Autore Topic: Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977  (Letto 16253 volte)

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Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #120 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 10:10:49 »
Chiedendo scusa a neweagle che aveva aperto la discussione per trattare del nuovo libro di Carotenuto e ai moderatori per i successivi OT, mi sembra che questo sia diventato il luogo deputato per, come dice TD, la divulgazione. Se quello che pubblico sembra inopportuno o noioso basta segnalarlo e smetto.
Inserisco questo scritto, che da un paio di settimane è sulla pagina principale di LW, per chiarire maggiormente la nostra posizione riguardo alle testimonianze di O. Bitetti sulla genesi della Lazio del 1968. Del resto tutta la ricostruzione "storiografica" attuale, fatta propria anche ufficialmente dalla Società, si basa su quanto rivelato dall'alto dirigente al grande M. Pennacchia e bisogna tenerne conto. Nondimeno LW da 14 anni svolge ricerca sulla Lazio e qualche dubbio è sorto.
Chi volesse leggere ciò che ha scritto Bitetti nel 1948, dove si riporta il testo del famoso "Diario" bigiarelliano interrottosi nel 1899, sul Corriere dello Sport, quindi venti anni prima delle testimonianze da lui rese a Pennacchia, può andare nella prima pagina di LW e le troverà.
Ecco il nostro articolo:

                                                                                                                    LECTIO FACILIOR

Nel numero di novembre del 2000 la rivista Lazialità pubblicò, a cura di Fabio Argentini, un diario redatto nel 1899 dal fondatore Luigi Bigiarelli. Alcune notizie riportate all'epoca della pubblicazione si sono rivelate negli anni successivi non esatte, grazie a successivi approfondimenti e nuove ricerche. Riportiamo in galleria cinque articoli ritagliati. Per una loro miglior lettura, potete cliccare sulle foto per ingrandirle. Questi diari erano noti sin dal 1948, quando furono resi pubblici da Olindo Bitetti in un articolo apparso sul Corriere dello Sport. La vicenda è inedita e assai curiosa: Edmondo Pollini si recò, un giorno di fine estate, alla sede del giornale. Il "Corriere" stava, all’epoca, a via del Corso, e precisamente in un palazzo a Largo dei Lombardi e la sua tipografia rombava proprio sotto l’altare maggiore della Chiesa di San Carlo.

Edmondo aveva letto i precedenti articoli di Bitetti, pubblicati in una rubrica dal titolo "Ciarle sportive". In essi, il decano della Lazio aveva raccontato le origini del nuoto e della pallanuoto a Roma; e come fossero collegabili ai primi passi della Podistica Lazio. Pollini recò con sé il diario, tenuto in custodia dalla sorella di Luigi Bigiarelli, la signora Anna. Dal testo di Bitetti, che inizia col report della visita inattesa, si evince che il diario sia stato, nella circostanza, addirittura lasciato al giornalista, forse per consentire una più attenta disamina. Ma cosa scrisse il fondatore della Canottieri Lazio, nonché futuro "suggeritore" (così diceva agli amici...) dei colori laziali, nel 1948? Ebbene, la cosa vi stupirà: Bitetti riporta i dubbi podistico-natatori del Fondatore e non allude ad altre motivazioni per la nascita del sodalizio se non alle disgrazie amorose di Bigiarelli. Con spirito elzeviristico, ne fa il centro del titolo: "DALL’AMORE...........".

Se pensiamo che da pochi giorni si erano chiusi i Giochi Olimpici a Londra, sorprende che Bitetti non abbia approfittato della coincidenza per ricordare la matrice "a cinque cerchi" della Società che amava tanto. Cosa se ne può dedurre? Beh, noi di LazioWiki ne deduciamo che anche questo episodio non fa che avvalorare quanto sostenuto da noi e dallo storiografo dello sport Marco Impiglia, fresco socio di LazioWiki: qualsiasi ipotesi relativa alla scelta dei simboli, dei colori e dei riferimenti olimpici, coeva alla fondazione della Lazio, è non provata e non suffragata da documenti. Bitetti conclude il suo articolo del ’48 con una informazione pure preziosa: Bigiarelli partì per il Belgio e portò con sé il "seguito" del diario, che come sappiamo si interrompe a dicembre del 1899. Secondo fantasmagorico diario di cui si sono perse le tracce. Ma è sicuro che in questo "Santo Graal" sta il Segreto Vero della Fondazione della Lazio. Beato il Cavaliere del Cigno che lo troverà.

Certo è che Bitetti, nel raccontare a Mario Pennacchia delle scaturigini della SS Lazio vent’anni dopo la visita di Edmondo Pollini, non prende assolutamente in esame il diario bigiarelliano. E non ne parla all’amico giornalista! Infatti, non rientrano nelle storie tutti i dubbi di "Giggi" riguardo al nome da dare alla costituenda società. Al contrario, emerge una storia nuova e tenera, ma fino a quel momento sconosciuta. Beh, abbiamo la netta impressione che il "mito di fondazione" sia partito da lì: dal desiderio di Bitetti di appaiare la Lazio ai Giochi Olimpici; che giusto pochi anni prima, nel 1960, aveva visto "esplodere" di bellezza e vitalità nella sua città. Una romantica quanto studiata idea, degna dell’uomo che più a lungo si è speso per il bene della SSL. E però LazioWiki è tetragona a simili fantasticherie. LazioWiki ragiona come Sherlock Holmes, motivo per cui ribadisce le sue ferme convinzioni: i colori furono introdotti il 15 maggio 1904 in occasione della prima partita giocata con i "cugini" della Virtus a Piazza d'Armi.

Nacquero – quasi per un processo biologico naturale – dai capricci del Fato e furono ufficializzati nel corso del pranzo alla Trattoria dell'Olmo il 24 ottobre 1904, allorché fu donata la bandiera al neo-presidente Fortunato Ballerini. E parimenti vale il discorso inerente all’aquila. Che non spiccò il volo sullo scudo della SPL all’attimo della fondazione. Il simbolo araldico per eccellenza venne adottato almeno dal primo ottobre 1905 – sempre secondo le nostre ultime indagini. Il documento più antico in cui compare rimane quello del marzo 1906, scoperto da Impiglia. Anche per l'ispirazione olimpica, dunque, la bilancia del merito sembra pendere dalla parte di Ballerini – uno dei personaggi più importanti nell’impianto sportivo nazionale nel periodo ante prima guerra mondiale. Ballerini, funzionario incaricato di intrattenere i rapporti con il C.I.O. per far assegnare a Roma le Olimpiadi del 1908, approva nel 1904 un vessillo a righe bianche e celesti che ricorda un poco la bandiera della Grecia.

Ed è lui, il futuro segretario del primo CONI, l’uomo che si incarica di trasmettere alla Podistica i valori connessi al concetto decoubertiniano di "amateur", in un ambito disciplinare quanto mai eclettico e venato di sentimenti pedagogici e formativi. Il Mito della Lupa e di Romolo e Remo è cosa grandiosa. Ma è pur sempre una storia. Il Mito della Fondazione Olimpica della Società Sportiva Lazio è grandioso, ma è pur sempre un racconto morale, una carezzevole fiaba. Un racconto che ancor oggi commuove i più giovani lettori. Utile a trasmettere i valori giusti a chi prosegue il cammino. Codesta è, dunque, la "lectio facilior" consegnataci da Olindo Bitetti. Cinquanta anni or sono.

geddy

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #121 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 10:32:42 »
Neweagle della piega presa dal topic sicuramente non e' dispiaciuto.

Per conto mio ritengo gli approfondimenti di Lazio Wiki funzionali alla propagazione  del mito.

ThomasDoll

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #122 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 10:54:50 »
Il racconto che fa Laziowiki ha un grande pregio: racconta le fondamenta solide della Lazio e ne dimostra l'importanza nella storia dello sport italiano.
Dati, immagini e storie vere alla mano.
Non ha la stessa visibilità dell'informazione che cerca di minimizzarci, ma ha la forza del sedimento che rimane e fa da base fertile per le cose che verranno.
La stessa differenza che passa tra un'onda e tutto il mare.

Offline MagoMerlino

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Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #123 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 11:23:49 »
Ai dubbi espressi in precedenza nel messaggio dove si parla del racconto mitologico della nascita della Lazio, un po' come, scusate il paragone azzardato, la Bibbia racconta la nascita del Creato, in aperto contrasto con le teorie sull'evoluzione.
Oltre a quei dubbi ho delle curiosità, alcune già espresse e alle quali avete gentilmente risposto,alcune delle quali però, con tutta sincerità, non mi hanno convit(issim)o...
Non so se posso….
Inoltre se si dovesse preparare una sceneggiatura per un biopic sulla genesi della Lazio, mettendovi nei panni degli sceneggiatori e non in quella degli storici a cui gli sceneggiatori si rivolgerebbero, per la realizzazione di un racconto che per forza di cose incontri il gradimento del pubblico mantenendo la realtà storica il più vicino possibile alla realtà storica, quale strada percorrereste?
Quella più "poetica": Piazza della Libertà, la Grecia, lo spirito Olimpico, ci chiameremo Lazio (e su queste parole con le musiche di John Williams immagino l'effetto)  o la fredda realtà storica che state riscoprendo? Detto che poi in entrambi i casi dei bravi sceneggiatori sarebbero in grado di farle convivere insieme.
E questa è solo una, ma ce ne sono altre, come quelle su Impiglia delle quali parlammo in maniera…. evasiva.
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ThomasDoll

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #124 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 11:37:45 »
Anni fa con non mi ricordo chi c'eravamo messi in testa di girare un cortometraggio che riprendesse Andrew Howe che correva sul parapetto del lungotevere con la maglia della Lazio, a ricordare la corsa di Ancherani di cui parlava mi pare Pennacchia.
Chissà se accadde davvero.
Howe come minimo se sarebbe infortunato...

Offline MagoMerlino

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Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #125 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 12:32:19 »
Howe come minimo se sarebbe infortunato...
Me sa che è bastato il pensiero…..
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Orazio Scala

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #126 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 13:49:28 »
Anche sul racconto leggendario si cerca di costruire una coerenza storica e logica. Seghettini che arriva con un pallone nella sede della Lazio, in una giornata di neve, e spiega un gioco sconosciuto a tutti, funziona bene: lui era socio del Racing Club de Paris, città dove il gioco era arrivato via Manica e mantenendo inalterato il nome originale, e quindi conosceva bene le regole.

Poi viene fuori che Seghettini non era socio del Racing Club e che la sua conoscenza della Francia si limitava a Nizza; che quel giorno la maggior parte dei soci era in gita, pardon "escursione", ai Castelli; che la sua sortita tra i Nostri aveva lo scopo di invitarli a un triangolare di calcio ginnastico. Ma è sempre e solo la Lazio che per altre strade acquisisce la primogenitura indubbia e incontestabile nella scoperta e diffusione del vero Football a Roma.

La storiografia autentica rende assai più grande, di quanto faccia la leggenda, la figura della Lazio quale promotrice "in uscita" e riferimento "in entrata" dello sport romano. Tutto passava da noi.
In questo senso, il racconto epico è perfino riduttivo. E riduttivi sono i presunti richiami alla "romanità, per gente che fa parlare di sé al Nord, in Belgio, in Sudafrica, a Londra. No, Ben Hur e il Gladiatore non ci appartengono, troppo basso quell'orizzonte per chi confini non se ne era posti. Va bene la leggenda di Ancherani che corre sui muretti e sul Campione Pagliani che in allenamento viene affiancato da un ragazzo che gli corre a fianco senza riuscire a scrollarselo di dosso e che si vuole fosse Dorando Pietri. Ma la leggenda non può rendere una realtà falsa e che rende irriconoscibile il protagonista.

Offline Fabio70rm

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Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #127 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 14:14:07 »
Scusate ma alla fine non ci ho capito unca: ma se non è stato Seghettini a portare il calcio nella nostra società, a chi spetta l'onore di "pioniere"?
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

ThomasDoll

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #128 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 14:40:41 »
Un passaggio storico fondamentale dovrebbe essere quello che porta all'introduzione del professionismo nel calcio e, più o meno in contemporanea, al decollo definitivo dei Giochi Olimpici moderni. Diciamo gli anni '20 e i primi anni '30, con lo squadrista Arpinati a dare le carte.
Sarà vero che l'addio di Fulvio Bernardini alla Lazio fu dovuto al ritardo nell'approdo al professionismo, causa anche di un certo arretramento nelle gerarchie del calcio centromeridionale?

geddy

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #129 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 14:51:54 »
Pare che nel 1895 si e' svolta a Roma un esibizione di calcio ginnastica, tra due squadre del nord est, Udine e Rovigo. Calcio ginnastico, ovvero interpretazione ginnastica del gioco del calcio solo in parte ispirata al regolamento dell'international board. Non e' difficile ipotizzare che qualcuno dei nostri fosse presente. D'altronde se Seghettini si reca dai Nostri qualche ragione di credere che i Nostri un idea di cosa si trattasse l'avevano. C'e' da pensare già giocassero. O forse non avevano il pallone.

Orazio Scala

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #130 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 16:20:54 »
Scusate ma alla fine non ci ho capito unca: ma se non è stato Seghettini a portare il calcio nella nostra società, a chi spetta l'onore di "pioniere"?

L'allineamento dei regolamenti della ginnastica a quelli della FIF è del 1902, a meno di dettagli insignificanti. E infatti nel 1902 club  federali e squadre Ginnastiche si confrontano sul campo (tentativi precedenti erano sfociati in diatribe regolamentari, troppo diverso il Football dall'interpretazione "culturale" dei ginnasti).
Nel maggio 1903, soprattutto per opera del Maestro Cesare Tifi, le Ginnastiche adottano semplicemente il regolamento FA. Cesare Tifi, prezioso collaboratore di Ballerini e certamente primo animatore dei footballers biancocelesti dal 1904 in poi. La Genesi laziale vive di due fasi: l'impulso dei fondatori, che però comincia a perdere la sua spinta già un paio di anni dopo per l'addio dei Bigiarelli; la nuova (e forse la vera) nascita con Ballerini.
Se non sappiamo con certezza che le regole del Lazio-Virtus del 1904 fossero in linea con quelle del Football, possiamo ritenere che lo furono quelle di un Lazio-Virtus 2-2 del giugno 1905, e senz'altro lo erano quelle del torneo cittadino del 1906. In cui Tifi faceva l'arbitro.

Seghettini o Tifi, sempre per la Lazio transitarono. La via naturale dello sport a Roma in quegli anni.

Orazio Scala

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #131 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 16:25:14 »
Pare che nel 1895 si e' svolta a Roma un esibizione di calcio ginnastica, tra due squadre del nord est, Udine e Rovigo. Calcio ginnastico, ovvero interpretazione ginnastica del gioco del calcio solo in parte ispirata al regolamento dell'international board. Non e' difficile ipotizzare che qualcuno dei nostri fosse presente. D'altronde se Seghettini si reca dai Nostri qualche ragione di credere che i Nostri un idea di cosa si trattasse l'avevano. C'e' da pensare già giocassero. O forse non avevano il pallone.

Non ci sono elementi a sostegno. Forse i futuri fondatori assistono all'esibizione tra liceali del 1899, quella che vide in campo anche Tifi (e certamente Bigiarelli e Balestrieri lo conoscevano bene), ma ai nostri del pallone non gliene fregò di meno in quel momento.

Orazio Scala

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #132 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 16:31:49 »
Anche perché i nostri fondatori erano tipi che, in gita a Torvajanica e uno di loro si fosse tuffato in acqua dicendo "chi arriva ultimo a New York è un cojone", si sarebbero scannati all'ultima bracciata fino a scoppiare. Che interesse poteva suscitare in gente così un'esibizione di "calcio sincronizzato" agli ordini di un caposquadra?

geddy

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #133 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 16:35:21 »
Esibizione di calcio ginnastico, quella del 1899. Fatto sta che i nostri contro la Virtus giocano a foot ball. Altro fatto e' che Seghettini dai nostri ci va per invitarli a un triangolare di calcio ginnastico. Anche se non so collocare temporalmente quando. Immagino prima.

geddy

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #134 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 16:36:25 »
Ne intuivano il potenziale.

Orazio Scala

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #135 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 16:49:54 »
Esibizione di calcio ginnastico, quella del 1899. Fatto sta che i nostri contro la Virtus giocano a foot ball. Altro fatto e' che Seghettini dai nostri ci va per invitarli a un triangolare di calcio ginnastico. Anche se non so collocare temporalmente quando. Immagino prima.

Gennaio 1901, con ogni probabilità il 6. Il torneo ebbe luogo il 27 gennaio. Tieni conto che la via "istituzionale" al calcio viveva anche di influssi rugbistici, quindi le regole erano un po' un "mischio misto" in assenza di delegati a far rispettare i vari regolamenti. Anche le illustrazioni non contribuivano a fare chiarezza, vedi quella esistente sul citato torneo e quella famosissima della Domenica del Corriere del 1902.
Più probabile che nel 1900-1904 si giocasse a Football a Palermo che a Roma, insomma.

geddy

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #136 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 16:57:51 »
Ho un idea vaga del calcio ginnastico, comunque stavamo dicendo la stessa cosa. Presumere che i nostri conoscono il football mediante i ginnasti che oramai si apprestano a diventare footballer a tutti gli effetti. A Roma come a Palermo.

Offline Arch

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Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #137 : Venerdì 16 Ottobre 2020, 17:49:35 »
Orazio dice cose giuste. Il problema relativo al Lazio-Virtus del 1904 resta, al momento, irrisolto. Se è vero che in "Storia della Lazio" si riferisce di un incontro di calcio disputato totalmente con le nuove regole (ma perché?), in realtà, lo confermano le cronache della partita de Il Messaggero e de La Gazzetta dello Sport,  la struttura dei tempi di gioco, durata di 80 minuti con quattro cambi di campo ogni 20 (è esattamente la suddivisione del tradizionale "calcio" ginnico) e il fatto che l'arbitro fosse il convinto ginnasiarca maestro Quagliozzi, lasciano dubbi sull'effettiva applicazione delle regole dell'Association Board. LW propende per una partita svoltasi con criteri connotati dal dinamismo e dal contatto ma con varie figurazioni ginniche, ad esempio la battuta del fallo laterale. Sicuramente calcistici furono i match segnalati dall'ottimo Orazio. Infatti nel tardo 1905 la Lazio apprese dai seminaristi scozzesi e inglesi le regole e le tecniche del football ed è questo che rese possibili i tanti successi biancocelesti.

geddy

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #138 : Sabato 17 Ottobre 2020, 09:45:56 »
Insomma,  si puo' concludere che e' effettivamente la Lazio ad aver portato il calcio a Roma. Sono i nostri, sembra abbastanza certo, ad apprezzare la differenza tra un calcio per così dire sincronizzato ed il calcio che conosciamo.

Offline Arch

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Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #139 : Sabato 17 Ottobre 2020, 11:03:40 »
Sì, in senso lato si può affermare. Il primo calcio a un pallone non l'avremo dato noi, ma per applicazione a questo sport, per aver recepito i fondamenti del football, per l'organizzazione, per essersi confrontati con inglesi e scozzesi, per averne capito le potenzialità e la specificità formativa, per aver creato il sistema calcio in città e in tutto il centro-sud, possiamo dire che abbiamo portato il calcio a Roma.