Autore Topic: Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?  (Letto 4088 volte)

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Offline AlenBoksic

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Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« : Martedì 30 Aprile 2013, 19:49:47 »
Senza commenti
(si, lo so, ci provo... ;) )
solo la scelta spiegata in due righe.
Vediamo che viene fuori
Voglio 11 Scaloni

Offline Frusta

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Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #1 : Martedì 30 Aprile 2013, 21:11:59 »
"Abbassare il costo del lavoro" era uno dei propositi del secondo dei famosi otto punti di Bersani, questo:
- Riduzione del costo del lavoro stabile (per eliminare i vantaggi di costo del lavoro precario e superamento degli automatismi della legge Fornero).

Se lo scopo continua ad essere lo stesso, e cioè quello di eliminate i vantaggi del lavoro interinale, non posso che considerarlo come l' ho considerato quando l' ho letto la prima volta.
E cioè che, dal momento che si tratta di un lavoro pagato (al netto) meno del lavoro a tempo indeterminato e non prevede tasse alla fonte, si tratta di una operazione semplicemente impossibile.
A meno che non si vogliano abbassare i salari: un contratto sindacale da 1000 euro al mese non costerà MAI meno del contratto di un precario da 600, anche detassando completamente i 1000 euro, a meno che dopo averlo detassato non si decida di regalare anche 400 euro al datore di lavoro. Quindi quello che non vedo è il "come".

Togliere l' IMU.
L'IMU, così com' è, è una tassa abbozzata a colpi di accetta da un cieco con le orecchie tappate. Rimodularla aggiornando gli estimi (è nà parola...) tenendo conto dei redditi, dei mutui, del concetto di prima casa eccetera sarebbe un bel compitino da svolgere non dico da un genio ma almeno da una persona di buonsenso. Ne vedi qualcuna tu in giro?

O.T.
Io penso che le due cose (insieme a tante altre) dipendano da un fatto solo: i soldi dove si pigliano dato che, a quanto pare, l' inutile non lo vuole tagliare nessuno?
Quanto ci costano gli apparati regionali e provinciali? Sette anni fa Rizzo e Stella scrissero che un milione di persone vivevano di politica, ed era un numero parecchie volte volte superiore a quello di dieci anni prima. Dopo sette anni è facilmente immaginabile che siano aumentate, e di link come questo http://denaro.it/blog/2012/02/01/un-milione-di-persone-lavora-a-palazzo-e-spende-oltre-25-miliardi/ in giro per il web ne trovi a iosa. Io tornerei all'Italia precedente al regionalismo. Lo sperpero vero, ed anche il debito pubblico, è iniziato più o meno da lì.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline benvolio

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Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #2 : Mercoledì 1 Maggio 2013, 18:28:24 »
Mi attengo alle due righe. Dovrei dire nessuna delle due per le ragioni di Frusta. Dico un mix delle due, tipo dimezzare l'IMU prima casa e cominciare ad introdurre qualche incentivo per stabilizzare qualche contratto.
In realtà le questioni sono profondamente diverse e, credo, il costo del lavoro andrebbe affrontato sul serio in un vasto contesto di riforma fiscale e degli ammortizzatori, passando per il diritto del lavoro e per una necessaria riflessione sul sistema pensionistico.
Vabbè basta...sono sei righe

Offline disabitato

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Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #3 : Mercoledì 1 Maggio 2013, 18:50:26 »
dico una cazzata: ma una politica del lavoro a livello europeo? Le vacche grasse stanno finendo un po' dappertutto, se l'europa (come continente) non si sveglia dal torpore prevedo tempi ancor più cupi.
L'europa da continente produttore sta diventando continente consumatore.. dove non si produce non serve forza lavoro.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

ThomasDoll

Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #4 : Mercoledì 1 Maggio 2013, 19:36:58 »
Abbassare i costi del lavoro? Certo, abolendo il precariato e restituendo certezze a chi va a lavorare. Alle aziende, sgravi. E se scende la forza lavoro, aggravi. L'IMU va mantenuta, con correttivi massimi in rapporto al reddito. E solo a quello.

Giglic

Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #5 : Mercoledì 1 Maggio 2013, 19:54:15 »
Abbassare i costi del lavoro? Certo, abolendo il precariato e restituendo certezze a chi va a lavorare. Alle aziende, sgravi. E se scende la forza lavoro, aggravi. L'IMU va mantenuta, con correttivi massimi in rapporto al reddito. E solo a quello.

Non sono molto d'accordo nel mischiare patrimonio e reddito. Per me l'IMU è sacrosanta, oltre che per le seconde case, per le prime oltre una certa rendita (facciamo 500.000 euro? 600.000? Non lo so, di sicuro deve essere rimodulabile con il tempo).

Sul lavoro: il costo del lavoro, in Italia, è alto per ragioni che con i lavoratori hanno poco a che fare. Si può abbassare? Certo, facendo un corretto piano strategico che incentivi ad assumere "decentemente", e che elimini porcate tipo la 223.
Da questo punto di vista la mia esperienza è aberrante: l'azienda per la quale lavoravo nel 2006 la chiese per META' del personale dicendo che nonostante 23 bilanci consecutivi in attivo si prospettava una fase di decrescita. Ovviamente la cosa fu accordata. I sindacati? il maggiore era l'UGL di Renata "questa gente la mando a casa io" Polverini... ed ho detto abbastanza.
Per me la cosa dovrebbe essere semplificata: contratto unico con figure professionali snelle (senza chimico, metalmeccanico, commercio, etc. fonte di svicolamenti indecenti da parte dei datori), abolizione dei livelli (lo stipendio è legato a quello che fai, non a quello che "sei"), ed apprendistato. Vogliamo eliminare la "giusta causa"? Benissimo, ma l'azienda faccia il suo assieme allo stato, con ammortizzatori sociali diversi dalla CIG. Se Marchionne è solo un dipendente più pagato (giustamente, visto il ruolo di maggiore responsabilità) anche quelle indecenti figure manageriali che pensano solo ad arricchirsi alle spalle di un'azienda ormai depersonalizzata (chi è "il padrone"? non esiste più in azienda, se non nelle medio piccole, che sono infatti il nerbo produttivo italiano). Potenziamento reale, come in Germania, dei sindacati. Che dovranno cambiare, e molto, anche essi.

ThomasDoll


Offline AlenBoksic

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Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #7 : Giovedì 2 Maggio 2013, 09:21:53 »
Chiedo venia ma mi sono dimenticato di specificare che l'IMU da togliere era chiaramente (nella proposta) quella sulla prima casa.
Aggiungo al volo che il gettito di tale imposta è poco meno di 24 miliardi e che di essi 4 derivano dalla prima,
quindi penso si potrebbe facilmente rimodularla in modo da raddoppiare l'attuale esenzione sulla prima casa, alzando l'imposta sulla terza e successive, cosa che porterebbe vantaggi a cscata, visto l'investimento nel mattone è deleterio sotto tutti i punti di vista.

siamo a cavallo, ci pensa Treu.
http://www.huffingtonpost.it/2013/05/01/treu-modifiche-riforma-fornero_n_3194324.html?utm_hp_ref=italy

Qui si va pesantemnte OT
cmq questa cosa delle "rigidità" introdotte dalla Fornero mi manda ai matti.
La Fornero aveva giustamente regolato l'uso dei contratti flessibili in modo che fossero tali e non contratti subordinati mascherati
http://www.leggioggi.it/2013/03/20/riforma-lavoro-inail-tutte-le-istruzioni-per-contratti-progetto/
ripristinare lo status quo ante con la giustificazione che siamo in un periodo di crisi significa sostanzialmente legittimare l'uso di contratti fasulli.
Aberrante
Voglio 11 Scaloni

ThomasDoll

Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #8 : Giovedì 2 Maggio 2013, 10:51:41 »
Aberrante, ma pienamente coerente con gli effetti devastanti del pacchetto treu.
Come dire: non gli è bastata, ci ritorna sopra, per spazzare via il poco che c'è rimasto. A questo punto meglio la deregulation più totale: niente contratti, né formalizzazioni inutili, ci paghino con dei voucher e via. Almeno non ci prendono per i fondelli.

Vabbè, dopo un par d'anni verrebbe fuori che bisogna ridurre le trattenute sul voucher, giusto.
Lavorare in cambio di un piatto di ceci è abbastanza flessibile, per il PD?

Offline disabitato

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Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #9 : Giovedì 2 Maggio 2013, 11:12:15 »
Quando ieri Letta da Hollande ha detto 'sta cosa dei contratti a termine non ci volevo credere..
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Offline AlenBoksic

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Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #10 : Giovedì 2 Maggio 2013, 11:28:01 »
La cosa incredibile è che nel dibattito politico, riportato e amplificato a reti unficiate, vengano definite "rigidità" quelle che in realtà sono strumenti di legge.
Allora come dice TD, regolarizziamo direttamente il lavoro nero e buonanotte.

Tornando a bomba
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-05-01/rinvio-decreto-legge-arrivo-063831.shtml?uuid=Ab3qY2rH
Voglio 11 Scaloni

ThomasDoll

Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #11 : Giovedì 2 Maggio 2013, 11:31:35 »
Eh, ma in tempi di crisi come questi occorre essere meno rigidi.
Se si sta più morbidi si sente meno male...

Offline cuchillo

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Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #12 : Giovedì 2 Maggio 2013, 12:04:44 »
Una cosa che mi manda letteralmente ai pazzi è perché nessun governo, nessun ministro del lavoro, nessuno di nessuno abbia mai pensato a proporzionare il numero di rapporti di lavoro atipici sul totale complessivo di rapporti di lavoro.
Sarebbe la fine degli abusi dei contratti di (finto) lavoro autonomo o parasubordinato e soprattutto, "costringeresti" il datore di lavoro a creare un principio di vasi comunicanti per cui l'"atipico" bravo, lo consolidi con un rapporto di lavoro dipendente alla prima fuoriuscita di un lavoratore subordinato.

Potresti fare una legge di questo tipo, ovviamente non retroagibile.
Il numero di lavoratori interinali non può superare il 5% del numero di lavoratori dipendenti.
Il numero di lavoratori a progetto o co.co.co. (che ancora esistono, non sono stati soppiantati dai primi) non può superare il 10% del numero di lavoratori dipendenti.
Il totale dei rapporti di lavoro non dipendente non può superare complessivamente il 12% del numero di lavoratori dipendenti.

Ovviamente, le aziende che hanno un rapporto in questo momento, poniamo, di 50 e 50 di forza-lavoro, non possono più stipulare nuovi rapporti di lavoro atipici a meno di un "tot" di conversioni fatte in un triennio di riferimento.

In tutto questo potresti creare dei meccanismi premianti per quelle aziende che hanno "involontariamente rispettato" quelle proporzioni. Potresti sgravare di un paio di punti percentuali gli oneri sociali datoriali per 5 anni, per esempio. 

I sistemi ci sarebbero. Io penso che non si vuole fare una misura di questo tipo perché stanti così le cose, ce magnano in tanti, soprattutto per la quantità di contenzioso che i contratti atipici generano.
Ma non voglio banalizzare. Mi chiedo solo, però, come possano esistere aziende di prodotto che hanno 10 dipendenti e 40 lavoratori a progetto. E' un sistema malato, questo
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

baol

Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #13 : Giovedì 2 Maggio 2013, 12:07:32 »
siamo a cavallo, ci pensa Treu.
http://www.huffingtonpost.it/2013/05/01/treu-modifiche-riforma-fornero_n_3194324.html?utm_hp_ref=italy

Già causa del disastro economico e sociale, le stesse ricette vengono riproposte come antidoto....  ::)
Geniali, veramente geniali, hanno capito proprio tutto questi....





ThomasDoll

Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #14 : Giovedì 2 Maggio 2013, 12:31:24 »
un buon sistema per rilanciare l'economia potrebbe essere la reintroduzione sperimentale della schiavitù, inizialmente a vantaggio degli investitori internazionali

Offline disabitato

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Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #15 : Giovedì 2 Maggio 2013, 12:46:33 »
bisogna rendere economicamente più vantaggioso l'assumere a tempo indeterminato, introducendo dei salari minimi maggiori per i contratti a termine.
In sostanza: ti servo per un anno? Ok, ci sta, però mi paghi di più. Se un tempo indeterminato (a parità di inquadramento secondo contratto collettivo) su base annua prende 100, a me dai 120-130 perché ponendomi un limite temporale devi "coprirmi" anche nel periodo di ricerca di un nuovo impiego.

In un mercato flessibile ci deve guadagnare anche il lavoratore.

Ovvio però che contestualmente vanno studiate misure tali da non permettere al TI di sedersi, ergo premi di produzione e partecipazione agli utili aziendali; come anche un meccanismo di "declassamento" da TI a TD (con tutti i vantaggi retributivi) nel caso di oggettive e certificate avverse condizioni di mercato o cali di produzione.
Ovviamente inasprendo il falso in bilancio, altrimenti stiamo da capo a dodici.

Silvio aveva fatto una proposta in campagna elettorale: per i nuovi contratti a TI (a giovani, inoccupati, esodati, esondati tiberini ecc ecc) i primi 5 anni l'impresa non ha costi e deve pagare solo stipendio+contributi e i neo assunti non pagano irpef.
Come base non sarebbe male.. Magari quei contratti a TI dopo 5 anni vengono cessati, ma intanto mi dai 5 anni di ossigeno sia a me impresa che a me lavoratore.

Trovo assurdo che, dopo una consultazione popolare, ci ritroviamo un esecutivo che attua una agenda dettata dal FMI e da un ex-premier che ha raccolto l'8%, con riforme decise da 10 "saggi" messi lì da un PdR a fine mandato.

Mi sento un po' preso per il culo..
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Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #16 : Giovedì 2 Maggio 2013, 12:50:29 »
un buon sistema per rilanciare l'economia potrebbe essere la reintroduzione sperimentale della schiavitù, inizialmente a vantaggio degli investitori internazionali
E anche la reintroduzione del campiere a cavallo con la frusta in mano.
Dovesse servire gli regalo il mio nick.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #17 : Giovedì 2 Maggio 2013, 12:58:57 »
bisogna rendere economicamente più vantaggioso l'assumere a tempo indeterminato, introducendo dei salari minimi maggiori per i contratti a termine.

Concordo.
Il contratto principale deve essere indeterminato,
se vuoi un altro lo paghi di più.
Tanto qui l'unico imprenditore illuminato che abbiamo è l'ENEL,
tutto il resto in massima parte è gente che ricarica sempre sulle spalle(e alle spalle) del lavoratore
Voglio 11 Scaloni

Offline cuchillo

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Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #18 : Giovedì 2 Maggio 2013, 13:00:11 »
Temo solo sia complicato, da un punto di vista gestionale e climatico, avere in un'organizzazione un TD con una retribuzione migliore di un TI che magari sta lì da 8 anni e continua a fruire della retribuzione contrattuale (sindacale, per intenderci). 
Avresti all'interno dei luoghi di lavoro delle situazioni potenzialmente paradossali, cioè a dire il neo-assunto a TD che guadagna 100 euro in più di chi lavora lì da tanto tempo e non ha mai avuto un incremento discrezionale, magari perché l'Azienda attua una politica rigorosa in fatto di contratti (ossia, minimi tabellari per tutti ma con corretti livelli di inquadramento).
Giusto, invece, inasprire il costo del lavoro per i TD, anche se lo farei sopra una certa soglia e torno a bomba al precedente post.
Si può mettere una franchigia del 10% sopra la quale paghi una sorta di "penale". Cioè a dire se i miei TD superano il 10% del totale della popolazione dei dipendenti, per ogni TD in più che assumo rispetto a quel 10%, pago un onere sociale aggiuntivo del 2%, per esempio.
Siamo sempre lì. O almeno, io starei sempre lì, ossia sul discorso dei rapporti tra singola tipologia di lavoratore e la popolazione complessiva.
Perché è giusto che ci sia un 10% di TD in un'azienda; è patologico, viceversa, se questa percentuale arriva al 30%. 
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

baol

Re:Togliere l'IMU o abbassare il costo del lavoro?
« Risposta #19 : Giovedì 2 Maggio 2013, 14:57:36 »
bisogna rendere economicamente più vantaggioso l'assumere a tempo indeterminato, introducendo dei salari minimi maggiori per i contratti a termine.
In sostanza: ti servo per un anno? Ok, ci sta, però mi paghi di più. Se un tempo indeterminato (a parità di inquadramento secondo contratto collettivo) su base annua prende 100, a me dai 120-130 perché ponendomi un limite temporale devi "coprirmi" anche nel periodo di ricerca di un nuovo impiego.

In un mercato flessibile ci deve guadagnare anche il lavoratore.

D'accordissimo.


Ovvio però che contestualmente vanno studiate misure tali da non permettere al TI di sedersi, ergo premi di produzione e partecipazione agli utili aziendali; come anche un meccanismo di "declassamento" da TI a TD (con tutti i vantaggi retributivi) nel caso di oggettive e certificate avverse condizioni di mercato o cali di produzione.
Ovviamente inasprendo il falso in bilancio, altrimenti stiamo da capo a dodici.

Sui premi di produzione e partecipazione agli utili, sarei d'accordo.
Sui meccanismi di "declassamento" a fronte di "oggettive e certificate avverse condizioni di mercato" molto meno, visto che sono proprio queste le presunte giustificazioni per questa rincorsa alla precarizzazione selvaggia.
Con questa assurda ricerca della flessibilità siamo arrivati all'assurdo che che il rischio d'impresa ricade quasi esclusivamente sulla forza lavoro.
Con l'ulteriore risultato di trovarci con una classe imprenditoriale raccapricciante.

Silvio aveva fatto una proposta in campagna elettorale: per i nuovi contratti a TI (a giovani, inoccupati, esodati, esondati tiberini ecc ecc) i primi 5 anni l'impresa non ha costi e deve pagare solo stipendio+contributi e i neo assunti non pagano irpef.
Come base non sarebbe male.. Magari quei contratti a TI dopo 5 anni vengono cessati, ma intanto mi dai 5 anni di ossigeno sia a me impresa che a me lavoratore.

Di principio sono contrario a qualsiasi tipo di agevolazione per l'assunzione.
Hanno sempre provocato guerre tra sfigati e/o generazioni di lavoratori. Concluse ovviamente con il mal comune mezzo gaudio (con gaudio non certo dei lavoratori, beninteso).


Trovo assurdo che, dopo una consultazione popolare, ci ritroviamo un esecutivo che attua una agenda dettata dal FMI e da un ex-premier che ha raccolto l'8%, con riforme decise da 10 "saggi" messi lì da un PdR a fine mandato.

Mi sento un po' preso per il culo..

Tengono il bersaglio fermo, così è più facile prendere la mira  ;)