QUANDO CE VO' CE VO'... RISPOSTA A DOTTO

[TheDoctorNesta]

Chapeau a Giangoverni, elegante e preciso. Ineccepibile.

[geddy]

Bravo Giango!

[rione 13]

Il veneto Dotto con questa marchetta ha ridato fiato alla plebaglia, ha guadagnato le luci della ribalta e ha spostato l'attenzione dal 71° minuto al mondo di fantasia del magico popolo.

Fanno ancora finta di essere vivi.
Ste merde.

[giangoverni]

Peccato che sul corsport odierno, sia stata pubblicata quella annacquata replica di micheleplastino e non l'articolo di Governi.
E dove, sempre sul numero odierno del quotidiano, il direttore, già colpevole di aver pubblicato ieri l'articolo dell'indotto e oggi una una sua squallida giustificazione, ha permesso nuovamente all'indotto di scrivere altre stronzate.

Complimenti a Governi.

Mi hanno detto che avevano chiamato altri (Plastino?) e che se volevo forse mi avrebbero pubblicato dopodomani, cioè domani. Come sai questa è una cosa che nel giornalismo non esiste e poi gli ho detto che non voglio essere secondo a nessuno (anche perché ero certo che non si sarebbe trattato di Montanelli, Brera, Del Buono o Gianni Mura...). Quindi l'ho pubblicato su Globalist che è il giornale di cui sono editorialista che gli ha dato una diffusione maggiore senza obbligare i miei lettori laziali a spendere un euro e venti per il giornale...

[franz_kappa]

Non ho letto la risposta di Giancarlo. Lo farò con calma, anche se sicuramente è stata ben concepita e articolata.

C'è un aspetto, tuttavia, che mi lasca interdetto nella proposta di questa replica: dotto ha scritto sul Corriere dello Sport (edizione cartacea, venendo poi ripubblicato sulla versione online). Giancarlo Governi gli risponde da Globalist, "la prima syndication di siti e giornalisti indipendenti" (leggo dal sito).
Un'iniziativa editoriale di indubbia qualità - leggendo le firme - ma che opera su un piano diverso (assai più di nicchia, direi) rispetto al Corriere dello Sport.

E' un po' come se di me qualcuno sparlasse di me, dandomi del ladro e del farabutto, a Piazza del Popolo e io indicessi un comizio a Piazza Pantero Pantera per replicare al diffamatore, rispondendogli per le rime. Quanti, tra i presenti in Piazza del Popolo il giorno in cui venivo diffamato, verrebbero a conoscenza della mia replica?
Nessuno direi.

Ecco, mutatis mutandis mi pare che questa operazione avrà lo stesso effetto: l'autoreferenziale soddisfazione di una piccola parte del pubblico potenziale del Corriere dello Sport, che leggerà Giancarlo Governi e con lui sarà d'accordo. Ma per tutti gli altri questa replica non sarà mai esistita.

L'unico luogo dove replicare alla pari a dotto sono le pagine del Corriere: rispondere in ogni altro contesto comporta una quasi totale perdita di efficacia. Mi rendo conto che Governi ha ottenuto lo spazio per replicare da Globalist e non dal Corriere dello Sport, ovviamente. Ma tutti devono essere consapevoli dei limiti di questa operazione. Che resta una cosa tra noi laziali. Un po' carbonara, dunque.

[geddy]

Mi hanno detto che avevano chiamato altri (Plastino?) e che se volevo forse mi avrebbero pubblicato dopodomani, cioè domani. Come sai questa è una cosa che nel giornalismo non esiste e poi gli ho detto che non voglio essere secondo a nessuno (anche perché ero certo che non si sarebbe trattato di Montanelli, Brera, Del Buono o Gianni Mura...). Quindi l'ho pubblicato su Globalist che è il giornale di cui sono editorialista che gli ha dato una diffusione maggiore senza obbligare i miei lettori laziali a spendere un euro e venti per il giornale...

Delle repliche lette finora la tua è la più Laziale di tutte. Però è sminuirla considerarla una replica. Necessitava di una provocazione perlomeno all'altezza.

Per rispondere al falso romanismo di Dotto, bastava il non essere laziale di Plastino-

 

[giangoverni]

Non ho letto la risposta di Giancarlo. Lo farò con calma, anche se sicuramente è stata ben concepita e articolata.

C'è un aspetto, tuttavia, che mi lasca interdetto nella proposta di questa replica: dotto ha scritto sul Corriere dello Sport (edizione cartacea, venendo poi ripubblicato sulla versione online). Giancarlo Governi gli risponde da Globalist, "la prima syndication di siti e giornalisti indipendenti" (leggo dal sito).
Un'iniziativa editoriale di indubbia qualità - leggendo le firme - ma che opera su un piano diverso (assai più di nicchia, direi) rispetto al Corriere dello Sport.

E' un po' come se di me qualcuno sparlasse di me, dandomi del ladro e del farabutto, a Piazza del Popolo e io indicessi un comizio a Piazza Pantero Pantera per replicare al diffamatore, rispondendogli per le rime. Quanti, tra i presenti in Piazza del Popolo il giorno in cui venivo diffamato, verrebbero a conoscenza della mia replica?
Nessuno direi.

Ecco, mutatis mutandis mi pare che questa operazione avrà lo stesso effetto: l'autoreferenziale soddisfazione di una piccola parte del pubblico potenziale del Corriere dello Sport, che leggerà Giancarlo Governi e con lui sarà d'accordo. Ma per tutti gli altri questa replica non sarà mai esistita.

L'unico luogo dove replicare alla pari a dotto sono le pagine del Corriere: rispondere in ogni altro contesto comporta una quasi totale perdita di efficacia. Mi rendo conto che Governi ha ottenuto lo spazio per replicare da Globalist e non dal Corriere dello Sport, ovviamente. Ma tutti devono essere consapevoli dei limiti di questa operazione. Che resta una cosa tra noi laziali. Un po' carbonara, dunque.

Guarda che Globalist è letto da persone eterogenee da non tifosi di calcio e tifosi di altre squadre. E' soltanto la mia autorevolezza di editorialista che me lo ha fatto "imporre". Quindi è più probabile che sia stato letto da non laziali più di quanto non sarebbe stato se lo avessi pubblicato sul Corriere, che in quella pagina e in quel contesto è letto soltanto da laziali. Poi c'è stata il tam tam di internet che tende a moltiplicarsi in maniera esponenziale.

[giangoverni]

Delle repliche lette finora la tua è la più Laziale di tutte. Però è sminuirla considerarla una replica. Necessitava di una provocazione perlomeno all'altezza.

Per rispondere al falso romanismo di Dotto, bastava il non essere laziale di Plastino-

 

Infatti io non faccio repliche. La replica vera è quella di Lotito. Io ho avuto la presunzione di insegnare a Dotto come si risponde a  uno sfottò pesante. Penso di esserci riuscito...

[franz_kappa]

Infatti io non faccio repliche.

Ti faccio notare che hai titolato il topic "RISPOSTA A DOTTO".
Direi che proprio di replica (se non nella sostanza almeno nella forma) si tratta. Con il limite - non a te imputabile, sia chiaro, visto che non puoi imporre al CdS di pubblicarti nei modi e con gli spazi che ritieni adeguati - di aver replicato su una testata che ha una diffusione temo assai inferiore a quella del Corriere dello Sport e che, se letta da non tifosi della Lazio, non coglierà affatto nel segno, visto che dotto ha scritto che la Lazio non esiste perché è la sua tifoseria che non si manifesta in una città che, secondo lui, che era e resta solo xxxxnista.

dotto ha chiamato in causa direttamente i laziali, altro che storie. E per rispondere a lui con efficacia non solo bisognava indirizzare una replica dalla stessa tribuna dalla quale lui ha provocato ma ciò andava fatto affinché il più ampio numero di lettori del CdS ne fossero consapevoli.

Quanto da te scritto su "Globalist" va benissimo, sia chiaro. Ma non hai risposto a dotto: ce la stiamo cantando tra di noi, più o meno. In maniera autoreferenziale, temo.

[giangoverni]

Non è così. Globalist è più letto del Corriere dello Sport, te lo assicuro. E' la nuova dimensione dei media: la carta perde da tutte le parti, la rete guadagna a rotta di collo. A Dotto ha risposto in maniera magistrale (uscendo fuori dalla ufficialità istituzionale, come soltanto lui sa fare) il presidente Lotito. Leggilo.

[franz_kappa]

Non è così. Globalist è più letto del Corriere dello Sport, te lo assicuro. E' la nuova dimensione dei media: la carta perde da tutte le parti, la rete guadagna a rotta di collo. A Dotto ha risposto in maniera magistrale (uscendo fuori dalla ufficialità istituzionale, come soltanto lui sa fare) il presidente Lotito. Leggilo.

Grazie della segnalazione, ho già letto la risposta di Lotito.
Piuttosto, prendo atto (io non lo so e quindi ogni nuova informazione è bene accetta) che Globalist ha più contatti del sito del Corriere dello Sport.
Va detto che il CdS ha anche una diffusione cartacea che, pur in costante calo, va tenuta in considerazione. Ma convengo senz'altro con te che l'informazione immateriale (in tutte le forme che la virtualità consente) è il futuro.

[giangoverni]

E' già il presente... quando dicevo che Globalist è più letto del Corriere dello Sport non intendevo soltanto la versione on line (su quella non ci piove...) ma anche la versione su carta. E' così, fidati.
Io la avrei pubblicata anche sul Corriere ma loro la avevano già chiesta a Plastino. Comunque, ti posso confessare una cosa: io ho grande stima per Dotto, bravo scrittore oltre che giornalista. Di lui ho apprezzato molto la biografia di Carmelo Bene e soprattutto un libro scritto a quattro mani con Sandro Piccinini sulle televisioni locali subito dopo la rottura del monopolio della Rai. Una goduria, se riesci a trovarlo (magari su internet) leggilo e mi ringrazierai.

[franz_kappa]

E' già il presente... quando dicevo che Globalist è più letto del Corriere dello Sport non intendevo soltanto la versione on line (su quella non ci piove...) ma anche la versione su carta. E' così, fidati.

Cazzarola, ho fatto la figura del somaro, visto che ignoravo che Globalist esiste anche in versione cartacea. 
Ti ringrazio vieppiù dell'informazione (sono serissimo, non ironico), visto che ho imparato una cosa nuova. Quanto ai numeri, mi fido di te in merito alla diffusione delle due testate. 

Sul resto... ho poco da dire, visto che dotto non lo leggo né lo conosco se non molto superficialmente. Quanto mi dici mi fa immaginare che il nostro abbia concepito quella replica puntuta anche come un esercizio di stile: un'impresa alla portata di chi ha dimostrato in passato di saper scrivere.
Va detto che lo spunto retorico scelto (come replicare a chi afferma che la Lazio è prima nella Capitale? Beh, riaffermando che Roma è l'as xxxx: argomento abusato, sia chiaro, ma che poteva essere declinato con originalità) l'ho trovato abbastanza efficace. Peccato davvero che forma e contenuti poi utilizzati non siano stati dei più felici, per essere eufemistici.

[Baruch]

Franz, credo che Giancarlo intendesse che Globalist online è più letto non solo del sito del Corriere dello Sport, ma anche del Corriere cartaceo. Ad ogni modo affermazioni "discutibili", e lo dico nonostante Globalist sia un mondo creato da persone a me care, e nonostante piacerebbe molto anche a me se fosse come dice lui, per la qualità dei prodotti e per il loro "colore calcistico". Magari un giorno sarà davvero così, speriamo, ma per adesso (dati Audiweb aprile 2013) Globalist conta 56.426 utenti unici, il Corriere dello Sport online 186.224, oltre a 1.711 lettori/giorno della versione cartacea (ultimi dati Audipress disponibili). Altro indizio è la condivisione degli articoli su Facebook: 434 volte quello di Governi, oltre 1.900 quello di dotto. Ad ogni modo i dati di diffusione di un prodotto, qualsiasi esso sia, non rendono la qualità dello stesso, anzi spesso sono inversamente proporzionali e la differenza tra i due scritti di dotto e Governi restituisce proprio questa dimensione.

[giangoverni]

Grazie per la precisazione che dovevo a Franz. On line, come sai le letture si moltiplicano. Basta che uno tuitti l'articolo, oppure su Facebook ci sono le condivisioni.

[es]

Eccellente la risposta di Lotito,eccellente la risposta di Giangoverni.

Che il corriere abbia preferito un "disamorato Laziale" a lui è cosa indegna,davvero.

Tutto posso dire a Giangoverni,e lo attacco spesso,ma mai messa in dubbio la sua fede,e sempre applaudito quando,quasi unico tra i pochi giornalisti,ci mette la faccia,come si dice.

Cosa centra plastino,veramente,tra le cose Laziali,quando lui stesso se ne è tirato più volte fuori,non riesco a capirlo,a intuirlo,nemmeno.Forse questa è la risposta,il corriere voleva una replica annacquata,di quelle che si leggono e poi si dimenticano in un sospiro.

[Brocchi 63]

Che il corriere abbia preferito un "disamorato Laziale" a lui è cosa indegna,davvero.

Rientra nel piano aziendale di quella testata (che darei in fronte a dotto) ma anche del fessaggero.
Il laziale d'acqua dolce ed il romatriste arrogante (un pò come il siparietto insegno-ghini sulla RAI), tanto per far passare il concetto che loro sono suini tifosi doc, mentre noi siamo gli sportivoni distaccati utili ad essere presi per il q. Per questo una persona preparata e colta come Giancarlo Governi non avrebbe avuto asilo di replica in quel fogliaccio di regime sportivo; meglio un cerchiobottista dal profilo bassissimo ed anche antisocietario, tanto per lasciargli campo libero in città.
Sembra una rappresentazione anni novanta dei film dei vanzina, ma è la triste realtà. Se a questo ci aggiungi che molti hanno paura a bastonarli (a parole), a ridicolizzarli, a prenderli per quello che sono cioè dei miserabili pezzenti stracciaculi, il quadro è completo.

[CP 4.0]

...
Che il corriere abbia preferito un "disamorato Laziale" a lui è cosa indegna,davvero.
...

forse perche' Dottolo ha affermato ch emagari averceli Tare e Lotito e se rinasce, preferirebbe rinascere Laziale.

Er plastica , invece, non vedrebbe l'ora di mollarglieli i due e se rinasce, sicuramente vorra' rinascere romatriste.

[robylele]

(corsport 06.06.2013)

Godiamo dei trionfi in intimità e senza troppi schiamazzi

(di Michele Plastino)

Ho avuto modo, da seguace del Corsport, di leggere l’opinione di Dotto sulla inesistenza della Lazio. Rispondo alla provocazione con garbato sdegno ricordando l’illuminata esistenza di noi laziali. Di quelli che la Lazialità ce l’hanno dentro, e che nulla ha a che fare con moderne degenerazioni. Il Laziale esiste perché soffre ed è vero, perché nella sofferenza e negli errori si ritrova la dignità. E le vittorie non evaporano come scrive Dotto, ma si interiorizzano in una profonda intimità senza schiamazzi. Il Laziale, forse antico, si identifica in eroi, li ama. Fino a perdonarli eccessivamente. E si ribella se non riesce ad identificarsi con nuove figure. Senza neanche badare sempre ai risultati. E’ l’uomo nel film “Titanic” che si mette il frac quando va a morire. Il vero laziale esiste, caro Giancarlo, quando dopo il derby non ti insulta né dileggia. A lui basta guardarti negli occhi. Per poi godere nell’animo.

premesso che il mio essere laziale, gioire e parlare con gli occhi guardando un romanista in faccia somiglia ai comportamenti che ama adottare Plastino, ecco, premesso questo, dico pure che mi sono veramente rotto gli zibidei nel leggere dal giornalista in questione come deve essere la lazialità.
E di come saremmo nati per soffrire.
E della Rondinella. E di Di Canio. E dei suoi numeri premonitori. E del Diavolo.

Sembra una rappresentazione anni novanta dei film dei vanzina, ma è la triste realtà. Se a questo ci aggiungi che molti hanno paura a bastonarli (a parole), a ridicolizzarli, a prenderli per quello che sono cioè dei miserabili pezzenti stracciaculi, il quadro è completo.

è forse il vero motivo per cui mi è sempre piaciuto Lotito. E' il primo che non ha problemi a chiamarli per nome e dirgli chi sono, dove vanno e da dove vengono, oltre che dove dovrebbero andare.

[Brocchi 63]

appena scritta sul blog del direttore del cds:

Gentile Direttore, non tutto è sfottò.
Da ormai diverso tempo, i tifosi della dinamo1927 (uso il termine dinamo in quanto squadra di regime dei paesi dell'ex Europa comunista) hanno ripreso ad offendere la memoria ed inneggiare all'assassinio di Vincenzo Paparelli. Questo nonostante noi tifosi della Lazio non abbiamo mai offeso, anzi più volte accomunato le loro alle nostre tragedie, i loro morti (De Falchi, Vitone, Zappavigna, Di Bartolomei etc).
Come vanno ricollocate queste scritte ? https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201209689873394&set=a.10201041967680444.1073741826.1505333057&type=1&theater
Goliardia ? E dotto, il vicentino di provincia, cosa ne pensa