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Il bosniaco sembrava pronto al rientro contro l'Udinese, ma la caviglia non convince ancora... Una frenata improvvisa. L'ennesima, e in quanto tale frustrante. Ma c'è anche la consapevolezza che è giusto fare un passo dopo l'altro, senza correre rischi. Senad Lulic si è fermato, di nuovo. Il capitano della Lazio non gioca dal 5 febbraio. Sono ormai passati 10 mesi dalla sua ultima apparizione. Poi un problema alla caviglia sinistra che si portava dietro da tempo, una prima operazione a Roma, poi la seconda in Svizzera (a San Gallo) e la lunga riabilitazione. Nelle scorse settimane Lulic è tornato ad allenarsi con la squadra, a metà novembre ha anche segnato nella partitella in famiglia. Ora però da un paio di giorni non si sta più allenando. La speranza di società e tifosi era che il bosniaco potesse esser inserito in lista già per la sfida di domenica con l'Udinese. In realtà il rientro slitta ancora.
La situazione— Lulic ha ottenuto un permesso dalla società. È volato in Svizzera (dove vive la moglie con i figli e dove lui tornerà una volta finita la carriera), farà anche dei controlli in Germania. La caviglia non convince ancora, c'è bisogno di controllarla dopo gli sforzi ai quali è stata sottoposta. La speranza è che i controlli diano responso favorevole, ma c'è il concreto timore di dover rinunciare a Lulic ancora per un mesetto. Se così fosse il capitano potrebbe tornare direttamente nel 2021. Ma anche un controllo di scrupolo, dopo tutti questi mesi e con la voglia di vedere Lulic in campo il prima possibile, viene percepita come una frenata.
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