Autore Topic: Se ne va Teodoro Buontempo  (Letto 3410 volte)

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Offline fish_mark

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Se ne va Teodoro Buontempo
« : Mercoledì 24 Aprile 2013, 09:23:26 »
Se ne va Teodoro Buontempo, per tutti, amici, pardon camerati, e avversari, er Pecora, perché abruzzese di nascita. Uno che agli inizi dormiva in macchina e che poi è arrivato ai massimi vertici della politica romana, laziale e nazionale.

Un uomo di destra, di quelli che non mancavano mai nelle scazzottate con i compagni per un manifesto strappato, che ha respirato la pesante e velenosa aria degli anni di piombo, che senza particolari titoli di studio, senza master alla Bocconi o ad Harvard, stava lì a studiare e a documentarsi e ad impegnarsi nelle battaglie per la casa e per il lavoro, uno che i quartieri più popolari e arretrati di Ostia li conosceva molto bene.

Anni fa, da simpatizzante PCI, mi capitò di stare in sezione a guardare la TV in una diretta per le elezioni. In televisione si vedeva un Buontempo rosso in volto che battagliava su casa e lavoro e un militante comunista si girò verso di me sorridente dicendo “embè! hai visto ch j’ha detto er Pecora?!?”, con un sorriso compiaciuto e sorpreso, di chi pensa “ma guarda un po’ ‘sto fascio che dice cose che penso anche io”!

Mi verrebbe da dire onore al compagno Buontempo, ma so che non gradirebbe affatto; di certo non ce la faccio io a dire onore al camerata Buontempo. Quello che so e di cui sono certo è che con gente come lui la distanza tra destra e sinistra, che tanti dolori ha fatto e fa ancora soffrire, si riduce.

Oggi, non solo la destra italiana, ma anche la politica romana e nazionale perde un grande uomo.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Offline AlenBoksic

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #1 : Mercoledì 24 Aprile 2013, 09:35:02 »
Mi associo.
Purtroppo questa vecchia destra sociale ormai sta progressivamente scomparendo,
così come sta scomparendo la sinistra.
La mancanza di modelli alternativi a quello esistente ci condanna tutti ad un presente dove i deboli e i poveri lo sono sempre di più, ogni giorno che passa, nell'incuranza generale, visto che basta non parlarne perchè non vengano percepiti.
Voglio 11 Scaloni

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #2 : Mercoledì 24 Aprile 2013, 09:38:36 »
Mi dispiace e mi associo alle parole di TD.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

feiez

Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #3 : Mercoledì 24 Aprile 2013, 09:48:29 »
Non condivido; la destra sociale ormai è rappresentata da CP, FN e Fiamma Tricolore.
Il tutto ammonta al 2% scarso alle elezioni se si presentassero sotto unaa unica lista.

Rispetto per Buontempo.

ThomasDoll

Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #4 : Mercoledì 24 Aprile 2013, 09:49:26 »
Ti associ al buio? ;)
Pace all'animaccia sua...

Online disabitato

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #5 : Mercoledì 24 Aprile 2013, 10:01:22 »
Sulla fiducia  ;D

DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline Frusta

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #6 : Mercoledì 24 Aprile 2013, 10:17:07 »
Sulla fiducia  ;D
E allora io mi associo a quel che dirà il Pomata.  :D A prescindere.
P.s.
Bontempo era una specie di Peppone di destra. Ai tempi del duello fra Fini e Rutelli per il trono di sindaco di Roma il buon Teodoro razzolò un fracco di voti nella periferia romana; questo a sostegno di quanto ha detto fish_mark.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline hidalgo

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Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #7 : Mercoledì 24 Aprile 2013, 14:02:07 »
È nato di destra è morto di destra.
Le ha date e le ha prese, nel periodo in cui bisognava uscire di casa guardandosi le spalle.
Ha sempre portato avanti le proprie idee con passione e linearita', malgrado tutto, anche quando sarebbe stato molto più facile e redditizio seguire il delfino in ascesa e la svolta di Fiuggi.
Uno di destra alla vecchia maniera, coerente fino in fondo sant'Iddio.




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Offline AlenBoksic

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #8 : Mercoledì 24 Aprile 2013, 14:32:18 »
Se ne va Teodoro Buontempo, per tutti, amici, pardon camerati, e avversari, er Pecora, perché abruzzese di nascita.

il nomignolo in realtà gli viene affidato ai tempi in cui dormiva in macchina per mancanza di quattrini,
almeno, io la so così dai tempi in cui apparve alla ribalta nazionale.
Voglio 11 Scaloni

Offline benvolio

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #9 : Giovedì 25 Aprile 2013, 12:18:57 »
Dovrebbe essere cosi', Alen. Onore delle armi e pietas al camerata Teodoro. Il pecora era tremendamente simpatico, un naive incredibile, grezzo come un quarzo, tosto e arcigno da scardinare.

Offline Andre

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #10 : Giovedì 25 Aprile 2013, 12:20:56 »
mah

pieta va bene, ma onore a un picchiatore mi pare eccessivo ...

ma son io che ho una concezione troppo ingenua della vita, colpa mia
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline benvolio

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #11 : Giovedì 25 Aprile 2013, 12:41:57 »
Onore delle armi...;)...

Offline Frusta

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #12 : Giovedì 25 Aprile 2013, 13:28:39 »
Con un paradosso che avrebbe fatto la felicità di Gaber http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2013/4/24/TEODORO-BUONTEMPO-Buttafuoco-con-lui-se-ne-va-la-vera-sinistra-/386825/ Pietrangelo Buttafuoco dice su Buontempo tutto quello che c'era da dire.
P.s.
C'è qualcuno che sappia indicarmi qualche fatto comprovato, qualche denuncia o uno straccio di indagine andato a buon fine che giustifichi l'aggettivo di "picchiatore" accostato di default a Teodoro Buontempo?
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline AlenBoksic

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #13 : Giovedì 25 Aprile 2013, 13:34:46 »
Buontempo, l’ultimo eroe
della destra proletaria


Fabio Martini

Con Teodoro Buontempo, morto a Roma per una brutta malattia vissuta con discrezione, scompare l’ultimo eroe di una destra passionale, anti-borghese, vicina ai poveracci, lontanissima dal Palazzo. Da ragazzo, capo carismatico di futuri protagonisti come Gianfranco Fini, Maurizio Gasparri e Gianni Alemanno, quella di Buontempo è stata una vita spericolata, una vita romanzesca, segnata da passaggi memorabili: le notti dormite alla stazione Termini accanto ai barboni, quando era un giovane squattrinato; negli anni Settanta la morte vista in faccia tante volte, durante gli scontri durissimi con i compagni, preceduti dalle sue raccomandazioni ai camerati: «Ahò, Si nun ce volete veni’, nun venite. Ma se venite, disarmati, chiaro?». E poi in anni più recenti, nelle borgate romane, alla guida delle rivolte degli sfasciacarrozze e dei senzatetto, le battaglie per gli extracomunitari, contro le barriere architettoniche, per i semafori acustici, per l’assegno alle madri sotto un certo reddito. Militante missino, cinque legislature deputato di An, nel 2007 fondatore e presidente della “Destra”, in un recente libro-intervista descrisse così la sua “ideologia”, irregolare anche a destra: «Da ragazzo avrei potuto fare una brutta fine, ma non è successo. Per questo gli immigrati, i disperati che vengono in Italia in cerca di una nuova vita, di una speranza, vanno rispettati cristianamente innanzitutto in quanto uomini. Io ero come sono loro: un immigrato-emigrato… dall’Abruzzo».

Era nato 67 anni fa a Carunchio, nella provincia di Chieti, il papà era un muratore socialista, ma lui scelse la destra missina perché incarnava «una posizione antisistema, rivoluzionaria». Famiglia modesta, al punto che Teodoro comincia a lavorare da bambino: «Lavavo le tazzine dei bar fino alle otto di mattina. Poi mi mettevo il grembiule col fiocchetto e andavo a scuola. Al bar mi davano quattro lire ma cominciai a guadagnare bene da cameriere». Ma sin da ragazzo era uno tosto: «Un giorno mi chiamarono in Comune e mi dissero che mia madre sarebbe stata assunta dall’ospedale di Ortona se i missini avessero votato il bilancio. Li aggredii fisicamente, andai al porto, scaricai uva per due mesi. Detti metà dei soldi a mia madre».

E a Roma (dove per tre anni dorme nella sua “Cinquecento”), all’inizio degli anni Settanta Buontempo entra nella Grande Storia, diventa uno dei protagonisti di quella guerra civile tra giovani fascisti ed extraparlamentari di sinistra che somigliò ad una guerra civile. Erano gli anni nei quali lui e gli altri camerati erano i «picchiatori» e non soltanto per la stampa di sinistra. Gente violenta ce ne era tanta tra i camerati, tra di loro c’erano anche assassini, ma in quegli anni pochissimi si metteva dal loro angolo visuale, di giovani talora aggrediti dai compagni. Straordinario il racconto fatto da Buontempo a Luca Telese nel libro “Cuori neri”: «Coraggio fisico oggi è una parola che suona quasi male, un gioco per picchiatori, ma non potevi averlo se non ci credevi», come quel pomeriggio del 1975 nella sezione Msi di via Gattamelata: «Mi trovai in quella trappola per topi con un pugno di pischelli, di famiglie umilissime, sulla saracinesca piovevano sassi e molotov». Il rischio era di finire arrostiti, Buontempo ordina di alzare la saracinesca, si erge a scudo per far fuggire i ragazzini, ma venti autonomi si lanciano su uno di loro. Buontempo: «Penso: se non lo liberiamo, è morto, afferro quel che trovo, la gamba di una sedia, mi lancio, urlo come una bestia, riesco a liberarlo», «gli autonomi fuggono». Qualche tempo dopo uno di quei «pischelli», Mario Zicchieri ma lo chiamavano “Cremino”, sarà freddato da un commando “nemico” con una raffica che esce da un fucile a pompa. Dissanguato, Mario pronuncia le sue ultime parole: «Non dite nulla a mamma».

 Buontempo, un irregolare anticonformista anche nel partito. Lo cacciano persino dall’Msi. Troppa passione, lui ci rientra sotto falso nome: «Dissi che mi chiamavo Domenico Adornato». Lavora al “Secolo” con Fini, Gasparri, Urso, Mauro Mazza, d’estate in redazione faceva un caldo tremendo e lui lavorava in mutande: «Appendevo il vestito a una stampella, e quando finiva il lavoro me lo rimettevo bello e asciutto». E quando finiva il lavoro, sempre tardissimo, tornava a casa e sopra di lui abitava una signora che di notte girava con un paio di scarpe che ticchettavano sul pavimento. Dopo averla pregata di cambiare calzature, una notte Buontempo lasciò sullo stuoino della signora un paio di pantofole. Lei continuò e una sera lui salì, sfondò la porta con una spallate e disse: «Ora basta!». Irregolare anche da eletto, nel consiglio comunale di Roma nei tempi di Vittorio Sbardella e Paris dell’Unto, doveva vedersela anche con la vocazione consociativa dei suoi. Ha raccontato: «Combattevo contro i pescecani dell’edilizia. Da solo. Ad un certo punto cominciai a temere che me la potessero far pagare».

 La svolta dall’Msi non l’aveva mai digerita, ma ancor meno l’imborghesimento dei suoi allievi di un tempo: «Noi ex capi del Fronte della Gioventù ci siamo seduti, abbiamo vissuto la politica come status, come sdoganamento, complesso di inferiorità». Anche se oramai era lontano dai camerati della giovinezza, non aveva risentimenti verso di loro, tranne che per un politico, a suo dire colpevole di aver rilanciato quel soprannome (er pecora) che a lui non piaceva. «Rutelli è una persona cattiva d’animo, l’unica per la quale serbo rancore e ostilità». In compenso, una volta gli era stata di conforto l’ammirazione di Berlusconi, così diverso da lui, che vedendo i suoi tre figli, disse: «Sembrano tre lord». Il papà aveva voluto che studiassero a Londra, forse per riscattare quella sua giovinezza così dura. Pochi giorni prima del ricovero in clinica, per strada incontrò un giornalista del “Messaggero”, un giornalista di idee opposte alle sue, ma con il quale aveva condiviso le battaglie anticonsociative negli anni Ottanta: «Allora tu facevi un giornalismo di battaglia ed io pensavo che si potesse cambiare la politica. Abbiamo perso tutti e due

http://www.lastampa.it/2013/04/25/italia/cronache/buontempo-l-ultimo-eroe-della-destra-proletaria-YCSpKc6V1vpfJT271X9ySJ/pagina.html
Voglio 11 Scaloni

Offline Skorpius

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #14 : Venerdì 26 Aprile 2013, 08:21:58 »
Con un paradosso che avrebbe fatto la felicità di Gaber http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2013/4/24/TEODORO-BUONTEMPO-Buttafuoco-con-lui-se-ne-va-la-vera-sinistra-/386825/ Pietrangelo Buttafuoco dice su Buontempo tutto quello che c'era da dire.
P.s.
C'è qualcuno che sappia indicarmi qualche fatto comprovato, qualche denuncia o uno straccio di indagine andato a buon fine che giustifichi l'aggettivo di "picchiatore" accostato di default a Teodoro Buontempo?

Era di destra tanto basta
Picchiare  all'epoca non era un male in se, lo diventava a seconda del lato.. lui era lato "orda"
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Andre

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #15 : Venerdì 26 Aprile 2013, 11:49:39 »
pfui

chi picchia per difendere (per non parlare di imporre) le proprie idee non è un uomo
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline Frusta

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #16 : Venerdì 26 Aprile 2013, 13:29:43 »
Era di destra tanto basta
Picchiare  all'epoca non era un male in se, lo diventava a seconda del lato.. lui era lato "orda"
Insomma gli olpiti del bene da una parte ed i cattivi dall'altra.
Pure mò è lo stesso.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Il lodolaio

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #17 : Venerdì 26 Aprile 2013, 14:31:04 »
Il solito discorso: la pietas che si prova per una persona, il dolore che vivono i suoi cari non può farci dimenticare quello che la suddetta persona è stato.

A condannare Buontempo è la sua data di nascita: 1946. Nato e cresciuto in una democrazia, avendo avuto accesso alla libera informazione scelse di stare dalla parte che rappresentava l'esperienza più tragica vissuta dal popolo italiano, scelse di stare dalla parte del male assoluto (cit.).



Mio nonno fu licenziato dalla Stefer nel 1927 perché si rifiutò di iscriversi al PNF, la sua famiglia ebbe problemi fino alla Liberazione: e io non dimentico.
Fosse o meno un picchiatore, come testimoniato da più fonti, è un corollario, che nella valutazione non sposta molto.
"A noi la qualità cià rotto il cazzo.
VIVA LA MERDA!"

Offline Il lodolaio

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Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #18 : Venerdì 26 Aprile 2013, 14:37:00 »
Dopo aver scritto il mio intervento, cosa leggo ?

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/04/26/news/applausi_e_saluti_romani_al_funerale_di_buontempo-57482841/?ref=HREC2-3

E' stato accolto tra gli applausi, le croci celtiche e i saluti romani il feretro di Teodoro Buontempo nella chiesa di San Marco a piazza Venezia dove si sono svolte le esequie dell'esponente de La Destra. "Boia chi molla" ha urlato qualcuno, mentre fuori dalla chiesa, durante tutto il funerale, è rimasto appeso uno striscione con scritto 'Un'altra aquila è volata in cielo. Ciao Teodoro' firmato da Gioventù Italiana con il simbolo della croce celtica. E ancora, "Camerata Buontempo presente!" è stato il grido, ripetuto tre volte, che ha salutato la bara all'uscita, subito prima della fine della cerimonia.

Alcuni gruppetti se la sono presa anche con i fotografi presenti che dopo aver seguito la bara di Buontempo sono stati cacciati con minacce dalla chiesa da alcune persone: "Siete tutti zecche, andate via", Siete peggio delle guardie", "Andatevene o finisce male", queste le frasi rivolte ai fotoreporter.

Un migliaio le persone arrivate per l'addio a "Er Pecora", come veniva soprannominato Buontempo. Tra i tanti anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, Francesco Storace, Maurizio Gasparri e Pier Ferdinando Casini, Flavia Perina, Adriano Tilgher, Renata Polverini, Luca Malcotti, Fabio De Lillo, Roberta Angelilli,
Andrea Ronchi e Domenico Gramazio che ha intonato un canto per "i camerati assassinati". Il feretro di Buontempo, avvolto nel tricolore col simbolo de La Destra, è stato trasportato nella chiesa anche dal consigliere comunale Alessandro Cochi e da Giuliano Castellino, era avvolto dal tricolore col simbolo de La Destra.

Storace, commosso, dal pulpito, ha salutato per l'ultima volta Buontempo: ''Dispiace di non poter dare più la parola al presidente del partito - ha detto il fondatore de La Destra tra le lacrime - lui è un po' come un padre per tutti noi. Oggi ci siamo tutti, finisce una storia ma ne comincia un'altra: quella della gente che non smette di essere di destra. Onore a te, nostro camerata''.
"A noi la qualità cià rotto il cazzo.
VIVA LA MERDA!"

Boks XV

Re:Se ne va Teodoro Buontempo
« Risposta #19 : Venerdì 26 Aprile 2013, 14:39:20 »
Mio nonno fu licenziato dalla Stefer nel 1927....e io non dimentico.

ammazza, rancoroso forte...