Autore Topic: Toto-Quirinale: dite la vostra!  (Letto 48359 volte)

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geddy

Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #300 : Sabato 20 Aprile 2013, 20:36:15 »
Golpe è una parola troppo grossa Disabilitato. La reazione di Grillo è troppo plateale per essere genuina.



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Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #301 : Sabato 20 Aprile 2013, 20:52:25 »
ma infatti io non ho usato la parola golpe (questo non è un golpe) è un regime democratico e costituzionale. Non è stata violata alcuna legge, intendiamoci.

Moralmente una merda? Uno sputo in faccia ai 60mln di italiani? Sì, ma ormai il voto è dato e preso.
Chi ha votato PD, giustamente, è perché non voleva ritrovarsi con B., nuovamente; chi ha votato PDL, non voleva il PD al governo; chi ha votato M5S non voleva nessuno dei due.
Forse i meno incazzati sono proprio gli elettori del movimento, visto che sapevano che l'inciucio era solo una questione di tempo. Di sicuro non ci sono molti italiani contenti di questo club della masturbazione reciproca che ha preso le redini del paese.
Non è certamente un golpe, lo ripeto, però è una bella zozzata (costituzionalmente ineccepibile).

Gli Italiani hanno una enorme dignità. Ci vuole coraggio e dignità a suicidarsi piuttosto che fare gesti inconsulti contro terzi. Noi ancora abbiamo una dignità.
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Offline AlenBoksic

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Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #302 : Domenica 21 Aprile 2013, 08:16:12 »
Si la Bonino piaceva anche a me, e infatti l'ho indicata su questo forum, ma poi, soprattutto considerando gli altri papabili, il nome di Rodotà è uscito fuori abbastanza prepotentemente. Nei sondaggi fatti al volo nei supermercati o per strada il suo nome era quello che fra la "gente" ricorreva di più, ed anche su questo forum metteva d'accordo un pò tutti.

Si ma attenzione: il PdR non deve essere una figura popolare,
tant'è che non è prevista l'elezione diretta.
Lostesso Napolitano nel 2006 era assai poco popolare mentre adesso invece lo è, anzi, direi lo era perchè se ieri stava al 70 adesso è già al 50

Lo schifo della ripetizione non è assolutamente nella popolarità del votato
è nella maggioranza che lo ha eletto: han trovato la foglia di fico che ha reso più bevebile la pozione (ma già Marini era arrivato a 521).
E in tale ottica credo che tarponeamato dovrà lasciare strada al bimboscemo babbeorenzi
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Offline Frusta

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Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #303 : Domenica 21 Aprile 2013, 08:57:30 »
Si ma attenzione: il PdR non deve essere una figura popolare,
tant'è che non è prevista l'elezione diretta.
Lostesso Napolitano nel 2006 era assai poco popolare mentre adesso invece lo è, anzi, direi lo era perchè se ieri stava al 70 adesso è già al 50...
Per te che significa "essere popolare"? Se significa aver acquisito consensi fra la gente per opere particolarmente meritorie allora Napolitano al massimo poteva essere popolare fra quelli che non sapevano quanto segue:

Per me è stato uno dei tre peggiori PdR; e indovina un po' chi sono gli altri due.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline hidalgo

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Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #304 : Domenica 21 Aprile 2013, 09:36:17 »

(Con dedica a Frusta)
:) :)


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Offline DinoRaggio

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Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #305 : Domenica 21 Aprile 2013, 10:13:46 »
Il più contento ieri sera era Berlusconi, due piccioni con una fava. Rielezione di Napolitano ed implosione del P.D., con probabile partecipazione al governissimo che riformerà 'sta ceppa. Se no, nuove elezioni con M5S e P.D.L. ognuno col 40%, e SEL al 15%.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline aaronwinter

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Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #306 : Domenica 21 Aprile 2013, 11:17:39 »
Il neo-guru alfiere della fronda del cambiamento nel PD, di fronte al disgregamento del proprio partito avrebbe potuto contribuire alla elezione di Rodotà (nome indicato dal 5S, ma non membro del 5S), ed invece ha guardato passivamente la rielezione di napolitano (che giustamente s'era rotto il caxxo a quasi 90 anni di fare il capo dello stato).
Immagino che il neo-guru (ed i suoi seguaci) sarà all'opposizione quando prenderà vita il governo d'alema-berlusconi.
Nelle prime votazioni il Civati ha votato rodotà non per convincimento, bensì per segare bersani e mettere le mani su quel che resta del PD. Per quanto possa essere stata una cazzata la demoscrazia liquida di grillo, si dimostra lineare: rodotà è arrivato terzo, i primi due hanno declinato, ergo il candidato del movimento è lui.

Ma stai parlando di Renzi o di Civati?
Perché la differenza - lo dico solo da osservatore esterno alle cose PD, ma che sa valutare le differenze - non è di poco conto: né sulla visione generale della politica, né sulle posizioni tenute in tutta la faccenda, né sugli obiettivi.

Civati ha sin dall'inizio tifato per una alleanza con il m5s, e coerentemente si è speso per la cosa, in pensieri, parole ed azioni (vedasi anche l'incontro a Parma di Domenica scorsa, non di un mese fa!). Non certo il migliore viatico per chi aspirasse alla guida del PD, non nell'immediato. Poi, che quel pachiderma con corpo del PC e testa della DC evolva nel futuro (anche sotto la spinta delle azioni di Civati, cosa che allo stato attuale pare più velleitaria che concreta) è una cosa che in molti si augurano.

Ma Civati - che lungi dall'essere il neo-guru (forse il fatto che qualcuno in questo forum ne ha riportato puntualmente i post ne ha amplificato l'importanza) è un elemento, allo stato, assolutamente "borderline" nella nomenklatura PD, non ha lavorato per la leadership, casomai per individuare un percorso. E non penso sia contento del fatto che il suo ex-compagno rottamatore Renzi (dal quale non a caso si separò quasi subito, per le notevoli divergenze di visione) erediti il cadavere del partito che ha contribuito ad ammazzare, per semplice gioco di potere - un D'Alema in sedicesimo, "la politica per la politica", ricordate il "dalemone" della Guzzanti?

Non penso sia contento, ha cercato sino in fondo di dirottare l'azione di Bersani e del partito verso un accordo a sinistra, non c'è riuscito, il PD cadrà in mano a Renzi, Civati nulla c'entra. E di sicuro, non lavorava per questo. Ma nessuno è onnipotente, e la realtà a volte è più forte delle nostre intenzioni. 

Ciao Paoletto, ed al piacere di rileeggerti.
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Offline AlenBoksic

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Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #307 : Domenica 21 Aprile 2013, 11:36:46 »
Renzi il quale oggi dichiara che per il governo lui ha tempo visto che è giovane,
dimostrando l'alto profilo da leader che lo contraddistingue.

Purtroppo il buon Civati è stato travolto da quell'ammasso di me**a in cui si trova, ma dargli la colpa delle pessime scelte fatte è come darla a Marino o al vecchio leone di teleKabul Mineo che ierisera era in piazza a manifestare.

Per te che significa "essere popolare"? Se significa aver acquisito consensi fra la gente per opere particolarmente meritorie allora Napolitano al massimo poteva essere popolare fra quelli che non sapevano quanto segue:

Caro Frusta,
la popolarità non è un discrimine già a cose normali (tant'è che recentissimamente sono stati recordman di preferenze trota e fiorito) e la Democrazia non è un'ordalia dove chi vince ha sempre ragione e chi perde è lo scemo del villaggio,
e la popolarità vera consiste anche nel fare delle scelte superimpopolari la cui bontà ed efficacia si vede ad anni di distanza.
Ma il criterio della popolarità (meritata o immeritata che sia) è del tutto fuorviante se applicato ad una carica che non richeide popolarità ma bensi altre attitudini,
in base alle quali sicuramente Rodotà sarebbe stato un ottimo PdR,
non certo per la popolarità
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Offline aaronwinter

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Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #308 : Domenica 21 Aprile 2013, 11:38:36 »
PS - sono incazzatissimo, e vedo di essere in ottima compagnia, per questa ennesima prova di sfacciataggine dell'establishment. Solo in Italia, solo in Italia, solo in Italia una Bonino od un Rodotà non vengono eletti già al primo turno, addirittura prima ancora che li candidi un m5s, e si preferisce invece chi possa per l'ennesima volta "smazzare il patto" dell'autoconservazione.

Noi stiamo a dividerci e difendere le storie di partiti che furono di Gramsci, e sono di Boccia e Renzi. Che furono di De Gasperi, di Nenni, di La Malfa padre, e adesso neanche sappiamo di chi siano, in una accozzaglia indistinta di manutengoli dei potentati locali, permeabili alle istanze dell'autonservazione che salgono dai CdA, dagli stipendifici delle partecipate. Perché ci sono quegli apparati, quei potentati, dietro la melma che tutto imbriglia e solo in Italia, solo in Italia, solo in Italia impedisce di eleggere già al primo scrutinio  persone e personalità come una Bonino od un Rodotà, giusto per dare due riferimenti di aree culturali diverse, ma che hanno, purtroppo per loro e per noi, il difetto di non rappresentare alcun "pactum sceleris" tra Compagnia delle Opere, aziende paramafiose in orbita PdL, e Coop Rosse.

Hanno preso una sberla in faccia il 24 Febbraio, non gli è bastato, chissà che io non decida di aggiungere la mia forza alla prossima sberla - l'ultima volta la mia mano in quella sberla non c'era, e sto iniziando a pensarci seriamente, esausto, disilluso, nauseato
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Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #309 : Domenica 21 Aprile 2013, 11:49:21 »
Purtroppo caro aaw in Italia il voto di opinione è sempre stata una flebile voce,
ancor più nella deprecabilissima 2a Repubblica.
Ma stavolta credo proprio che lorsignori siano all'ultimo giro di giostra: la pagina facebook di EnricoRossi, governatore della rossa Toscana, riporta commenti negativi e ipernegativi in proporzione di 10.000 a zero.

P.S.:"Al netto di voci smentite sul fatto che la rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale comporterebbe un governo Amato con due vice, del Pd e del Pdl, mi chiedo quale sarà la politica del governo che nascerà dopo Napolitano - spiega lo stesso Mineo -. Credo che sarà la continuazione della politica del governo Monti che è disastrosa per la sinistra, nella quale io ancora credo, e per la necessità di una sinistra che sia al passo con i tempi".
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Offline BobLovati

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Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #310 : Domenica 21 Aprile 2013, 11:54:54 »
Non puoi liquidare tutto così.

infatti, ma rispondevo ad minchiam ad un a ffermazione che l´amico disab aveva sparato ( secondo me, chiaro ) altrettanto ad minchiam   ;)

[/quote in parte da disabitato :D]
Non ti seguo Pie'. Il gruppo parlamentare del capocomico ha proposto un buon nome per il quirinale, dal sapore antiberlusconiano. Curioso notare come proprio coloro che fanno dell'antiberlusconismo una medaglia da apporre sul petto, non lo abbiano nemmeno preso in considerazione..
[/quote]

purtroppo continua a giocare al " comico 3 "; anche lui, dopo gli altri 2, che ci promette/minaccia un´altra marcia su Roma. Se ´n´annasse a gioca´ da ´n´antra partre, che già ha rotterka´abbastanza.
Senza contare che Rodotà è da sempre un quella che loro chiamano " il marcio della politica ", ha 2pensioni2 ed anche lui non è più un pischello, no ??

Io avevo votato, motivando, per la Bonino; lo sai

[/quote in parte da disabitato :D]
Per salvare il paese, Napolitano dovrebbe far abrogare il porcellum dal parlamento e sciogliere il giorno dopo le camere.
[/quote]

credo e spero che questa sia stata la prima condizione per accettare la rielezione e che, sistemate le 3-4 leggi urgenti e necessarie a riportare una po´di democrazia nelle elezioni e nel parlamento, Napolitano dimetta e si proceda a nuova elezione del Presidente della Repubblica
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline AlenBoksic

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Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #311 : Domenica 21 Aprile 2013, 12:03:33 »


Putroppo la gente che non riesce a interagire senza l'ausilio di un iphone non ha permesso di parlare di quel "potevamo chiudere su Zagrebelsky"
Voglio 11 Scaloni

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« Risposta #312 : Domenica 21 Aprile 2013, 14:08:11 »
Il PD non ha intenzione di andare al voto, se non altro perché prenderebbe una sveglia clamorosa.
Quindi serve tempo per rifarsi una verginità.
Su i civatiani: la restaurazione del goversissimo sarà fatta anche grazie ai loro voti. Complici, feccia, nuova leva PD degna dei precedenti (come mirabilmente descritto da boks).
Di fatto si sono alleati col cdx e monti, ergo credibilità azzarata (almeno da parte mia). Mi fido molto del giudizio di AW sulla ottima persona civati, per questo la mia condanna è ancora più intransigente e netta.
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Offline aaronwinter

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Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #313 : Domenica 21 Aprile 2013, 15:57:13 »
Paolo,

mi sta poco a cuore (ti assicuro) la sorte politica di Civati,
molto di più la verità dei fatti.

Civati fino alla quinta votazione ha votato Rodotà, annunciando pubblicamente che Marini non lo avrebbe votato. Alla sesta ha votato scheda bianca, ed ha cercato fino all'ultimo di trovare una convergenza con il m5s su qualche nome che non fosse espressione del pactum sceleris

Ce ne sono le evidenze in rete, anche in video.

Non c'è riuscito, forse era tardi, ed è sicuramente colpa soprattutto del PD (figurati se non lo dico io), su questo siamo d''accordo, ma nella dimensione della responsabilità politica collettiva ci sta quella - più importante per me - della responsabilità politica personale. E qui le cose si fanno distinte ed articolate.

Ripeto, mi interessa relativamente poco la sua sorte politica (tanto meno, visto che è in un partito che non ho votato ed in cui da tempo ho perso la fiducia, anche se spero che lui contribuisca nel tempo a svecchiarlo) ma alla  verità dei fatti ci tengo.

Il malpancismo e l'invettiva indistinta, il "s'io fossi imperator, a tutti mozzerei lo capo a tondo", non hanno mai aiutato a fare evolvere le situazioni. Sono il magma indistinto del malcontento su cui altri costruiscono l'eternità delle loro posizioni di potere. Perché è il "Civati è come D'Alema" che consegna l'Italia agli apparati che si autoconservano con gli equilibrismi e gli accordi con l'erotomane, e non con la politica. Ci fossero più Civati, e meno D'Alema, oggi avremo già un Paese diverso, con 2/3 del Parlamento a lavorare sull'innovazione della politica, ed 1/3 ad abbaiare alla luna.

Ciao, un abbraccio.
Damose da fa (remix di aaronwinter)
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Offline aaronwinter

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Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #314 : Domenica 21 Aprile 2013, 16:02:13 »
PS - tu parli di "Civatiani", non so se la categoria è applicabile.
Ne conosco alcuni, sul territorio, ma nessuno in parlamento, a parte Civati stesso.

Da quanto ne capisco, a nessuno dei "giovani Turchi" si può applicare l'aggettivo, non parliamo poi dei renziani che hanno una prospettiva (politica ed economica) diametralmente opposta.

A mio avvviso continui a dargli un ruolo troppo prominente, come se fosse un capocorrente.

Invece la cosa interessante di Civati è che è un battitore libero - e per quanto mi riguarda dice e fa spesso quello che direi e farei io.
Spesso, non sempre, ma meglio spesso che mai.

Ciao
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feiez

Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #315 : Domenica 21 Aprile 2013, 16:49:25 »
Il problema del pd è che non sa coniugare realismo ad azione.
Io ero per Rodotà dalla prima ora, ma dopo aver preso due porte in faccia di cui una gigantesca (Prodi), non c'erano le condizioni per eleggere Rodotà; semplicemente non c'erano 300 deputati che lo avrebbero votato.
Civati, al quale riconosco lealtà nel dire che ha votato Rodotà per le prime tre votazioni,vivendo il partito, queste cose le conosce benissimo.
Inutile fare i fighetti davanti alle telecamere, come quell'altra scienziata della Moretti. Ha ragione Raciti che ha sostenuto ieri su "la Stampa" che sono il peggior gruppo parlamentare di sempre; questo perchè scelgono pure gli operatori ecologici con le primarie.

Offline AlenBoksic

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Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #316 : Domenica 21 Aprile 2013, 17:39:04 »
Invece la cosa interessante di Civati è che è un battitore libero - e per quanto mi riguarda dice e fa spesso quello che direi e farei io.
Spesso, non sempre, ma meglio spesso che mai.

Mi ritrovo molto in questa posizione: il fatto che sia io che te non siamo neanche elettori del PD dice quanto possa essere vasta e consistente l'area dei civatiani
 ;)

Il PD ormai èuna badcompany: spero ne assumano quanto prima la direzione bimboscemo e accoliti dello spessore di Gentiloni così almeno si ricoprono di me**a invece di stare a fare i supersapientoni
Tra l'altro il sindaho pur parlando 3 volte il giorno è riuscito a non pronunciare mai la parola Rodotà.

Voglio 11 Scaloni

geddy

Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #317 : Domenica 21 Aprile 2013, 18:26:38 »
PS - tu parli di "Civatiani", non so se la categoria è applicabile.
Ne conosco alcuni, sul territorio, ma nessuno in parlamento, a parte Civati stesso.

Da quanto ne capisco, a nessuno dei "giovani Turchi" si può applicare l'aggettivo, non parliamo poi dei renziani che hanno una prospettiva (politica ed economica) diametralmente opposta.

A mio avvviso continui a dargli un ruolo troppo prominente, come se fosse un capocorrente.

Invece la cosa interessante di Civati è che è un battitore libero - e per quanto mi riguarda dice e fa spesso quello che direi e farei io.
Spesso, non sempre, ma meglio spesso che mai.

Ciao
I giovani turchi son quasi peggio di Renzi se è mai possibile.  La peggior sintesi di quello che è stata la sinistra italiana negli ultimi 30 anni. Un incrocio tra bertinotti e 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)'.
Civati perlomeno ha il coraggio di dire le cose come stanno, quasi sempre.

zorba

Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #318 : Domenica 21 Aprile 2013, 18:50:32 »
"Cerchiamo anzitutto di riassumere quanto è accaduto negli ultimi mesi. Il successo elettorale conseguito dal MoVimento 5 Stelle è andato al di là di ogni realistica previsione: 163 parlamentari per una nuova forza politica rappresentano di per sé una vittoria. Il MoVimento avrebbe voluto cominciare a lavorare seriamente nel Parlamento, ma questo non è stato possibile. Si è tentato di costringerlo a un voto di fiducia ad un governo a guida Bersani che con il senno di poi avrebbe implicato lo strangolamento dello stesso MoVimento. Il PD era già sull’orlo del precipizio e il MoVimento sarebbe finito nel baratro insieme a lui. Ecco perché la linea di non accettare l’accordo, un accordo finto perché mirante soltanto agli interessi del PD, era del tutto condivisibile. Tuttavia si sarebbe potuto cominciare a operare e lavorare costruttivamente nel Parlamento e invece si è voluto impedire il funzionamento di quello che è il cuore della nostra democrazia. E così un movimento che mira alla democrazia diretta ha dovuto farsi paladino della stessa democrazia rappresentativa tradita dagli altri partiti. La crisi continuava e si avvitava su se stessa. Il governo era in carica, ma il Parlamento paralizzato. Tutto nell’attesa del nuovo Presidente della Repubblica e del conferimento di un nuovo incarico di governo. Alle Quirinarie il MoVimento ha votato con il cuore e con la testa, proponendo come primi tre nomi una donna, Milena Gabanelli, e un uomo, Gino Strada, della società civile e un giurista di caratura internazionale, Stefano Rodotà. Alla fine dopo la rinuncia dei primi due candidati è subentrato il terzo, una delle figure più autorevoli della cultura giuridica nel nostro paese e che pur nella sua indipendenza (è stato un tempo uno degli indipendenti di sinistra) ha sempre appartenuto alla sinistra. Sembrava quasi naturale che un partito sedicente di sinistra potesse convergere su questo nome. Un uomo di quella levatura giuridica sarebbe stato comunque il garante di tutti e avrebbe svolto la sua funzione di super partes, fondamentale per un Presidente della Repubblica. E invece hanno offerto al popolo italiano uno spettacolo indecoroso e, diciamolo pure, mortificante per le persone che sono state mandate al massacro: prima Marini e poi Prodi. A questo punto non restava altro che constatare la completa dissoluzione, liquefazione di un partito, quello democratico, che sin dal suo inizio era attraversato da latenti contraddizioni. Su questo deserto non c’era altra via per ricompattare quel che restava della partitocrazia che recuperare Re Giorgio. Ma cosa è avvenuto nella votazione di ieri sera? Suscitando lo sdegno di tutti ieri Beppe Grillo ha parlato di un "colpo di Stato, che avviene furbescamente con l’utilizzo di meccanismi istituzionali". Si tratta di un’affermazione che può sembrare del tutto inadeguata e addirittura pericolosa, così la giudica infatti tutta la stampa unanime, perché quando si parla di golpe siamo abituati a pensare a un colpo militare, a un cosiddetto pronunciamiento, per usare l’espressione della tradizione spagnola. Esistono tuttavia svariate tecniche del colpo di Stato, come già aveva mostrato Curzio Malaparte nel suo saggio del 1931. Quello classico fu attuato da Luigi Bonaparte nel 1851 quando diede il colpo di grazia a quella Repubblica di cui lui stesso era Presidente per riuscire a farsi proclamare Imperatore di Francia. La cosa è ben descritta in un celebre saggio di Karl Marx del 1852, Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte. Ci fu in quel caso una violazione dell’assetto costituzionale esistente e un suo mutamento: il Presidente divenne Imperatore dei francesi. Non è quello che è avvenuto ieri in Italia. Il Presidente è restato Presidente, non è stato incoronato Imperatore, ma è il primo Presidente della storia repubblicana ad assumere due mandati contro quella che era sino ad oggi una consuetudine costituzionale, quella cioè contraria ad una rielezione del Presidente della Repubblica. Inoltre è il primo Presidente della Repubblica ad essere applaudito in Parlamento, ma oggetto di una sollevazione popolare nelle piazze d’Italia. Il Coup d’État per Gabriel Naudé, che per primo se ne occupò nel 1639 nelle sue Considérations politiques sur le Coup d’État, ha le più svariate caratteristiche e tende pure a confondersi con la “ragion di Stato”. Ebbene è proprio questa ragion di Stato che ci ha consegnato ieri la rielezione di Napolitano.
Lo stesso Napolitano d’altro canto qualche mese fa aveva messo in evidenza i rischi per la democrazia di un suo secondo mandato. Riportiamo qui integralmente il testo di una lettera scritta da lui al quotidiano, oggi non più esistente, “Pubblico” e pubblicata il 28 settembre 2012: “Caro direttore, Le scrivo per sgomberare – spero definitivamente – il campo da ogni ipotesi di ‘Napolitano bis’. Non è solo un problema di indisponibilità personale, facilmente intuibile, da me ribadita più volte pubblicamente. La mia è soprattutto una ferma e insuperabile contrarietà che deriva dal profondo convincimento istituzionale che il mandato (già di lunga durata) di Presidente della Repubblica, proprio per il suo carattere di massima garanzia costituzionale, non si presti a un rinnovo comunque motivato. Né tantomeno a una qualche anomala proroga.”. Evidentemente Napolitano ci ha ripensato. La vecchia stagione del compromesso storico doveva concludersi con un inciucio storico ed è per questo, contraddicendo quanto da lui stesso affermato, che alla fine ha accettato il secondo mandato.
Non vi è dubbio che tutto sia avvenuto ancora una volta nel solco della legalità, ma la legalità in questo caso è diventata un’arma contundente con la quale si è voluto colpire il popolo italiano. I partiti moribondi hanno ricevuto una boccata di ossigeno, ma avranno ancora qualche mese, al massimo un anno di vita, non di più, perché il virus del MoVimento ha ormai infettato il loro corpo e non si riuscirà più a debellarlo."

(Paolo Becchi)

zorba

Re:Toto-Quirinale: dite la vostra!
« Risposta #319 : Domenica 21 Aprile 2013, 19:22:35 »
(Mauro Barberis su Il secolo XIX di oggi)

I poteri forti che hanno fermato Rodotà

In momenti come questi, il più grande servizio che un intellettuale e un giurista possono rendere al loro Paese è spiegare cosa sta succedendo. L’altra sera ero a cena con Stefano Rodotà, il candidato e l’uomo limpido che mi onora della sua amicizia. 

Eravamo entrambi relatori al Festival della laicità di Reggio Emilia, con la differenza che lui, ovviamente, teneva la relazione di apertura, e neppure in questa occasione ha voluto venir meno ai suoi impegni. Tutto quello che dirò lo penso io, non lui; questo non è uno scoop giornalistico: con tutto il rispetto che lui e io portiamo per il giornalismo, noi facciamo un altro mestiere.

A un certo punto della serata, quando erano ormai arrivate le notizie della sconfitta di Prodi, impallinato dai franchi tiratori del Pd, e circolavano le voci delle dimissioni di Bersani e della Bindi, nel silenzio generale gli ho chiesto, alla presenza di molti amici, quanto segue. «Stefano, a questo punto la situazione è chiara, il Pd è imploso e non è più in grado di esprimere alcuna candidatura, può soltanto scegliere fra candidature altrui. O vota il candidato di Berlusconi, o vota il candidato di Grillo, cioè te: altrimenti di qui non si esce. Ora, la domanda è: perché non scelgono te, come farei ovviamente io? Perché sceglieranno chiunque altro, ma non te? Perché non ti hanno scelto sin dall’inizio, nonostante tutti gli amici che hai nel Pd?».

Qui, ripeto, non riporterò quello che lui mi ha risposto. La mia opinione, però, ricavata da quello che lui mi ha detto, è che contro la candidatura Rodotà, che rischiava di essere condivisa anche da molti democratici, siano scesi in campo poteri forti, anzi fortissimi. Anche questa è una formula mia, naturalmente: Stefano si esprimerebbe in modo molto meno rozzo.

Ma la sostanza è questa. Contro di lui, relatore al Festival della laicità ma soprattutto inflessibile difensore dei diritti delle minoranze, non ha pesato tanto l’ostilità del primo potere forte, la Chiesa: oltretevere gli equilibri sono molto cambiati, dopo l’elezione di papa Francesco, d’ora in poi la Chiesa guarderà meno all’Italia e più al mondo, e poi se si fosse trattato solo di questo sarebbe stato eletto il cattolico adulto Prodi, a favore del quale Rodotà era dispostissimo a rinunciare alla propria candidatura.

Un secondo potere forte che è stato decisivo contro Rodotà è stato il potere economico e finanziario, che ha bisogno non di riforme ma di stabilità, dei vecchi equilibri di potere per continuare a fare i propri affari, e che non sarebbe stato garantito da un giurista di sinistra, difensore dei diritti dei consumatori, ostile alle privatizzazioni e teorico dei beni pubblici, ma soprattutto indisponibile a prestarsi ai vecchi giochetti. Queste sono ancora parole mie, ma non credo che l’amico Stefano possa mai smentirmi su questo, neppure diplomaticamente.

Infine, c’è un terzo potere forte, che ipotizzo io sulla base di tutto quello che so, prendendomene tutte le responsabilità.

Non ho mai creduto ai complotti, eppure l’impazzimento del nostro sistema politico registratosi in questi giorni, la decisione di Napolitano di candidarsi dopo aver sempre detto che non lo avrebbe mai fatto, la stessa ipotesi Amato per palazzo Chigi hanno una spiegazione ulteriore e molto semplice, abbastanza nota agli addetti ai lavori. Il terzo potere forte ostile a Rodotà è la massoneria: non quella deviata, le varie P2 e P3, ma quella “buona”, cui aderiscono molti insospettabili di tutti i partiti, anche di sinistra o pretesa tale.

Aggiungo un’ultima cosa per chiarire la mia posizione. Rosy Bindi aveva detto che se Marini era il Presidente del governissimo con Berlusconi, non era il suo Presidente. Lo ripeto anch’io per il Presidente Napolitano, che sino a oggi avevo sempre difeso. Se è il Presidente dei poteri forti, allora non è il mio Presidente.