguale a un mezzo dell' accelerazione moltiplicato per il quadrato del tempo trascorso.
Nel senso che se da Anderlecht a Roma esistesse un piano inclinato di un qualsiasi grado fra lo 0 ed il 90 e vi lasciassimo rotolare una biglia, potremmo sapere già alla partenza il momento dell' arrivo calcolato al secondo.
Considerando però che i 1487 km ci separano da Anderlecht non sono assolutamente distribuiti lungo un piano inclinato, e soprattutto che Biglia non è né di bronzo né perfettamente sferico, non mi è stato (ohibò) possibile calcolare esattamente quanto tempo ci metterà per arrivare a Roma.
E quindi mi sono dovuto arrangiare ravanando nel web.
Laddove ho scoperto che arriverà il 16 giugno, domenica prossima,
casualmente a 411 anni esatti dalla biglia di Galileo.
Quando (Totò docet) il caso dice la combinazione!
Quindi domenica prossima non ci resta che: