Autore Topic: Ciao Franca  (Letto 7896 volte)

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Offline Frusta

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Re:Ciao Franca
« Risposta #20 : Sabato 8 Giugno 2013, 17:54:23 »
Lascerei da parte il parallelo fra conformismo pro-roma e conformismo pro marxista della cultura anni '70.
Ma guarda che il discorso sta tutto lì, eh?
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Offline BobLovati

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Re:Ciao Franca
« Risposta #21 : Sabato 8 Giugno 2013, 18:16:17 »
mi spiace ma, come lei sa, io più di tanto non ho    ;)
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Brocchi 63

Re:Ciao Franca
« Risposta #22 : Sabato 8 Giugno 2013, 19:35:09 »
Nulla da aggiungere alla disamina di benvolio. Anche io provengo da quel mondo ed ero lettore quasi fisso di LC. Purtroppo all'epoca il "uccidere un fascista non è reato" apparteneva alla cultura popolare molto in voga in quel periodo, molto radical chic (di quegli ambienti che anche Fo e la Rame frequentavano (soccorso rosso nacque per quello); tanto che le celebrazione per la strage di Acca Larentia sono passavate di sottecchi per molti e molti anni, mentre dei fratelli Mattei, se il Corsera non andava a pescare lollo in Brasile, non se ne sarebbe più parlato. Comunque non bisogna mai dimenticare che proprio per quell'attività, giusta o sbagliata che sia, la Rame ha portato i segni sul suo corpo e sulla sua psiche fino all'ultimo giorno, per via di quella violenza canagliesca che gli fu fatta.

Quanto a

ho grande rispetto per le lotte compiute dal vecchio PCI e dai suoi militanti, poco o punto, invece, per i giocherelli con cui si sono trastullati per una decina di anni i figli viziati e annoiati di quella borghesia, grassa e predona, al cui caldo e rassicurante abbraccio sono poi ritornati, quando il passatempo era venuto a noia o la paura di bruciarsi il culo ha fatto 90.

Devo dire che da ex militante DP, la più grande delusione fu lo scoprire che il Capanna Mario viveva in via Dogana (praticamente alle spalle di Piazza Duomo). Una cosa che, presumo a Peppino Impastato che per  quella causa c'è morto, non avrebbe fatto piacere

Offline Frusta

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Re:Ciao Franca
« Risposta #23 : Sabato 8 Giugno 2013, 20:31:30 »
... uccidere un fascista non è reato non si limitava a scolorire sui muri delle città ma era prassi comune a parole e, ahimè, a fatti.
... il tutto in un clima -ero ragazzino ma ben me lo ricordo il veleno che usciva dai canini affilati di Paese Sera o del Messaggero, per tacere di Lotta Continua o dell'Unità ma quì eravamo già più nella "norma"- in cui i media si limitavano a dare la conta del morto come si racconta l'investimento di un cane sull'Aurelia.
tornando al parallelo calcistico il clima era quello che oggi si traduce in la Roma è Roma. le vittorie e le sconfitte dell'AS sono vince Roma e perde Roma. la Lazio? un'espressione geografica...
Il discorso sta TUTTO qui
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Re:Ciao Franca
« Risposta #24 : Sabato 8 Giugno 2013, 20:35:45 »
...Purtroppo all'epoca il "uccidere un fascista non è reato" apparteneva alla cultura popolare molto in voga in quel periodo, molto radical chic (di quegli ambienti che anche Fo e la Rame frequentavano (soccorso rosso nacque per quello); tanto che le celebrazione per la strage di Acca Larentia sono passavate di sottecchi per molti e molti anni, mentre dei fratelli Mattei, se il Corsera non andava a pescare lollo in Brasile, non se ne sarebbe più parlato...
Noto con piacere che anche fra chi a quei tempi militava a sinistra c'è qualcuno che ricorda, per fortuna.
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Brocchi 63

Re:Ciao Franca
« Risposta #25 : Sabato 8 Giugno 2013, 22:05:43 »
Più che altro Acca Larentia l'ho vissuta molto da vicino, dato che per tornare a casa da scuola l'autobus passava lì davanti (409 capolinea a Colli Albani) e quindi ero testimone oculare di quanto succedeva.

Piuttosto non vorrei che passasse sotto silenzio quanto accaduto nel giro di pochi giorni:

un ragazzo 18enne di Fronte Antifascista ucciso a Parigi
aggressioni al candidato sindaco di CasaPound e al cantante dei 99 Posse.

Occhio che il vortice sta per ripartire.   

Giglic

Re:Ciao Franca
« Risposta #26 : Domenica 9 Giugno 2013, 07:30:45 »
I discorsi (ottimi, al solito) di benvolio e le altre considerazioni apparse le ho lette avidamente. Ma - devo ribadirlo a Frusta (OT: non mi toccare Bosch: se vuoi pronunciare un pittore che odio, dovrai sudare  ;D ), non ad altri che lo hanno capito benissimo - ne sono anagraficamente non coinvolto: sono fatti di 40 anni fa che posso solo vedere ed interpretare storicamente (ed è per questo che mi bevo avidamente tutti i contributi che leggo in tal senso). Da questo punto di vista, però, il mio cordoglio per l'attrice France Rame rimane eccome (se vogliamo fare a gara di sbagli, la difesa di Sofri fatta da Fo e lei era sbagliata lo stesso: errori inevitabili se ti schieri, cui però dopo dovresti chiedere scusa: la Franca questo l'ha fatto impegnandosi, lei di soccorso rosso "coi giudici", anzi con lo stesso che gli aveva arrestato il figlio per terrorismo. Del resto, a destra hanno non rinnegato errori simili, ma se ne parla di meno, chissà perché)

L'associazione tra l'extraparlamentare figlio del borghese ed quello di destra figlio del popolo è però, passatemi il termine, una stronzata qualunquista: il massacro del Circeo (qualcuno dirà che era apolitico: secondo me no, nel senso che di questo passo anche le rapine delle BR diventano apolitiche) sta li a confermare quello che dico io, così come il silenzio - da rispettare - del borghesissimo Curcio. C'erano figli di benpensanti a destra come a sinistra, e figli del popolo a destra come a sinistra (erano forse questi di entrambi gli schieramenti quelli in buona fede? Forse è una generalizzazione anche questa, ma credo più vicina alla realtà). Di sicuro i "figli di papà" non sognavano a destra come a sinistra, il sovvertimento del potere, ma semplicemente il sostituirsi ad esso: per me è questo il vero motivo del fallimento di quella lotta li, ripeto A DESTRA COME A SINISTRA.

Ma soprattutto, si è dimostrato, sempre a mio modo di vedere - ed è qui che benvolio è illuminante - quanto qualsiasi tentativo di alternativa sociale al mortorio che ci sta attanagliando debba necessariamente escludere la violenza: non perchè sia sbagliata (l'umanità ci è campata per millenni, se non è naturale della razza umana poco ci manca) ma perchè inutile: combattendo contro poteri più forti dei tuoi sei semplicemente destinato a perdere. Cosa puntualmente successa, a destra come a sinistra.

Possiamo discutere quanto vogliamo di cosa furono quegli anni e di come quelle esperienze portate adesso potrebbero cambiare questo putridume: ma ad un patto: rinunciare alla violenza. Sono stato accusato di essere sciacallo perchè parlavo di quella brava persona del figlio di Alemanno: non lo ero, indicavo semplicemente chi, già a 14 anni, gode nel fare atti di machismo assolutamente puerili, futili, e stupidi.

Ho fatto il liceo in classe con mezzo FdG di Latina: vederli "cercare i comunisti" per dargli "de catena" negli anni '80 aveva un che di patetico (ed io a 14 anni questa cosa la capivo eccome)...

ThomasDoll

Re:Ciao Franca
« Risposta #27 : Domenica 9 Giugno 2013, 09:55:58 »
Io comunque per la famiglia Fo/Rame ho sempre avuto la giusta stima.
Cioè, diciamo... non esagerata, via. Il grosso per la vicenda malraccontata del passato repubblichino di Dario: capisco che fosse inconfessabile, ma un uomo fuori dagli schemi e un artista di alto livello si vedono anche dal coraggio nell'affrontare temi spinosi.
Ma anche dal nobel in poi, per finire con lo spirito con cui Dario ha seguito Grillo... una cosa è fare Ruzante e Mistero Buffo, altro è essere maestri di pensiero.

CP 4.0

Re:Ciao Franca
« Risposta #28 : Domenica 9 Giugno 2013, 10:28:16 »
...un'area politica che esprimeva una cultura alternativa al cloroformio del compromesso storico ...

Non entro nel merito della questione discussa, sia perché vedo che molti hanno realmente vissuto quel periodo e quelle realtà al contratto di me ma soprattutto perché sono sempre stato convinto che l'omo è omo e non sarà un colore politico ha fare tanta differenza.

Volevo però soffermarmi sulla frase che ho citato di Benvolio che a mio avviso dovrebbe aprire una discussione ben più interessante sul fallimento del compromesso storico e le sue conseguenze.

Un momento storico che, nel fallimento di quell'esperimento, per me segna l'inizio del lungo processo che ha portato all'attualità politica italiana.

Offline Frusta

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Re:Ciao Franca
« Risposta #29 : Domenica 9 Giugno 2013, 10:52:06 »
 (OT: non mi toccare Bosch: se vuoi pronunciare un pittore che odio, dovrai sudare  ;D )
Quindi di Goya neanche a parlarne
P.s.
Qui il discorso è scivolato verso tutt' altri lidi. Era partito dal mio associare l' appecoronamento dei mezzi di informazione nei confronti la trigoriese con l' appecoramento dei medesimi nei confronti dei movimenti di sinistra degli anni settanta (determinato da una MERA questione di numeri -a chi vende informazione conviene rivolgersi sempre alla pars più numerosa- esattamente come fra le due squadre romane) e del come i riverberi di quel periodo siano arrivati fino a noi portando a tacere chi la pensa in modo diverso verso da "chi grida più forte" e si è finito col parlare di quel periodo.
Volendo lo si può anche fare, aprendo un altro topic però, QUI per me continua a valere la regola del parce sepulto.
P.s.
Ognuno ha la propria storia, la mia è fatta del disprezzo di chi, dovendo lavorare ed avendo le ore contate per frequentare l'università, se le vedeva sputtanare dai farlocchi che volendo cambiare il mondo, fra l'altro non cambiando il resto di un cazzo, gliele bruciavano inutilmente.
Mai capitato a qualcuno di voi che all'inizio della lezione entrasse in aula un barbone in eschimo e salisse in cattedra col pugno levato e dicesse oggi si fa autogestione? (E tutti zitti, me compreso dal momento che il mio unico pensiero era quello di andare a prendere il primo treno ed arrivare in azienda in tempo utile per poter concordare, sperando di riuscirci, le ore perdute trasferendole al sabato o alla domenica perchè in alternativa ci sarebbe stata la busta paga semivuota).
E guardandomi indietro continuo a guardare a quel periodo come ad una enorme ed inutile perdita di tempo, e i risultati che vedo li avete sotto glio occhi pure voi, caro Giglic e caro Benvolio, mi dispiace per voi e per i vostri ricordi, ma né i giovani italiani del 1968 né quelli del 1977 hanno mai fatto qualcosa come una "contestazione giovanile": le idee che portavano in piazza quando i partiti di riferimento (non esattamente guidati da giovani) organizzavano scioperi e manifestazioni  erano vecchie di almeno 40 anni, sia che parliamo di destra che di sinistra. Ed erano propugnate e fatte cadere su di loro da gerontocrati di partiti le cui idee avevano un'età media che andava ben oltre il mezzo secolo.
Per tutti gli anni 60 e 70, la "contestazione giovanile" era semplicemente una contestazione organizzata da vecchi, con idee vecchie, mettendo i giovani in prima fila e sfruttando la loro voglia di protagonismo. In quel periodo vedevo solo milioni di giovani scendere in piazza per le idee dei loro padri (comunismo, fascismo, cattolicesimo &co), dei loro nonni (resistenza, fascismo, chiesa) , o dei loro partiti (DC, PCI, MSI), retti normalmente da gerontocrati. Gli "extraparlamentari", quando andava bene citavano Trotzky, Mao, Lenin a sinistra, Mussolini, Evola, Guenon a destra, Croce e Don Bosco al centro. Roba che, quando andava bene, aveva 50 anni. Altro che contestazione "giovanile", altro che "nuovo"! Del resto, oltre a queste chiacchiere ed all' attrito che ancora oggi riesce a suscitare, cosa è rimasto di quel periodo?
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Offline benvolio

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Re:Ciao Franca
« Risposta #30 : Domenica 9 Giugno 2013, 11:20:30 »
Frusta ha ragione nel dire che facciamo deragliare il topic. Quindi mi limito a due annotazioni/connotazioni da sviluppare semmai volessimo (ma forse non e' il caso) in apposito topic on scambi separati.
1) La grande maggioranza dei giovani del '77 non era, ripeto non era (e lo dico anche in riferimento all'intervento di Boks) composta dai figli della borghesia, come avvenne invece nel '68. Si trattava di ampie fasce di proletariato giovanile e metropolitano, che portavano istanze sociali assolutamente diverse (al riguardo se si vule leggere i testi dell'epoca aiuterebbe).
2) Corollario di quanto in 1) - e qui elogio Cesare Giglic che con grande intuito coglie il senso politico di fondo della questione - il '77 contrariamente al '68 si concreta in un dramma dialetticamente opposto: la lotta armata, da un lato, o la rinuncia, dall'altro, con annessa la profonda memoria di temi ed argomenti attualissimi che furono spazzati via da spaventosa opera di rimozione. I soloni del '68 invece essendo desiderosi "solo" di uccidere il padre, mi si perdoni la vieta immagine freudiana, garantirono nient'altro che un fisiologico ricambio di classe dirigente (borghese, quella si).

C'e' un romanzo recentemente ripubblicato da un editore di nicchia romano che squarcia la memoria in modo magistrale. Se volete ne parliamo in pvt.
Qui, in effetti, abusiamo dell'ospitalita' di Claudio e Davide e mi scuso.
Torniamo..."ad alzare la Coppa in faccia" fratelli laziali.

Offline BobLovati

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Re:Ciao Franca
« Risposta #31 : Domenica 9 Giugno 2013, 11:32:01 »
non so se l´ho già scritto tempo fa; io all´Università ci andai dal ´65; qui da noi il ´68 iniziò proprio nel ´65, quando, durante una manifestazione a Giurisprudenza rimase ucciso Paolo Rossi. Non era stato un omicidio o atto di violenza; praticamente sicuro che nella bolgia creatasi davanti alla scalinata, con un lato senza barriera, lo stesso, disgraziatamente, cadde da lì.
Questo solo per dire che, DOPO, il ´68 francese, sulla scia di un accesissimo Daniel le rouge fece incanalare la protesta ( giovanile ed universitaria a Roma, moderatamente politica ) diventasse una specie di incendio imparabile che percorse quasi tutta l´Europa libera.

Quella dal ´77 in poi, fu tutta un´altra storia, quasi sicuramente, come detto da benvolio, probabilmente innescata dalla questione del compromesso storico.
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Offline andujo

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Re:Ciao Franca
« Risposta #32 : Domenica 9 Giugno 2013, 12:11:10 »
Interessante discussione. Ed il bello è che mi trovo d'accordo con tutti: sembra un dialogo tra sordi, parlate tutti di cose diverse, ma -almeno!- dite tutti cose sensate.
 :D
Allora, giusto per contribuire a questo concerto cacofonico e del tutto OT, dico la mia.
Intanto a me Franca Rame piaceva come attrice. Bella donna, e brava attrice. Il suo impegno politico era in parte anche il mio: volevamo entrambi una società laica, socialista e solidale, e -almeno a parole- aberravamo entrambi la violenza.
Al contrario di molti di voi fortunati, il sottoscritto (come Franca Rame, anche se non nelle stesse modalità), conseguita la laurea nel '72, ando' a viverla sulla propria pelle, la violenza: quella di Franca Rama fu la violenza dello stupro, la mia quella delle bombe e delle mitragliate, in una guerra pazzesca (lo Yom Kippur) ed in altri mille piccoli conflitti dove la gente uccideva e moriva non per delle idee, ma per salvare pelle e casa. E forse, come nel caso di noi ebrei, il diritto alla non estinzione. Il che sembra eccessivo oggi, ma non lo era affatto a meno di trent'anni dalla Shoah.
Tornai in Italia nel '78, e da socialista (ed ebreo) non vissi quei pochi anni che rimasi in Italia in modo imparziale: i fascisti mettevano paura, non a me personalmente (all'epoca ero abbastanza vaccinato contro la paura), ma in generale.
Mettevano paura in quanto tali, ma anche e soprattutto per gli appoggi e le collusioni con un sistema di potere deviato e trasversale sul quale potevano contare.
Vedevo anomalie anche dalla parte "rossa" del conflitto (solo un idiota non poteva vederle), con i magistrati e la stampa in primis che tendavano a simpatizzare per la mia parte (o quasi: da socialista militante, dal '68 al '72, andavo spesso a fare volantinaggio e provocazioni contro le sezioni del PCI, ma questo è un meta-OT che vi risparmio).
Tuttavia, non ho difficoltà ad ammettere che, nel '78, avrei preferito avere contro la stampa invece della polizia, dei carabinieri e dei servizi segreti. 
Col senno di poi, concordo con Frusta che la magistratura (e il sistema giudiziario nel suo insieme) portano le responsabilità maggiori, nel non aver saputo garantire giustizia alle vittime di qualsiasi violenza.
Ma all'epoca, la violenza (di entrambe le parti) era la preoccupazione più urgente, e nel mio caso, la più ingiustificabile da un punto di vista razionale: tutti quei ragazzi (come mi consideravo anche io, a trent'anni: eravamo tutti bamboccioni?) che si ammazzavano tra loro (ed ammazzavo giudizi, giornalisti, managers, etc.) mentre in fondo si trattava, semplicemente, di "fare politica".
Io credo che furono la violenza e la paura, ma anche le ferite personali, ad indurre le persone "normali" nel compiere errori: quello di Franca Rame fu di prestare solidarietà agli assassini dei Mattei. Furono errori gravi, e che forse, con il tempo, avrebbero dovuto essere denunciati e per i quali si avrebbe dovuto chiedere scusa per rinforzare un'ottica di perdono collettivo: ma furono errori.
In tutto questo, gli orrori e le vere responsabilità erano da ricercarsi altrove: specificamente, nella classe al potere dei grandi burocrati e dei politici di professione (le persone "non normali", a mio avviso), che si nutrivano, come vampiri, del sangue di intere generazioni di giovani.
Ecco, forse su questo dovremmo tutti riflettere, per evitare che quella stagione del sangue inutilmente versato si ripeta: sarebbe l'ennesima "fiera degli errori" (e degli orrori) che consentirebbe ai vampiri di continuare a mantenere il loro privilegiato status quo.
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Offline BobLovati

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Re:Ciao Franca
« Risposta #33 : Domenica 9 Giugno 2013, 12:23:18 »

Vedevo anomalie anche dalla parte "rossa" del conflitto (solo un idiota non poteva vederle), con i magistrati e la stampa in primis che tendavano a simpatizzare per la mia parte (o quasi: da socialista militante, dal '68 al '72, andavo spesso a fare volantinaggio e provocazioni contro le sezioni del PCI, ma questo è un meta-OT che vi risparmio).
.......................................................
In tutto questo, gli orrori e le vere responsabilità erano da ricercarsi altrove: specificamente, nella classe al potere dei grandi burocrati e dei politici di professione (le persone "non normali", a mio avviso), che si nutrivano, come vampiri, del sangue di intere generazioni di giovani.
Ecco, forse su questo dovremmo tutti riflettere, per evitare che quella stagione del sangue inutilmente versato si ripeta: sarebbe l'ennesima "fiera degli errori" (e degli orrori) che consentirebbe ai vampiri di continuare a mantenere il loro privilegiato status quo.


fra le cose più difficili da far capire a certa maniera di far politica fu, esattamente, quella della differenza fra socialisti e comunisti

completamente d´accordo; tanto che quella classe esiste ancora e, purtroppo, credo esisterà sempre  :(
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Offline AlenBoksic

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Re:Ciao Franca
« Risposta #34 : Domenica 9 Giugno 2013, 12:26:07 »
 Il grosso per la vicenda malraccontata del passato repubblichino di Dario: capisco che fosse inconfessabile, ma un uomo fuori dagli schemi e un artista di alto livello si vedono anche dal coraggio nell'affrontare temi spinosi.

Tanto più se tali temi erano più comuni di quanto non si pensi: i passaggi dalla RSI al PCI, specie a livello giovanile, si contano a decine di migliaia già nel corso della guerra (a volte avveniva anche l'inverso). Avrlo raccontato meglio avrebbe aiutato molti a comprendere invece di erigere nuovi muri

Io credo che furono la violenza e la paura, ma anche le ferite personali, ad indurre le persone "normali" nel compiere errori: quello di Franca Rame fu di prestare solidarietà agli assassini dei Mattei. Furono errori gravi, e che forse, con il tempo, avrebbero dovuto essere denunciati e per i quali si avrebbe dovuto chiedere scusa per rinforzare un'ottica di perdono collettivo: ma furono errori.

Concordo anche con questa ottima osservazione che ha il pregio di ricontestualizzare il tutto in un'epoca relativamente vicina come anni trascorsi e ricordi anche personali,
ma sideralmente lontana come vissuto quotidiano e modi di pensare.
Voglio 11 Scaloni

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Re:Ciao Franca
« Risposta #35 : Domenica 9 Giugno 2013, 12:49:30 »
Quella dal ´77 in poi, fu tutta un´altra storia, quasi sicuramente, come detto da benvolio, probabilmente innescata dalla questione del compromesso storico.

No. Le cause più profonde risalivano nella grave crisi economica che ci colpì nel 73 e 74 con lo schock petrolifero. Questo diede nuova linfa ai movimenti di estrema sinistra  e di destra che già erano operativi. Poi ci fu il rapimento Moro e il governo DC con l'appoggio esterno del PCI

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Re:Ciao Franca
« Risposta #36 : Domenica 9 Giugno 2013, 14:24:37 »
... Ed il bello è che mi trovo d'accordo con tutti...
...In tutto questo, gli orrori e le vere responsabilità erano da ricercarsi altrove: specificamente, nella classe al potere dei grandi burocrati e dei politici di professione (le persone "non normali", a mio avviso), che si nutrivano, come vampiri, del sangue di intere generazioni di giovani.
Ecco, forse su questo dovremmo tutti riflettere, per evitare che quella stagione del sangue inutilmente versato si ripeta: sarebbe l'ennesima "fiera degli errori" (e degli orrori) che consentirebbe ai vampiri di continuare a mantenere il loro privilegiato status quo.
 :D ormai ho perso il filo e non so più con chi sto d' accordo e con chi no. 
Quello che posso constatare a distanza di tutti questi anni è che gli anni della contestazione giovanile, cioè '60 e '70, non furono anni nei quali i giovani furono protagonisti.
Ovviamente, tutto dipende dall'idea di "protagonista": se i soldati di Napoleone secondo voi furono "protagonisti", e non semplicemente arruolati, allora i giovani del 1968 e del 1977 furono "protagonisti". Se invece pensate che in un movimento che ha i partiti come guida i partecipanti siano dei protagonisti, allora no.
Nel 1968 e nel 1977 i giovani non andavano in piazza con idee proprie. Si riconoscevano nei movimenti della politica, nella sinistra o nella destra o nel partito dei cattolici, ma in ogni caso avevano le idee di un partito, il quale partito era, però guidato da persone che di "giovane" non avevano niente.
Nel periodo che facciamo coincidere con la "contestazione giovanile", come fu in USA e UK (e parzialmente Francia e in Germania), le idee dei giovani erano le idee dei vecchi che guidavano i vari partiti.  Anche uscendo dal solito PCI (tutto tranne che "giovane") la sinistra extraparlamentare faceva riferimento a Mao, a Trotzki, e a tutto l'armamentario di un mondo che non era esattamente "giovane": non erano giovani le idee (ormai datate di qualche decennio, almeno) e non erano giovani coloro che decidevano se andare in piazza.
E a destra, c' erano i fascisti, le cui idee avevano già più di mezzo secolo.
Paradossalmente i giovani diventarono protagonisti del cambiamento sociale solo negli anni '80. Lo so che sembrerà strano soprattutto a chi è affezionato ai propri ricordi di allora, ma
il primo e vero atto di ribellione lo abbiamo avuto quando "i giovani" operarono il primo cambiamento sociale "togliendosi i piedi dal collo" di chi, di fatto, li stava strumentalizzando.
I politici non tolleravano di essere defenestrati in quel modo, e accusarono quella generazione (e quelle che seguivano) di non "avere valori", di non "avere ideali", e tutto il resto.
Il problema era, semplicemente,  ;) che le sedi dei partiti erano vuote mentre i fast food erano pieni.
Prima di allora se eri un giovane che voleva "impegnarsi politicamente" potevi solo scegliere tra l'essere comunista, ciellino o fascista, ovvero fra tre etichette ciascuna delle quali aveva almeno 50 anni ed era gestita dai vecchissimi dirigenti di partiti altrettanto vecchi.
Vecchiume! Ecco da cosa erano mossi,  gestiti, controllati, strumentalizzati e manovrati i movimenti di allora.  Ma come fate a non ricordarli, come facevate a non vederli? Erano più indottrinati di una canonica di lefevbriani, marciavano allineati e coperti, dicevano le stesse cose tutti insieme con una precisione da coro gregoriano: erano un insieme di euguali.
E facevano esattamente quello che facevano tutti: magari i "tutti" erano i compagni, o i camerati, o gli "amici", ma tant' è: quello che vedevo io era un flusso dietro questo o quel capobranco. A me onestamente facevano pure un pò pena.
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Offline benvolio

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Re:Ciao Franca
« Risposta #37 : Domenica 9 Giugno 2013, 15:31:54 »
Non condivido l'apiattimento di giudizio su tutti i movimenti degli anni '70.
Non credo si possa considerare vecchio (faccio solo un esempio) il superamento dell'operaismo che caratterizzava il movimento del '77. E tanto meno la lettura della fine della fabbrica fordista. O anche il concetto dell'autogestione e della delega sindacale e partitica da riconsiderare e (nelle visioni piu' estreme) superare.
 E ancora meno l'atteggiamento nel rapporto fra i generi (usando il politically correct). Dico anche che il '77 non era legato a miti rivoluzionari a livello culturale. Tanto per far capire quanto era culturalmente in anticipo, pensate a radio Alice a Bologna, a Pazienza, e alla incredibile scoperta di Tolkien, oggi usato in chiave filmica con la trilogia dell'anello e letto velocemente (troppo) in chiave destrorsa.
Solo alcune cose per dire che fu invece anticipatore e futuribile il '77, quello vero non quello raccontato da qualche trombone del '68 e "bevuto" dalla indifferenziata vulgata mainstream.
Odio gli indifferenti diceva Gramsci...e odio pure le indifferenziazioni, aggiungo.

Boks XV

Re:Ciao Franca
« Risposta #38 : Domenica 9 Giugno 2013, 16:15:15 »
 Tolkien... letto velocemente (troppo) in chiave destrorsa.
 

vabbè mo' pure Tolkien ha sempre sognato de gioca' col capetano?  :D

Offline Frusta

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Re:Ciao Franca
« Risposta #39 : Domenica 9 Giugno 2013, 16:40:13 »
Non condivido l'apiattimento di giudizio su tutti i movimenti degli anni '70.
Non credo si possa considerare vecchio (faccio solo un esempio) il superamento dell'operaismo che caratterizzava il movimento del '77. E tanto meno la lettura della fine della fabbrica fordista. O anche il concetto dell'autogestione e della delega sindacale e partitica da riconsiderare e (nelle visioni piu' estreme) superare.
 E ancora meno l'atteggiamento nel rapporto fra i generi (usando il politically correct). Dico anche che il '77 non era legato a miti rivoluzionari a livello culturale. Tanto per far capire quanto era culturalmente in anticipo, pensate a radio Alice a Bologna, a Pazienza, e alla incredibile scoperta di Tolkien, oggi usato in chiave filmica con la trilogia dell'anello e letto velocemente (troppo) in chiave destrorsa.
Solo alcune cose per dire che fu invece anticipatore e futuribile il '77, quello vero non quello raccontato da qualche trombone del '68 e "bevuto" dalla indifferenziata vulgata mainstream.
Odio gli indifferenti diceva Gramsci...e odio pure le indifferenziazioni, aggiungo.
Benvò, parli come un settantasettino  ;)
Scherzo, eh? ma tu guardi le cose come avresti voluto che fossero, io dai risultati che hanno dato in realtà.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.