www.corrieredellospot.itVentiquattro ore per restituire l’onore al nostro calcio, l’orgoglio di una grandezza appannata, per lanciare un messaggio di fiducia
Ventiquattro ore per restituire l’onore al nostro calcio, l’orgoglio di una grandezza appannata, per lanciare un messaggio di fiducia. Si è sempre detto che gli italiani riescano a dare il meglio nei momenti più difficili, a rialzarsi quando appaiono irrimediabilmente tramortiti. Se così è, allora Juventus e Lazio sono nelle condizioni migliori per regalare un «sogno» non solo ai propri tifosi ma a tutto il calcio italiano che ha bisogno di vittorie per irrobustire il suo ranking, per provare a risalire in quella scala di valori che assegnando i posti nelle competizioni europee distribuisce, alla fine, anche palpabili benefici economici. Senza illusione ma con determinazione, sapendo che l’impresa non è semplice, gli avversari (Bayern, stasera, Fenerbahce domani) tremendamente complicati, la strada in salita e per giunta asfaltata in maniera molto difettosa. Però più alto è l’ostacolo, più robusta la soddisfazione nel momento in cui lo si riesce a superare. Juventus e Lazio possono riuscirvi, con le armi utilizzate in questi mesi: l’aggressività, l’ordine tattico, l’applicazione e l’abnegazione. Un tuffo nel passato, una riedizione delle Notti Magiche, un’impresa che lucidi l’immagine di un calcio che in Europa fatica a brillare, che si accende e si spegne con un andamento intermittente come le lampadine dell’albero di Natale, che sa di essere ancora grande (o di avere grandi potenzialità) ma non sempre riesce a dimostrarlo. Un’impresa che ci riporti indietro nel tempo al 2005 quando riuscimmo a piazzare una squadra nelle semifinali di Champions (il Milan di Ancelotti) e una in quelle di Coppa Uefa (il Parma di Carmignani). Un’ impresa che sia il segno di una «ripartenza», di un discorso che ricomincia. Non è facile ma vale la pena provarci: stasera allo Juventus Stadium contro una tra le squadre più forti d’Europa, domani all’Olimpico contro una delle squadre più scorbutiche d’Europa.
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