Sandro Corapi

[zorba]

http://www.sandrocorapi.it/


Ma che, davero davero?!?

Si mormora che per la finale del 26 maggio, sia già stato prenotato dal cavalier pallotta (de sterco....).

 

[DinoRaggio]

Quindi dici che questa bella immagine nel suo sito
http://www.sandrocorapi.it/la-mia-filosofia-di-vita/
la dovrà cambiare? 

[Pomata]

Praticamente un altro Pomatizzato della vita

[disabitato]

Chi è?

[pizzeman]

Chi è?

il mental coach!

[disabitato]

Di chi?

[BobLovati]

il mental coach!

utile per quasi tutti, meno titty   

[Eagleman]

Dal cognome Sandro  deve essere delle mie parti

[zorba]

Dal cognome Sandro  deve essere delle mie parti

Pare sia originario di Catanzaro.

http://www.lalaziosiamonoi.it/?action=read&idnotizia=34247

[zorba]

(corsport 06.05.2013)

Corapi, lo psicologo voluto da Lotito viene dal mondo dell’atletica

(di Daniele Rindone)

Era in Monte Mario, stazionava tra la tribuna stampa e la tribuna Autorità. E’ lui lo psicologo della Lazio, si chiama Alessandro Corapi. Ha esultato ai gol di Klose e Hernanes, era felice a fine partita. E’ il professionista scelto dal club, nei giorni scorsi si è confrontato con Petkovic, ha riunito la squadra. Corapi da giovane era un mezzofondista, correva i 400 e gli 800 metri, successivamente ha intrapreso una carriera diversa. Lo psicologo potrebbe entrare stabilmente nello staff tecnico biancoceleste, la decisione sarà presa nelle prossime settimane. Gambe sciolte e testa sgombra, chissà che la terapia non abbia fatto bene alla squadra. A Lotito interessano i risultati, non i meriti: «Quello che conta è il risultato finale, quindi ora mettiamoci dietro tutto il passato e pensiamo alle prossime 3 partite e quindi alla finale di Coppa Italia».

[AlenBoksic]

Ma non si chiamava Popolizio?
 

P.S.: Ma chi era quello inquadrato prima della gara che parlava con Lotito?

[MagoMerlino]

(corsport 06.05.2013)

Corapi, lo psicologo voluto da Lotito viene dal mondo dell’atletica

Personalmente credo che un mental coach serva di più a Lotito che non ai calciatori....

[Eagleman]

Personalmente credo che un mental coach serva di più a Lotito che non ai calciatori....

oltre che di un dietologo   

[ThomasDoll]

mezzofondista uno che correva i 400, annamo bene...
visto il sito, sembra uno di quei soggetti da film, ehehe

tiè, aggiungi questa
https://www.facebook.com/pages/LESSEREil-Leader-di-TE-stesso-di-Sandro-Corapi/221739074571274

(cita pure Ines De La Fressange, almeno è bona)

[Pomata]

Dicono che cura pure le ossesioni, in curva avrebbe molti clienti.

[zorba]

Ci mancava ora la diatriba sul mental coach.....

(radiosei-laLaziosiamonoi.it)

Popolizio: "Corapi non è un mental coach, ecco perché..."

 La Lazio ci riprova. Dopo il primo tentativo, effettuato nel 2010, la società biancoceleste per questo finale di stagione ha assunto nuovamente un mental coach, Sandro Corapi, per cercare di risollevare le sorti della squadra, che ultimamente sta attraversando un momento non proprio felice sul piano psicofisico. A questo proposito è intervenuto in Esclusiva ai microfoni di Radiosei Daniele Popolizio -proprio colui che Lotito assunse nel 2010 per dar manforte al neo arrivato Edy Reja- il quale, ha inizialmente evidenziato in che modo si può diventare, appunto, mental coach: “Esiste una grande differenza tra il mental coach riconosciuto e il mental coach improvvisato. Prima condizione fondamentale è essere laureati in Psicologia o Medicina -dichiara Popolizio durante la trasmissione "9 gennaio 1900"-, poi bisogna avere una specializzazione e infine aver fatto un esperienza internazionale di ricerca nel campo del coaching. Il mental coach è  quindi un' evoluzione del più generico psicologo dello sport ed è una figura che si occupa delle risorse umane, ha quindi degli strumenti per intervenire sui singoli e sul gruppo e allo stesso tempo per partecipare alle dinamiche manageriali di una squadra". Inoltre Popolizio si sofferma sull’importanza di questa figura in un gruppo: “Nella mia esperienza ho visto che il mental coach non è sempre utile; è molto importante quando si deve strutturare un lavoro di preparazione vera e propria. La Lazio è una squadra che storicamente ha avuto sempre un problema fondamentale: ossia quello di non reggere sul più bello. In questo il lavoro del mental coach non è quello di strutturare un lavoro, ma quello di trovare dei meccanismi per far rispondere il gruppo". L’ex mental coach della Lazio ritorna, poi, sul suo passato alla Lazio nel 2010 quando fu chiamato da Lotito: “La mia chiamata ruppe un muro culturale e da parte della società, con quella mossa, si diede una grande sterzata. Io ritengo  che i tifosi della Lazio per quel frangente debbano ringraziare la società biancoceleste per il coraggio dimostrato nel dare un segnale di rottura. Penso sia stata un’iniziativa positiva, che portò risultati, la quale personalmente ricordo piacevolmente nonostante i giocatori infortunati non presenti e specialmente i molti giocatori stranieri che avendo una cultura differente non capirono la vera utilità del mio ruolo"

C’E’ BISOGNO DI TEMPO PER VALUTARE IL LAVORO DEL MENTAL COACH-  Contro il Bologna, finalmente, si è rivista la vera Lazio, quella ammirata nella prima parte di stagione. Popolizio, però, specifica: “In una singola gara non si può cogliere il lavoro del mental coach, in quanto potrebbe essere solo un fatto casuale. Ci vuole un filotto di partite per comprendere davvero l’efficacia di questa figura. E’ fondamentale capire che la testa guida i muscoli e non viceversa e, attraverso  la mente, è possibile orientare i gesti tecnici, tattici, l’aspetto mentale e soprattutto l’interazione tra un allenatore e una squadra. Quando si riesce a lavorare su questo, comincia anche a pesare meno le maglie di chi hai di fronte intese come avversarie e, allo stesso tempo, affrontare le sfide in casa o in trasferta allo stesso modo"

CORAPI NON E’ UN VERO E PROPRIO MENTAL COACH-  Polopizio si concentra, infine, sull’attuale nuovo mental coach assunto dalla Lazio per queste ultime giornate specificando però ulteriori particolare:  “Non conosco Corapi personalmente, ma non essendo laureato né in Medicina né in Psicologica, viene considerato un coach e non un mental. Si tratta sempre di un lavoro motivazionale, ma in questo caso non a livello emotivo ma razionale. Di conseguenza è un supporto all’allenatore, un aiuto alla sua leadership; a mio avviso Petkovic, in questo caso, ha perso qualcosa nell’incisività nei confronti dello spogliatoio in quanto è anche molto difficile saper gestire 25-30 teste. Secondo me il difetto di questa Lazio è quello di essere poco incisiva nelle gare che contano. Si tratta di un vero e proprio limite che va cercato di “guarire” intervenendo sui meccanismi non coscienti, un qualcosa che è dentro di noi di cui non ci rendiamo conto, che non ci consente di raggiungere il risultato”.

[DinoRaggio]

L'eterna dicotomia Laziale troverà un nuovo ed imprevisto sviluppo nella rivalità psicosportiva fra Popolizio e Corapi, All'Olimpico risuoneranno i "Po-po-li-zio!" da una parte ed i "Co-ra-pi!" dall'altra, e le due fazioni si fronteggeranno con la solità vigorìa di altri dualismi e diatribe più antichi e forse più sentiti.

[carpelo]

La chiamata di Popolizio fu importante per il sonoro "NO" che urlarono Reja ed i giocatori e da quel momento la Lazio prese a viaggiare alla grande per tre anni.
Ora abbiamo Corapi e mi par di capire che il gruppo non ha avuto nulla in contrario questa volta.
Mi chiedo se sia una debolezza di Petkovic, se sia cambiato lo spogliatoio, se eravamo alla canna del gas e soprattutto se serva davvero a qualcosa.


PS gradirei che i termini traducibili si traducano: allenatore della mente?

[ThomasDoll]

La chiamata di Popolizio fu importante per il sonoro "NO" che urlarono Reja ed i giocatori e da quel momento la Lazio prese a viaggiare alla grande per tre anni.
Ora abbiamo Corapi e mi par di capire che il gruppo non ha avuto nulla in contrario questa volta.
Mi chiedo se sia una debolezza di Petkovic, se sia cambiato lo spogliatoio, se eravamo alla canna del gas e soprattutto se serva davvero a qualcosa.


PS gradirei che i termini traducibili si traducano: allenatore della mente?

due elementi: 1: Petkovic ha vent'anni meno di Reja e contano; 2: non c'è più Rocchi, che aveva un grande peso.
Magari non c'entrano niente.

[carpelo]

Elementi interessanti, che magari non c'entrano, ma su cui si può discutere.
Del resto, ricordate Marchetti intervistato da jegue? Diceva che Petkovic è alla fine un buono, che forse con uno come Conte ci sarebbero meno distrazioni (perdonate la memoria, magari non era proprio così). E pure Popolizio, nell'intervista riportata, dice che "Petkovic, in questo caso, ha perso qualcosa nell’incisività nei confronti dello spogliatoio".