Autore Topic: Ma quanto rosicano?  (Letto 20457 volte)

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Offline Baruch

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Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #100 : Mercoledì 5 Giugno 2013, 22:29:35 »
Questo parto di dotto è splendido, splendido. Ci dice due cose importanti: la prima è che è grazie a questa mentalità subumana che la loro squadra ha perso, risvegliandosi in un incubo non preventivato; ma è la seconda cosa la più bella, e cioè che NON HANNO IMPARATO. La nostra paura più grande, se paure possono esserci dopo il 26 maggio 2013, è che nelle macerie avrebbero trovato un nuovo inizio, avrebbero trovato i concetti di umiltà e rispetto tra il pietriccio e i mattoni crollati. Invece NON HANNO IMPARATO, è questa per me è una gioia non da poco, un nuovo trionfo. Umiliati ma non resettati, di meglio non poteva succedere

neweagle

Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #101 : Mercoledì 5 Giugno 2013, 22:39:46 »
Comunque è evidente che stanno portando avanti una strategia finalizzata all'annullamento del referto arbitrale del 26 maggio.
È chiaro che puntano all'errore tecnico.
Una cosa tipo:  gli avversari non esistono, quindi noi non abbiamo perso, quindi dateci  la stelletta.

È così sicuramente.

Offline cuchillo

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Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #102 : Mercoledì 5 Giugno 2013, 23:03:57 »
ha commentato con questo scarabocchio sul blog della monnezza dello sport

Sì, ma la sbiriguda della sbrindolona come se fosse Antani...
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline beppedipendente

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R: Ma quanto rosicano?
« Risposta #103 : Mercoledì 5 Giugno 2013, 23:30:17 »
Manco je se po' augura' de annassela a pijà in quer posto...

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Offline DinoRaggio

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Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #104 : Mercoledì 5 Giugno 2013, 23:36:25 »
Niente di ironico e pungente nei loro confronti. Ha scritto un pezzo più o meno equilibrato riconoscendo qualche merito a Lotito e Tare e criticandone alcuni aspetti della gestione. Niente di cui non abbiamo gia discusso. Alla domanda sembra rispondere sostanzialmente di no. Non credo però avesse idea di quello che gli avrebbero pubblicato a fianco, altrimenti avrebbe calibrato il pezzo in maniera diversa. ALmeno lo spero.
Sì, ora è pure sul sito del "Corriere dello Sport"

http://www.corrieredellosport.it/calcio/serie_a/lazio/opinioni/2013/06/05-323944/Lazio+ora+sei+fichissima+grazie+a+Catone+il+censore

Lazio ora sei fichissima con Catone il censore

No, non è un sogno: le pezze d'appoggio supportano l'impudenza del presidente di Formello, ritenuto un po' visionario fin dall'avvento, 19 luglio 2004

ROMA - Fino a qualche tempo fa serviva almeno una predisposizione all'alcolismo per rivendicare pretese di superiorità laziale in questa città fideisticamente giallorossa. Sì, c'era stata l'epopea cragnottiana comunque vissuta da saltuarie alternative al dominio romanista, all'eternità d'una religione respirata fra borgate e quartieri alti, da Attilio Ferraris a Totti, dai padri fondatori alla famiglia Sensi. Sì, pure Umberto Lenzini, durante il boom Maestrelli- Chinaglia rafforzò il piacere di stare dalla parte dell'eresia calcistica, osando giusto sortite urticanti verso la grandezza costituzionale dei dirimpettai. Tutto interrotto dai proclami di Claudio Lotito, nella parte di Catone il censore dopo lo storico derby del 26 maggio, quando un mondo ultraottuagenario è andato sottosopra; quando memorizzando una rappresentazione tipo “Delenda Carthago” siamo piombati in un cattolicesimo laziale e post romanista chissà quanto durevole. Ora ci sentiamo fichissimi, mentre impazzano le feste rionali. No, non è un sogno: le pezze d'appoggio supportano l'impudenza del presidente di Formello, ritenuto un po' visionario fin dall'avvento, 19 luglio 2004. Pare ieri e viene voglia di sorridere pensando ai cumuli di debiti azzerati, ai tormenti, all'inarrestabile progressione dei giorni volati via fino a diventare “la prima squadra della capitale”, nemmeno troppo liturgica nel vangelo secondo Claudio. I vecchi romanisti, disorientati dalla proprietà americana, si tappano F le orecchie per non sentire. Altri rischiano il voltastomaco. Possibile? E perché non intervengono i saggi a stoppare la crociata dissacrante? Le polemiche sull'abilità implacabile di Lotito e sulla sua parsimonia diventano aneddoti buffi. Come le citazioni latine sparpagliate a raffica in ogni dove, come i requisiti richiesti ai calciatori per essere degni d'entrare nella storia melodrammatica del club biancoceleste. Restano i fatti: Lotito ha vinto due coppe Italia e la supercoppa italiana nel 2009, utilizzando la metà degli allenatori reclutati sul versante opposto. Ha cominciato con la gestione tecnica di Caso, mettendo via via da parte Papadopulo, Delio Rossi, Ballardini e Reja. Amori e odi, il signor Delio arriva in Uefa nel 2006/07, ma Calciopoli lo sbatte al 16° posto. Nella stagione successiva ripartendo da -3 arriva terzo. Poi addirittura la Champions dove alcuni rinforzi indovinati si mischiano a elementi improbabili: Vignaroli, Mutarelli, Belleri e Rozehnal. L'osservanza dei bilanci è maniacale, nonostante “Marco Porcio Catone” ripeta spesso “con impianti sportivi di nostra proprietà potremmo fare grandi cose. Fatturiamo 90 milioni a fronte di club che introitano quasi tre volte tanto”. Sta sfiorando la beatificazione, soprattutto se arriveranno davvero alcuni dei talenti promessi: Biglia, Granqvist, Koné, Anderson e poi chissà. I tifosi gli credono ormai appieno, i colpi Klose, Lulic, Hernanes e Candreva rimarranno memorabili. Andiamo avanti a cuor leggero, gli anti-lotitiani sono spariti.

Franco Melli
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline BobLovati

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Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #105 : Mercoledì 5 Giugno 2013, 23:43:33 »
letto quanto scritto da De Paola sul blog, capisco come mai l´in(dotto) riesca a far pubblicare certe cose su quel foglio  :-X

Poi parliamo male dei politici ( che lo meritano, chiaro )  :piange:
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Frusta

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Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #106 : Mercoledì 5 Giugno 2013, 23:44:50 »
... ci si incazza con la politica (e giustamente), ma anche questa (di qualunque colore) farebbe la sua porca figura rispetto ad un sistema giudiziario che è, purtroppo, diventato una fogna.

Il bello è che malgrado lo spettacolo miserabile che offre, la magistratura è considerata da molti come una entità moralizzatrice. E questo nonostante non abbia mai risolto né il proprio conflitto interno (rispondere solo ad una legge che si amministra come pacchia non è niente male), né il problema degli incarichi extragiudiziari, né quello della corruzione interna ed esterna.
E sul tema della corruzione ci sarebbe da farne due, di notti ;D
Ricordi quando ai tempi di Mani Pulite tutti facevano a gara a dire che la corruzione e la concussione fossero un sistema consolidato in tutto il paese e in tutta la politica? Ebbene, quando Berlusconi fu incriminato per aver corrotto dei giudici, nessuno si chiese se, per caso, anche quello non fosse un sistema consolidato e diffuso.
Insomma il ribaldo Abberluscone becca l'unico giudice corruttibile del paese, e guardacaso è proprio quello che si occupa del suo processo.  Ma guarda te che culo, che ha!  ;)
E non solo, ma costruisce un sistema di mazzette mai visto prima, perché MAI si era pagato un giudice per una sentenza: Montedison/Enimont, un caso di limpidità.
E' stato Berlusconi, ovviamente, a corrompere PER LA PRIMA E UNICA VOLTA il sistema dei giudici, inventando tutto il sistema che servì per pagare i giudici corrotti (gli unici di Italia, e proprio quelli del SUO processo), maguardampò! 
Vabbevà, ora siamo decisamente OT, quindi meglio invitare i passanti ad ignorarci e continuare il discorso in pvt, o magari in aereo al nostro prossimo volo verso Tel Aviv.  :D
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

paoletto

Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #107 : Giovedì 6 Giugno 2013, 08:46:29 »
Sta giocando la Primavera, spizzateve lo striscione a centrocampo  :D (Sportitalia 1)
pardon non l'ho visto... cosa c'era scritto?
grazie

Offline aquilafelyx

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Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #108 : Giovedì 6 Giugno 2013, 09:07:42 »
L’articolo di Giancarlo Dotto, pubblicato ieri da questo giornale, mi stimola sentimenti di tenerezza e soccorso al grido, direbbe il nostro Pontefice, di “consolare gli afflitti”. Si nota, nel pezzo, la profonda solitudine di chi non ha più punti di riferimento: è il tifoso romanista di una Roma che non c’è, come club, come squadra, come società. Piange disperato alla ricerca di un club che sia privo degli oltre 100 milioni di euro di debiti che, se non fosse sorretto da una banca a sua volta in difficoltà, sarebbe già fallito. Piange disperato alla ricerca di un club che non vince un derby con la Lazio da anni, che non ottiene un trofeo da anni, che non riesce a raggiungere un traguardo, anche minimale programmato, da anni. Piange disperato alla ricerca di un club che è scomparso da anni dal panorama del calcio nazionale, che non ha più alcuna rappresentanza né in Europa, né in Lega Calcio, né in Figc. Un club che non conta più nulla, in Italia ed a Roma, dove i suoi stessi tifosi hanno chiesto l’annientamento di una dirigenza che ha sbagliato tutto.
Noi laziali, che siamo il primo club della Capitale, che siamo l’unico club che rappresenta Roma in Europa, che siamo l’unico club che rappresenta Roma in Italia e negli organi dirigenti del calcio italiano ed europeo, cosa dobbiamo dire al rappresentante dei tifosi “sull’orlo di una crisi di nervi”? Coraggio, ragazzi, non vi abbattete! Non vi suicidate! Sperate in tempi migliori, liberatevi dei tabù del passato che vi ispirano soltanto rancore isterico! Se avete nella dirigenza qualcuno che viene dalla Lazio, tenetevelo stretto, perché vi può dare una mano nella rinascita! Noi siamo cattolici e romani, come dice Papa Francesco, e vi aiuteremo sempre ad esistere, perché il vostro esistere sarà sempre, per noi, occasione di orgoglio nel riaffermare che Roma è, nel calcio, la Lazio


(Claudio Lotito)


c'è andato leggero, c'è andato ;D
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline DinoRaggio

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Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #109 : Giovedì 6 Giugno 2013, 09:11:11 »
Dal "Corriere dello Sport"

Dotto: Era un gioco. Facciamo così, chiedo scusa se mi spiegate il comunicato

di Giancarlo Dotto

Boh. Il gioco era dichiarato. Improvvisare un ring di giornata, reclutare due boxeur di opposta fazione e lasciarli appunto “giocare”, magari anche un po’ delirare (che poi ditemi voi, se tifare non è un po’ anche delirare). Che fa lo scriba chino romanista? Gioca sulla difficoltà a “esistere” del laziale. Non fa altro, cioè, che inscenare le centinaia di confidenze dolenti, qualche volta rabbiose, raccolte dai suoi tanti amici aquilotti. Orgogliosi, i più intelligenti di loro, di quest’aristocratica condizione minoritaria, contro l’imperversante “barbarie” giallorossa.
Il “romanista” scrive che le imprese laziali non ce la fanno a consistere, fuochi che si estinguono rapidi per debito d’ossigeno. Ma scrive anche che, di questi tempi, “avercene di Lotito, Tare e Petkovic”. Roba da scatenare le ire dei giallorossi. Chi gioca lo sa, se lo aspetta di essere giocato. Magari sfottuto, deriso, spernacchiato. E invece no. Una scarica d’insulti. Dove sta il guasto? Nati e celebrati come strumenti di democrazia, network cosiddetti “sociali” (nulla di più asociale), radio, blog e tweet, si confermano specchio dei tempi. Fogne maleodoranti. Basta curiosare su qualunque commentario on line per riemergere gonfi di nausea.

Ma dove il piacere incomparabile di essere fraintesi tocca il sublime è quando scende in campo, a torace espanso e dubbia sintassi, il cosiddetto “responsabile della comunicazione”. Sfoggiando una prosaccia che di per sè è autodiffamazione allo stato puro, il “responsabile” si autonomina paladino del tifoso infranto e pretende le scuse. Facciamo così: io chiedo scusa, lui in cambio ci spiega gli ultimi tre paragrafi del suo comunicato. Ci abbiamo provato in sedici. Niente da fare. Ci siamo arresi. Lotito lo paga solo per essere indignato o anche per essere comprensibile?
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Fabio70rm

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Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #110 : Giovedì 6 Giugno 2013, 09:27:53 »
La cosa per me grave è aver pubblicato una rosicata da tifoso da bar su un giornale a tiratura nazionale, sia pure nell'edizione locale, e da parte di un giornalista. Che, proprio perchè giornalista, sapendo di scrivere in un giornale letto da una massa acritica, e obbligato a sapere che quello che scrive può avere un effetto molto peggiore di micce accese dentro santabarbere, denigra apertamente una squadra,una società e la sua tifoseria.

Perchè di denigrazione si parla.

Si è denigrata una squadra, dicendo che è il nulla, alla faccia di una rosa composta in gran parte di nazionali, offendendo la professionalità di giocatori spesso oggetto dei desideri di altri club (Marchetti, Lulic, Hernanes, Klose, Candreva, Gonzalez...l'elenco è lungo...).

Si è denigrata una società, parlando di pennuti spelacchiati, alla faccia di un simbolo, l'aquila, che è prima di tutto, da che ha storia l'araldica, immagine di ciò che è fiero, rapace, orgoglioso e vittorioso. Dimenticandosi che "il pennuto spelacchiato" era lo stemma che campeggiava davanti alle legioni di Roma, fin dai tempi della Repubblica Romana, pochi anni dopo la cacciata di Tarquinio il Superbo, come ci raccontano tutti gli storici romani, compreso quel Tito Livio che, il giornalista, per via dei suoi studi ad indirizzo classico, dovrebbe conoscere benissimo.

Si è denigrata una tifoseria, paragonandola ad una malattia, alla faccia di chi vuole vivere in modo sano e civile il proprio tifo calcistico, senza offendere gli avversari, vivendo le sconfitte con una rabbia interiore ma senza esternalizzarlo con episodi di violenza, e gioendo delle vittorie senza troppi clamori ed offese agli avversari. Una tifoseria che, pur ironizzando con il "romatriste" Costantini si preoccupa enormemente di non offenderne la sensibilità, che pur vedendo inquadrata la figlia dell'odiato capitano avversario in lacrime in braccio alla madre, si preoccupa prima dell'infante e dell'opportunità di inquadrarla e poi del fatto che sia una esponente degli avversari.

Un rispetto e un decoro sicuramente ignorati dalle becere esternazioni di gente appartenente alla categoria del giornalista summenzionato, che schiuma rabbia da tutti i pori, che quando vince organizza spedizioni punitive e trasmissioni in mondovisione con galline, trattori e tutto il repertorio più becero, razzista e offensivo del mondo, imbrattando e rendendo invivibili gli spazi quotidiani in cui tutti noi adempiamo ai nostri impegni di lavoratori e cittadini, e quando perde si affretta a vomitare odio e ad esternare in modo improprio, con deliranti farneticazioni che, tra l'altro, proprio perchè come suddetto si rivolgono ad una massa acritica, rischiano di ingenerare situazioni pericolose.

Una cosa comunque il giornalista l'ha ottenuta. Farsi pubblicità creando polemiche, suggerendo comportamenti violenti con una merce molto facile da usare, l'offensività, certo di scatenare, come ha fatto, reazioni sdegnate da una parte e plausi montanti di rabbia dall'altra.

Se dovesse, speriamo di no, succedere un qualche episodio di violenza, che turbi l'atmosfera di sfottò più unica che rara che si è creata dopo un derby con così alti contenuti agonistici e di rivalità cittadina, sono quasi sicuro che i germi possano essere ricondotti a questo scritto. Che ha compiuto l'impresa, notevole, di trascendere le peggiori manifestazioni di disprezzo e offesa che mente di tifoso estremo possa concepire.

E l'autore se ne dovrebbe profondamente vergognare e attestarsene colpevole. Perchè il compito del giornalista sarebbe quello di riportare i fatti, ed eventualmente di commentarli alla luce di un ruolo che è quello di "informare", una sorta di processo di crescita, e non di "istigare", cioè ricorrere alla parte più animalesca che alberga in ciascuno di noi.

Ammesso abbia una coscienza e un senso di professionalità.

Ecco perchè io penso che a tale giornalista, miglior risposta dovrebbe essere la citazione di un passo di un poeta thailandese: per natura siamo tutti bestie, essere uomini è un dovere.

Giudichi costui, alla luce di quello che ha scritto, se ha adempiuto al suo dovere.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Boks XV

Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #111 : Giovedì 6 Giugno 2013, 09:33:37 »
L’articolo di Giancarlo Dotto, pubblicato ieri da questo giornale, mi stimola sentimenti di tenerezza e soccorso al grido, direbbe il nostro Pontefice, di “consolare gli afflitti”. Si nota, nel pezzo, la profonda solitudine di chi non ha più punti di riferimento: è il tifoso romanista di una Roma che non c’è, come club, come squadra, come società. Piange disperato alla ricerca di un club che sia privo degli oltre 100 milioni di euro di debiti che, se non fosse sorretto da una banca a sua volta in difficoltà, sarebbe già fallito. Piange disperato alla ricerca di un club che non vince un derby con la Lazio da anni, che non ottiene un trofeo da anni, che non riesce a raggiungere un traguardo, anche minimale programmato, da anni. Piange disperato alla ricerca di un club che è scomparso da anni dal panorama del calcio nazionale, che non ha più alcuna rappresentanza né in Europa, né in Lega Calcio, né in Figc. Un club che non conta più nulla, in Italia ed a Roma, dove i suoi stessi tifosi hanno chiesto l’annientamento di una dirigenza che ha sbagliato tutto.
Noi laziali, che siamo il primo club della Capitale, che siamo l’unico club che rappresenta Roma in Europa, che siamo l’unico club che rappresenta Roma in Italia e negli organi dirigenti del calcio italiano ed europeo, cosa dobbiamo dire al rappresentante dei tifosi “sull’orlo di una crisi di nervi”? Coraggio, ragazzi, non vi abbattete! Non vi suicidate! Sperate in tempi migliori, liberatevi dei tabù del passato che vi ispirano soltanto rancore isterico! Se avete nella dirigenza qualcuno che viene dalla Lazio, tenetevelo stretto, perché vi può dare una mano nella rinascita! Noi siamo cattolici e romani, come dice Papa Francesco, e vi aiuteremo sempre ad esistere, perché il vostro esistere sarà sempre, per noi, occasione di orgoglio nel riaffermare che Roma è, nel calcio, la Lazio


(Claudio Lotito)

è sul CdS odierno.
FINALMENTE!
bravo Presidente, era ora che tu, proprio tu, je spiegassi de chi so' fiji.

Offline Il lodolaio

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Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #112 : Giovedì 6 Giugno 2013, 09:50:19 »
Grande Presidente  :)
Oh vivacchiare...

sfumatura

Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #113 : Giovedì 6 Giugno 2013, 10:05:05 »
Bravo Lotito!! :D :band6: :band5: :coppa :timcup2 :timcup

Offline Ataru

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Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #114 : Giovedì 6 Giugno 2013, 10:08:50 »
Dal "Corriere dello Sport"

Dotto: Era un gioco. Facciamo così, chiedo scusa se mi spiegate il comunicato

di Giancarlo Dotto

Boh. Il gioco era dichiarato. Improvvisare un ring di giornata, reclutare due boxeur di opposta fazione e lasciarli appunto “giocare”, magari anche un po’ delirare (che poi ditemi voi, se tifare non è un po’ anche delirare). Che fa lo scriba chino romanista? Gioca sulla difficoltà a “esistere” del laziale. Non fa altro, cioè, che inscenare le centinaia di confidenze dolenti, qualche volta rabbiose, raccolte dai suoi tanti amici aquilotti. Orgogliosi, i più intelligenti di loro, di quest’aristocratica condizione minoritaria, contro l’imperversante “barbarie” giallorossa.
Il “romanista” scrive che le imprese laziali non ce la fanno a consistere, fuochi che si estinguono rapidi per debito d’ossigeno. Ma scrive anche che, di questi tempi, “avercene di Lotito, Tare e Petkovic”. Roba da scatenare le ire dei giallorossi. Chi gioca lo sa, se lo aspetta di essere giocato. Magari sfottuto, deriso, spernacchiato. E invece no. Una scarica d’insulti. Dove sta il guasto? Nati e celebrati come strumenti di democrazia, network cosiddetti “sociali” (nulla di più asociale), radio, blog e tweet, si confermano specchio dei tempi. Fogne maleodoranti. Basta curiosare su qualunque commentario on line per riemergere gonfi di nausea.

Ma dove il piacere incomparabile di essere fraintesi tocca il sublime è quando scende in campo, a torace espanso e dubbia sintassi, il cosiddetto “responsabile della comunicazione”. Sfoggiando una prosaccia che di per sè è autodiffamazione allo stato puro, il “responsabile” si autonomina paladino del tifoso infranto e pretende le scuse. Facciamo così: io chiedo scusa, lui in cambio ci spiega gli ultimi tre paragrafi del suo comunicato. Ci abbiamo provato in sedici. Niente da fare. Ci siamo arresi. Lotito lo paga solo per essere indignato o anche per essere comprensibile?

il presidente in persona te lo ha spiegato chiaramente. ti sfuggono anche le ultime tre righe della sua risposta?

Citazione da: Claudio Lotito
il vostro esistere sarà sempre, per noi, occasione di orgoglio nel riaffermare che Roma è, nel calcio, la Lazio

vuoi un disegnino?
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline MagoMerlino

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Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #115 : Giovedì 6 Giugno 2013, 10:13:19 »
Ma dove il piacere incomparabile di essere fraintesi tocca il sublime è quando scende in campo, a torace espanso e dubbia sintassi, il cosiddetto “responsabile della comunicazione”. Sfoggiando una prosaccia che di per sè è autodiffamazione allo stato puro, il “responsabile” si autonomina paladino del tifoso infranto e pretende le scuse. Facciamo così: io chiedo scusa, lui in cambio ci spiega gli ultimi tre paragrafi del suo comunicato. Ci abbiamo provato in sedici. Niente da fare. Ci siamo arresi. Lotito lo paga solo per essere indignato o anche per essere comprensibile?
Il direttore del corsport ha permesso quest'altra uscita da parte dell'indotto.
Fosse mai stata necessaria un'altra conferma, l'abbiamo, l'indotto nun ce fa, c'è.

Spero che la LAZIO tutta, dai tifosi ai dirigenti, dedicheranno a questo deficente d'indotto, la prossima stagione.
Vedo un coniglio scappare
ha già il fiato grosso
bastardo giallorosso
bastardo giallorosso

P.S. Notevole la replica di Lotito, bravo Lotito.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Boks XV

Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #116 : Giovedì 6 Giugno 2013, 10:20:23 »
P.S. Notevole la replica di Lotito,

no Merlino, non è solo notevole.
è devastante:

 Piange disperato alla ricerca di un club che sia privo degli oltre 100 milioni di euro di debiti che, se non fosse sorretto da una banca a sua volta in difficoltà, sarebbe già fallito

quello che noi ci diciamo quotidianamente.
scritto dal presidente della Lazio, sulle pagine del principale quotidiano sportivo della città.

Offline BobLovati

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Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #117 : Giovedì 6 Giugno 2013, 10:29:17 »
a parte l´applauso alla risposta del Presidente, quello che mi fa spalancare gli occhi, leggendo la " replica inDotta ", è che fa finta di non aver capito, di non sapere; un po´come le 3 scimmiette.

Bene così, ripeto: ce servono vivi   ;)

:timcup :timcup2 :coppa :timcup :timcup2 :coppa :timcup :timcup2 :coppa :timcup :timcup2 :coppa  :timcup :timcup2
Laziale, Ducatista e fiumarolo

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sfumatura

Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #118 : Giovedì 6 Giugno 2013, 10:30:32 »
Nei loro forum sono inviperiti per la risposta di Lotito! Bravissimo Presidente, stavolta, puntuale, devastante, ottimo e abbondante :D

 :coppa :timcup2 :timcup

Offline NoSurrender

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Re:Ma quanto rosicano?
« Risposta #119 : Giovedì 6 Giugno 2013, 10:34:35 »
L’articolo di Giancarlo Dotto, pubblicato ieri da questo giornale, mi stimola sentimenti di tenerezza e soccorso al grido, direbbe il nostro Pontefice, di “consolare gli afflitti”. Si nota, nel pezzo, la profonda solitudine di chi non ha più punti di riferimento: è il tifoso romanista di una Roma che non c’è, come club, come squadra, come società. Piange disperato alla ricerca di un club che sia privo degli oltre 100 milioni di euro di debiti che, se non fosse sorretto da una banca a sua volta in difficoltà, sarebbe già fallito. Piange disperato alla ricerca di un club che non vince un derby con la Lazio da anni, che non ottiene un trofeo da anni, che non riesce a raggiungere un traguardo, anche minimale programmato, da anni. Piange disperato alla ricerca di un club che è scomparso da anni dal panorama del calcio nazionale, che non ha più alcuna rappresentanza né in Europa, né in Lega Calcio, né in Figc. Un club che non conta più nulla, in Italia ed a Roma, dove i suoi stessi tifosi hanno chiesto l’annientamento di una dirigenza che ha sbagliato tutto.
Noi laziali, che siamo il primo club della Capitale, che siamo l’unico club che rappresenta Roma in Europa, che siamo l’unico club che rappresenta Roma in Italia e negli organi dirigenti del calcio italiano ed europeo, cosa dobbiamo dire al rappresentante dei tifosi “sull’orlo di una crisi di nervi”? Coraggio, ragazzi, non vi abbattete! Non vi suicidate! Sperate in tempi migliori, liberatevi dei tabù del passato che vi ispirano soltanto rancore isterico! Se avete nella dirigenza qualcuno che viene dalla Lazio, tenetevelo stretto, perché vi può dare una mano nella rinascita! Noi siamo cattolici e romani, come dice Papa Francesco, e vi aiuteremo sempre ad esistere, perché il vostro esistere sarà sempre, per noi, occasione di orgoglio nel riaffermare che Roma è, nel calcio, la Lazio.

(Claudio Lotito)

Bravo presidente, finalmente qualcuno che sbatte loro in faccia che sono quel grande delirio collettivo di cui parlavo dopo il derby e che il derby ha disvelato.

Loro sono un'allucinazione mediatica di una grandeur che non c'è e non c'è mai stata.

Non siamo noi che non esistiamo, sono loro che non esistono come si immaginano, come in un'immensa dismorfofobia al contrario.

Grazie al presidente, che finalmente glielo ha detto che il re è nudo.

"No retreat, baby, no surrender"