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Sono loro i due capitani con Mauri in panchina Cristian sogna un gol, il rumeno la festa in curvaSono i capitani della Lazio, fanno parte della «vecchia guardia», conoscono Roma e ogni minimo dettaglio del derby capitolino. Atmosfera, emozioni e brividi. Lo vivono intensamente, soffrono come i tifosi, si agitano e stanno male se qualcosa va storto. Ledesma, Radu e Mauri si apprestano a vivere l'ennesima sfida ai cugini, ma questa volta non si tratta di una semplice gara da tre punti. In palio c'è la supremazia cittadina, l'onore e la gloria, il fatto di poter gioire e festeggiare per sempre.
È un'occasione troppo grande, lo hanno ripetuto in queste settimane più volte i tifosi: «Avete la possibilità di entrare per sempre nella storia di questo club». Ma andiamo con ordine. Partiamo dall'italo-argentino: è arrivato alla Lazio nel 2006, ha fatto parte del secondo anno di gestione Lotito, è stato senz'altro il primo grande acquisto del dopo Cragnotti. Cinque stagioni al Lecce prima di assaporare il grande calcio. Lo stadio Olimpico, un palcoscenico diverso, gare entusiasmanti e traguardi importanti, ma sopratutto il derby. La partita delle partite: Ledesma la vive 365 giorni all'anno, è diventato un vero e proprio tifoso, ha capito perfettamente la parola «lazialità».
Ha un rapporto particolare con il derby, preferisce non caricare troppo l'appuntamento, riesce a restare calmo e nello stesso tempo si carica per arrivare al top il giorno del match come spesso gli è accaduto nelle precedenti sfide. Contro i giallorossi ha già segnato due volte: il primo è rimasto nella storia. Una perla, un bolide di sinistro dai 30 metri sotto l'incrocio dei pali(era il 12 dicembre del 2006, la partita finì 3-0 per la Lazio), in panchina c'era mister Delio Rossi. Di stracittadine ne ha giocate tante, ormai è un veterano. Quella di domani pomeriggio la sentirà particolarmente, si tratta di un evento straordinario, una gara che paralizzerà l'intera città di Roma e regalerà una coppa a una delle due squadre e un posto nella fase a gironi dell’Europa League.
Discorso e sensazioni simili anche per Stefan Radu: il romeno è sbarcato a Formello con due anni di ritardo rispetto a Ledesma e Mauri, ma in pochi anni ha recuperato il tempo perso. Per i tifosi è un beniamino, da qualche settimana riceve sistematicamente il coro da parte della Nord, le sue esultanze nei derby sono entrate nel cuore della gente. Tanta grinta e adrenalina, così prepara e si avvicina alla stracittadina Radu. Nell'ultima gara è stato protagonista di un coro anti-Roma considerato eccessivo dalla Procura Federale. Stefan è stato deferito per aver più volte pronunciato frasi offensive e oltraggiose nei confronti dei giallorossi. Cose da derby, cose da Ultras. Anche lui ne ha giocati tantissimi, il prossimo lo considera quello della vita: la partita, l'appuntamento e lo scontro più importante della sua carriera.
Probabilmente sarà lo stesso per Stefano Mauri: il brianzolo è diventato il capitano dopo la partenza di Rocchi, ma quasi sicuramente domani pomeriggio inizierà dalla panchina. Poco importa, all'interno dello spogliatoio è un vero e proprio punto di riferimento per i compagni, il leader della Lazio, l'uomo con più esperienza. Anche lui ha già segnato alla Roma, quando è accaduto i biancocelesti hanno sempre vinto, l'ultima volta risale allo scorso anno nel derby di ritorno con Reja alla guida. Tutti e tre i capitani proveranno a trascinare la squadra verso la vittoria, lo faranno a modo loro. Trasmetteranno il significato della parola «lazialità» a tutti gli altri, onoreranno fino all'ultimo secondo la maglia con i colori del cielo.
Gianluca Cherubini