Autore Topic: Le sette categorie del tifoso biancoceleste  (Letto 3379 volte)

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Gasco luis veron

Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #20 : Sabato 10 Ottobre 2020, 12:20:17 »
Manca la categoria "Innamorati della Lazio ma folli appassionati di tattica fino all'  esasperazione".

Che non rientra nella categoria dei "tuttologi": i veri appassionati di tattica si avvicinano un po' ai filosofi nel senso chr mettono semore in discussione le loro idee put proponendone altre.

Alla fine la vonoscenza non e' mai esaustiva perche' la passione porta sempre a mettersi in gioco e a studiare.

Si parla pero' di appassionatindi tattica non esperti nrl senso chr un tifoso per quanto ne' possa sapere non avra' mai la conoscenza di un allenatore.

Iniziai ad appassionarmi di tattica dalla Lazio di Zeman: studiai a memoria tutti i movimenti.

Di conseguenza mi sono andato a ristudiare il 4/4/2 di Sacchi.

Poi passai al modulo dell' Ajax di Van Gaal (che preferivo perche' negli anni 90' fecero sparire il ruolo del numero 10 inserendolo largo sulla fascia e facendolo accentrare ma nell' Ajax di Van Gaal Litmanen era il numero 10 classico).

Poi ho approfondito il 4/3/1/2 e il 3/5/2 (ma non li ho studiati fino in fondo come il 4/3/3 per cui devo ancora apprendere tante cose).

Conosco superficialmente il 4/2/3/1 e il 4/3/2/1.

Oggi, rispetto agli anni 90' i moduli vontano un po' di meno perche' nessuno gioca piu' von la zona integrale nel corso di una partita si variano spesso moduli.

Non e' piu' tanto il modulo a contare quanto il movimento dei singoli nel modulo (che deve essere sempre un movimento ovviamente, organizzato).

Quante volte Inzaghi ha detto: non vi siete neanche accorti che avevamo cambiato modulo all' interno della stessa partita?

Negli anni 90' difficilmente accadeva: Sacchi non avrebbe mai intaccato il suo 4/4/2, Zeman, il suo 4/3/3, Van Gaal il suo modulo completamente geniale che si e' inventato lui!

Poi esiste l' interpretazione dei moduli: ogni allenatore soprattutto in fase offensiva utilizza gli schrmi che vuole.

Tuttavia un errore che si fa' oggi e' dire: in fase difensiva e' un 3/5/2 e in fase offensiva un 4/3/3.

Sbagliatissimo: almeno questo penso di averlo capito dopo aver letto due libri di tattica (non e' molto ma gia' un inizio).

La maniera piu' semplice per vedere un modulo e' durante il rinvio del portiere avversario: se si e' veloci in quei pochibsecondi prima che calci il pallone ma mentre lo sta' calciando ogni squadra e' posizionata come i pupazzi del Calcio Balilla.

Ovviamente i giocatori non saranno in linea ma saranno esattamente posizionati come quando scriviamo du una lavagna un modulo: in quel momento al 100% si puo' capire il modulo che si sta' adottando.

In televisione far questa cosa e' complicato perche' non si ha tutta la visuale per vedere anche il posizionamento dei difensori ma chi ne' mastica un po' lo riesce a caoire gia' dal posizionamento degli attaccanti e dei difensori.

Poi, gli schemi POSSONO PORTARE I GIOCATORI A STAZIONARE IN POSIZIONE DIVERSE: applicando uno schema se si facesse una foto su quel preciso momento allora potremmo anche pensare che invece di un 3/5/2 si stia giocando in fase offensiva con un 4/3/3 (dipende).

Ma questa foto sara' la conseguenza di uno schema applicato al modulo di base che si vede sul rinvio del portiere avversario in pochi secondi (QUANDO NON SI HA LA PALLA!).

Cio' potrebbe ingannare e far pensare di applicare un modulo per la fase difensiva ed un altro per la fase offensiva mentre non e' cosi': il posizionamento di un 3/5/2 in fase offensiva non so' potrebbe essere quello di un 4/4/2 ma il "posizionamento" di quel momento specifico, non c' entra niente con il modulo di base.

Quando invece si parla di variazione di piu' moduli all' interno della stessa partita,.significa cche il modulo e' cambiato o, cambia dalla fase senza palla (sul rinvio del portiere potrete vedere in maniera semplice cosa sta'  succedendona livello tattico).
Anche un nin esperto di tattica puo' quindi capire il modulo che si sta' attuando seguendo dei criteri semplici e basilari.

Semmai e' tosto capire gli schemi: e' proprio sugli schemi che si vede la mano dell' allenatore.

Il modulo 4/3/3 di Zeman non ha tutti gli stessi schemi del 4/3/3 di Sarri o, del 4/3/3 del Barcelona di Guardiola o, di Mancini.

E' chiaro che il modulo 4/3/3 permettera' degli schrmi molto simili von alcuni movimenti anche uguali perche' e' all' interno del modulo in base alla omogeneita' della copertura dello spazio-campo e delle distanze tra singoli giocatori si avranno delle soluzioni da adottare a volte uguali o, comunque similiri ma sempre personalizzabili.

E' palese quindi che un 4/3/3 di Sarri abbia movimenti molto simili se pur diversi per molti dei suoi al 4/3/3 di Zeman rispetto ad un altro modulo che viene appplicato.

Il 3/5/2 di Conte, e' diverso dal 3/5/2 di Inzaghi: i movimenti sono similari ma esistono tante varianti che ogni allenatore personalizza sempre all' interno di un modulo.

Ad esempio se scegli o, decidi di difendere centralmente mettendoti tra le traiettorie della palla piu' che difendere gli spazi del campo, farai il 4/3/1/2 (sempre considerando pero' le caratteristiche dei tuoi calciatori perche' senza dei terzini dinamici e senza un grande numero 10, il 4/3/1/2 e' un modulo inutile.

Idem nel 3/5/2 se non hai 4 bei centrali (tra cui il dominatore al centro che sappia difendere ed impostare,.e non hai i quinti forti, te lo sbatti in faccia perche' non avrai la forza di conquistare il pallino del centrocampo attraverso l' aggressivita' e non avrai la forza di difenderti quando questo comportera' la scalata dei quinti andando a formare un 5/3/2.

Se giochi con il 5/3/2 durante tutta la partita perche' non riesci a salire con i quinti sarai dominato dall' avversario: a quel punto dlse non hai 3 buoni centrali prendi il gol sicuro).

Se hai ali molto forti e due difensori centeali forti allora il 4/3/3 e' quasi automatico.

Se hai delle mezz' ali (piu' attaccanti che centrocampisti), le farai giocare nel 4/3/2/1 ad albero di Natale oppure nel 3/4/2/1  che si puo' trasformare in un 3/4/3.

Quindi esiste il tifoso innamorato compilulsivo malato di tattica: eccome!

Pronto sempre ad aggiungere nozioni e a studiare: avoja a studia' senno' avrei fatto l' allenatore non il tifoso malato compulsivo di tattica.


Infine, visto che sono compulsivo:

l' allenatore e' proprio sugli schemi che puo' sbizzarrirsi.

Il modulo dovra' esser scelto in funzione pero' delle caratteristiche dei giocatori a disposizione e non viceversa a prescindere altrimenti si commettera' un errore basilare ma fondamentale.

Forse negli anni 90' il limite era proprio questo: altrimenti Signori, non avrebbe giocato nel ruolo di Evani ma Sacchi avrebbe utilizzato un 4/3/3 ed avremmo vinto il mondiale.

Ma gli allenatori degli anni 90' soprsttutto (ed anche lo stesso Sacchi), sono stati dei veri maestri di tattica da cui imparare e studiare.

Van Gaal in seguito capi' che non poteva riproporre il modulo Ajax senza determinati interpreti: e che interpreti!

Per cui cambio moduli tra l' altro mettendo sempre molto del suo.

Il modulo senza un' organizzazione tattica adeguata (che serve per far giocare tutti i giocatori non in maniera anarchica dando loro delle direttive per mantenere l' equilibrio), rappresenta uno scheletro che non serve proprio a nulla.

Ecco, perche' posso sapere qualcosina di tattica ma non sono e non saprei far l' allenatore!











Offline Il frigorifero

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Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #21 : Sabato 10 Ottobre 2020, 13:24:56 »
Io dovrei rientrare nella categoria “alcolisti”. ( Ma solo se vinciamo )
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Jim Bowie

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Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #22 : Sabato 10 Ottobre 2020, 14:34:59 »
Moderato tutta la vita

Dulcis in fundo, ci sono i moderati. Non vedono nè tutto bianco nè tutto nero ma sanno riconoscere le sfumature. Non prendono le parti di questo o di quell’altro (anche se spesso vengono tacciati di farlo) e si limitano a fare i tifosi. Non senza passione, si intende. Alzano la voce quando c’è bisogno di farlo e restano in silenzio di fronte a sterili polemiche che – semplicemente – non gli interessano. Vivono il tifo senza aver bisogno di ostentare nulla, non distribuiscono patenti di lazialità e non ne vogliono. Da sempre, lontani da qualsiasi forma di appartenenza ai suddetti gruppi. Per 90 minuti a settimana – che spesso sono 180 o 270 -​ cacciano di casa anche i congiunti per non avere distrazioni ma finisce tutto con il fischio finale. Fanno dell’anti-romanismo la loro filosofia di vita, tanto da godere delle sconfitte di Essi, molto più che delle vittorie della Lazio (se poi la congiunzione astrale vuole che i risultati del campo siano entrambi favorevoli, allora la giornata diventa perfetta). Difficili da trovare sui social, quando ci sono il loro atteggiamento è talmente diplomatico da tirarsi dietro tutta una serie di insulti tra cui il gettonatissimo “Amico di Lotito” o “romanista” da quelli appena menzionati.​
Li riconosci perchè per loro esiste la Lazio. Solo la Lazio.​
E sono loro – forse – quelli di cui avremo più bisogno.​
Aspetta Cla'!
tu stai raffigurando il laziale da salotto, tifoso temporale, lo spazio di una partita.
Ma sono tifosi? e non lo chiedo con tono sarcastico ne denigratorio, ma soltanto dal punto di vista dell'animale da stadio, da chi ha nell'anima due parti, contraddistine ma figlie dello stesso sentimento, chi da la stessa valenza all'essere  laziale e antiquell'altri, perche' non ci gusteremo il bene se non sapessino cosa fosse il male, il caldo con il freddo.
Il tifoso laziale nel mio sclerotico modo di vederlo e' colui che anche il mercoledi professa le sue fedi, l'essere laziale e antiromanista, e le professa non perche' le abbia acquisito ma perche' e' un gene del suo DNA.
Vedi di amici romanisti non ne ho, di parenti si, ma i parenti non si scelgono, gli amici si.
Io i discorsi, noi siamo signori oppure non siamo malevoli come loro, non li capisco, malevolo un par de palle, se te vedo per terra tu riommerda, io te finisco non ti aiuto a rialzarti.
Dico a te riommemerda che ci leggi , io sono laziale e sono come il Cavaliere Nero!
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Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #23 : Sabato 10 Ottobre 2020, 20:52:01 »
Manca la categoria principale: quella di chi fa quello che può per la (sua) Lazio.
Siamo in tanti.

geddy

Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #24 : Sabato 10 Ottobre 2020, 21:10:58 »
Jim l'antiromanismo e' un tratto essenziale di ogni Laziale. Pure un Laziale di Pechino prima o poi si  imbattera in uno di quelli e inevitabilmente lo riconescera' come tale.

Offline Jim Bowie

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Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #25 : Domenica 11 Ottobre 2020, 00:46:07 »
Jim l'antiromanismo e' un tratto essenziale di ogni Laziale. Pure un Laziale di Pechino prima o poi si  imbattera in uno di quelli e inevitabilmente lo riconescera' come tale.
Non ne sarei così sicuro. Dovrebbe essere così, lo e’ sicuramente per me dal 20.4.1952
Sapessi quanti ne ho sentiti, anche qui dentro, e’ una squadra italiana, manco per cazzo e’ una squadra di merda e di merda sono coloro che non la odiano in tutte le sue componenti.


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ThomasDoll

Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #26 : Domenica 11 Ottobre 2020, 10:44:55 »
Sull'aesse il laziale medio fa sempre delle considerazioni tecniche che si spingono fino a ipotizzare che loro possano fare il triplete tutti gli anni (esemplare la mania estiva, da insolazione, che con il loro scontato successo in EL, unito alla sicura CL del napoli, noi saremmo finiti fuori dall'Europa che conta).
Ma tutte questa analisi si concludono, in genere, con un consolatorio romammerda.

Gasco luis veron

Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #27 : Domenica 11 Ottobre 2020, 11:24:48 »
Per tutti i Laziali chr pensano chr una qualificazione Champions sia piu' importante di una vittoria di uno (O, PIU'), trofei porto la risposta di uno che vivr il campo, di un addetto ai lavori per capire se i giocatori e gli allenatori, ovveto se i protagonisti freferiscano alzare al cielo una coppa piuttosto che non alzare niente sul piano strettamente tecnico calcistico per rimpinguare pero' le casse econoniche della societa'.


A domanda, Simone Inzaghi ha risposto: i trofei valgono piu' di una qualificazione Champions!

L' ha detto Inzaghi.

Io, la penso al 100% come il mister: ovviamente, rispettando i tifosi che non la pensano cosi' ma un costo e' se lo dico io, o un altro tifoso ed un altro conto e' sapere come la pensano i protagonisti cioe' quelli che allenano e che giocano.

Infatti la maggior parte dei tifosi del Napoli (prima della vittoria in Coppa Italia), erano delusi per non aver vinto nulla ma pure quelli della roma sono attualmente delusi perche' in questi anni hanno avuto all' attivo: ZERO TITULI.

Noi non solo abbiamo vinto durante questi anni piu' trofei in Italia (dopo, la Juve), ma ora siamo anche in Champions con possibilita' di lottare per il titolo.....se ampliano le liste a 30 giocatori e prendiamo pure Garay non potremmo piu' nasconderci.

Io, con tutto il rispetto crrdo chr le parole di Inzaghi sulle priorita' per coloro chr calcano il terreno di gioco ed allenano siano parole piu' impprtanti di quelle di tutti noi tifosi e persino di quelle di alcune societa' (non e' il caso della Lazio),  che hanno bisogno di qualificarsi per rimediare ai buffi piu' che per un prestigio di tipo tecnico.


geddy

Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #28 : Domenica 11 Ottobre 2020, 11:36:30 »
C'e' una caratteristica comune a tutti Laziali che ho conosciuto io, per un periodo più o meno lungo hanno tutti frequentato lo stadio. Non e' questo tratto essenziale dei romanisti o dei tifosi di altre realta' metropolitane. E' invece diffuso in provincia, non che siamo provinciali per questo. Eppure quella cosi' adesso definita "appartenenza" risulta oramai come il nostro tratto tipico, pure se sono 30 o 40 anni che provano a spacciarlo per tipico degli altri.

Offline giamma

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Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #29 : Domenica 11 Ottobre 2020, 11:39:23 »
Moderatissimo, di quelli che fanno incazzare Jim Bowie visto che per 25 anni sono stato abbonato alla Lazio senza essere un animale da stadio, mai cantato o partecipato ad altro becerume stadiarolo, io al massimo ho strillato un arbitro venduto.
Dopo una decina d'anni (i primi dieci di matrimonio) quando avrei potuto riabbonarmi senza creare problemi in famiglia, malgrado la Lazio Cragnottiana, ho preferito guardare la partita in TV recandomi all'olimpico solo per partite particolari dove ritenevo la presenza fisica necessaria, tutto ciò perché lo stadio per me era ed è un luogo deputato alla visione della partita e null'altro, oggi superato dalla TV che mi permette una visuale di gran lunga superiore.
Non essendo un collezionista di nulla, tantomeno di gagliardetti, stemmi, magliette e altra paccottaglia, contribuisco alla Lazio abbonandomi da sempre a Lazio Style (per non guardarla praticamente mai).
Concordo con Zap (Orazio Scala) mille Laziali = mille categorie, la mia più corretta sarebbe quella degli Ossessi, mi sveglio e penso alla Lazio, mangio e ci penso, lavoro e una parte del cervello ci rimane connessa, vado a dormire e l'ultimo pensiero cosciente La riguarda.
asriommamerda
A proposito ma Orazio Scala chicazzè????
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Gasco luis veron

Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #30 : Domenica 11 Ottobre 2020, 11:45:21 »
La roma?

E chi e'?

Ahh, e' vero ancora esistono...me lo ero dimenticato🤣

geddy

Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #31 : Domenica 11 Ottobre 2020, 11:50:05 »
Sull'aesse il laziale medio fa sempre delle considerazioni tecniche che si spingono fino a ipotizzare che loro possano fare il triplete tutti gli anni (esemplare la mania estiva, da insolazione, che con il loro scontato successo in EL, unito alla sicura CL del napoli, noi saremmo finiti fuori dall'Europa che conta).
Ma tutte questa analisi si concludono, in genere, con un consolatorio romammerda.
Il dio del calcio e' capriccioso, volubile ed è uno dei nostri. In quanto tale sapeva benissimo che poteva succedere, purtroppo, sempre perche' tale, poteva farlo succedere.

geddy

Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #32 : Domenica 11 Ottobre 2020, 12:02:59 »


Becerume stadiaiolo?

Offline Frusta

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Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #33 : Domenica 11 Ottobre 2020, 12:13:44 »
Per me la Lazio è rimasta quello che era quando in terza elementere un ragazzino mi disse ahò nn sarai mica laziale?
Ecco, io sono diventato laziale in quel proeciso momento.  :D E sono laziale in quel modo là.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Jim Bowie

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Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #34 : Domenica 11 Ottobre 2020, 13:29:01 »
Purtroppo , almeno che io sappia, non c'e' una parola che identifichi quelle persone che sono piu dei simpatizzanti ma meno di tifosi.
A mio modo di vedere il tifoso e' colui che non ha mezze misure.
Esempio
Ciro pippaarsugo(edulcorato) quando Ciro si mangia un gol
Ciro me te sposerei per quanto t'amo, quando Ciro fa un gol dei suoi.

Ecco il tifoso e' come il tempo, umorale senza mezze misura e lo e' sia dentro lo stadio, dove, come in macchina, si lascia andare a sfoghi rabbiosi che sono lontano dal suo vivere normale, che, in forme piu soft perche' al momento non c'e' l'adrenalina della partita, ma pronto ad infiammarsi se al bar qualcuno critica il suo amore, fuori lontano da quell'ambiente.

Il piu che simpatizzante e' colui che vive la sua passione in modo sano, forse come si dovrebbe, lo capisco, ma io non ci riesco.

PS Giamma, a me non fanno incazzare, anche se molte volte in Nord, ho strillato pubblico di merda all'indirizzo di coloro che non cantavano insieme a noi, quelli come te, ma coloro che ritengono possa esserci un punto di contatto con i Fucking Idiots, quelli si, perche' per me l'unico punto di contatto con loro e' quello del mio piede con il culo di un romanista 24/7/365-366
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Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #35 : Domenica 11 Ottobre 2020, 17:28:41 »
Aspetta Cla'!
tu stai raffigurando il laziale da salotto, tifoso temporale, lo spazio di una partita.
Ma sono tifosi? e non lo chiedo con tono sarcastico ne denigratorio, ma soltanto dal punto di vista dell'animale da stadio, da chi ha nell'anima due parti, contraddistine ma figlie dello stesso sentimento, chi da la stessa valenza all'essere  laziale e antiquell'altri, perche' non ci gusteremo il bene se non sapessino cosa fosse il male, il caldo con il freddo.
Il tifoso laziale nel mio sclerotico modo di vederlo e' colui che anche il mercoledi professa le sue fedi, l'essere laziale e antiromanista, e le professa non perche' le abbia acquisito ma perche' e' un gene del suo DNA.
Vedi di amici romanisti non ne ho, di parenti si, ma i parenti non si scelgono, gli amici si.
Io i discorsi, noi siamo signori oppure non siamo malevoli come loro, non li capisco, malevolo un par de palle, se te vedo per terra tu riommerda, io te finisco non ti aiuto a rialzarti.
Dico a te riommemerda che ci leggi , io sono laziale e sono come il Cavaliere Nero!

No, il tifoso da salotto e' un altro. Io mi ricordo che quando cominciai a lavorare in Inghilterra andai su due giorni prima del derby di Castroman. Rosicai come un porcospino per non poterlo vedere dal vivo allo stadio essendo in piena rincorsa. Vivevo nel Kent e per vedere la partita cercai un posto a Londra dove si potesse vedere (Charlotte street, un caffe di immigrati che trasmetteva la serie a). Arrivai li e il locale era assolutamente pieno, da non poter entrare, la maggior parte riomamerdisti. Ebbene, mi misi a guardare la partita da lontano, attraverso il vetro, da fuori il locale, in piedi, urlando al gol di castroman come un ossesso mentre gli altri bestemmiavono intorno a me. Ecco penso che queste sono cose che solo un tifoso puo' fare. Il moderato e' per tutte le altre ragioni che ho descritto, ovvero il saper guardare obiettivamente pregi e difetti del patron e di non ostentare la fede sui social ecc. Certo poi il fatto che io e ataru creassimo un social tutto nostro, beh, e' un particolare.

Ultimamente, come sai, ero in Pennsylvania a gennaio. Sono andato a New York solo per poter vedere il derby al New York Lazio club (andato a fuoco 2 mesi dopo in circostanze misteriose). Dici, ti trovi a New York e ti ficchi in un posto pieno di Irr a vedere una partita di pallone? Yes, sono un tifoso. Per fortuna c'era ammiraglio a farmi compagnia :)

Offline chemist

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Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #36 : Domenica 11 Ottobre 2020, 17:41:34 »
Per me la Lazio è rimasta quello che era quando in terza elementere un ragazzino mi disse ahò nn sarai mica laziale?
Ecco, io sono diventato laziale in quel proeciso momento.  :D E sono laziale in quel modo là.

Ah certo questo pure ha influito parecchio. Mi ricordo benissimo alcuni amichetti laziali nel 74-75 che negli anni '80 mi dicevano "aho', ma ancora della Lazio sei?" ed in quei momenti mi sentivo ancora piu' convinto della mia scelta.

Gasco luis veron

Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #37 : Domenica 11 Ottobre 2020, 20:53:52 »
Il tifoso Laziale e' quello che si incaxxa stasera perche' gioca da una parte Lewandowski titolare e non gioca da quest' altra parte il vincitore della Scarpa d' Oro cioe' colui che ha battuto Lewandowski, perche' inevitabilmente si dovrebbe parlare di Ciro e si dovrebbero far paragoni.

L' immagine della Lazio ne' trarrebbe giovamento come merita perche' Ciro gioca nella Lazio!

La nazionale e' la nazionale ma ogni giocatore appartiere ad un club ed e' inevitabile che la nazionale puo' dar visibilita' e prestigio oltre al singolo calciatore anche al club di appartenenza (pe' totti hanno per anni fatto i fochi): stasera ci dobbiamo tutti incaxxare perche' Ciro e' evidentemente considerato il vice-Belotti quindi non un titolare inamovibile come ad esempio lo e' Bonucci in difesa e come lo e' Lewandowski dall' altra parte.

Almeno ai tempi di Chinaglia e Giordano c'erano altri attaccanti molto, molto forti.

Stasera oltre a quella di Ciro e' l' immagine della Lazio che non si vuol far risaltare: mi sembra evidente.

Loro con Lewandowski in campo e noi con chi ha battuto Lewandowski, cioe' Ciro in panchina.

Poi qualcuno mi spieghi cosa ci fanno ancora in nazionale i vari, florenzi, cristante e pellegrini che dovrebbero sta' tutti a casa a guarda' la partita dal televisore.

pellegrini ala sinistra nel 4/3/3 non se' po' proprio vede'.

Ecco se siete Laziali stasera dovrebbe rodervi come a me: il tifoso Laziale ha sempre combattuto contro le ingiustizie (e' nel nostro DNA!).

Aggiungo e rincaro (scusate per lo sfogo): la gazzetta sta' facendo una campagna mediatica vergognosa per spingere Caputo come futuro titolare nel ruolo di centravanti (ovviamente, va' da se' che sia una campagna a sfavore della Scarpa d' Oro).

Il tifoso Laziale stasera sta' incaxxato e oltre a Ciro in campo vorrebbe tre pippe universali come florenzi, pellegrini e cristante tutti a casa!

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Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #38 : Domenica 11 Ottobre 2020, 21:03:33 »
Io invece, come Laziale, in maniera molto egoistica sono convinto che più Immobile resta lontano dal campo con la Nazionale e per la Lazio meglio è.
Non solo per il rischio infortuni, ma anche psicologico. Immobile è uno che in campo da tutto, ci tiene e se non riesce a rendere come vorrebbe e non trova collaborazione si innervosisce e di questo ne risente poi quando scende in campo con la Lazio.
Ricordo che quando la Nazionale Italiana di quel genio di Ventura, mancò la qualificazione ai mondiali, battuta nello spareggio decisivo dalla Svezia, dalla delusione Immobile e anche Parolo, entrarono in una sorta di depressione giocando sottotono tutto il finale di campionato. 
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

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Re:Le sette categorie del tifoso biancoceleste
« Risposta #39 : Domenica 11 Ottobre 2020, 21:46:15 »
Moderato.





Quasi.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.