Autore Topic: La Lazio attacca, la roma s'attacca.  (Letto 984 volte)

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Offline Arkham

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La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« : Venerdì 7 Giugno 2013, 10:25:53 »

La questione ormai non è più un derby, non è più una Coppa (alzatainfaccia), non è più una vittoria o una sconfitta.
Quella a cui stiamo assistendo è una resa dei conti finale.

Mai prima d'ora era stato pubblicato sul Corriere dello Sport un articolo così gratuitamente offensivo (perché non è di parte, non è uno sfottò, ma è un'offesa e nient'altro) nei confronti della Lazio.

Il corsivo di Dotto è un disperato tentativo di chi vorrebbe rilanciare l'offensiva assediato dentro il bunker di Berlino, con i sovietici che bussano alla porta e i suoi soldati che ormai non hanno più fiducia nei dettami inculcati con anni di propaganda.
Quelle parole in libertà, pubblicate sul principale quotidiano sportivo di Roma, sono una calla da dare in pasto al magnifico bobolo, che ha perso punti di riferimento, parole d'ordine, identità: non ci sono più i dirigenti storici e quelli che ci sono non hanno alcun legame con la città; non c'è più la Lazio sparring partner che fa la spola con la B, tanto utile a rafforzare l'idea di un'autoproclamata superiorità, ma anzi gli schiaffi cominciano a far male e anche i più bovini fra i rappresentanti della comunicazione giallorosica ormai sanno che negli ultimi dieci, quindici, venti, venticinque anni, la Lazio ha vinto di più. A Roma, in Italia, in Europa, La Lazio c'è stata di più.

E' venuto meno il mito della Curva più bella der monno, e non solo perché il 26 maggio, dieci minuti dopo il fischio finale, quel settore era completamente deserto e i giocatori della roma costretti a sfilare fra gli avversari completamente da soli, ma anche perché ululati razzisti e squalifiche sono piovute infine anche sul capo dei goliardici regazzi.
Per chi fingeva di aver dimenticato l'addio al calcio di Giannini o i simpatici striscioni sulle comuni iniziali e sulla comune fine auspicata per la Lazio e il Livorno, ammettiamolo, deve essere stato un bello shock.

Bruciati Zeman e Baldini non è rimasta nemmeno più la foglia di fico di essere rappresentanti del calcio pulito, quello che si oppone ai soprusi e al vento del nord. Ci credevano solo loro, ma ci credevano. Ce li avevano fatti crede', più che altro. Adesso gli resta Sabatini che fa gli impicci co i regazzini e pija le stecche, e dopo essersi presi per culo da soli con Tom cinquecessi Di Benedetto, si devono attaccare a James mebuttoescappo Pallotta.
Si devono attaccare.

E' rimasto solo il totem, l'idolo di cartapesta, ma anche lui va verso i 38. L'erede designato non è all'altezza, e dopo capitan futurissimo Aquilani adesso pure capitan futuro va a finire che se lo giocano.

E così dicono che la Lazio è niente. Dopo aver utilizzato per anni la presenza della Lazio cullandosi nell'autoconvinzione che fosse una Lazietta, vittima designata, brutta, sporca e cattiva, messa apposta lì per far risaltare la loro bellezza e nobiltà, ma soprattutto la loro tantità, adesso dicono che la Lazio non esiste.
Gli è rimasta quest'ultima mossa. Un arrocco, l'ennesimo, costruito su una reciproca masturbazione mentale coltivata per decenni, fra un campionato d'agosto e le cocenti delusioni di maggio (di febbraio?), che l'amletico dubbio, l'atroce dilemma, riassume alla perfezione.

Perché non li ha sconvolti solo la pochezza del loro essere, lo sgretolarsi di sicurezze cementate con lo sputo e col Corriere dello Sport, quello che li ha davvero colpiti, questa volta, è stata la reazione della Lazio.
La reazione della Lazio.
Una cosa inconcepibile, che li ha mandati in tilt. Una cosa troppo difficile da accettare, per chi credeva che i biancocelesti sarebbero stati lì per sempre, cercando di non dare fastidio, buoni soltanto per marcare le differenze fra chi è buono e chi è cattivo, chi è numeroso e chi è sporadico, chi è erede dell'impero e chi burino. Un avversario pompato soltanto in occasione dei derby vinti dai giallorossi, che ogni vittoria deve essere mitologica, sennò il magnifico Bobolo che se magna?
Invece è successo qualcos'altro. In primis, i risultati sportivi hanno tolto argomenti al MinCulCaz giallorosso. Ma soprattutto la Lazio, squadra, tecnico, società, tifosi, ha mollato un colpo a sorpresa, un uppercut al fegato che li ha lasciati senza fiato.

La vittoria della Coppa Italia, l'ennesimo derby vinto, la difesa che Lotito ha fatto della nostra storia e la ritrovata sintonia con i tifosi che (anche quelli storicamente più critici) l'hanno apprezzata.
E poi l'aquila, un campione di livello mondiale come Klose, giocatori che danno la sensazione di avere la maglia (sempre sudata) cucita sulla pelle, e la Radio, la TV e la rivista ufficiale, e i 5.000 che si prendono Piazza di Spagna di fronte a migliaia di incuriositi turisti, e l'Europa che per il terzo anno consecutivo vede scendere in campo solo la Lazio in rappresentanza della capitale d'Italia.
E l'orgoglio di essere laziali.

Oggi, più che per l'ultimo scudetto, si respira in città l'orgoglio di chi ha scelto i colori del cielo. Qualcosa che non si aspettavano, qualcosa che non sanno come affrontare. Per questo annaspano, la loro unica difesa è la negazione ("la Lazio non esiste, non è niente, è un'invenzione").
Un po' come quando cadi in maniera maldestra davanti a tante persone con le quali volevi fare bella figura: pure se sei distrutto dal dolore ti rialzi e dici "Niente, non è niente".
Ma chi ti sta intorno, anche se non infierisce, lo capisce che hai preso una bella botta, che ti sei fatto male sul serio.
Perchè puoi minimizzare quanto vuoi ma una Coppa in faccia il segno lo lascia.
E questa volta hai paura, perchè lo sai pure te, che può essere per sempre.

-Che confusione!
-Sarà perchè ti amo!

Offline salasso

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #1 : Venerdì 7 Giugno 2013, 11:06:29 »
applausi

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il lupo non potrà mai volare
all'altezza dell'aquila

Offline Eagles71

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #2 : Venerdì 7 Giugno 2013, 11:07:26 »
113% Arkham

...la vicenda Mauri è lì a dimostrarlo, tenteranno in tutti i modi per negarci la possibiltà di iscrizione alla EL perchè deferita la Lazio se condannata anche ad un punto di penalizzazione  in Europa ti lasciano fuori.

indovinate chi potrebbe avvalersi di quel posto?

la guerra è iniziata!

Avanti Lazio, avanti Laziali!
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline Arkham

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #3 : Venerdì 7 Giugno 2013, 11:10:46 »
hanno finito le bombe, quelli che senti sono solo fischiabbotti.
Ormai hanno perso e lo sanno, bisogna vedere se noi ci rendiamo conto di aver vinto.
Bandiere in finestra, sciarpetta al collo, abbonamento in tasca e petto in fuori: stavolta ce fanno veramente il solletico co' l'artiglieria leggera de Repubblica.
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Offline Eagles71

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #4 : Venerdì 7 Giugno 2013, 11:20:06 »
hanno finito le bombe, quelli che senti sono solo fischiabbotti.
Ormai hanno perso e lo sanno, bisogna vedere se noi ci rendiamo conto di aver vinto.
Bandiere in finestra, sciarpetta al collo, abbonamento in tasca e petto in fuori: stavolta ce fanno veramente il solletico co' l'artiglieria leggera de Repubblica.

da sempre caro amico, non mi sono mai arreso, manco quando non alzavamo trofei, io ce sò sempre stato!
un abbraccio!
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Offline Trilux

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #5 : Venerdì 7 Giugno 2013, 12:27:21 »
Dopo l'iniziale annichilimento seguito alla vittoria laziale in coppa, la marmaglia giallorossa rialza la  testa. A modo suo, come animali rabbiosi: insultando, denigrando, latrando. Ho letto su fb orribili frasi di scherno sulla morte di Paparelli e Sandri, ho saputo di striscioni contro la Lazio posti in cima a cavalcavia, leggo stamane di frasi biliose su Mauri ed eventuali penalizzazioni  per la Lazio. La rabbia che il sistema asr sta covando non bisogna sottovalutarlo, anche perché, appunto, trattasi di sistema, composto da pochissimi e rarissimi Fabrizio Costantini e da tantissimi, rossi di livore, tipetti alla marione che siedono al parlamento, che scrivono e dirigono giornali ed agenzie, che gestiscono banche. La botta per loro è stata pesante, ANCHE A LIVELLO ECONOMICO: se avessero vinto i barbari, si sarebbe messo in moto il circo barnum, che era già bello e pronto (lo ha confermato anche il loro vate-r- marione il 27 maggio): turnè in USA, con finale supercoppa inclusa; decine e decine di eventi, concerti, con merchandising inclusi, maijette con il lupo che sodomizzava l'aquila, trecento diversi dvd che da trecento angolazioni diverse avrebbero ripreso la partita, canzoni, canzonette, giornali con superinserti, film (statene certi) e rappresentazioni teatrali, soubrette ed attrici porno ritratte nude con una zinna gialla e l'altra rossa, secchiate di vernice sgiallorossa su monumenti di Roma. Tutto questo ha cancellato in un secondo il gol di Lulic che ha lasciato, quindi, morti e feriti. Stiamo alleprati, fratelli laziali!   

Offline giangoverni

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #6 : Venerdì 7 Giugno 2013, 13:10:42 »
Perfetto, Arkam!

Offline cartesio

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #7 : Venerdì 7 Giugno 2013, 13:11:13 »
quello che li ha davvero colpiti, questa volta, è stata la reazione della Lazio.
La reazione della Lazio.

Bravo Arkham e brava Lazio e bravi laziali.
Se c'è una cosa che ammiro negli altri è la forza di non abbattersi e reagire alle avversità.
La Lazio questo ha dimostrato più volte di saperlo fare.
Continuiamo così.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #8 : Venerdì 7 Giugno 2013, 13:35:54 »
La questione ormai non è più un derby, non è più una Coppa (alzatainfaccia), non è più una vittoria o una sconfitta.
Quella a cui stiamo assistendo è una resa dei conti finale.

Mai prima d'ora era stato pubblicato sul Corriere dello Sport un articolo così gratuitamente offensivo (perché non è di parte, non è uno sfottò, ma è un'offesa e nient'altro) nei confronti della Lazio.

Il corsivo di Dotto è un disperato tentativo di chi vorrebbe rilanciare l'offensiva assediato dentro il bunker di Berlino, con i sovietici che bussano alla porta e i suoi soldati che ormai non hanno più fiducia nei dettami inculcati con anni di propaganda.
Quelle parole in libertà, pubblicate sul principale quotidiano sportivo di Roma, sono una calla da dare in pasto al magnifico bobolo, che ha perso punti di riferimento, parole d'ordine, identità: non ci sono più i dirigenti storici e quelli che ci sono non hanno alcun legame con la città; non c'è più la Lazio sparring partner che fa la spola con la B, tanto utile a rafforzare l'idea di un'autoproclamata superiorità, ma anzi gli schiaffi cominciano a far male e anche i più bovini fra i rappresentanti della comunicazione giallorosica ormai sanno che negli ultimi dieci, quindici, venti, venticinque anni, la Lazio ha vinto di più. A Roma, in Italia, in Europa, La Lazio c'è stata di più.

E' venuto meno il mito della Curva più bella der monno, e non solo perché il 26 maggio, dieci minuti dopo il fischio finale, quel settore era completamente deserto e i giocatori della roma costretti a sfilare fra gli avversari completamente da soli, ma anche perché ululati razzisti e squalifiche sono piovute infine anche sul capo dei goliardici regazzi.
Per chi fingeva di aver dimenticato l'addio al calcio di Giannini o i simpatici striscioni sulle comuni iniziali e sulla comune fine auspicata per la Lazio e il Livorno, ammettiamolo, deve essere stato un bello shock.

Bruciati Zeman e Baldini non è rimasta nemmeno più la foglia di fico di essere rappresentanti del calcio pulito, quello che si oppone ai soprusi e al vento del nord. Ci credevano solo loro, ma ci credevano. Ce li avevano fatti crede', più che altro. Adesso gli resta Sabatini che fa gli impicci co i regazzini e pija le stecche, e dopo essersi presi per culo da soli con Tom cinquecessi Di Benedetto, si devono attaccare a James mebuttoescappo Pallotta.
Si devono attaccare.

E' rimasto solo il totem, l'idolo di cartapesta, ma anche lui va verso i 38. L'erede designato non è all'altezza, e dopo capitan futurissimo Aquilani adesso pure capitan futuro va a finire che se lo giocano.

E così dicono che la Lazio è niente. Dopo aver utilizzato per anni la presenza della Lazio cullandosi nell'autoconvinzione che fosse una Lazietta, vittima designata, brutta, sporca e cattiva, messa apposta lì per far risaltare la loro bellezza e nobiltà, ma soprattutto la loro tantità, adesso dicono che la Lazio non esiste.
Gli è rimasta quest'ultima mossa. Un arrocco, l'ennesimo, costruito su una reciproca masturbazione mentale coltivata per decenni, fra un campionato d'agosto e le cocenti delusioni di maggio (di febbraio?), che l'amletico dubbio, l'atroce dilemma, riassume alla perfezione.

Perché non li ha sconvolti solo la pochezza del loro essere, lo sgretolarsi di sicurezze cementate con lo sputo e col Corriere dello Sport, quello che li ha davvero colpiti, questa volta, è stata la reazione della Lazio.
La reazione della Lazio.
Una cosa inconcepibile, che li ha mandati in tilt. Una cosa troppo difficile da accettare, per chi credeva che i biancocelesti sarebbero stati lì per sempre, cercando di non dare fastidio, buoni soltanto per marcare le differenze fra chi è buono e chi è cattivo, chi è numeroso e chi è sporadico, chi è erede dell'impero e chi burino. Un avversario pompato soltanto in occasione dei derby vinti dai giallorossi, che ogni vittoria deve essere mitologica, sennò il magnifico Bobolo che se magna?
Invece è successo qualcos'altro. In primis, i risultati sportivi hanno tolto argomenti al MinCulCaz giallorosso. Ma soprattutto la Lazio, squadra, tecnico, società, tifosi, ha mollato un colpo a sorpresa, un uppercut al fegato che li ha lasciati senza fiato.

La vittoria della Coppa Italia, l'ennesimo derby vinto, la difesa che Lotito ha fatto della nostra storia e la ritrovata sintonia con i tifosi che (anche quelli storicamente più critici) l'hanno apprezzata.
E poi l'aquila, un campione di livello mondiale come Klose, giocatori che danno la sensazione di avere la maglia (sempre sudata) cucita sulla pelle, e la Radio, la TV e la rivista ufficiale, e i 5.000 che si prendono Piazza di Spagna di fronte a migliaia di incuriositi turisti, e l'Europa che per il terzo anno consecutivo vede scendere in campo solo la Lazio in rappresentanza della capitale d'Italia.
E l'orgoglio di essere laziali.

Oggi, più che per l'ultimo scudetto, si respira in città l'orgoglio di chi ha scelto i colori del cielo. Qualcosa che non si aspettavano, qualcosa che non sanno come affrontare. Per questo annaspano, la loro unica difesa è la negazione ("la Lazio non esiste, non è niente, è un'invenzione").
Un po' come quando cadi in maniera maldestra davanti a tante persone con le quali volevi fare bella figura: pure se sei distrutto dal dolore ti rialzi e dici "Niente, non è niente".
Ma chi ti sta intorno, anche se non infierisce, lo capisce che hai preso una bella botta, che ti sei fatto male sul serio.
Perchè puoi minimizzare quanto vuoi ma una Coppa in faccia il segno lo lascia.
E questa volta hai paura, perchè lo sai pure te, che può essere per sempre.
Questa è classe pura, leggo molti orger bravissimi, perchè non scrivete più frequentemente?
Non sono tifoso di una squadra, sono Laziale!

Offline dokblu

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #9 : Venerdì 7 Giugno 2013, 14:52:15 »
 :band1: :band1: :band1:

Chi fischia un giocatore della Lazio, chi vuole spegnere la Lazio, chi non avrebbe avuto nulla da ridire su di un eventuale fallimento della Lazio, è un riomista glassato di merda

Offline BobLovati

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #10 : Venerdì 7 Giugno 2013, 15:28:48 »
applauso in piedi   :notworthy:

appena possibile lo inserisco su fb
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Frusta

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #11 : Venerdì 7 Giugno 2013, 15:34:33 »
100%
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Arkham

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #12 : Venerdì 7 Giugno 2013, 17:02:40 »
applauso in piedi   :notworthy:

appena possibile lo inserisco su fb

( ho letto il messaggio: colpa mia. Se fossi stato più attento avrei saputo in tempo della cena e s'abbracciavamo davero. Vabbè, sarà per la prossima)
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Offline Fulcanelli

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #13 : Venerdì 7 Giugno 2013, 17:28:49 »
Ottimo Arkham. Non bisogna stupirsi però della strategia della "Lazio=nulla". E' una cosa che arriva da lontano. Da sempre quanto prendono una tortorata in faccia (tipo il 7-1 inglese), la solfa è: "Non è che abbiamo perso, è che proprio non siamo scesi in campo". Contenti così...

Offline Fabio70rm

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #14 : Sabato 8 Giugno 2013, 09:39:37 »
E' la negazione, con conseguente rimozione, delle negatività della vita.

D'altronde loro sono abituati a rimuovere...e ne hanno tante di cose da rimuovere...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline BobLovati

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Re:La Lazio attacca, la roma s'attacca.
« Risposta #15 : Sabato 8 Giugno 2013, 12:50:59 »
mi sembra che l' unica possibile cura, pe' 'sti quattro maruani, sia l' aiuto di NoSurr     :evil6:
La quale, nella sua infinita bontà atque dedicazione verso il prossimo meno fortunato, presteràa la sua opera " gratis et amore deo (cit) "    ;)

Nel caso poi questi avessero rimosso troppo, eccovi un aiuto:


 :timcup :timcup2 :coppa :timcup :timcup2 :coppa :timcup :timcup2 :coppa :timcup :timcup2 :coppa :timcup :timcup2 :coppa

       :band2: :band2: :band2: :band2: :band2: :band2:
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