Conti Lazio al 31/3/2013: in 9 mesi rosso di 9,5 milioni

[Drenai]

amico mio, si ragiona sulla base degli errori che ci è parso di rimarcare in queste due stagioni, sul forum il confronto è stato infinito e anche stucchevole su questo punto. Ripartire da questa Lazio con un paio d'innesti significa andare incontro a una stagione nella migliore delle ipotesi sui livelli delle ultime tre. A quel punto la prospettiva va accettata o meno, ho idea che i più rumoreggerebbero.

come darti torto? ma io parto dal presupposto che mantenere questo livello sia già un mezzo miracolo, e di sicuro ci sono piu possibilità di farlo tappando le falle piuttosto che ripartendo da zero.
io, se la società decidesse di rifondare la rosa, metterei in preventivo un paio di stagioni in cui la EL la vediamo col binocolo.
ho la sensazione che la fiorentina di quest'anno abbia un pò illuso tutti sulla facilità di rifondare la squadra e ottenere risultati al primo tentativo. occhio che è stato un caso piu unico che raro (e in buona parte dovuto al contemporaneo smembramento del villareal).

[MagoMerlino]

Premessa: parlo per me.
Se dai miei interventi hai tratto l'impressione/convinzione che a mio avviso andrebbero sostituiti, nel prossimo mercato, 15 giocatori, inizio a preoccuparmi, visto che nessuno sano di mente può sostenere qualcosa del genere. Ma poiché la regola è sempre una ("Hai comunicato quello che è stato capito") alcuni di noi hanno comunicato male.
Non si possono cambiare 10-15 giocatori nel corso di un solo calciomercato. A meno, sia chiaro, di non voler rivivere le estrose  parabole sperimentate anni fa dal como di Preziosi o dall'ancona stagione 2003-2004. 

Il punto è riportare i costi della Lazio entro livelli di efficienza bilancistica, gestionale e sportiva, visto che - per fare il primo, banale, esempio che mi viene in mente. Ma io ipotizzo una strategia complessa e non mirata a risolvere singoli casi - se paghiamo oltre 3 milioni lordi (e forse mi tengo basso) un calciatore che pascola per Formello qualcosa che non va c'è e impone una rapida correzione.

Ma infatti il problema è proprio questo, bisognava far partire l'iniziativa di rinnovo almeno dalla scorsa estate.
Adesso ci ritroviamo con una rosa esausta, con i conti comunque in rosso e senza aver rivalutato ed aumentato il valore di mercato della rosa, con situazioni di esuberi che bisognava risolvere e non alimentare di nuovi.

[ThomasDoll]

d'accordissimo sulla Fiorentina, sul rinnovamento profondo penso, invece, che devi indovinare le mosse. Se non le indovini, è probabile una flessione all'inizio. Sarebbe interessante capire se Petkovic ritiene che ci sia spazio per altre operazioni-Onazi. Perché sono queste che possono fare la differenza. Per esempio, se Keita fosse in grado di aggregarsi ai grandi e di dare un contributo, sarebbe già un buon affare.

[franz_kappa]

certo, non hai mai parlato di 15 giocatori. è un numero sparato lì da me per "quantificare" una rivoluzione della rosa.
visto che un 4 o 5 giocatori nuovi per come la vedo io è una sessione di mercato normale, una che azzera il galeone e riparte dal brigantino dev'essere parecchio piu corposa, no?

Chiaro, la metafora che ho scelto non è chiara.
Mi spiego meglio: come un galeone, ormai, la nostra Società ha costi di pochissimo inferiori ai ricavi. Appena 2,5 milioni di margine nei primi nove mesi. Siamo pesanti. Pesanti, mi si passi la metafora navale, come un grosso galeone seicentesco. Ovviamente ci sono galeoni più grandi di noi (inter, milan, juve, xxxx e forse napoli in termini di monte ingaggi) ma la massa critica che abbiamo raggiunto ci permette di duellare con loro. Non gli possiamo far la guerra (ci distruggerebbero, alla distanza) ma qualche singola battaglia la possiamo vincere (e l'abbiamo vinta, nei fatti), visto che abbiamo acquisito una notevole 'forza inerziale', grazie al peso dei nostri ingaggi e al conseguente valore della rosa.

Questa positiva 'pesantezza', tuttavia, sta progressivamente riducendo la 'manovrabilità' della nave Lazio, che se non vince la Coppa Italia e se non vince con cagliari mentre l'udinese pareggia o perde si ritroverà, nel 2013-2014, fuori dalle coppe e con un peso - in termini di costi operativi (sostanzialmente gli ingaggi) - tale da zavorrarci irrimediabilmente.

Il modello del galeone, costruito negli ultimi tre anni nel cantiere navale di Formello, ha fatto il suo tempo. Non è detto che non torneremo a essere galeone anche noi, ma ora è tempo di ridurre la leva.
E' tempo di decrescere per tornare a crescere, come provocatoriamente scrivo da qualche tempo.

Ecco dunque che le opzioni che si presentano alla Dirigenza sono due:
1) avviamo una manutenzione del vascello presente (qualche nuovo innesto di fasciame, cambio dell'albero maestro, calafatatura dello scafo), sperando che il prossimo anno i risultati saranno almeno in linea con quelli dell'ultimo triennio (cosa secondo me assai difficile)
oppure
2) rottamiamo il vascello quando siamo ancora in tempo per ricavare qualcosa dal nostro vecchio e glorioso galeone, e proviamo ad allestire contestualmente un nuovo, leggero, brigantino in grado di mettere in crisi quei nostri competitor che non saranno altrettanto reattivi come, forse, potremo essere noi.

Tradotto in concreto, fuor di metafora, ciò significa sostituire gli ingaggi più pesanti della rosa con altri ingaggi di minor peso, riducendo l'età media della Lazio e l'incidenza degli stipendi lordi sui ricavi complessivi. Riformare la rosa ovviamente cambiando non più di 4-5 titolari. Magari anche a prezzo di una cessione eccellente e di qualche intelligente operazione in uscita.

E' pacifico che quello che ipotizzo (rottamazione del galeone e allestimento del brigantino) presenta non pochi profili di rischio. Ma è necessario rischiare, giunti all'attuale stallo. La Lazio, questa Lazio, non può più crescere.
Meglio provare a fare un passo indietro l'anno prossimo per sperare di farne due avanti il successivo che prolungare l'attuale, effimera, condizione.

[Reflexblue]

...

La mattata su Ederson ci può anche stare. Sono altri i casi spinosi.

Paghiamo 2.600.000 per una coppia difensiva (Cana-Ciani) che vale Andreolli-Dainelli. Che infatti ne prendono 700.000.
Per non parlare dei deliranti 2.400.000 totali per Stankevicius.
Konko pure non scherza, ma se giocasse le sue 30/35 partite di campionato sarebbe una cifra onesta. Il giocatore è valido.
Questi sono gli ingaggi elevati che vanno sfrondati e sui quali fare una seria riflessione per il futuro. Errori da non ripetere.

[fish_mark]

Hai riconosciuto di far parte dei Cavalieri dell'Angoscia.
Lo hai ammesso. Sei onesto. Bravo.
Altri ?

Sempre Forza Lazio comunque anche nei momenti difficili.

Se vuoi posso andare anche a cavallo incappucciato di bianco con un torcia in mano.
Io però voglio discutere nel merito, liberamente, senza pregiudizi e senza santini sul comodino.
Ah, una cosa: io voglio vincere lo scudetto, nonostante 113 anni di (presunto) scartamento ridotto.

[CP 4.0]

Spero che le cifre siano corrette e di non aver dimenticato nessuno.

Stipendi che risparmieremo:
Tommaso Rocchi – 1.300.000
Luciano Zauri – 1.200.000
Cristian Brocchi – 1.200.00
Francelino Matuzalem – 1.000.000
Juan Pablo Carrizo – 875.000
Javier Garrido - 800.000 (non ha influito nel bilancio perchè in prestito, scadenza 2014 ma ho letto che verrà riscattato)
Lionel Scaloni – 700.000
Modibo Diakitè – 350.000
...

...
oltre alle entrate dell'Europa League, mi par di capire che questi 8,10 milioni, al di la' dei refusi italici, non sono stati conteggiati nei conti in perdita di 9,5.
...
o no?

leggendo questa tabella dell'anno scorso, http://www.uefa.com/MultimediaFiles/Download/uefaorg/Finance/01/84/05/88/1840588_DOWNLOAD.pdf
credo che siano al massimo la meta' di otto.
...

si puo' dire quindi che gia' ci sono 8+4+7 (il tutto circa) = 19 milioni?

[fish_mark]

Occhio, però, che non siamo l'Udinese, nel bene e nel male. Non abbiamo le loro aspettative e nemmeno la loro competenza.

Sarebbe il caso di studiarlo meglio 'sto modello Udinese, fonte di molti giramenti di testa del tifoso laziale. In tre anni ci stanno costantemente sopra, fatturano molto meno di noi ma (piccola nota) con il trading di calciatori ci fanno dai 40 ai 50 milioni di euro.

[Drenai]

OT
comunque salvo pochissime digressioni, questo è il miglior topic da tempo immemore. perchè non riusciamo a comportarci sempre così?
discussioni come questa rendono il forum uno strumento inestimabile. e ti fanno venire voglia di tornarci. certe volte tocca farsi violenza per aprire certi topic sapendo quello che inevitabilmente ci troverai dentro.
EOT

[aquilafelyx]

d'accordissimo sulla Fiorentina, sul rinnovamento profondo penso, invece, che devi indovinare le mosse. Se non le indovini, è probabile una flessione all'inizio. Sarebbe interessante capire se Petkovic ritiene che ci sia spazio per altre operazioni-Onazi. Perché sono queste che possono fare la differenza. Per esempio, se Keita fosse in grado di aggregarsi ai grandi e di dare un contributo, sarebbe già un buon affare.

L'arrivo di Perea rientra proprio in questa linea, non mi stupirei che a centrocampo rientri Zampa da Salerno e basta, avremmo così sostituito Rocchi e Brocchi quasi a costo zero con relativo risparmio sugli ingaggi.

[ThomasDoll]

ma (piccola nota) con il trading di calciatori ci fanno dai 40 ai 50 milioni di euro.

ecco. Da noi il trading non lo puoi fare. Ma se quelli che scopri te li tieni il discorso cambia. Proviamo un po' a metterne in fila alcuni:

Handanovic
Basta-Benatia-Danilo-Isla
Candreva-Asamoah-Inler-Cuadrado
Di Natale-Sanchez

In panca Brkic-Rossini-Domizzi-Zapata-Lodi-Pinzi-Pasquato-Pepe-Denis-Floro Flores

Non sembrano scarsi.

[giangoverni]

Vero. Ma se sapremo migliorarci potremo diventare bravi come loro mantenendo le nostre legittime aspettative.

Torniamo leggeri, per Dio. Agili. A scimmiottar i grandi il risultato è quello dei primi 9 mesi dell'anno in corso: 10 milioni di perdita e nessuna certezza, ad oggi, di rifare le Coppe europee il prossimo anno.

Intendiamoci: non critico la Società, è stata una scelta che potrà portare frutti importantissimi (leggasi la Coppa Italia). Ma è ora di cambiare prima che i cambiamenti esterni ci travolgano.

Agili, o si è come l'Udinese o si rischia troppo. Per essere come l'Udinese bisogna mettere in piedi un osservatorio mondiale pazzesco. Lotito non volle dare neppure 1.000 euro a Colacione e si fida soltanto dei procuratori che non fanno che rifilargli fregature, tipo Alfaro, Barreto (a proposito, che fine ha fatto?) e altri...

[fish_mark]

I conti danno l'idea di uno sforzo (maggiori costi) che ha prodotto nei fatti, sul piano sportivo una attestazione sui piani medio-alti di classifica mentre sul piano delle entrate si stazione sugli stessi livelli da un lustro ormai.
Si potrebbe considerare come ormai acquisita la dimensione della Lazio e di questa proprietà, che per sua stessa ammissione riconosce che di più non si può fare.
Le strade sono due: abbassare i costi mantenendo le entrate; mantenere i costi ma aumentando le entrate.
Oppure chiedersi questi costi siano effettivamente produttivi e in che termini.

[franz_kappa]

Sarebbe il caso di studiarlo meglio 'sto modello Udinese, fonte di molti giramenti di testa del tifoso laziale. In tre anni ci stanno costantemente sopra, fatturano molto meno di noi ma (piccola nota) con il trading di calciatori ci fanno dai 40 ai 50 milioni di euro.

Attendiamo fine stagione prima di trarre conclusioni definitive. La Coppa Italia sposterebbe il giudizio in maniera clamorosa a nostro vantaggio.

In ogni caso, limitandoci al solo campionato, arrivare noi quinti e loro sesti (oppure viceversa) cambierebbe non di poco il giudizio.

L'udinese, dal mio punto di vista, è tutto sommato interessante non come modello da copiare (paragone: è pensabile di esportare il modello dei distretti industriali del Veneto in Bielorussia? Certo che no, le caratteristiche del tessuto imprenditoriale veneto sono quasi uniche e probabilmente non se ne riscontrano di simili in Bielorussia. Badate bene: non parlo di delocalizzare ma proprio di replicare con imprenditori locali quello che gli imprenditori veneti sono riusciti a fare nell'ultimo quarantennio) ma come approccio gestionale che produce risultati ben precisi.

La Lazio, per dire, è più efficiente dell'Udinese - in termini di gestione - ma i friulani sono più efficaci della Lazio.
Perché avviene ciò? E' da un po' che ragiono tra me e me su questa questione, ci vorrei proprio aprire un topic ad hoc.

[BobLovati]

Discorso poco convincente, secondo te per crescere bisognerebbe avere una tifoseria paziente come quella dell'udinese, del chievo, del cagliari che lasciano lavorare in pace la società.
Per me hai sparato una grossa cavolata, ci vogliono soldi e idee altro che pazienza.

no. Ne basterebbe una normale, che non gioca a farti ricevere 100-150mln€ di multe l´anno e la chiusura dello stadio, per esempio

[fish_mark]

ecco. Da noi il trading non lo puoi fare.

Poi mi spieghi anche perchè, visto che loro fanno quelle cifre ma da noi "non lo puoi fare".
Inoltre, ci stanno costantemente sopra in classifica.
Ma da noi "non lo puoi fare".
Ho capito, ma mi spieghi perchè?

[aquilafelyx]

Agili, o si è come l'Udinese o si rischia troppo. Per essere come l'Udinese bisogna mettere in piedi un osservatorio mondiale pazzesco. Lotito non volle dare neppure 1.000 euro a Colacione e si fida soltanto dei procuratori che non fanno che rifilargli fregature, tipo Alfaro, Barreto (a proposito, che fine ha fatto?) e altri...

Certo che se ci si dimentica delle decine di giocatori passati da Udine e rimasti anonimi l'osservatorio mondiale ha una sua valenza, altrimenti te lo stoppi alla grande oltre ad intasare la Cassia Bis.

[ThomasDoll]

Forse la risposta alla domanda di FK è "Totò Di Natale". Vedremo cosa accadrà quando smette...

[ML]

Poi mi spieghi anche perchè, visto che loro fanno quelle cifre ma da noi "non lo puoi fare".
Inoltre, ci stanno costantemente sopra in classifica.
Ma da noi "non lo puoi fare".
Ho capito, ma mi spieghi perchè?

Perché se provi a parlare di vendere Marchetti, Radu o Hernanes ti saltano alla gola.
Ecco perché.
La botte piena e la moglie ubriaca a Udine non li pretendono.

[giangoverni]

Un’ulteriore difficoltà per l’Udinese Calcio era costituita dalla debole tradizione di vivaio, ovvero la
capacità di attrarre giovani talenti italiani e farli crescere nelle proprie formazioni “primavera”,
preparandoli per la prima squadra o cedendoli in prestito ad altre squadre. Ecco allora che negli
anni ‘90 si fece strada una strategia già tentata in passato e che aveva avuto il merito di portare a
Udine un certo numero di campioni: il talent scouting a livello internazionale.
Progressivamente, l’Udinese crea una rete di circa venti osservatori sparsi in tutto il mondo e in
particolar modo in Africa e in Sud America. Gli osservatori, legati alla squadra tramite contratti di
collaborazione esclusiva e rapporti di fiducia consolidati negli anni, hanno saputo sviluppare
contatti con centinaia di agenti indipendenti. Il loro ruolo professionale è quello di individuare i
giovani più promettenti, portarli a Udine e proporre loro l’inserimento in squadra ben prima che si
siano definitivamente imposti sulla scena calcistica. Dal quartier generale friulano, due manager
gestiscono tale patrimonio di contatti e verificano le segnalazioni. L’Udinese Calcio, dunque, può
contare su un’agile e capillare rete globale di osservatori a costi più che ragionevoli.
Alcuni dei giovani talenti non solo ripagano la fiducia in loro riposta a suon di goal e dribbling, ma
pure contribuiscono alla salute delle finanze della Società: nel momento del loro trasferimento,
vengono ceduti ad altre squadre per cifre considerevoli. Questa strategia di attrazione e
valorizzazione di promesse calcistiche ripaga ampiamente l’investimento iniziale della Società.
Basti pensare che nel corso del 2007, le plusvalenze derivanti da cessioni di giocatori sono state pari
a 13 milioni di euro, ossia il 42% dei ricavi annuali. Per una Società che nel medesimo esercizio ha sostenuto costi per il personale di circa 20 milioni di euro, questa posta di bilancio apporta un
contributo decisivo alla solidità economico-finanziaria complessiva.
Il modello di business qui descritto ha dunque permesso all’Udinese di costruire una vera e propria
palestra di talenti, che funziona da base necessaria per una squadra che rinnova di frequente la
propria composizione. Al momento dell’ingaggio, i giocatori accettano i rigorosi tetti salariali
proposti dalla Società, ma in compenso ricevono una preparazione atletica di ottimo livello, la
possibilità di acquisire esperienza e mettersi in mostra ancora giovanissimi nella Serie A italiana,
uno dei palcoscenici più prestigiosi e conosciuti del calcio mondiale. Negli anni, la folta rosa di
validi giocatori ha richiamato a Udine allenatori che hanno proposto schemi di gioco e soluzioni
particolarmente innovativi.
Con qualche rammarico dei tifosi, il percorso naturale degli atleti che più si mettono in luce nel
corso della stagione li porta a lasciare Udine dopo alcuni anni, per continuare la propria carriera in
altri club, richiamati da ingaggi molto più generosi. Gli “ex-udinesi” sono una presenza ormai
diffusa in diverse squadre italiane ed europee

Quanti osservatori ha la Lazio, quante smart card possiede per seguire in televisione i campionati stranieri?