Autore Topic: È morto Paolo Rossi  (Letto 4477 volte)

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Offline fish_mark

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #20 : Venerdì 11 Dicembre 2020, 14:21:06 »
Vorrei aggiungere una cosa che davvero mi preme per spiegare agli orger più giovanotti di cosa rappresentò quell'Italia Brasile per la storia non soltanto di quella partita, ma del paese, del senso di stupore e incredulità per quanto stava accadendo davanti ai nosti occhi.

Il terzo goal di Paolo Rossi al Brasile. Siamo al 75, metà secondo tempo, di una battaglia che dura da parecchio. Le squadre cominciano a denunciare qualche traccia di stanchezza e i brasiliani dopo un lungo assedio sono riusciti a pareggiare da una decina di minuti scarsi. Un senso della rassegnazione sembra avvincinarsi minaccioso verso di noi, ma continuiamo a provarci.

Minuto 6.30. Calcio c'angolo per noi dove va Bruno Conti. Guardatevi il cross, poi la mischia con la ribattuta all'indietro, quindi il tiraccio di Tardelli che sembra non avere pretese né senso che viene corretto da Rossi in rete. E' il goal del 3 a 2! E allora si sente Martellini che dice, sbagliando "ed è il pareggio ...." poi si corregge con un "di nuovo Rossi", ma la sua voce viene sovrastata dall'urlo di qualcuno vicino a lui, un tecnico RAI o chi altri non si sa bene, sicuramente un italiano. Quest'urlo è forte, potente, prorompente e interminabile e rappresenta l'urlo di tutta Italia, che scopre, stupita e incredula, di essere grande, di essere vincente.

Nelle settimane successiva al mondiale vinto, fiorirono dibattiti in tutta Italia sul nostro orgoglio ritrovato. Di questi ricordo una ospitata da Minà con mezza nazionale, più attori, cantanti e intellettuali vari, a discutere sulla possibilità che si, anche noi, nella vita di tutti i giorni, potevamo fare qualcosa di grande, anche minimamente paragonabile a quella di vincere un campoinato del mondo.

Se tutto questo è citato anche nei libri di storia, se tutto questo è accaduto, Paolo Rossi ne è stato il primo artefice. E di questo va ringraziato.


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ThomasDoll

Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #21 : Venerdì 11 Dicembre 2020, 14:32:26 »
Bearzot chiamò D'Amico e Conti insieme, la prima volta.
Vincenzo giocava col Torino, dove ebbe un grande avvio di stagione, fino a quando, complice l'inverno, non gli venne la nostalgia.
C'era un ballottaggio 50/50 alla vigilia. Non ricordo che gara fosse, ma ricordo la cosa perché speravo ardentemente giocasse D'Amico. All'epoca per un tifoso un tuo beniamino in nazionale era una gioia, anche se Vinc non giocava più da noi. Giocò Conti. Non so cosa successe ma D'Amico non fu più chiamato. Poi tornò alla Lazio, a giocare in B.
Sicuramente Bearzot conosceva Vincenzo perché lo aveva gestito con l'Under 23. Il suo calo tecnico parte proprio da lì, comunque.
La scelta di Conti, comunque, non poteva essere più azzeccata.
Vincenzo non mancava certo di talento, ma di tutto il resto, inclusa una squadra di club che Bearzot rispettasse...

Offline fish_mark

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #22 : Venerdì 11 Dicembre 2020, 14:48:56 »
Bearzot chiamò D'Amico e Conti insieme, la prima volta.
Vincenzo giocava col Torino, dove ebbe un grande avvio di stagione, fino a quando, complice l'inverno, non gli venne la nostalgia.
C'era un ballottaggio 50/50 alla vigilia. Non ricordo che gara fosse, ma ricordo la cosa perché speravo ardentemente giocasse D'Amico. All'epoca per un tifoso un tuo beniamino in nazionale era una gioia, anche se Vinc non giocava più da noi. Giocò Conti. Non so cosa successe ma D'Amico non fu più chiamato. Poi tornò alla Lazio, a giocare in B.
Sicuramente Bearzot conosceva Vincenzo perché lo aveva gestito con l'Under 23. Il suo calo tecnico parte proprio da lì, comunque.
La scelta di Conti, comunque, non poteva essere più azzeccata.
Vincenzo non mancava certo di talento, ma di tutto il resto, inclusa una squadra di club che Bearzot rispettasse...

Bearzot ci teneva molto al lato non propriamente tecnico di un giocatore. Ed era molto severo su questo punto. In una intervista che stavo leggendo ieri Paolo Rossi lo definiva di carattere spigoloso, che ti diceva le cose in faccia, il ritratto di un uomo molto rigido, un uomo d'altri tempi.
Lo stesso uomo che costruì quella nazionale che vinse i mondiali - dopo 34 anni in un periodo in cui il calcio italiano faceva penitenza a livello di investimenti, di allure e anche di competitività internazioanle dopo i fasti degli anni 60. la costruì con ingredienti che non erano proprio quelli dei santoni del calcio, più o meno olandese, e di tutte le concionate sul giuoco a zona, cantato e celebrato da giornalisti come Melidoni. Lo vinse creando un gruppo di ragazzi capaci di sopportare quelle sfide con quello che ci vuole innanzitutto: serietà e disciplina.

Piccolo aneddoto. Roberto Mancini viene convocato in nazionale per una tournèe nel 1983 negli States. Bearzot lo ha visto rientrare in albergo di mattina.
La carriera di mancini in nazioanle non fu poi così smagliante, sempre ai margini, convocato sempre quasi a forza, ma raramente protagonista (Europeo 1988 niente altro).
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Offline Breizh

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #23 : Venerdì 11 Dicembre 2020, 17:19:26 »
Bearzot chiamò D'Amico e Conti insieme, la prima volta.
Vincenzo giocava col Torino, dove ebbe un grande avvio di stagione, fino a quando, complice l'inverno, non gli venne la nostalgia.
C'era un ballottaggio 50/50 alla vigilia. Non ricordo che gara fosse, ma ricordo la cosa perché speravo ardentemente giocasse D'Amico. All'epoca per un tifoso un tuo beniamino in nazionale era una gioia, anche se Vinc non giocava più da noi. Giocò Conti. Non so cosa successe ma D'Amico non fu più chiamato. Poi tornò alla Lazio, a giocare in B.
Sicuramente Bearzot conosceva Vincenzo perché lo aveva gestito con l'Under 23. Il suo calo tecnico parte proprio da lì, comunque.
La scelta di Conti, comunque, non poteva essere più azzeccata.
Vincenzo non mancava certo di talento, ma di tutto il resto, inclusa una squadra di club che Bearzot rispettasse...
Mi pare fosse una partita di qualificazione ai Mondiali con il Lussemburgo.

Panzabianca

Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #24 : Sabato 12 Dicembre 2020, 10:27:32 »
Poco fa, il feretro portato dai suoi compagni e dalla nostra Nazionale è stata una cosa al contempo bellissima e straziante.

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Offline jegue98

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #25 : Sabato 12 Dicembre 2020, 11:30:26 »
Poco fa, il feretro portato dai suoi compagni e dalla nostra Nazionale è stata una cosa al contempo bellissima e straziante.

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #26 : Sabato 12 Dicembre 2020, 11:47:16 »
Ai tempi lo consideravo un usurpatore del trono di Giordano, poi... poi...
...
Trapattoni dice che i giocatori non dovrebbero andarsene prima degli allenatori, che poi è la stessa cosa che penso quando muore uno più giovane di me. Si dovrebbe morire in ordine di tempo, ecco.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline jegue98

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #27 : Sabato 12 Dicembre 2020, 12:17:07 »



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Panzabianca

Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #28 : Sabato 12 Dicembre 2020, 12:30:23 »
Ai tempi lo consideravo un usurpatore del trono di Giordano, poi... poi...
...
Trapattoni dice che i giocatori non dovrebbero andarsene prima degli allenatori, che poi è la stessa cosa che penso quando muore uno più giovane di me. Si dovrebbe morire in ordine di tempo, ecco.


Io ho ripensato spesso alla scelta di Rossi e a quella forse difficilissima di lasciare a casa Giordano e Pruzzo.

E mi sono sempre fatto mille domande sulla complessità del calcio vero e di quanto esso sia distante dalla percezione di noi tifosi e da quello che quotidianamente  ci riempie la bocca.

Offline Frusta

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #29 : Sabato 12 Dicembre 2020, 12:56:51 »
Giordano non poteva essere convocato perché ancora sotto squalifica, gli venne concessa la grazia dopo i mondiali, Pruzzo non so se sarebbe stato semplice da inserire, non vorrei sbagliare ma credo che non abbia mai fatto un gol da fuori area, e poi al capocannoniere del campionato non puoi fare fare il Selvaggi: a Bearzot serviva Rossi e Rossi ha chiamato.
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Offline Karmilla

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #30 : Sabato 12 Dicembre 2020, 13:07:26 »
Aggiungo una riflessione a margine, sarei curiosa di sapere l'opinione di Frigo e degli altri figli degli anni '80 che scrivono qui (Joe dove sei??): per me il Mondiali del 1982, che non ho vissuto, sono il mondiale. Sono avvolti da un'aura di mito che quelli del 2006 semplicemente non hanno.
Mi chiedo se sia una mia esclusiva o no...
Citazione da: franz_kappa
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Panzabianca

Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #31 : Sabato 12 Dicembre 2020, 14:22:10 »
Ieri vedendo Italia- Brasile notavo un particolare, anzi due:

1) le reti tirate, tese, come da noi un tempo se ne vedevano sui campi del San Paolo e degli Aazurri d'Italia di Bergamo;

2) l'erba dentro la porta, a volte più alta, quasi incontaminata rispetto a quella del campo. Una zona sacra da difendere a tutti i costi nella quale, forse per scaramanzia, non entrava mai nemmeno il portiere.

Piccoli dettagli che col tempo si son persi e che tanto mi innamoravano di questo sport.

Poi i campi-prati spagnoli sono e restano il tappeto perfetto sul quale s'è espressa l'arte pallonara di quel mondiale.

Poi ancora le squadre che incontrammo in sequenza e gli atleti mitici che le componevano.

Offline Il frigorifero

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #32 : Sabato 12 Dicembre 2020, 15:15:49 »
Aggiungo una riflessione a margine, sarei curiosa di sapere l'opinione di Frigo e degli altri figli degli anni '80 che scrivono qui (Joe dove sei??): per me il Mondiali del 1982, che non ho vissuto, sono il mondiale. Sono avvolti da un'aura di mito che quelli del 2006 semplicemente non hanno.
Mi chiedo se sia una mia esclusiva o no...


Anche per me è così.

Credo dipenda dal fatto che noi quel mondiale non lo abbiamo visto. Ma lo abbiamo vissuto attraverso i racconti degli altri, e questo lo rende ancora più affascinante.

Non so come spiegarlo, è la stessa differenza che esiste tra leggere un libro e vedersi un film in tv  :D
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Ataru

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #33 : Sabato 12 Dicembre 2020, 16:05:43 »
Aggiungo una riflessione a margine, sarei curiosa di sapere l'opinione di Frigo e degli altri figli degli anni '80 che scrivono qui (Joe dove sei??): per me il Mondiali del 1982, che non ho vissuto, sono il mondiale. Sono avvolti da un'aura di mito che quelli del 2006 semplicemente non hanno.
Mi chiedo se sia una mia esclusiva o no...
io l'ho vissuto, anche abbastanza intensamente, a dieci anni. È stato "il mondiale". Abbiamo affrontato e battuto squadre di fenomeni con una squadra che di fenomeni non ne aveva uno a pagarlo.
Abbiamo affrontato e battuto Maradona e Passarella, Zico e Falcao, Boniek e Lato, Rummenigge e Littbarski. Gente che alla vigilia speravi semplicemente di non affrontare.

Nel 2006 fatico a ricordarmi le partite giocate e i giocatori avversari, a parte zidane
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline jegue98

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #34 : Sabato 12 Dicembre 2020, 17:09:43 »
Aggiungo una riflessione a margine, sarei curiosa di sapere l'opinione di Frigo e degli altri figli degli anni '80 che scrivono qui (Joe dove sei??): per me il Mondiali del 1982, che non ho vissuto, sono il mondiale. Sono avvolti da un'aura di mito che quelli del 2006 semplicemente non hanno.
Mi chiedo se sia una mia esclusiva o no...

Mi permetto anche io di risponderti.

Avevo 8 anni, da poco avevo perso mia nonna (era abbastanza "giovane", aveva 56 anni) e la mia vita cambiò radicalmente in brevissimo tempo.
La nostra amata Lazio ancora in serie B (sarebbe salita in A l'anno dopo se non erro).

Ricordo solo le ultime partite, quelle più importanti.
Le ricordo perché avevo avuto la netta impressione che il popolo avesse capito finalmente che qualcosa di grande stava per accadere. Ricordo il ritrovato entusiasmo delle persone che mi stavano accanto, un entusiasmo salito alle stelle alla fine della partita contro il Brasile più forte di tutti i tempi.
Un Brasile che amavo profondamente anche io.

Una Nazionale Italiana partita verso la Spagna contro il fuoco amico (feroci critiche da parte dei giornalisti e degli addetti ai lavori ma anche di buona parte degli Italiani) guidata, però, da un uomo testardo e passionale.
Un padre per molti di essi.
Bellissima a tal proposito la testimonianza proprio di Paolo Rossi, nei confronti di Enzo Bearzot.

Una finale da brividi, vissuta in una casetta vicino a Villa Borghese, una casetta dove abitava un pittore amico di mia madre, che si affacciava su Piazzale Flaminio. Ricordo quando uscimmo dopo il fischio finale, una bolgia di gente impazzita che urlava di gioia e cantava. C'era tutto in quella vittoria, il riscatto di un paese dopo anni di sofferenze, anni duri per gli Italiani. Quella vittoria ha significato molto per tutti.

Poi ovviamente tu e molti di coloro che sono arrivati dopo avranno vissuto una serie di racconti nostalgici che fanno sembrare tutto più romantico. Ma ti assicuro che le emozioni provate in quell'ormai lontano '82  sono state meravigliose.
Insomma, mi sento di dire che la tua sensazione è proprio giusta. E' stato IL MONDIALE.

P.S..
Ho assistito a parte del funerale su RAI 2 stamani.
Vedere quei "ragazzi" dell'82 con i capelli grigi, tutti tristi ed emozionati che si caricavano la bara del loro amico è stato un colpo al cuore.
Ancora una volta, a breve distanza dalla morte di Maradona, quella sensazione strana, quella nostalgia, e la consapevolezza del tempo che passa inesorabile e che non guarda in faccia nessuno.

P.S.2
Per chi ne avesse voglia, su RAI play si può trovare il docufilm dedicato a quella Nazionale e a quel mondiale con l'intervista a Paolo Rossi. E' andato in onda ieri sera dopo il TG delle 20:30 se non erro.



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Offline aquilavecchia

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #35 : Sabato 12 Dicembre 2020, 17:29:15 »
 io l'ho vissuto, anche abbastanza intensamente, a dieci anni. È stato "il mondiale". Abbiamo affrontato e battuto squadre di fenomeni con una squadra che di fenomeni non ne aveva uno a pagarlo.
Abbiamo affrontato e battuto Maradona e Passarella, Zico e Falcao, Boniek e Lato, Rummenigge e Littbarski. Gente che alla vigilia speravi semplicemente di non affrontare.

Nel 2006 fatico a ricordarmi le partite giocate e i giocatori avversari, a parte zidane
Italia: Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati (Bergomi dal 34°), Scirea, Conti, Tardelli (Marini dal 75°), Rossi, Antognoni, Graziani. Commissario tecnico: Bearzot. In panchina: Bordon, Causio, Altobelli.

Brasile: Valdir Peres, Leandro, Junior, Cerezo, Oscar, Luisinho, Socrates, Falcao, Serginho (Paulo Isidoro dal 69°), Zico, Eder. Commissario tecnico: Santana. In panchina: Paulo Sérgio, Edevaldo, Juninho, Renato.

Arbitro: Klein (Israele)

Caro Ataru io allora di anni ne avevo 43e potevo aprezzare che qualche fenomeno ce l'avevamo, forse eranosei i fenomeni,  e che il Brasile aveva grandi giocatori, ma molto mal assortiti e alcuni di loro di una lentezza impressionante come Socrates . L'Italia giocò da squadra e se anche ammettessimo che le individualit`nostre non fossero così fenomenali come i brasileiros, quello che era fenomenale era l'insieme, magistralmente messo in campo da Bearot.
Meglio non cercare troppo: si potrebbe trovare quello che si cerca e potrebbe non piacere.

Panzabianca

Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #36 : Sabato 12 Dicembre 2020, 17:29:58 »
Mi permetto anche io di risponderti.

Avevo 8 anni, da poco avevo perso mia nonna (era abbastanza "giovane", aveva 56 anni) e la mia vita cambiò radicalmente in brevissimo tempo.
La nostra amata Lazio ancora in serie B (sarebbe salita in A l'anno dopo se non erro).

Ricordo solo le ultime partite, quelle più importanti.
Le ricordo perché avevo avuto la netta impressione che il popolo avesse capito finalmente che qualcosa di grande stava per accadere. Ricordo il ritrovato entusiasmo delle persone che mi stavano accanto, un entusiasmo salito alle stelle alla fine della partita contro il Brasile più forte di tutti i tempi.
Un Brasile che amavo profondamente anche io.

Una Nazionale Italiana partita verso la Spagna contro il fuoco amico (feroci critiche da parte dei giornalisti e degli addetti ai lavori ma anche di buona parte degli Italiani) guidata, però, da un uomo testardo e passionale.
Un padre per molti di essi.
Bellissima a tal proposito la testimonianza proprio di Paolo Rossi, nei confronti di Enzo Bearzot.

Una finale da brividi, vissuta in una casetta vicino a Villa Borghese, una casetta dove abitava un pittore amico di mia madre, che si affacciava su Piazzale Flaminio. Ricordo quando uscimmo dopo il fischio finale, una bolgia di gente impazzita che urlava di gioia e cantava. C'era tutto in quella vittoria, il riscatto di un paese dopo anni di sofferenze, anni duri per gli Italiani. Quella vittoria ha significato molto per tutti.

Poi ovviamente tu e molti di coloro che sono arrivati dopo avranno vissuto una serie di racconti nostalgici che fanno sembrare tutto più romantico. Ma ti assicuro che le emozioni provate in quell'ormai lontano '82  sono state meravigliose.
Insomma, mi sento di dire che la tua sensazione è proprio giusta. E' stato IL MONDIALE.

P.S..
Ho assistito a parte del funerale su RAI 2 stamani.
Vedere quei "ragazzi" dell'82 con i capelli grigi, tutti tristi ed emozionati che si caricavano la bara del loro amico è stato un colpo al cuore.
Ancora una volta, a breve distanza dalla morte di Maradona, quella sensazione strana, quella nostalgia, e la consapevolezza del tempo che passa inesorabile e che non guarda in faccia nessuno.

P.S.2
Per chi ne avesse voglia, su RAI play si può trovare il docufilm dedicato a quella Nazionale e a quel mondiale con l'intervista a Paolo Rossi. E' andato in onda ieri sera dopo il TG delle 20:30 se non erro.

Avevo 12 anni, ricordo la mediocrità del girone di qualificazione, la squadra giocava male. I giornali poi che riportavano cose vergognose, anzi squallide, anche sulla vita privata dei giocatori. Critiche su critiche, feroci, aspre e spietate. Poi la clausura a riccio con Zoff uomo di comunicazione (che è un ossimoro) e l'Italia divisa in fazioni come al solito.
Infine, nel girone di ferro, il cambio di andatura contro l'Argentina, e un'autentica magia contro il Brasile.

Quella squadra visse e ci fece vivere letteralmente un sogno. Al loro ritorno avrebbero potuto chiedere la testa di numerosi giornalisti, ma non lo fecero.
Un segno di grandezza anche questo.

Offline Karmilla

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #37 : Sabato 12 Dicembre 2020, 18:21:48 »
Grazie a tutti per i contributi, sopratutto a Jegue che mi ha fatto scendere una lacrimuccia.
Citazione da: franz_kappa
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Offline Breizh

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #38 : Sabato 12 Dicembre 2020, 18:41:30 »
Aggiungo una riflessione a margine, sarei curiosa di sapere l'opinione di Frigo e degli altri figli degli anni '80 che scrivono qui (Joe dove sei??): per me il Mondiali del 1982, che non ho vissuto, sono il mondiale. Sono avvolti da un'aura di mito che quelli del 2006 semplicemente non hanno.
Mi chiedo se sia una mia esclusiva o no...
Io avevo 16 anni ed ero già al mio terzo mondiale da spettatore cosciente, visto che del '70 ricordo solo una vaga atmosfera di eccitazione, nel '74 tifavo a fondo per l'Olanda (ed ero appena diventato della Lazio per fare il bastian contrario in famiglia) e avevo vissuto con soddisfazione la bellissima Italia del '78.

Premetto che a livello personale il Mondiale del 2006 è stato fantastico: abitavo già in Francia, giocavo ancora a calcio (sorvoliamo sul "come" :) ), allenavo i "pulcini" della squadra di un quartiere "difficile" (nelle due squadre avevo i miei primi due figli con praticamente tutti i loro amici), ero tutto sommato abbastanza conosciuto in città perché ci vivevo da dieci anni e per la mia attività d'insegnante del grande liceo del centro, conosciuto e temuto (se, vabbé...) da generazioni di ragazzini che portavo fra l'altro ogni anno a Roma a fare uno scambio con un liceo di via Panisperna... insomma, per molti ero l'emblema del Rital nella piccola città della provincia bretone in cui vivevo.
Ecco, immagina come posso aver vissuto la vittoria di quel Mondiale, in finale proprio contro la Francia; e una Francia che detestavo: supponente come Domenech, altezzosa come Zidane, ipocrita come Vieira, arrogante come (altro nome a caso). Oltretutto, avevo già subito - in Francia - le sconfitte del '98 e del 2000, con i francesi convintissimi ormai di essere imbattibili esattamente come i riommici ad agosto... Paventavo un po' l'esposizione dei miei figli, italiani, italofoni e fieri di esserlo, alle prese per i fondelli degli amichetti
E invece: prima lezione di settembre 2006 con la maglia della nazionale, molti degli amici dei miei figli improvvisamente tifosi dell'Italia (tipico dei francesi, tifare per chi vince...), i più piccoli alla scuola calcio che mi chiedevano che numero portavo quando giocavo in nazionale, io... :D

Malgrado tutto ciò, il Mundial dell'82 resta qualcosa di assolutamente diverso e unico.
I miei 16 anni? Il fatto che nessuno si aspettasse quello che successe? Quell'Italia-Brasile?
Non saprei dire.
Avevamo già fatto un ottimo Mondiale in Argentina, praticamente con la stessa squadra (Zoff; Gentile, Cabrini; Benetti, Bellugi, Scirea; Causio, Tardelli, Rossi, Zaccarelli, Bettega) ma poi c'erano state le delusioni dell'Europeo dell'80 in casa, in cui finimmo quarti dopo essere stati eliminati nel gruppo di qualificazione dal Belgio, il terribile per noi laziali Calcioscommesse con tanto di retrocessione in B, e soprattutto una serie di partite di avvicinamento al mondiale particolarmente raccapriccianti. C'era addirittura chi invitava la squadra a non partire (era già successo in Argentina comunque, con Brera, in particolare, convinto che l'Ungheria ci avrebbe distrutti)...
E poi, quel girone di qualificazione anonimo... 0-0 con la Polonia, un 1-1 con il Perù in cui forse si toccò il fondo, e l'1-1 con il Camerun che ci portò alla qualificazione da secondi, grazie solamente al un gol segnato in più rispetto agli africani.
Chi poteva immaginare che quella squadra, zeppa di ottimi giocatori ma che stava giocando davvero male (Zoff; Gentile, Cabrini; Oriali, Collovati, Scirea; Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani) avrebbe messo sotto la quotatissima Argentina e il favoritissimo Brasile?
E invece... la cavalcata trionfale, bellissima, indiscussa, meritata, stava per cominciare davvero.
Tardelli e Cabrini, tutti e due nel secondo tempo e l'Argentina è battuta 2-1 (Passarella segna a pochi minuti dalla fine).
Ci dicevamo che ora, con questa vittoria, già il mondiale dei nostri assumeva un'altra dimensione, perché battere il Brasile (che era in vantaggio, avendo sconfitto l'Argentina 3-1) sembrava impossibile o quasi.
Eppure, che trepidazione davanti a quel televisore. Un mio compagno di classe che la vedeva con me si alza a prendere una birra in frigo e Rossi segna l'1-0 (Rossi che finora non aveva strusciato una palla nelle partite precedenti e aveva già sprecato una buona occasione poco prima incespicando sul pallone; per la cronaca, l'amico poi tornò a casa sua completamente ubriaco perché l'obbligammo a bere, per scaramanzia, per tutta la partita). Stiamo calmi: in fondo il Brasile aveva cominciato così anche in altre partite poi stravinte. E infatti ecco l'1-1 di Socrates.
Però stiamo giocando bene. Zoff forse poteva fare meglio sul gol ma la difesa è sicura; Scirea è implacabile (c'è anche Collovati ma non se ne accorge nessuno); Gentile sta limitando quel gran fuoriclasse di Zico, come ha fatto con Maradona; Cabrini spinge in avanti; Oriali protegge la difesa mentre Tardelli, Conti e Antognoni chiudono e ripartono; anche Graziani torna spesso e volentieri a dare una mano ma Rossi è un po' isolato in avanti.
E infatti Rossi è talmente isolato che nessun brasiliano lo vede impossessarsi di un passaggio in difesa, entrare palla al piede in area e riportarci sul 2-1.
Ogni tanto, gli attacchi brasiliani danno i brividi ma teniamo il risultato fino all'intervallo.
Non ci si crede.
Non stiamo affatto demeritando. In campo si vedono 11 leoni che prima sembravano gattini spauriti. Collovati esce all'intervallo e Bearzot manda in campo Bergomi, un ragazzino appena diciottenne: ma è matto? Niente affatto, il ragazzino se la caverà benissimo anche se è sua la leggera deviazione che tradisce Zoff sul tiro di Falcao. 2-2.
Ma non sembra giusto ora, essere eliminati così. Anche se il Brasile si porta in avanti, non si accontenta del pareggio che pure lo qualifica.
Calcio d'angolo per noi, però. Conti in mezzo, palla che resta al limite, dove Tardelli la butta come può verso l'area piccola... zampata di Rossi: 3-2!
Se dovessi ricordare un momento di felice incredulità nella mia vita (va be', ce ne sono altri due o tre ma sono cose personali...), eccolo là.
Ci sono ancora una ventina di minuti da tenere. Teniamo bene o male. Nessuno lascia un millimetro. Addirittura Antognoni mette dentro il 4-2 ma il guardalinee dice che è fuorigioco (e sbaglia). Un'ingiustizia terribile perché mancano pochissimi minuti e il Brasile continua ad attaccare: punizione, testa di Paulo Isidoro da pochi passi e in Italia credo che nessuno respiri più per qualche secondo... qualche brasiliano alza le braccia per esultare ma Zoff la blocca sulla linea (dove cazzo sta l'arbitro, non l'avrà mica vista dentro? No!). Ancora un po' - un tempo lento, interminabile - e il fischio finale.

Mi rendo conto, scrivendo, che quel mondiale fu davvero unico perché fu vinto quando mancavano ancora due partite alla fine. Ma eravamo tutti convinti che la vittoria non potesse più sfuggire. Avevamo eliminato la squadra più forte del mondo, avec la manière, come dicono qui.
C'era di nuovo la Polonia, stavolta in semifinale: una pura formalità (doppietta di Rossi: 2-0) con il solo rimpianto dell'infortunio ad uno sfortunatissimo Antognoni, per altro in gran forma.
Nell'altra semifinale, personalmente temevo la Francia, eliminata invece in rimonta dalla Germania.
E la finale con la Germania fu un'altra marcia trionfale, con l'unico momento di dubbio del rigore sbagliato da Cabrini. Personalmente ebbi un altro momento di dubbio leggendo la formazione iniziale; per sostituire Antognoni (un centrocampista offensivo), dentro ancora Bergomi (un terzino, tre terzini in campo? Ma Bearzot è matto?). E invece il vecio si dimostrò un vero genio del prato verde: Germania annullata, e nel secondo tempo: Rossi, Tardelli, Altobelli prima del gol della bandiera di Breitner, ma ormai troppo tardi per una Germania pur abituata alle rimonte impossibili.
E il trionfo.

Orgoglio, fierezza, come se fossero stampati sul passaporto:
- Are you from Italy? - Yeah, World Champions!
- T'es italien ? - Ouais, champions du Monde !
- Du bist Italiäner, oder? - Na ja, Weltmeister!
:)

Brividi.

Grazie ancora, Paolo.
Buon viaggio!

Offline Karmilla

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Re:È morto Paolo Rossi
« Risposta #39 : Sabato 12 Dicembre 2020, 18:52:10 »
Quando è morto Maradona cercavo di spiegare alle mie due più care amiche, che non seguono il calcio, il perché delle scene di commozione che stavamo vedendo.

Quello che gli ho detto è stato, parola più parola meno:

"La sensazione di gioia orgasmica che ti può dare una vittoria sportiva è una sensazione che nessun altro ti può dare nella vita. Nulla. Forse solo l'eroina, ma con molti più effetti collaterali e con un'assuefazione che nel calcio non esiste, anzi: ogni volta è la prima. É per questo che amiamo i calciatori: perché alcuni tra i momenti più belli della nostra vita sono legati a ciò che hanno fatto loro. Maradona è stato lo spacciatore di sogni di tante persone, ed è questo che stanno piangendo".

Loro stasera probabilmente si riposano; in tempi non-Covid sarebbero uscite. Loro non hanno mai perso il sonno per un derby finito in modo umiliante, i loro umori non dipendono dalla prolificità di un attaccante, i loro calendari non sono organizzati intorno agli impegni di una squadra di calcio.

Ed eppure non le invidio per niente.
E leggendo i vostri interventi capisco ancora una volta di più perché.
Citazione da: franz_kappa
Karmilla non è donna di cultura, ahinoi ;-)