Autore Topic: Inter-Lazio 1-3, Strama addio all'Europa Petkovic raggiunge la Roma  (Letto 697 volte)

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Nerazzurri precipitosi e sfortunati: incredibile errore di Alvarez per il rigore del possibile 2-2. Papera di Handanovic e gol di Floccari al 22', poi l'1-1 di Alvarez. Al 32' della ripresa Onazi chiude la pratica con un bolide

Prendete l’immagine di Alvarez sul dischetto. Guardatelo preparare la rincorsa per piazzare il 2-2, osservatelo mentre scivola e cade, spedendo il pallone alto, altissimo. Poi guardatelo rialzarsi, un po’ sporco di terra. Ecco, lì c’è l’immagine del momento attuale dell’Inter, a terra per la 15esima volta, costretta ad affidarsi a uomini che normalmente sarebbero rimasti ai margini. La caduta di Ricky (che fu "Maravilla") è in tutto e per tutto simile a quella di Terry in finale di Champions a Mosca, ma lì era epicamente tragica, qui è dolorosamente ridicola. Anche la Lazio passa a San Siro (3-1), eliminando dalla corsa europea una rivale diretta (la si poteva ancora definire così?). Lo fa segnando tre gol e creando poche altre occasioni, lo fa coprendosi in difesa e aspettando quasi che l'Inter si faccia male da sola. Lo fa condendo la vittoria con un eurogol di Onazi, una botta da fuori che finisce nel sette. La rincorsa di Petkovic all’Europa League continua, l’Inter dopo 15 anni sarà unicamente "nazionale". Sentenza ora aritmetica: addio Europa.

I GOL — Il primo gol della Lazio è un nuovo genere cinematografico, il giallo-comico. Giallo perché ci vuole "Csi" per capire chi fra Floccari e Ranocchia tocchi involontariamente la palla e la spinga in rete, su cross di Candreva. Comico perché l’uscita di Handanovic, uno che spesso ha retto la baracca, è tutta da ridere. Ride poco l’Inter sotto 1-0 dopo 20 minuti, quando la Lazio non aveva ancora tirato in porta. Un minuto dopo, su palla persa a centrocampo, Candreva solo in contropiede potrebbe chiuderla, ma tira fuori, al 33’ Alvarez stacca di testa su un raro cross di Pereira e fa 1-1. L’Inter va vicina al 2-1, invece passa la Lazio, nel recupero del primo tempo. Candreva, sempre solo, crossa basso per Floccari, Ranocchia lo tocca, Hernanes, alla 100esima presenza in A, trasforma il rigore (25° gol in biancoceleste). Alvarez non farà lo stesso, Onazi piazza l’ultimo chiodo sulla bara nerazzurra.

NTER, FUORI ALTRI DUE — Buchi in difesa, un infortunio nuovo di zecca, una ricaduta e qualche polemica per un rigore contro. Gli ingredienti della triste primavera dell’Inter ci sono tutti, anche contro la Lazio. Stramaccioni torna alla difesa a quattro, davanti c’è Rocchi supportato da Guarin e Alvarez. Dopo 20’ si mette in coda per l’infermeria anche Jonathan (lussazione alla spalla destra), Benassi entra per fare il terzino. Nella ripresa si ripresenta dai dottori anche Ranocchia, entra Pasa. I nerazzurri si muovono poco, a lungo ci prova solo Kovacic, palla al piede. Anche a ritmo ridotto, le occasioni non mancano, ma ci si arriva sempre con un secondo di ritardo, oppure c’è il palo a dire di no (a Cambiasso, con paratona di Marchetti). Nella ripresa Guarin ci prova praticamente da solo, ma i suoi tiri - da ovunque - non trovano mai il fondo della rete. Il peggio è che non è finita: ci sono altre due gare da giocare, e a Genova, con Ranocchia out, Jesus e Pereira squalificati, la difesa semplicemente non c’è.

LAZIO, BASTA POCO — Se col Bologna era stato Klose-show, qui il tedesco può limitarsi anche a guardare. Tocca pochi palloni, ma non serve. C’è Candreva che sfrutta le praterie sulla sinistra, c’è Hernanes che va a nozze con i ritmi da “piccolo trotto”, c’è una difesa che si affida sempre all’ultima chiusura, o alle parate di Marchetti. Non è che impressioni, la Lazio. Ma non serve impressionare, per battere l’Inter.

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