Autore Topic: Il quarto uomo razzista di Parigi?  (Letto 6497 volte)

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Online Davide

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Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #40 : Giovedì 10 Dicembre 2020, 10:08:34 »
Mi piacerebbe montassero tutto sto casino anche per gli insulti del ragazzo di colore verso il quarto uomo...la uefa sta analizzando l'audio di bordo campo e ci sono parecchie cose interessanti...sempre che si voglia dare la stessa importanza agli insulti razziali,uno zingaro di merda a quanto pare ha meno importanza di indicare una persona di colore dicendogli nero...

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Offline Karmilla

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Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #41 : Giovedì 10 Dicembre 2020, 13:23:09 »
Sei nel contesto di una partita UEFA. I modi di relazionarsi sono codificati. Se devi dire negro, roscio, spilungone, sei un incapace. Se parli rumeno, italiano, greco, sei un incapace.

Non capisco il senso di questo intervento.
Posto che il quarto uomo, a meno che tu non contesti i fatti così come narrati, non è accusato di aver usato un insulto a sfondo razziale per riferirsi all'assistente della squadra turca, ma di averlo indicato per le caratteristiche somatiche (quindi non ha detto l'equivalente rumeno di "negro" ma l'equivalente rumeno di "nero") la tua posizione è:
a) Sei in un contesto europeo, non ti riferisci ad un giocatore facendo riferimento alle sue caratteristiche fisiche,
oppure
b) Sei in un contesto europeo, puoi riferirti ad un giocatore indicando il colore della pelle ma non usando temi che, pur propri della tua lingua, possono essere fraintesi da gente che non la parla
?

Detto in altre parole, se avesse detto "the black guy" per te sarebbe stato un comportamento tale da giustificare l'abbandono del campo?
Citazione da: franz_kappa
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Offline Jim Bowie

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Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #42 : Giovedì 10 Dicembre 2020, 16:10:29 »
Non capisco il senso di questo intervento.
Posto che il quarto uomo, a meno che tu non contesti i fatti così come narrati, non è accusato di aver usato un insulto a sfondo razziale per riferirsi all'assistente della squadra turca, ma di averlo indicato per le caratteristiche somatiche (quindi non ha detto l'equivalente rumeno di "negro" ma l'equivalente rumeno di "nero") la tua posizione è:
a) Sei in un contesto europeo, non ti riferisci ad un giocatore facendo riferimento alle sue caratteristiche fisiche,
oppure
b) Sei in un contesto europeo, puoi riferirti ad un giocatore indicando il colore della pelle ma non usando temi che, pur propri della tua lingua, possono essere fraintesi da gente che non la parla
?

Detto in altre parole, se avesse detto "the black guy" per te sarebbe stato un comportamento tale da giustificare l'abbandono del campo?
Il senso dell’intervento e che la legge non ammette ignoranza.
Se sei in un contesto internazionale, e ci sono delle regole, figuriamoci che l’UEFA ha fatto sua la campagna contro il razzismo, non puoi usare parole “borderline”perché la tua lingua non contempla eccezioni negative. Per evitare non le dici proprio. Un ingegnere poi che credo di misuri con la lingua inglese.
E se l’abbia usata apposta la lingua madre confidando di non essere capito?


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Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #43 : Giovedì 10 Dicembre 2020, 18:53:41 »
sarà incapace, le codifiche, e le regole ok, ma psg e basakehshir vanno radiate dalla comeptizione.  e il colored va squalificato per insulti razzisti.

sennò stamo a pijasse per culo.
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Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #44 : Giovedì 10 Dicembre 2020, 19:28:43 »
Un chiagni e fotti politicamente corretto.
La UEFA che china il capo davanti alla farsa di un cretino.

Fra i tanti ci sono due video molto esplicativi: il primo in cui demba ba so scaglia contro il quarto uomo "perché lo hai chiamato negro?", successivamente, una volta che gli hanno spiegato la quaglia che ha preso, invece di fare rientrare tutto (anche se il bastimento del chiagni e fotti era già salpato) ha cambiato versione lamentandosi che il quarto uomo, nei confronti di un bianco avrebbe detto "that white boy" e non semplicemente "the black (sì, non usa più negro) boy".
Una supercazzola per coprire una figura di merda mondiale.

Senza parlare dei giocatori turchi che si lasciano andare a commenti razzisti e xenofobi nei confronti dei rumeni.

D'altronde parliamo della stessa UEFA che ha giocato una finale di Champions coi morti ammassati a bordo campo, ha derubricato il tentato omicidio di Cox ad infrazione minore dell'invasione di campo di un gatto (è tutto vero).

Poi col la buffonata di fare inginocchiare 22 deficienti si è toccato il fondo.

C'è un aspetto positivo in tutto questo: schierandosi aprioristicamente contro i propri ufficiali di gara, la UEFA ha ufficialmente sdoganato la "politica" nelle competizioni continentali.
Ora non sono più in condizioni di fare la morale a nessuno.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Orazio Scala

Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #45 : Giovedì 10 Dicembre 2020, 20:14:31 »
a) Sei in un contesto europeo, non ti riferisci ad un giocatore facendo riferimento alle sue caratteristiche fisiche,

Mio figlio, il più piccolo, ha iniziato a fare l'arbitro, anche se purtroppo è fermo da febbraio per il Covid. Se si rivolgesse a qualcuno chiamandolo "il piccoletto", "il roscio", "il nero", gli osservatori lo spellerebbero vivo. Se deve rivolgersi a qualcuno, gli si avvicina e gli parla. Mi fa specie l'ignoranza ostentata di chi crede si possano usare appellativi non codificati in un contesto del genere.

ThomasDoll

Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #46 : Giovedì 10 Dicembre 2020, 20:15:41 »
ma l'arbitro nel referto che ha scritto?
no, perché questo gioco una volta aveva delle regole...

Offline Karmilla

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Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #47 : Giovedì 10 Dicembre 2020, 20:31:38 »
Mio figlio, il più piccolo, ha iniziato a fare l'arbitro, anche se purtroppo è fermo da febbraio per il Covid. Se si rivolgesse a qualcuno chiamandolo "il piccoletto", "il roscio", "il nero", gli osservatori lo spellerebbero vivo. Se deve rivolgersi a qualcuno, gli si avvicina e gli parla. Mi fa specie l'ignoranza ostentata di chi crede si possano usare appellativi non codificati in un contesto del genere.
 
Sono d'accordo sul "rivolgersi" .

Ma a questo punto mi chiedo se  sei consapevole che non ha usato questo termine per rivolgersi direttamente al giocatore, ma per indicarlo all'arbitro, che gli chiedeva "chi è che devo espellere?".

Perché di nuovo, il modo in cui ti riferisci ai fatti è eccentrico rispetto a come si sono verificati.
Citazione da: franz_kappa
Karmilla non è donna di cultura, ahinoi ;-)

Orazio Scala

Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #48 : Giovedì 10 Dicembre 2020, 22:42:21 »
I fatti saranno quelli descritti nei vari referti, e nessun altro.

Il mio riferimento, comunque, è all'uso anomalo di un appellativo, quale esso fosse.

Orazio Scala

Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #49 : Giovedì 10 Dicembre 2020, 22:53:27 »
Ma a questo punto mi chiedo se  sei consapevole che non ha usato questo termine per rivolgersi direttamente al giocatore, ma per indicarlo all'arbitro, che gli chiedeva "chi è che devo espellere?".

Mi sembra di capire che il "negru" fosse uno dei calciatori in campo? Con tanto di numero di maglia quindi e quindi facilmente indicabile col più ovvio dei sistemi codificati?

Scusate, e continuiamo pure a parlarne?

Offline MCM

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Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #50 : Giovedì 10 Dicembre 2020, 22:58:37 »
No era Pierre webo, assistente dell allenatore.
Fosse stato etoo o Pelé lo avrebbe chiamato per nome.
Ma webo a malapena si ricorda la madre che faccia ha e quindi lo ha chiamato il nero, in una panchina di bianchi.
Avesse avuto i capelli rossi non sarebbe scoppiato alcuno scandalo,altro che "mio figlio lo scorticano se dice risciò"

Orazio Scala

Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #51 : Giovedì 10 Dicembre 2020, 23:01:49 »
Avesse avuto i capelli rossi non sarebbe scoppiato alcuno scandalo,altro che "mio figlio lo scorticano se dice risciò"

Non mi interessa che tu ci creda o meno, ma è così. Se arbitri in CL è professionale conoscere tutti i nomi di chi sta in panchina. Non stiamo al campetto dell'oratorio.

Offline SAV

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Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #52 : Venerdì 11 Dicembre 2020, 09:52:41 »
Il quarto uomo è stato anche sfortunato a parlare in uno stadio vuoto.
Con il casino del pubblico, nessuno avrebbe mai sentito la sua conversazione tra lui e l'arbitro.

Credo comunque che tutte le discussioni tra gli arbitri siano registrate... se così fosse, credo che sarebbe corretto divulgare le frasi incriminate.

Offline Ataru

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Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #53 : Venerdì 11 Dicembre 2020, 09:57:31 »
credo che sarebbe corretto divulgare le frasi incriminate.

dovrebbero essere refertate, nessun bisogno di divulgarle se non a seguito di una causa civile
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Panzabianca

Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #54 : Venerdì 11 Dicembre 2020, 10:13:29 »
Mio figlio, il più piccolo, ha iniziato a fare l'arbitro, anche se purtroppo è fermo da febbraio per il Covid. Se si rivolgesse a qualcuno chiamandolo "il piccoletto", "il roscio", "il nero", gli osservatori lo spellerebbero vivo. Se deve rivolgersi a qualcuno, gli si avvicina e gli parla. Mi fa specie l'ignoranza ostentata di chi crede si possano usare appellativi non codificati in un contesto del genere.

si, hai ragione, ma rimangono perplessità.

Offline Karmilla

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Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #55 : Venerdì 11 Dicembre 2020, 11:11:31 »
Non mi interessa che tu ci creda o meno, ma è così. Se arbitri in CL è professionale conoscere tutti i nomi di chi sta in panchina. Non stiamo al campetto dell'oratorio.

Ma qui stiamo andando nel campo di discussioni collaterali, secondo me.

Il discorso è questo (e di nuovo, parto dai fatti perché a mio avviso alcune sfumature fanno la differenza):

a) durante una partita l'assistente dell'allenatore di una delle due squadre tiene un comportamento che il quarto ufficiale reputa degno di sanzione
b) il quarto uomo contatta l'arbitro via auricolare e gli dice questa frase: "The black one over there. Go and check who he is. The black one over there, it's not possible to act like that"  Questa è la fonte: https://www.sportbible.com/football/football-news-alleged-racist-comment-during-psg-vs-basaksehir-has-been-translated-20201209
b1) l'assistente è in panchina, non ha il numero sulla maglietta che permetta di identificarlo
b2) chiaramente il quarto uomo non sa chi sia, altrimenti non direbbe "vai a vedere chi è". Su questo ci torniamo.
c) La frase sopra è la traduzione in inglese di quanto il quarto uomo dice, ma nella realtà parlano in rumeno. In rumeno "black" si dice "negru".
d)Quando Webo sente questo dialogo si incazza (lo si sente nel finale della clip al link precedente)
e) Il quarto uomo gli dice che non ha usato un termine derogatorio, ma che ha indicato il suo colore di pelle utilizzando un termine rumeno che è stato frainteso.
f) Demba Ba gli dice "perché specifichi nero quando indichi un nero e non dici "quel bianco" quando indichi un bianco?".
Di questa parte ci sono dozzine di video.
g) Le squadre lasciano il campo.

Quindi, ricapitolando:
a) il quarto uomo non ha detto "vai a vedere quel ne*ro lì". Non ha usato un termine derogatorio. Ha detto "vai a vedere quello lì, quello nero".
b) il quarto uomo non si è rivolto direttamente a Wembo dicendogli "ehi, nero, vieni qui", come nella similitudine che tu evocavi con riferimento a tuo figlio.
c) il quarto uomo non sapeva il nome dell'assistente di uno degli allenatori.

Domande:
a) è razzista utilizzare il colore della pelle per identificare una persona e far capire ad un terzo di chi stiamo parlando? Peraltro insieme ad altri elementi ("quello lì")
b) è un comportamento che può essere socialmente ritenuto talmente offensivo da giustificare la reazione che abbiamo visto? (Che uno si senta personalmente offeso è, imho, irrilevante. Ne ha tutto il diritto: io mi offendo se mi chiamano "signora" in pubblico. Ma nel momento in cui reagisci non è più un discorso di "foro interiore". Stai avanzando una pretesa sociale: stai dicendo che il tuo sentire si allinea con quello che una società ritiene legittimo).
c) è un comportamento talmente non professionale da parte del quarto uomo da giustificare l'abbandono del campo da parte delle due squadre?
d) è un comportamento tale da giustificare sanzioni a carico del quarto ufficiale?
Perché è di questo che stiamo parlando.

E mi domando – me lo domando retoricamente, visto quello che hai scritto sopra – se tu ti sei formato la tua opinione sulla base della sequenza dei fatti come descritta sopra,  o se hai sentito "frase razzista" e da quello ti sei fatto un'opinione. E se è il secondo caso fammi dire che da tutti me lo sarei aspettata tranne da una persona con il tuo cervello e la tua conoscenza di come i media possono influenzare la narrazione.

Che è il motivo per cui sto facendo questa manfrina a te e non ad altri.
Citazione da: franz_kappa
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ThomasDoll

Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #56 : Venerdì 11 Dicembre 2020, 11:36:24 »
La posizione giusta, secondo me, è intermedia.
Fatte salve tutte le considerazioni, perfette, di Karmilla, esistono le regole del calcio, che, in forza proprio di quello che dice Karmilla, riconducono a chi decide la responsabilità di stabilire cosa è grave e cosa no, fino al punto di stabilire se/che una gara va interrotta.
Ora, non credo una gara sia interrompibile perché un partecipante si offende per un fraintendimento;
non so se sia interrompibile se è palese che un direttore di gara o un suo collaboratore offende un partecipante;
ritengo inevitabile che un incontro sia da sospendere se le due contendenti si rifiutano di continuare a giocare.
Per questo e per le regole che il gioco dovrebbe ancora avere la motivazione della sospensione dovrebbe essere scritta nel referto dell'arbitro, e le decisioni disciplinari debbono essere conseguenza del referto dell'arbitro. Per questo penso sarebbe probabile, in un contesto normale, la sanzione a carico delle squadre.
La tempesta mediatica potrebbe essere un'occasione ghiotta per tirare una pedata nel deretano del quarto uomo, poro rumeno insignificante e con precedenti, ancorché non esattamente specifici. Ci fosse stata di mezzo la Lazio nun ce vojo manco pensà.
Quindi secondo me proprio per i motivi che adduce Roberto potrebbe avere ragione su tutta la linea Karmilla.
Non so se la contorsione m'è riuscita. Cioè, l'arbitro decide, la sospensione è stata decretata sorvolando l'arbitro, dunque s'è stravolta una regola per questioni che col campo non hanno niente da vedere ed è stato sommariamente giudicato colpevole il quarto uomo, salvo secondi tempi di giudizio legati al ripristino della prassi normale.

Offline Il frigorifero

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Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #57 : Venerdì 11 Dicembre 2020, 12:45:14 »
No era Pierre webo, assistente dell allenatore.
Fosse stato etoo o Pelé lo avrebbe chiamato per nome.
Ma webo a malapena si ricorda la madre che faccia ha e quindi lo ha chiamato il nero, in una panchina di bianchi.
Avesse avuto i capelli rossi non sarebbe scoppiato alcuno scandalo,altro che "mio figlio lo scorticano se dice risciò"




In un campo da calcio, oltre ai 22 che giocano, ce ne sono altri 20/25 nelle panchine (riserve, tecnico, staff..).

Faremo un totale di 40/50 persone.

Dunque mi pare una follia immaginare che un arbitro, prima di scendere in campo, debba imparare a memoria cinquanta nomi.

E non solo : anche saperli associare alle facce.

È evidente che non funzioni così.

Quanto allo specifico episodio, mi sembra inutile parlarne senza sapere con esattezza cosa ha detto.

"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline SAV

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Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #58 : Venerdì 11 Dicembre 2020, 14:10:02 »
Quanto allo specifico episodio, mi sembra inutile parlarne senza sapere con esattezza cosa ha detto.

Sappiamo cosa ha detto.

b) il quarto uomo contatta l'arbitro via auricolare e gli dice questa frase: "The black one over there. Go and check who he is. The black one over there, it's not possible to act like that"

Offline Frusta

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Re:Il quarto uomo razzista di Parigi?
« Risposta #59 : Venerdì 11 Dicembre 2020, 14:15:34 »
Come in tutte le dittature, per evitare guai, si obbedisce ai diktat del despota di turno e si diventa più reali del re.
Ergo, siccome siamo in piena dittatura del politicamente corretto, i componenti delle due squadre se ne sono ben guardati dal comportarsi altrimenti, e per evitare il guaio di condividere col quarto uomo l' accusa di razzismo, pilatescamente se ne sono lavate le mani ed hanno scelto la via del chi me lo fa fare di andare a vedere in realtà come siano andati i fatti.
Andando ai quali risulta che il quarto uomo, Sebastian Costantin Coltescu, è rumeno così come lo è l'arbitro Ovidiu Hategan.
Ora, siccome non c'è nessuna necessità che due persone che parlano la stessa lingua debbano interloquire fra loro in un idioma diverso, le parole (di cui esiste la registrazione) con cui il quarto uomo si è rivolto all'arbitro sono : “Tipul acesta negru”, e la traduzione letterale è “quel ragazzo nero”.
Non sapendo come si chiamava, e non potendolo identificare altrimenti dato che gli altri seduti vicino a lui erano bianchi e tutti indossavano la stessa mise, ha detto all'arbitro nella loro lingua comune: quel ragazzo nero.
Ci vedete un qualche intendimento razzista?
E invece tutto è nato da qui.
Io penso piuttosto che al tizio, che tanto da agnellino non doveva essersi comportato se s' era meritato il cartellino rosso, non è parso vero mettere in scena il melodramma a cui abbiamo assistito, sicuro che tutto il politically correct dell' universo munno sarebbe sceso in suo soccorso. Come è successo, infatti.
Chi crede davvero che il signor Sebastian Costantin Coltescu sia un bieco razzista e che per pura ribalderia in quella circostanza volesse dare dello sporco negro al vice allenatore del Basaksehir alzi la mano.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.