Autore Topic: Petko: «Juventus più forte ma non esistono sfide impossibili»  (Letto 605 volte)

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Petko: «Juventus più forte ma non esistono sfide impossibili»
« : Lunedì 15 Aprile 2013, 11:27:23 »
www.corriere.it



Il posticipo alle 20.45 all'Olimpico: la Lazio quest'anno imbattuta coi bianconeri

ROMA - «Le speranze della Lazio di acciuffare la Champions sono le stesse che ha il Milan di conquistare lo scudetto»: praticamente nulle. Nel parallelo creato da Petkovic c'è la frustrazione per una stagione vissuta come anti-Juve all'inizio e come anti-Lazio alla fine. «Ma non è tempo di bilanci, a fine stagione ci guarderemo negli occhi per capire cosa non è andato», dice Petkovic rimandando a giugno i processi.
Per ora, quindi, il carnet di ovvietà non cambia, è il solito in ogni conferenza stampa a prescindere dalla posizione e dalle grane (evitabili) che puntualmente arrivano settimana per settimana, giorno per giorno. Alla Champions crediamo ancora - le parole del tecnico - Contro la Juventus sarà decisiva, se vinciamo potremo riposare e rivedere la Lazio una volta a settimana. E ciò mi rende ottimista, anche se ora dipende da chi ci precede».

Così, se non fosse per il ritorno all'Olimpico dei tifosi dopo l'esilio imposto dall'Uefa («In coppa è mancata la spinta per andare oltre i nostri limiti») la partita di stasera contro i bianconeri (ore 20.45 su Sky Calcio 1, Sky Supercalcio e Premium Calcio) avrebbe solo valore statistico e morale. Un po' perché la Lazio è l'unica squadra col bilancio in attivo al cospetto dei virtuali prossimi campioni d'Italia (due pari e una vittoria che è valsa la finale di Coppa Italia), ma soprattutto perché c'è in ballo l'orgoglio. Certo, è difficile motivare una squadra che ha già dato più di tutto contro avversari, arbitri, malasorte e una dissennata politica societaria. L'unico aspetto che Petkovic è riuscito a raschiare dal fondo del barile per tendere i nervi è la possibilità di togliersi una soddisfazione contro i migliori: «Sì, vero, la Juve è la più forte, ma non ci sono partite impossibili e noi l'abbiamo già messa in difficoltà - ancora il tecnico - Non dovremo mollare, ci vorrà il 150% anche se credo che ormai la Juve abbia vinto lo scudetto. Conte? Lo ammiro, è uno dei più forti».

Il resto è tutta roba già sentita e già scritta. L'unica deroga è per Klose, per la prima volta spronato a dare di più come un giocatore normale. «È recuperato, sta bene ma deve motivarsi e dare tutto, dimostrare che può fare la differenza». Perché è come per Reja, solo il tedesco può mascherare le emergenze ricorrenti. Stasera, per esempio, la Lazio giocherà con una difesa a dir poco sperimentale. «Avrò poche scelte a disposizione, ma chi andrà in campo darà il massimo», ancora Petkovic. Solo i gol di Miro possono evitare che si parli ancora delle situazioni di Diakité e Cavanda, due elementi che la società, sorda alle richieste di reintegro arrivate da Petkovic e dalla rosa, ha deciso di far scomparire giustificando la cosa come una scelta del tecnico.
Che alza la solita barriera. «Ci concentriamo sui giocatori che abbiamo a disposizione». Chi lo dice a Petkovic che, secondo il presidente Lotito, è stato lui a metterli fuori rosa?

Andrea Arzilli

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