www.iltempo.itIl presidente della Lazio spiega l’eliminazione col Fenerbahce «Pagati gli errori dell’arbitro all’andata e l’Olimpico chiuso»
Delusione e un po' di rabbia, amaro in bocca e tanta voglia di farsi sentire. L'eliminazione contro il Fenerbahce brucia ancora, la Lazio si lecca le ferite e prova a ripartire. Non sarà facile, il morale è a pezzi, ma il valore della squadra non è in discussione. I ragazzi di Petkovic avrebbero meritato ben altro, la semifinale di Europa League sarebbe stato il giusto riconoscimento al termine di un percorso importante: l'Olimpico a porte chiuse e la direzione della gara d'andata ha frenato le ambizioni dei biancocelesti.
Finalmente si è fatto sentire anche Lotito: era rimasto in silenzio dopo diversi torti arbitrali subiti in campionato forse perché impegnato nella dura battaglia (poi persa) per un posto da vicepresidente della federazione italiana, questa volta è uscito allo scoperto, ha attaccato l'Uefa, si è comportato da presidente vero: «I livelli sportivi si sono visti, la Lazio non meritava di uscire dalla coppa. Il campo ha dimostrato che abbiamo subito una sconfitta immeritata nella gara d'andata – ha spiegato all'uscita dalla Lega a Milano – in ogni caso giocare senza il proprio pubblico è una cosa vergognosa. Non possiamo pagare per un manipolo di 10-15 persone. Sarebbe state più logico chiudere un settore e non tutto lo stadio. Sono cose che fanno parte del sistema, cercheremo di fare tesoro di questa esperienza». Ora è importante ritrovare gli stimoli, fissare bene l'obiettivo stagionale e vincere la coppa Italia, ma trascurare il campionato potrebbe far precipitare la Lazio. È' un errore che non va commesso, serve ancora concentrazione e voglia di arrivare più in alto possibile. Lunedì arriverà la Juventus, è una gara che può significare tutto o nulla, il terzo posto sembra irraggiungibile ma c’è da difendere il posto in Europa League. Dalle parti di Formello l'emergenza regna sovrana, mancheranno diversi giocatori per squalifica e altri non sono al top della forma, ma non esistono giustificazioni, Lotito tiene alta la guardia e vieta qualsiasi calo di concentrazione: «Le partite sono tutte importanti, ci teniamo a fare bene fino alla fine della stagione. Peccato invece che nessuna società italiana abbia proseguito in Champions e in Europa League, questo crea un danno a tutto il sistema perché il ranking ne risente e andiamo sempre peggio. Dobbiamo tifare per le formazioni italiane, ma questa cultura qui da noi ancora non c'è e sicuramente in molti saranno contenti dell'eliminazione della Lazio». Scontri prima del derby, è stato l'argomento principale che ha accompagnato la formazione biancoceleste alla sfida con il Fenerbahce.
Il patron si è soffermato su questa polemica e alla volontà di non far disputare più la stracittadina di sera: «Il derby di notte? Episodi deplorevoli che non dovrebbero avvenire. Diventa difficile combattere certi fenomeni, non posso essere preda di un manipolo di persone. Ho sempre fatto la distinzione tra tifoso delinquente e delinquente tifoso, anche i delinquenti sono tifosi ma non per questo rappresentano tutta una categoria di persone. Giocare il pomeriggio? Non mi fascio la testa prima di romperla - ha continuato il presidente della Lazio- ci porremo il problema quando sorgerà. Se noi avessimo degli stadi di proprietà le società potrebbero anche selezionare chi far entrare. Oggi invece lo stadio è terra di conquista dove sfogare la propria rabbia. Se fosse invece una struttura fruibile per 24 ore al giorno gli stessi tifosi emarginerebbero certa gente. La società può educare i tifosi: la Lazio lo sta facendo e l'aquila ha anche questa funzione».
13/04/2013 06:03
Gianluca Cherubin
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