Autore Topic: Morto l'ex Nba Manute Bol (2,31 cm)  (Letto 2826 volte)

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oizaL

Morto l'ex Nba Manute Bol (2,31 cm)
« : Domenica 20 Giugno 2010, 00:00:07 »
BASKET: MORTO MANUTE BOL, IL PIU' ALTO DELL'NBA ANNI '80-'90 (ANSA) - WASHINGTON, 19 GIU - E' morto in un ospedale di Charlottesville, in Virginia, Manute Bol, uno dei piu' alti giocatori di basket della storia dell'Nba. Aveva 47 anni. Bol, di origine sudanese, era alto 231 centimetri ed era molto conosciuto non solo nel mondo del basket, ma anche per il suo impegno umanitario a favore dell'organizzazione Sudan Sunrise, fondata in Kansas per aiutare la popolazione sudanese. Bol gioco' dal 1985 dieci stagioni nell'Nba. Milito' nei Washington Bullets, Golden State Warriors, Philadelphia 78ers e Miami Heat. (ANSA). CLE 19-GIU-10 23:50 NNN 



Offline Chuncho

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Re:Morto l'ex Nba Manute Bol (2,31 cm)
« Risposta #1 : Domenica 20 Giugno 2010, 02:44:32 »
proprio giovedì quando guardavo la finale della NBA parlavamo di lui.  Era incredibile vederlo giocare ed una bravissima persona!  :(


zorba

Re:Morto l'ex Nba Manute Bol (2,31 cm)
« Risposta #2 : Domenica 20 Giugno 2010, 15:01:41 »
BASKET: MORTO MANUTE BOL, IL PIU' ALTO DELL'NBA ANNI '80-'90 (ANSA) - WASHINGTON, 19 GIU - E' morto in un ospedale di Charlottesville, in Virginia, Manute Bol, uno dei piu' alti giocatori di basket della storia dell'Nba. Aveva 47 anni. Bol, di origine sudanese, era alto 231 centimetri ed era molto conosciuto non solo nel mondo del basket, ma anche per il suo impegno umanitario a favore dell'organizzazione Sudan Sunrise, fondata in Kansas per aiutare la popolazione sudanese. Bol gioco' dal 1985 dieci stagioni nell'Nba. Milito' nei Washington Bullets, Golden State Warriors, Philadelphia 78ers  :o :o :o e Miami Heat. (ANSA). CLE 19-GIU-10 23:50 NNN 



Riposi in pace anche lui.  :( :(

Che impressione vederlo giocare (ero un tifoso sfegatato dei Sixers) e sembrava che i suoi arti così esili potessero spezzarsi da un momento all'altro........

jumpingjackflash

Re:Morto l'ex Nba Manute Bol (2,31 cm)
« Risposta #3 : Domenica 20 Giugno 2010, 16:53:55 »
riposi in pace :(

Offline ammiraglio

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Re:Morto l'ex Nba Manute Bol (2,31 cm)
« Risposta #4 : Domenica 20 Giugno 2010, 20:58:42 »
quello a fianco era il piccolo webb (forse un metro e 70?).

con manute se ne va un pezzo di quel  basket show degli anni belli.
rip.
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

Offline St£fano

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Re:Morto l'ex Nba Manute Bol (2,31 cm)
« Risposta #5 : Domenica 20 Giugno 2010, 21:47:36 »
RIP
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Offline boksic70

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Re:Morto l'ex Nba Manute Bol (2,31 cm)
« Risposta #6 : Lunedì 21 Giugno 2010, 11:27:46 »
quello a fianco era il piccolo webb (forse un metro e 70?).

con manute se ne va un pezzo di quel  basket show degli anni belli.
rip.
Quello al suo  fianco era Bogues, non Webb.
E raggiungeva a malapena il m 1.65.
Solo per la precisione

bak

Re:Morto l'ex Nba Manute Bol (2,31 cm)
« Risposta #7 : Lunedì 21 Giugno 2010, 15:43:16 »
Il grande sportivo è morto a 47 anni: fu il campione dei profughi della sua terra
Le vite di Bol: figlio della tribù, eroe del basket e voce del Sudan
 
WASHINGTON - Sul campo di basket era sensazionale. Non era un talento, ma dalla sommità dei suoi 2 metri e 31, uno dei due giocatori più alti nella storia della Nba, riusciva a fermare l'impossibile, battendo ogni record di stoppate. Era così magro e sottile, che uno dei suoi allenatori lo paragonò a un gigantesco grillo e Woody Allen a un fax. Ma di Manute Bol, morto l'altra sera a soli 47 anni per una rara malattia cutanea e complicazioni renali in un ospedale di Charlottesville, in Virginia, sono altri i talenti che hanno reso straordinario il suo passaggio terreno, facendone, com'è stato giustamente osservato, «un eroe e un esempio per il Sudan e il mondo». Era nel martoriato Paese africano, infatti, che Bol aveva iniziato il suo improbabile viaggio verso la fama cestistica americana. Lì era nato, nel 1962, figlio del popolo Dinka, discendente di capi tribali, passato attraverso tutti o quasi i riti d'iniziazione: volentieri uccise un leone con una lancia, malvolentieri si sottopose ai rituali sfregi sul cuoio capelluto e all' asportazione di sei denti. La sua vita era cambiata nel 1982, quando Don Feeley, allenatore in cerca di campioni africani, lo vide a Khartoum e lo convinse a seguirlo in America.

Bol fino a quel momento aveva soltanto fatto il guardiano di mucche e non aveva mai toccato un pallone. Ma su suggerimento di Feeley, l'anno dopo i San Diego Clippers gli fecero un contratto. Fu la prima di dieci stagioni, attraverso la University of Connecticut, Rhode Island, Washington, Miami, Philadelphia, Golden State. Dopo gli Stati Uniti, fece anche un brevissimo passaggio in Italia. Ma mai dimenticò il Sudan, di cui aveva sposato in prime nozze una figlia, Atong, dopo averne convinto la famiglia con il dono di 80 mucche. Soprattutto non dimenticò il Paese devastato dalle guerre civili tra l'élite musulmana del Nord e la popolazione cristiana animista del Sud. Anzi, tutta la sua carriera e gran parte dei soldi guadagnati da cestista li spese per aiutare rifugiati e poveri sudanesi. Manute Bol era in testa nei sit-in di protesta davanti all'ambasciata sudanese di Washington, visitava i campi dei profughi, raccoglieva fondi per alleviare la sofferenza dei suoi connazionali. «Dio mi ha guidato in America dandomi un buon lavoro, ma mi ha dato anche un cuore per guardare indietro», diceva Bol, che era cristiano. Nel 1998 era tornato in Sudan, rimanendo vittima delle dispute interne al regime. Rifiutò il posto di ministro dello Sport, respingendo la pre-condizione di convertirsi all'Islam. Lo accusarono di finanziare i ribelli cristiani Dinka, la sua tribù.

Diventò esule nel suo Paese. Solo nel 2002 gli fu accordato l'espatrio, accolto nuovamente negli USA, questa volta come rifugiato per motivi religiosi. Il Sudan che si lasciò alle spalle sprofondava nuovamente verso il baratro della guerra civile e il genocidio nel Darfur. Bol giocò anche a hockey sul ghiaccio per raccogliere fondi. Nel 2006 partecipò alla marcia di tre settimane da New York a Washington per la libertà del Sudan, organizzata da Simon Deng, ex nuotatore sudanese suo amico. Divenne perfino uno dei personaggi di What is the What (tradotto in italiano da Mondadori con il titolo Erano solo ragazzi in cammino), il romanzo di Dave Eggers ispirato alla vita di Valentino Achak Deng, uno dei «Lost Boys of Sudan » che fuggirono a piedi dall' inferno e furono tra i 3800 rifugiati che vennero accolti negli Stati Uniti. «Se ognuno nel mondo fosse come Manute Bol - ha detto Charles Barkley, suo ex compagno di squadra a Philadelphia - questo sarebbe il mondo nel quale vorrei vivere». Requiem per l'uomo dei buoni canestri.



Paolo Valentino