Autore Topic: Cronaca di una disfatta annunciata  (Letto 4397 volte)

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Iker

Cronaca di una disfatta annunciata
« : Venerdì 25 Giugno 2010, 00:04:35 »
Inizio aprendo una parentesi. Dai mondiali del '94 sono diventato un tifoso abbastanza tiepido della nazionale italiana. Non mi entusiasma la nostra nazionale, raramente mi ha emozionato. Confesso di non aver preso neanche particolarmente bene la nostra vittoria al mondiale di Germania. Non perchè covassi un sentimento di “odio” e neanche per anti- italianismo ma più semplicemente perché ritenevo che non se la meritasse: per  il calendario agevole, per i risultati striminziti ottenuti e per la qualità media mostrata nelle 7 partite (con l’unica eccezione della semifinale contro i padroni di casa). Questo pomeriggio, dopo tanto tempo, sono tornato a tifare Italia. Non se lo meritava neanche oggi, anzi oggi meno del solito, dopo gli scempi delle due gare precedenti. Ma tra un finale sul gradino più alto del podio ed un’eliminazione vergognosa, c’è una via di mezzo. Un’uscita agli ottavi o ai quarti contro compagini ben più forti e di prestigio sarebbe stata perlomeno dignitosa ed avrebbe rispecchiato, credo, il reale valore di questa rosa. Quest’eliminazione invece  rimarrà nella storia della nostra nazionale come una delle peggiori figure a livello mondiale; una pagina nerissima, che fa male , malissimo al nostro calcio.
Una storia iniziata male e finita peggio. I presupposti per fare il botto c’erano tutti ma nessuno pensava che questo finisse per essere così fragoroso. Un cammino in discesa deciso dalle urne che ci metteva di fronte due tra le squadre più deboli del lotto delle 32 ed una rivelazione delle qualificazioni della zona Sud America ma non certo un pezzo da novanta.
Eppure questa nazionale , quella che Lippi ha voluto a tutti i costi è riuscita nell’impresa. Con il suo gruppo di fedelissimi trascinati a forza in Sud Africa  a dispetto  delle condizioni fisiche , del rendimento e degli anni che passano. A casa qualcosa di meglio è rimasto. Il viareggino dice di no, io penso di si e credo di non essere l’unico. Non troppo forse, sintomo di un'Italia del calcio che ormai produce sempre meno talenti, che investe sempre meno sul prodotto nazionale. E’il sistema che è sbagliato. L’investimento è caro, non conviene. Le società preferiscono impiegare le risorse nel mercato oltre confine.  E gli sbocchi per i nostri , che pure meriterebbero, sono pochi. Il ricambio generazionale non arriva e a guardare le facce, sempre le solite,  una persona poco vicina al calcio giurerebbe di vederli lì  , con la maglia azzurra, almeno da Italia ’90.
Lippi, come scrivevo, ha portato gli amici di sempre, come in un pic nic in campagna. Ha preferito affidare i suoi risparmi al compagno di scuola piuttosto che ad un professionista qualificato. E che quello finisse per investire sui fondi  sbagliati, era facilmente preventivabile.
Lippi ha preferito speculare sulle fiches a disposizione invece di tentare il rilancio, l’all in addirittura, forte della sua posizione di campione del mondo in carica e della ri-chiamata a furor di popolo.
 Ha puntato su ex giocatori come il capitan Cannavaro e Iaquinta ; calciatori logori e tormentati da infortuni come Camoranesi e Gattuso, altri palesemente fuori forma reduci da una stagione deludente come Chiellini, De Rossi, Gilardino, Buffon. Carte che si rivelarono vincenti quattro anni fa, ma non certo un poker d’assi. Vincenti in una mano piuttosto fortunata quando gli altri ne avevano di peggiori e chi ne aveva di migliori preferì passare.
Giocatori acciaccati e fuori forma , in una competizione che si svolge nell’arco di 20 giorni è già di per se una scelta delirante. Chi ha adottato in passato la stessa strategia ne è sempre uscito con le ossa rotte, evidentemente l’esperienza non insegna. Per di più in questo desolante quadro tecnico/atletico,  il Bel Marcello ci ha messo il carico da 90, proponendo una delle Italia più brutte dal punto di vista tattico che si ricordino in anni.  Che con Pirlo sia un po’ più facile giocare a pallone è teoria accettabile; che senza , la squadra , a partire proprio dal centrocampo, si muova per il terreno di gioco senza criterio, decisamente meno. Che in tre partite si sia assistito ad una girandola ,nella zona nevralgica, di uomini che si sono alternati le posizioni senza costrutto, denota pochezza di idee e confusione nelle poche che si hanno. Una fase di costruzione che non porta a mettere in fila tre passaggi (e non è un modo di dire) ed una fase di non posseso in cui la linea si sfalda lasciando i portatori di palla avversari giostrare e gli altri liberi di muoversi alla ricerca degli spazi. Un’idea di gioco sulle fasce scolastico che se, oltretutto, affidato a gente di bassa qualità tecnica non può che portare a risultati insoddisfacenti (10 volte sul fondo ci saremo arrivati in tre partite? Forse m’allargo pure) . Attacco abulico, pungente come un coltello di plastica, capace di andare in gol in 4 occasioni in 270 minuti a coronamento di 11/12 occasioni create nelle tre partite al netto dei tiri scoccati dall’hotel. Un’uscita sbagliata del portiere sugli sviluppi di un corner, un rigore, un gol segnato a giochi abbondamente fatti. Azioni corali neanche a parlarne. Uno score da far impallidire. Così come da far impallidire una difesa che si è riuscita a far infilare in tutti i modi. Con due palle scagliate da 50 metri, su azione per vie centrali, su angolo, fino all’apoteotica (licenza poetica   :) ) rete direttamente su fallo laterale. Più in generale un senso di insicurezza totale lì dove tradizionalmente siamo i migliori, lì dove tradizionalmente non si passa.
Una manovra ai limiti dell’improvvisazione, una condizione atletica da prima settimana di ritiro estivo, una qualità complessiva modesta. Gli ingredienti per uscire subito anche se gli avversari si chiamano Paraguay realtà interessante ma pur sempre minore nel panorama sudamericano; anche se gli avversari sono da sempre abituati a giocare con un pallone ovale;  anche gli avversari rappresentano una popolazione solo due volte più numerosa di quella della città di Roma.
Ce ne andiamo a casa per primi, facendo probabilmente peggio di tutti. Senza aver messo in mostra neanche quell’orgoglio , quello spirito che spesso nei momenti di difficoltà ci ha contraddistinto. 
Si chiude un ciclo, quello di Lippi, presuntuoso rappresentante di un gruppo che nella sconfitta non è riuscito a conservare neanche un briciolo di stile come gli ultimi minuti della gara odierna hanno dimostrato(Cannavaro che sposta l’avversario che gli va incontro per i saluti di rito è da cazzotto in bocca) . Sul carro a ‘sto giro rimarrà solo. Che era quello che voleva in fondo, nel bene o nel male.
Se ne apre uno nuovo affidato a mister Prandelli. Un altro che non mi da la sensazione di essere un amante del gioco d’azzardo.

Offline Er Matador

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Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #1 : Venerdì 25 Giugno 2010, 04:15:28 »
L'errore è stato richiamare Lippi, e non per le sue capacità o per il demoralizzante teatrino con l'annuncio del suo successore a Mondiale non ancora iniziato.
A condannarlo ha provveduto lo status di allenatore campione uscente, legato ai suoi pretoriani e al loro preteso diritto di difendere la Coppa conquistata sul campo.
In parole più semplici: serviva un boia per tagliare le teste dei troppi pensionati e il viareggino non era l'uomo giusto per farlo.
Da questa considerazione, già prossima a un verdetto di condanna, è partita una spirale perversa di scelte assurde, e non mi riferisco ai soliti Cassano, Balotelli o peggio ancora totty, che a questa squadra - con la parziale eccezione dell'interista - non avrebbero aggiunto nulla.
Serviva gente di personalità, disposta ad assumersi la responsabilità della giocata al di fuori del compitino rischiando la brutta figura.
Serviva incrociare il dato di cui sopra, e la sua abbondante bibliografia a carico di non pochi azzurri, con le indicazioni del campionato escludendo senza pietà chi non raggiungesse la sufficienza in entrambi i parametri.
Ci si sarebbe liberati sui due piedi di Di Natale e Gilardino, esclusi dal grande calcio causa "complesso di San Siro" e altri sintomi di scarsa personalità.
Si sarebbe giubilato Cannavaro, responsabile principe degli evitabilissimi gol subiti senza i quali un paio di squallide vittorie di misura avrebbero mosso la classifica, lasciandolo in compagnia dei vari Camoranesi, Gattuso e Iaquinta.
Non si sarebbero delegate al tamburino sardo Pepe, di gran lunga il migliore per grinta e spirito di squadra, responsabilità che i suoi mezzi tecnici non sono in grado di reggere: il Caso, deponendo proprio sui suoi piedi la palla del 3-3, ha messo il dito nella piaga.
Non si sarebbero disperse risorse modeste ma utili segnalate dal campionato, quello vero che non si limita alle strisciate coi relativi amichetti in organico: Bonucci, Bovo, Balzaretti, Antonini, Candreva, Mannini, Lazzari, Pinzi, Floccari e qualche altro non saranno mai fenomeni, ma potevano almeno aggiungere freschezza, imprevedibilità, motivazioni.
Non è un caso se proprio Maggio e Quagliarella, assimilabili ai nomi sopraccitati per profilo tecnico e agonistico, hanno contribuito all'unico quarto d'ora decente di questo supplizio.
Senza dimenticare Inzaghi, unico veterano in grado di fare ancora la differenza anche a mezzo servizio e puntualmente ignorato.
Il caos nella scelta dei convocati ha fatto scopa con l'allucinante vicenda del modulo, modificato una mezza dozzina di volte in tre sole partite a cominciare da un 4-2-3-1 per il quale mancavano semplicemente tempo e uomini adatti.
D'accordo che l'equilibrio perfetto si trova in corsa, ma la serata col Paraguay bastava e avanzava per evidenziare scelte obbligate, a partire dalla rinuncia all'unica punta e a spensieratezze come Marchisio nei panni di leader.
Si è assistito anche a tanto, troppo dilettantismo, platealmente emerso nel panico seguito all'infortunio di Pirlo: posto che il milanista - soprattutto in ambito internazionale, dove viene marcato meno stretto - ha pochi rivali al mondo nel suo ruolo, era così fantasioso immaginare perlomeno un compagno o uno scenario tattico in grado di mantenere una parvenza di squadra anche in sua assenza?
Che dire poi dell'azione del terzo gol: un banale retropassaggio, cui doveva seguire immediatamente il rinvio di Marchetti per non allentare il forcing su un avversario alle corde, trasformato in un greve errore di misura.
Anche lasciando perdere per un attimo le conseguenze sul tabellino dei marcatori - e vi raccomando la dinamica del gol, indegna di un torneo professionistico -, quanto pressapochismo cialtrone possiamo scorgere dietro il suddetto errore di misura? Quanto lavoro non svolto, che sarebbe servito a presentare giocatori in grado di gestire con un minimo di tenuta tecnica e nervosa palloni scottanti?
Nessun destino cinico e baro, insomma: il disastro viene da lontano, perché costruito in maniera meticolosa e quotidiana fra omissioni, connivenze, strategie inesistenti, miopi particolarismi.
Se il calcio tedesco sforna ventenni di spicco, mentre noi ribolliamo elementi mediocri e viziati, è solo perché da loro si è lavorato per costruire a medio termine, concetto incomprensibile dalle nostre parti.
Come è incomprensibile o peggio, ma in un'ottica più neutra, l'assurdo di una squadra che inizia a giocare solo nell'ultimo quarto d'ora della terza gara.

Offline Il lodolaio

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Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #2 : Venerdì 25 Giugno 2010, 05:54:42 »
Complimenti a tutti e due per l'analisi.
Oh vivacchiare...

CiPpi

Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #3 : Venerdì 25 Giugno 2010, 07:04:17 »
... un'Italia del calcio che ormai produce sempre meno talenti, che investe sempre meno sul prodotto nazionale. E’il sistema che è sbagliato. L’investimento è caro, non conviene. Le società preferiscono impiegare le risorse nel mercato oltre confine.  E gli sbocchi per i nostri , che pure meriterebbero, sono pochi. Il ricambio generazionale non arriva e a guardare le facce, sempre le solite,  una persona poco vicina al calcio giurerebbe di vederli lì  , con la maglia azzurra, almeno da Italia ’90....

...
Si è assistito anche a tanto, troppo dilettantismo
...
quanto pressapochismo cialtrone possiamo scorgere dietro il suddetto errore di misura? Quanto lavoro non svolto, che sarebbe servito a presentare giocatori in grado di gestire con un minimo di tenuta tecnica e nervosa palloni scottanti?
Nessun destino cinico e baro, insomma: il disastro viene da lontano, perché costruito in maniera meticolosa e quotidiana fra omissioni, connivenze, strategie inesistenti, miopi particolarismi.
...
l'assurdo di una squadra che inizia a giocare solo nell'ultimo quarto d'ora della terza gara.

a mio personale parere i punti essenziali della disfatta sono tutti qui.

problemi gia' esistenti 4 anni fa ma 'coperti' da una vittoria di gran lunga superiore alle reali capacita' (anche allora) della squadra.

il calcio italiano sta toccando i punti piu' bassi a livello di club (l'Inter tutto si puo' chiamare tranne che 'rappresentante del calcio italiano' dato il numero di giocatori nostrani che mette regolarmente in campo ndCP), mi sembra ovvio che lo faccia anche a livello nazionale.

PS: (senza volerci spendere molto tempo a discutere) ma solo a me e' parso di 'vedere' la Lazio di Ballardini? in confusione, senza una vera capacita' di manovra, sufficiente per la maggior parte del tempo per poi svegliarsi gli ultimi minuti, ecc.ecc.?

zorba

Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #4 : Venerdì 25 Giugno 2010, 07:27:45 »
(Dalla prima pagina de "Il Fatto Quotidiano 25.06.2010)




Mal guidati, impauriti, invecchiati, con qualche lampo inutile, la Nazionale buttata fuori dai Mondiali (3 a 2 dalla Slovacchia). Gattuso: “Cavalieri della vergogna”

(di Oliviero Beha)

Nel calcio e nello sport c’è chi vince e c’è chi perde: sono due ruoli correlati e reciprocamente indispensabili. Si può perdere, dunque. Il punto è “come” perdi. Nella vita di una collettività ci sono momenti sociali facili e meno facili. Anche qui, molto o tutto dipende da “come” affronti le difficoltà. Si può gridare “Forza Italia” in un campo di calcio oppure metaforicamente nell’opera di ricostruzione di un Paese. Intendo di tutto un Paese. Oggi è diventato un sussurro e un rimpianto: “Debolezza Italia”, per una Nazionale espulsa meritatamente al primo turno con numeri e gioco miserandi da un Mondiale disputato da Campioni del Mondo, in un misto di arroganza e complesso di inferiorità da paura. Ed è stato un tunnel pauroso per i nostri zombies in calzoncini detentori del patriottismo mamelico. Ma è un’Italia debole quella da cui sono partiti e in cui tornano prematuramente, è un’Italia spenta quella che prima li ha visti e ha sperato nella loro supplenza, poi si è rosa di delusione e infine depressa ha spento la tv. Un’Italia a specchio di una Nazionale nelle vecchiezze che contraddistinguono entrambe, nella difficoltà nel far valere il merito, nell’ipocrisia di chiamare “gruppo” o “spogliatoio” semplicemente il coro familistico tendenzialmente amorale dei tuoi, esattamente come succede in moltissimi (tutti?) i campi del Paese. Un Paese senza memoria, senza identità, senza idea di futuro. Una squadra che ha perso la memoria del gioco, persino quella della “difesa a tutti i costi” che aveva permesso poco spettacolo e un buon numero di vittorie. Che non ha identità tattica, che non “spera” nel suo futuro immediato priva com’è del coraggio di superare l’avversario. Per rischiare di vincere bisogna rischiare di perdere. Altrimenti, semplicemente, si perde male. Chiamare a gran voce il ricambio dei “senatori” in azzurro dopo un evento così fallimentare, anche nei termini appena virgolettati ahimé allude a un ricambio della classe dirigente complessiva di un Paese che i suoi Mondiali li sta perdendo   quotidianamente, nell’affanno di nascondere la realtà per non misurarsi con essa come se tutto fosse solo e comunque la ricerca di un “legittimo impedimento” a rispondere di sé e delle proprie responsabilità,in alto e in basso. Debole Italia, davvero…

Offline dukenduke

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Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #5 : Venerdì 25 Giugno 2010, 09:10:38 »
Sono sostanzialmente d'accordo con le vostre analisi, si doveve/poteva fare di più e meglio.
Sono convinto che il nostro calcio, nonostante i tanti problemi, sia ancora superiore a quello slovacco, a quallo paraguaiano o della nuova zelanda.

Il gol acrobatico di Hernanes che usa la gamba d'appoggio come leva e si gira in torsione come una molla e 'l'immagine della Lazio e dei laziali: umilmente assorbi l'energia e poi liberala e falla fluire...

Offline Holly

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Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #6 : Venerdì 25 Giugno 2010, 09:30:08 »
ottimi tutti gli interventi

PS: (senza volerci spendere molto tempo a discutere) ma solo a me e' parso di 'vedere' la Lazio di Ballardini? in confusione, senza una vera capacita' di manovra, sufficiente per la maggior parte del tempo per poi svegliarsi gli ultimi minuti, ecc.ecc.?

eccome, caro CiPpi
noi che abbiamo assistito all'orrore ballardiniano fino a febbrario (l'ho già detto pure ieri in altro topic) abbiamo subito notato le analogie ::)
solo che in una Nazionale è quasi fisiologico che il "gioco" vero e proprio sia più difficile da ottenere, perché c'è poco tempo a disposizione per gli allenamenti, perché tra giocatori si deve creare l'affiatamento, perché vari motivi insomma
in Nazionale ci si aspetta un minimo di "organizzazione", e in queste tre infime partite di organizzazione manco l'ombra

io punto il dito anche sulla risibile tenuta fisica dei nostri azzurri, secondo me ha contato molto l'aver voluto effettuare la preparazione in altura, forse Lippi dava per scontato il passaggio del girone e voleva che le "energie accumulate" nei muscoli delle gambe venissero rilasciate più in là, ma io non sono un'esperta di preparazione atletica, è solo una mia impressione

jumpingjackflash

Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #7 : Venerdì 25 Giugno 2010, 09:34:28 »
In quest'Italia calcistica sono ben presenti alcuni dei mali di questo paese: La Spocchia di Lippi nel rispondere alle fondate critiche mosse da addetti ai lavori e semplici tifosi. La convocazione di chi si vuole e non di chi merita. L'apatia in campo ovvero l'arroganza di alcuni giocatore come Cannavaro. la Mancanza di coordinamento, di un progetto al quale tutti contribuiscono con entusiasmo e fatica.

Quest'Italia malata come quella vera, ha perso contro squadre che magari tecnicamente non saranno ad altissimi livelli ma dove tutti si battono per il bene comune.
E' l'ennesima sconfitta della storia su questa visione bizantina del mondo.

Offline Rupert

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Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #8 : Venerdì 25 Giugno 2010, 11:39:37 »
Il vostro pensiero è anche il mio.
Applausi per Iker e Matador.

"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

Offline WombyZoof

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Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #9 : Venerdì 25 Giugno 2010, 11:54:23 »
le ottime analisi di iker e matador hanno detto tutto.

a me fa incavolare da sempre il fatto che se in nazionale si debbano sempre privilegiare i NOMI piuttosto che i GIOCATORI.    Spesso perchè giocano in squadre amiche del ct, o perchè raccomandati, o perchè hanno vinto 4 anni prima.   la forma del campionato appena chiuso non conta, giocatori che hanno fatto ottimi campionatii vengono ignorati.  ci siamo trascintai per anni con giannini quande c'era matteoli che faceva le fiamme. ed è solo un esempio. e anche quest'anno il nostro floccari ha dimostrato di essere 10 volte meglio di iaquinta. ma iaquinta era nel gruppo, signori, e conta il gruppo sennò cannavaro si offende. cannavaro. parliamone di questo ometto, violento e presuntuoso. che ci stava a fare al mondiale, che sono 3 anni che ha smesso di giocare?

questa volta lippi ha proprio esagerato con questa tendenza, fossilizzandosi su un gruppo imbolsito, credendo che tutto giri intorno alla fedeltà di un clan, come se la nazionale fosse cosa sua.

molti dicono, ma non è che cassano poteva cambiare le cose, e neanche balotelli. certo non si può sapere, ma da quando ho visto le convocazioni e l'esclusione degli unici 2 giocatori italiani di grande CLASSE e CARATTERE, ho capito che eravamo votati alla mediocrità.

cassano è uno che gli zelandesi li sdraia tutti e undici con una finta, ma come si fa a non portarlo, per questioni personali?! invece noi no, il gruppo, il gruppo, il gruppo.

poi, l'arroganza di lippi con le sue dichiarazioni da buffone gonfiato, che "avvertiva"  con quel modo sprezzante i giornalisti e i suoi nemici che questa volta non sarebbero saliti sul carro dei vincitori, e la sua patetica ed ipocrita ammissione di responsabilità nel non aver saputo motivare i giocatori, che servea a nascondere i suoi gravissimi errori di scelta dei giocatori, e della confusione tattica totale.   

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Offline Skorpius

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Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #10 : Venerdì 25 Giugno 2010, 12:44:09 »
E' incredibile che cerchiate in questa disfatta la conferma che 4 anni fa non meritavamo di vincere... veramente romanistico
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline salasso

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Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #11 : Venerdì 25 Giugno 2010, 13:00:44 »
concordo con iKer e matador
il lupo non potrà mai volare
all'altezza dell'aquila

Offline WombyZoof

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Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #12 : Venerdì 25 Giugno 2010, 15:28:15 »
E' incredibile che cerchiate in questa disfatta la conferma che 4 anni fa non meritavamo di vincere... veramente romanistico

ma basta con questa storia che quando uno dice un'altra cosa è romanista.  per favore.
potrebbe essere da romanisti non saper leggere le cose con spirito neutrale e vedere la propria squadra sempre come la meglio, si ama non si discute è il loro motto.

è un'offesa grave, dovresti chiedere scusa. 
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Offline aquilafelyx

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Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #13 : Venerdì 25 Giugno 2010, 15:39:24 »
Fardelli d'Italia :)


grazie per l'ottima analisi, tra tutte le cause, la principale comunque penso sia stata l'incapacità di dare un taglio netto con i ricordi di Berlino, Lippi in testa.
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline Skorpius

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Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #14 : Venerdì 25 Giugno 2010, 16:17:39 »
ma basta con questa storia che quando uno dice un'altra cosa è romanista.  per favore.
potrebbe essere da romanisti non saper leggere le cose con spirito neutrale e vedere la propria squadra sempre come la meglio, si ama non si discute è il loro motto.

è un'offesa grave, dovresti chiedere scusa. 

Non ho detto che sei romanista ma il modo di fare è quello.. non accettare il verdetto del campo: la fortuna, il palazzo ecc.. ogni scusa è buona!
Anche un mondiale 4 anni dopo è buono
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Offline cuchillo

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Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #15 : Venerdì 25 Giugno 2010, 16:22:49 »
4 anni fa abbiamo disputato una gran bella partita con la Germania (soprattutto per temperamento, sacrificio, abnegazione), una discreta partita col Ghana e una partita di solo cuore e muscoli contro la più forte e più meritevole Francia.
L'Ucraina è una squadra che valeva la serie B italiana. A proposito, perché non c'è in questo Mondiale?
Con Usa e Australia hai rimediato due figuracce in stile Paraguay e Nuova Zelanda.

Suvvia, gli altri fecero cagare - Francia a parte - ma l'Italia avrebbe dovuto fare un monumento al culo per tutta la manna piovuta dal cielo in quel Mondiale.

Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline Skorpius

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Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #16 : Venerdì 25 Giugno 2010, 16:28:39 »
4 anni fa abbiamo disputato una gran bella partita con la Germania (soprattutto per temperamento, sacrificio, abnegazione), una discreta partita col Ghana e una partita di solo cuore e muscoli contro la più forte e più meritevole Francia.
L'Ucraina è una squadra che valeva la serie B italiana. A proposito, perché non c'è in questo Mondiale?
Con Usa e Australia hai rimediato due figuracce in stile Paraguay e Nuova Zelanda.

Suvvia, gli altri fecero cagare - Francia a parte - ma l'Italia avrebbe dovuto fare un monumento al culo per tutta la manna piovuta dal cielo in quel Mondiale.



Si certo come no!
Ma che modo di ragionare è questo.. a parte che non hai la controprova sela spagna (eliminata cmq dalla francia) o qualsiasi altra (ELIMINATE) ci avrebbero battuti e cmq l'Italia ha fatto il suo.. ha vinto il suo girone ha subito 2 (DICO DUE) Gol in tutto il campionato del mondo (uno su rigore uno su autogol clamoroso) e ha piazzato due dei suoi giocatori ai primi due posti per il pallone d'oro guarda caso il portiere ed un difensore. Non è stato un Dio benigno a NON far arrivare Spagna, portogallo, argentina brasile ecc alla finale.

Invece no è culo

Secondo il tuo modo di ragionare chi sarebbe il campione MORALE del 2006.. così tanto per curiosità

So benissimo che non sei romanista, ma guarda tu mi tocca risponderti esattamente come mi tocca rispondere ai romanisti sui loro scudetti morali..
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zorba

Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #17 : Venerdì 25 Giugno 2010, 18:27:43 »
Dal blog di Beppe Grillo.



Bossi l'ha capito all'incontrario, come è nel suo stile, ma Berlusconi lo ha fatto nel suo interesse, come è nel suo stile. Non è stata la Slovacchia a essere comprata, ma l'Italia. La FIGC  è stata pagata per perdere dallo psiconano. Ci sono due centrali nucleari in Slovacchia in ballo comprate dall'Enel. Il governo slovacco è in grandi difficoltà nei confronti della sua opinione pubblica per aver concesso la riattivazione di centrali sul suo territorio, risalenti all'epoca di Chernobyl, a un Paese che non sa neppure fare la raccolta differenziata. Una vittoria della Slovacchia avrebbe cancellato ogni opposizione interna. Il primo ministro Robert Fico, secondo le nostre fonti, avrebbe trattato segretamente con Frattini la sconfitta della Nazionale ben prima della sua partenza per il Sudafrica. Si spiegano così le decisioni apparentemente incomprensibili della rinuncia a Cassano, Balotelli, Totti e Borriello e l'adozione in blocco della difesa juventina, una delle peggiori del campionato. In campo sono scesi ologrammi del calcio giocato come Cannavaro, il condor delle Ande Chiellini e il figlio del custode di Mirafiori Marchisio. Con Iaquinta  a fare da punto di riferimento per gli avversari con il classico naso lampeggiante e uno semisconosciuto ragazzo in porta terrorizzato da ogni tiro come un coniglio di fronte al cobra. La Nazionale ha cercato inutilmente di farsi battere da Paraguay e Nuova Zelanda. Pur con il massimo impegno non ci è riuscita. Ha dato tutto nell'ultimo match con i giocatori impegnati a recitare la parte delle statue di sale. I passaggi smarcanti di De Rossi agli attaccanti slovacchi e i corridoi difensivi di Cannavaro sono stati decisivi. Berlusconi ha però lasciato tracce ovunque del suo turpe commercio. La più evidente è stato il mancato saluto agli Azzurri in partenza per il Mondiale a Palazzo Chigi seguita da episodi minori come gli attacchi da Radio Padania e dai ministri leghisti. Gli indizi c'erano tutti. Lippi non ne ha tenuto conto. Lui era ignaro di tutto, come ai tempi di Calciopoli, e convinto che la sua era la migliore nazionale possibile. Il de profundis della Nazionale è una buona notizia, il calcio non sarà usato come strumento di distrazione di massa allo sfascio economico del Paese. "Sudafrica e nuvole, che voglia di piangere ho..."

(*) Berlusconi non ha pagato la FIGC e Frattini non sa chi è Robert Fico. Tutto il resto è, purtroppo, vero o verosimile.

bak

Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #18 : Venerdì 25 Giugno 2010, 18:37:27 »
Applausi per Iker e Er Matador. Una sola integrazione, il Sestriere. Era proprio necessario andarci, quando la prima partita disputata in altura è stata quella di ieri ?

Offline violator

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Re:Cronaca di una disfatta annunciata
« Risposta #19 : Venerdì 25 Giugno 2010, 18:51:08 »
4 anni fa abbiamo disputato una gran bella partita con la Germania (soprattutto per temperamento, sacrificio, abnegazione), una discreta partita col Ghana e una partita di solo cuore e muscoli contro la più forte e più meritevole Francia.
L'Ucraina è una squadra che valeva la serie B italiana. A proposito, perché non c'è in questo Mondiale?
Con Usa e Australia hai rimediato due figuracce in stile Paraguay e Nuova Zelanda.

Suvvia, gli altri fecero cagare - Francia a parte - ma l'Italia avrebbe dovuto fare un monumento al culo per tutta la manna piovuta dal cielo in quel Mondiale.

Anche il Brasile del '94 arrivò in finale balbettando e vincendo ai rigori la finale. Eppure in tutto il mondo si parlò di tetracampeao meritatamente senza sottilizzare troppo. La Francia, contro il paraguay, rischiò di uscire nel mondiale casalingo. Fu salvata solo dal golden goal. La Germania del '90 fu probabilmente una delle nazionali vincenti più brutte della storia del mondiale. L'Inghilterra, il suo mondialino, l'ha rubacchiato spudoratamente. E mi fermo qui.