Autore Topic: a rischio libertà di parola su internet? discutiamone  (Letto 4614 volte)

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jumpingjackflash

a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« : Venerdì 25 Giugno 2010, 10:31:05 »
http://punto-informatico.it/2543670/PI/News/italia-liberta-filtrate.aspx


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Gaia Bottà
venerdì 6 febbraio 2009
di Gaia Bottà
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commenti Commenti (308)
Italia, libertà filtrate?

Con il pacchetto sicurezza, potrebbero finire fuori dalla rete apologia di reato e istigazione a delinquere. Gli ISP potrebbero diventare l'ascia dell'inibizione. E Facebook potrebbe rischiare l'esilio dalla rete italiana
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Roma - La sicurezza pubblica passa dalla rete: in caso di apologia di reato, in caso di istigazione a delinquere, i provider potrebbero trovarsi costretti a innescare misure per filtrare le pagine sotto indagine. Dietro l'angolo, in caso di inottemperanza, c'è la minaccia della corresponsabilità. Nelle mani dei provider ci potrebbe essere l'onere di percorrere il crinale che divide la libertà di espressione e il reato di opinione.

La disposizione che potrebbe costringere i provider a filtrare le sortite dei cittadini della rete è contenuta nel pacchetto sicurezza, il noto disegno di legge 733: sotto forma di un emendamento incastonato nel testo dal senatore Gianpiero D'Alia (UDC), si introduce nel DDL l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". Il Senato ha approvato ieri il testo definitivo, testo che ora rimbalzerà alla Camera.

Al comma 1 si recita:

    Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

Se le parole di un cittadino della rete dovessero finire sotto indagine per essersi pronunciato riguardo a certi delitti, se il cittadino della rete dovesse essere sospettato di aver incoraggiato a commettere un reato, l'autorità giudiziaria potrebbe comunicare al Ministro dell'Interno la necessità di intervenire. "Ci sono i presupposti perché il ministro agisca in modo discrezionale" spiega l'avvocato Daniele Minotti, contattato da Punto Informatico: la formulazione del testo non sembra obbligare il Ministro a disporre il decreto per mettere in moto i provider
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Offline lollapalooza

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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #1 : Venerdì 25 Giugno 2010, 11:03:59 »
Mi sembra un primissimo, assai goffo tentativo di mettere un improbabile bavaglio ad un mezzo di comunicazione che implica un uso attivo del cervello; volessi trovare una valenza politica a questa mossa direi che si cerca di intimidire le tante voci della rete, assai dissonanti dai fin troppo manovrabili media tradizionali; la generazione nettàra di oggi fa paura, e tanta.

Tra l'altro la corresponsabilità degli isp riguardo le mosse dell'utilizzatore finale mi sembra una enorme vaccata.
Aggiungo pure che in Italia, il cui popolo è ad un livello informatico semplicemente disastroso, restrizioni di questo tipo sono comiche e totalmente inutili.

Ad ogni modo, messa così, la soluzione è semplice e si chiama proxy.




Offline Andre

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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #2 : Venerdì 25 Giugno 2010, 11:15:03 »
scusate, cosa è che non va nel comma 1 riportato ?

se per strada esorto la popolazione alla guerriglia contro le forse dell'ordine vengo arrestato, per quale motivo debbo sentirmi libero di istigare sul web, in nome di una presunta "libertà" d'espressione ?
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

jumpingjackflash

Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #3 : Venerdì 25 Giugno 2010, 11:51:55 »
scusate, cosa è che non va nel comma 1 riportato ?

se per strada esorto la popolazione alla guerriglia contro le forse dell'ordine vengo arrestato, per quale motivo debbo sentirmi libero di istigare sul web, in nome di una presunta "libertà" d'espressione ?
infatti ho detto discutiamone.

c'è uno scenario abbastanza inquietante: su Facebook 100 imbecilli scrivono esortazioni alla rivolta armata, che cosa potrebbe succedere? potrebbe succedere che il provider X non potendo stare appresso a tutti gli imbecilli che frequentano FB, decide per non incorrere in sanzioni a vietare tout court l'accesso a Facebook da parte dei suoi utenti.

Offline lollapalooza

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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #4 : Venerdì 25 Giugno 2010, 12:58:09 »
scusate, cosa è che non va nel comma 1 riportato ?
(...)

A parte l'inquietante e già citata discrezionalità del suddetto Ministro, c'è anche un'addizionale non trascurabile: si vuole trasformare l'isp da semplice gestore del servizio a organo di controllo del traffico; certo, per il momento soltanto in vista di "delitti di apologia di reato", ma il conseguente uso stabile dei sistemi di filtraggio porterà presto ad una privatizzazione del controllo, un po' quello che succede con le linee telefoniche, con tutte le conseguenze del caso.





Offline Skorpius

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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #5 : Venerdì 25 Giugno 2010, 14:27:19 »
si vuole portare si vuole portare...
Non sono d'accordo
http://www.biancocelesti.org/amici/internet-democrazia/
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

CiPpi

Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #6 : Venerdì 25 Giugno 2010, 14:44:50 »
non c'e' dubbio che certi provvedimenti 'puzzano' di limitazione della liberta'.

ma e' anche vero che forse la forza di internet, totale liberta', ne e' altresi il punto debole.

non tutti sanno fare un uso intelligente della propria liberta'.

ed ad oggi e' impossibile essere particolarmente 'chirugici' nel rimediare all'abuso di tale liberta'.

Offline Andre

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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #7 : Venerdì 25 Giugno 2010, 17:02:00 »
A parte l'inquietante e già citata discrezionalità del suddetto Ministro, c'è anche un'addizionale non trascurabile: si vuole trasformare l'isp da semplice gestore del servizio a organo di controllo del traffico; certo, per il momento soltanto in vista di "delitti di apologia di reato", ma il conseguente uso stabile dei sistemi di filtraggio porterà presto ad una privatizzazione del controllo, un po' quello che succede con le linee telefoniche, con tutte le conseguenze del caso.

a me sembra una scatola vuota, ma posso sbagliare nelle definizioni: l'autorità giudiziaria non è la magistratura ?

e la magistratura è tenuta ad intervenire a fronte di un reato riscontrato, anzi è obbligata, ed ha tutti gli strumenti per intervenire tra i cui l'oscuramento di siti ... in questo caso non si passa per il ministro dell'Interno

se la magistratura riscontra un'azione ma non la considera un reato, a che pro dovrebbe segnalare al Ministro dell'Interno un presunto reato che essa non considera tale e quindi agendo in contraddizione col comma 1 ?
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Offline lollapalooza

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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #8 : Venerdì 25 Giugno 2010, 17:28:33 »
(...)
e la magistratura è tenuta ad intervenire a fronte di un reato riscontrato, anzi è obbligata, ed ha tutti gli strumenti per intervenire tra i cui l'oscuramento di siti ... in questo caso non si passa per il ministro dell'Interno
(...)

Infatti; normalmente - in caso di reato - la magistratura richiede all'ISP i dati dell'utente in questione.

In questo caso però potrebbe venir tirato dentro l'isp in maniera diretta con un subdolo artifizio:

Citazione
(...) i provider potrebbero trovarsi costretti a innescare misure per filtrare le pagine sotto indagine. Dietro l'angolo, in caso di inottemperanza, c'è la minaccia della corresponsabilità. Nelle mani dei provider ci potrebbe essere l'onere di percorrere il crinale che divide la libertà di espressione e il reato di opinione.

Secondo quanto evidenziato sopra sarebbe l'ISP a interpretare ogni singolo post, decidendo se esso sia o meno accettabile a norma di legge; va da sé che di fronte al reato di corresponsabilità i provider si vedrebbero in pratica costretti ad operare una scrematura assai ampia per evitare guai.

E' vero che la frase i provider potrebbero trovarsi costretti a innescare misure per filtrare le pagine sotto indagine sembra relativa ad un'azione non-preventiva, ma allora perché si parla di percorrere il crinale che divide la libertà di espressione e il reato di opinione?




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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #9 : Venerdì 25 Giugno 2010, 17:36:42 »
eh ma quanti condizionali, della serie mio nonno sarebbe un flipper se avesse ...  :-[

riporto in un post a sè l'articolo di Legge incriminato
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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #10 : Venerdì 25 Giugno 2010, 17:39:34 »
Art. 50-bis.(Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet)

1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

2. Il Ministro dell'interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all'adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all'autorità giudiziaria. Il provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.

3. I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l'effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l'attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministro dell'interno con proprio provvedimento.

4. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge il Ministro dell'interno, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con quello della pubblica amministrazione e innovazione, individua e definisce i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.

5. Al quarto comma dell'articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: "col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda".

----------------------

art. 266 del codice penale - Istigazione di militari a disobbedire alle leggi.

Chiunque istiga i militari a disobbedire alle leggi o a violare il giuramento dato o i doveri della disciplina militare o altri doveri inerenti al proprio stato, ovvero fa a militari l'apologia di fatti contrari alle leggi, al giuramento, alla disciplina o ad altri doveri militari, è punito, per ciò solo, se il fatto non costituisce un più grave delitto, con la reclusione da uno a tre anni.
La pena è della reclusione da due a cinque anni se il fatto è commesso pubblicamente.
Le pene sono aumentate se il fatto è commesso in tempo di guerra.
Agli effetti della legge penale, il reato si considera avvenuto pubblicamente quando il fatto è commesso:
1. col mezzo della stampa, o con altro mezzo di propaganda;
2. in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone;
3. in una riunione che, per il luogo in cui è tenuta, o per il numero degli intervenuti, o per lo scopo od oggetto di essa, abbia carattere di riunione non privata.
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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #11 : Venerdì 25 Giugno 2010, 17:42:08 »
Tanti condizionali, è vero, chiaramente parlo di un probabile futuro, però la linea sembra quella, cioé tirare dentro gli isp come corresponsabili del reato di un singolo cittadino.

Dallo stesso link del post d'apertura:

Citazione
Nell'ipotesi che la piattaforma non rimuova il contenuto su segnalazione, dovrebbero intervenire i provider. Che potrebbero non avere i mezzi per agire in maniera chirurgica, e potrebbero trovarsi costretti a inibire l'accesso all'intero dominio.
(...)
Lo schema ormai collaudato - spiega a Punto Informatico il presidente Dino Bortolotto - è che se qualche reato viene commesso per mezzo di Internet allora è indispensabile un intervento legislativo speciale che contenga necessariamente un coinvolgimento dei provider (ovviamente italiani) nell'azione di repressione e dove le sanzioni per i provider che non ottemperano in tempi richiesti ovviamente non tengono in nessun conto né delle capacita operative ed economiche dei provider". "Come dire - affonda Bortolotto - che con la scusa di perseguire un fine nobile (perseguire un reato) si determinino delle misure che ledono significativamente la libertà d'impresa di chi non ha commesso alcun reato"



Offline Andre

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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #12 : Venerdì 25 Giugno 2010, 17:58:14 »
ma l'inibizione di un indirizzo IP, per quel poco che so, è piuttosto banale, e qui non si parla altro che di adottare strumenti di filtraggio (un firewall, ce ne sono anche gratuiti sulla Rete)

oltretutto il comma 2 dispone che senza i presupposti del comma 1 non si deve far nulla: no reato no filtro

e il comma 4 è quello decisivo, con le regole tecniche, dalle quali si potrà iniziare a capire se i timori sono fondati o meno
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jumpingjackflash

Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #13 : Venerdì 25 Giugno 2010, 18:07:49 »
ma l'inibizione di un indirizzo IP, per quel poco che so, è piuttosto banale, e qui non si parla altro che di adottare strumenti di filtraggio (un firewall, ce ne sono anche gratuiti sulla Rete)

oltretutto il comma 2 dispone che senza i presupposti del comma 1 non si deve far nulla: no reato no filtro

e il comma 4 è quello decisivo, con le regole tecniche, dalle quali si potrà iniziare a capire se i timori sono fondati o meno
se si chiede ai provider di filtrare contenuti di apologia di reato, non gli si chiede di bannare gli ip di chi scrive queste cose. Gli si chiede di impedire a me utente "normale" di leggerli. Questo si può fare solo ed esclusivamente impedendo agli utenti di raggiungere il sito x essendo troppo complicato filtrare i singoli messaggi o le singole persone di Facebook ad esempio.

spero di essermi spiegato anche se non ne sono sicuro.

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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #14 : Venerdì 25 Giugno 2010, 22:18:27 »
sì, ho capito  :) ma non mi hai/avete convinto, per ora  :D

estrema sintesi del comma 1:
Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi si può disporre con l'interruzione della attività indicata ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine

ora, per quanto la libertà di stampa in questo paese sia in coma pre-lotitiano, per quello che c'è scritto in questo articolo la vedo dura che si voglia oscurare un sito per un topic istigatorio; io credo che non a caso ci sia scritto "filtraggio" e non "oscuramento" ... non lo escludo, ma è difficile

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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #15 : Sabato 26 Giugno 2010, 00:23:09 »
sì, ho capito  :) ma non mi hai/avete convinto, per ora  :D

estrema sintesi del comma 1:
Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi si può disporre con l'interruzione della attività indicata ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine

ora, per quanto la libertà di stampa in questo paese sia in coma pre-lotitiano, per quello che c'è scritto in questo articolo la vedo dura che si voglia oscurare un sito per un topic istigatorio; io credo che non a caso ci sia scritto "filtraggio" e non "oscuramento" ... non lo escludo, ma è difficile


e se il filtraggio non lo puoi fare perché non puoi pagare 500.000 persone solamente per guardare quello che viene scritto e dove viene scritto?

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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #16 : Sabato 26 Giugno 2010, 15:10:27 »
perdonami eh, ma dove sta scritto che debbono essere gli ISP a passare al pettine il web ?

gli ISP hanno 24 ore per adottare tecniche di filtraggio (che al momento non si conoscono, e qui è l'unico punto che vorrei chiarito al più presto) laddove l'autorità giudiziaria accerta un reato, tutto qui ...
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jumpingjackflash

Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #17 : Sabato 26 Giugno 2010, 15:24:43 »
perdonami eh, ma dove sta scritto che debbono essere gli ISP a passare al pettine il web ?

gli ISP hanno 24 ore per adottare tecniche di filtraggio (che al momento non si conoscono, e qui è l'unico punto che vorrei chiarito al più presto) laddove l'autorità giudiziaria accerta un reato, tutto qui ...
io un pochino di tecniche di filtraggio me ne intendo. gli ISP sarebbero i "fornitori di servizio" come scritto sul decreto.

Offline Andre

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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #18 : Sabato 26 Giugno 2010, 15:54:51 »
cosa intendi per servizio ?

gli ISP sono i fornitori del servizio di connettività, non del servizio, se con quest'ultimo si definisce il sito sul quale si è fatta apologia ...
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Re:a rischio libertà di parola su internet? discutiamone
« Risposta #19 : Sabato 26 Giugno 2010, 15:59:21 »
cosa intendi per servizio ?

gli ISP sono i fornitori del servizio di connettività, non del servizio, se con quest'ultimo si definisce il sito sul quale si è fatta apologia ...
di questo sono sicuro caro Andre.
da sempre i fornitori del servizio sono gli ISP.