Autore Topic: Lazio-Juventus 0-2. Doppietta di Vidal. I bianconeri vedono già lo scudetto  (Letto 660 volte)

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All'Olimpico il cileno segna nel primo tempo prima su rigore guadagnato da Vucinic e poi raddoppia con un inserimento centrale. La squadra di Petkovic reagisce ad inizio ripresa, ma la Juve tiene e porta a 11 i punti di vantaggio sul Napoli primo inseguitore

La Juventus ha le mani sullo scudetto. Ora la questione sembra più quando lo vincerà che se lo vincerà. Perchè il successo sulla Lazio all'Olimpico porta i punti di vantaggio della capolista sul Napoli a 11 (più lo scontro diretto favorevole), a 6 giornate dalla fine. A Roma decide la sfida tra le ultime due squadre italiane respinte dall'Europa, intesa come coppe, la doppietta di Vidal. Già nel primo tempo. La Juve così si vendica dell'eliminazione in Coppa Italia, in semifinale, proprio per mano della squadra di Petkovic. Ed è appunto implacabile con il Napoli primo inseguitore, che aveva rallentato, domenica a San Siro, pareggiando contro un avversario più che complicato come il Milan. La Juve vince sempre, in Italia. Stavolta funziona anche il modulo di serata, con il quale al centrocampo a 5 si aggiunge Marchisio in appoggio a Vucinic, versione unica punta. Schema che Conte aveva in mente per la (poi disastrosa) trasferta di Champions a Monaco con il Bayern e che era invece saltato per l'indisponibilità, dal 1', del montenegrino, reduce dall'influenza. Chissà come sarebbe andata...Di sicuro la Juve ha imperversato con questo schema all'Olimpico, con Vidal, Pogba e Marchisio a turno attaccanti aggiunti, scatenati negli spazi, partendo da lontano. La Lazio, lacerata dalle assenze e dalle fatiche di Europa League, stavolta non ha avuto il cinismo per approfittare delle poche occasioni create. E la sua difesa scricchiolante ha patito la mancanza di punti di riferimento. Troppo.

JUVE SUBITO AVANTI — Già all'8', con l'11° gol stagionale di Vidal. Il cileno segna su rigore guadagnato da Vucinic, falciato in area da Cana. Davvero un errore imperdonabile quello dell'albanese, che interviene in maniera evidente sul montenegrino in area. La Juve insiste. Il suo centrocampo folto, con ben 4 centrali, con Marchisio più avanzato, scatena gli inserimenti continui del torinese, ma pure di Vidal e Pogba. Pirlo calcia una punizione in mezzo, tocca Vucinic, Marchetti si salva con un buon riflesso e respinge.

ANCORA VIDAL GOL — Una palla gol la crea anche la Lazio. In mischia, sugli sviluppi di un corner, Cana manca il sinistro al volo a pochi metri da Buffon. Ma la rete la trova ancora la Juve. Segna di nuovo Vidal, in condizioni fisiche strabordanti, stavolta con un inserimento centrale, sfruttando una rifinitura di Vucinic deviata da Cana. Il difensore centrale albanese vive una serata terribile: colpevole sui due gol, e sprecone nell'unica occasione nitida della Lazio, che poi si fa viva dalle parti di Buffon con un destro dalla grande distanza di Candreva, respinto con qualche impaccio dal capitano della Juve e della Nazionale. Ma la Juve ha una sicurezza dei propri mezzi, in Italia, che impressiona: Marchisio in contropiede sfiora il 3-0. Stavolta Cana azzecca la chiusura in extremis. All'intervallo comunque la capolista è avanti di due reti.

PETKOVIC CAMBIA — Dentro Ederson e Kozak, fuori Mauri ed Hernanes. La Lazio ora gioca con la difesa a 3, 4 centrocampisti, ed Ederson dietro a Klose e Kozak. Ed è più aggressiva. Ciani prova ad inventarsi attaccante, Buffon si salva bene, stavolta. La Juve è meno padrona del gioco, ma reagisce comunque al nuovo slancio dei padroni di casa. Punizione di Pirlo respinta da Marchetti, Marchisio si avventa sul pallone, ma calcia malissimo e sbaglia un gol comodissimo. Kozak colpisce male di testa sottomisura, non trova la porta sull'ottimo cross dalla destra di Ederson. Segna solo in coppa. La Juve dal 20' riprende in mano la gara. La addormenta. Fa possesso palla. Porta a casa i tre punti. Ora nei prossimi impegni (domenica sera allo Juventus Stadium arriverà il Milan) si potrà godere una passerella trionfale verso il secondo scudetto consecutivo.

Riccardo Pratesi

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