Autore Topic: Incontro con Federico....  (Letto 7726 volte)

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Boks XV

Re:Incontro con Federico....
« Risposta #20 : Lunedì 8 Aprile 2013, 08:20:38 »
Gia', un peccato ma mi sembra in linea con la dimensione storica della Lazio che un giocatore come marchetti la veda come squadra di passaggio

chissà perchè tanti genitori delle scorse generazioni si sono spaccati la schiena e ammazzati di sacrifici per far studiare i figli.
potevano assecondare la dimensione storica di quelle famiglie e mandarli nei campi, nelle fabbriche o a servizio.
la vogliamo superare, di capoccia, 'sta dimensione storica o ce se volemo sempre nasconde dietro per normalizzare ogni nostro fallimento?

Offline fiDelio

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Re:Incontro con Federico....
« Risposta #21 : Lunedì 8 Aprile 2013, 08:40:31 »
Insomma a parte una breve parentesi (dovuta essenzialmente a comportamenti illegali), non c'è stato in 113 anni un padre di famiglia in grado di stravolgere il concetto di bacino di utenza e possibilità economiche.....

Non credo che per quanto tu ti possa spaccare la schiena si possa sovvertire questa ineluttabile dimensione.
Succede in tutti gli sport e in tutto il mondo. Vincono, più o meno, sempre le stesse purtroppo.
In America, in Inghilterra, in Spagna, in Africa. Nel calcio, nel basket, nel baseball, nel rugby e nell'hockey su prato.

Io, Boks, sarei più per cambiare questa visione di fallimenti e drammaticità applicati allo sport e ricomincerei invece a vedere le cose con più di serenità.
#Liberate I Laziali

"Ancora date retta a quegli stronzi dei giornalisti?"

"Se un giorno dovessi fare un trapianto di cervello, vorrei quello di un giornalista sportivo. Perché so che non è mai stato usato"

Teo

Re:Incontro con Federico....
« Risposta #22 : Lunedì 8 Aprile 2013, 08:53:54 »
chissà perchè tanti genitori delle scorse generazioni si sono spaccati la schiena e ammazzati di sacrifici per far studiare i figli.
potevano assecondare la dimensione storica di quelle famiglie e mandarli nei campi, nelle fabbriche o a servizio.
la vogliamo superare, di capoccia, 'sta dimensione storica o ce se volemo sempre nasconde dietro per normalizzare ogni nostro fallimento?

Si fa passare il realismo per mancanza di ambizioni.

Proprio il realismo, invece, è la base per vincere.

Il laziale oggi pretende il vertice. Quando c'è stato, ha disertato Lazio-Reggina perché "tanto è già tutto deciso". E chi c'era srotolava striscioni sulla morte del calcio italiano. E lo scudetto era lì davanti. Ma la giacca di fustagno sforacchiata dai tiri all'Hotel Americana, quel giorno sfavillava più che mai. Che bello macerarsi l'alma col sacro furore del perdente. Guarda qui che cicatrice... Che d'è? Ah, il gol in fuorigioco di De Vitis... Che tempi...

Il calcio italiano da Superga in poi ha suonato una sola musica. Incapacità di vincere? Mancanza di ambizioni? Poche persone che si sono sedute sulla schiena di Napoli, Lazio, Fiorentina, Roma, Bologna, impedendole di essere protagoniste? C'è la Confraternita dei Lotiti che dal '49 impedisce lo sbarco dei ricconi ambiziosi in queste piazze?

I Dottori ci sono, ogni tanto ne arriva qualcuno. Da 'ste parti è capitato. Due semifinali di Coppe, per una squadra che in 98 anni contava dodici-partite-dodici in Uefa: trentasettemila spettatori ciascuna. Il resto era fuori, a lacrimare con Plastino su quanto eravamo belli quando eravamo sempre ottantamila e no oggi che 'sta Lazio è fredda e non me ce riconosco. Il tema preferito all'epoca. Perché lamentarsi a colpi di slogan, evidentemente, è un modo per esistere: godersi soltanto la Lazio sarebbe l'anonimato. E non si può essere spettatori, io so' protagonista ahò.

E poi quinti in classifica, in finale di Coppa Italia e ancora in gara in EL ad aprile, sentir parlare di "Lazietta" è veramente troppo.

Offline NoSurrender

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Re:Incontro con Federico....
« Risposta #23 : Lunedì 8 Aprile 2013, 09:05:35 »
Si fa passare il realismo per mancanza di ambizioni.

Proprio il realismo, invece, è la base per vincere.

Il laziale oggi pretende il vertice. Quando c'è stato, ha disertato Lazio-Reggina perché "tanto è già tutto deciso". E chi c'era srotolava striscioni sulla morte del calcio italiano. E lo scudetto era lì davanti. Ma la giacca di fustagno sforacchiata dai tiri all'Hotel Americana, quel giorno sfavillava più che mai. Che bello macerarsi l'alma col sacro furore del perdente. Guarda qui che cicatrice... Che d'è? Ah, il gol in fuorigioco di De Vitis... Che tempi...

Il calcio italiano da Superga in poi ha suonato una sola musica. Incapacità di vincere? Mancanza di ambizioni? Poche persone che si sono sedute sulla schiena di Napoli, Lazio, Fiorentina, Roma, Bologna, impedendole di essere protagoniste? C'è la Confraternita dei Lotiti che dal '49 impedisce lo sbarco dei ricconi ambiziosi in queste piazze?

I Dottori ci sono, ogni tanto ne arriva qualcuno. Da 'ste parti è capitato. Due semifinali di Coppe, per una squadra che in 98 anni contava dodici-partite-dodici in Uefa: trentasettemila spettatori ciascuna. Il resto era fuori, a lacrimare con Plastino su quanto eravamo belli quando eravamo sempre ottantamila e no oggi che 'sta Lazio è fredda e non me ce riconosco. Il tema preferito all'epoca. Perché lamentarsi a colpi di slogan, evidentemente, è un modo per esistere: godersi soltanto la Lazio sarebbe l'anonimato. E non si può essere spettatori, io so' protagonista ahò.

E poi quinti in classifica, in finale di Coppa Italia e ancora in gara in EL ad aprile, sentir parlare di "Lazietta" è veramente troppo.

Non sono assolutamente d'accordo con te su questi temi.

Nessuno mi potrà mai dire che devo restare ultima perché il mio fato (la mia storia) dice questo.
Poi uno potrà riuscire o no, ma l'ambizione si far sempre meglio e primeggiare nel proprio campo è una condizione necessaria, soprattutto nello sport agonistico.

Poi la Lazietta l'ho nominata io nel karma, ma non ho detto che questa è una Lazietta, ho detto che mi ha stufato chi me la mette sempre davanti come esempio. È diverso.
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Offline BobLovati

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Re:Incontro con Federico....
« Risposta #24 : Lunedì 8 Aprile 2013, 09:19:50 »
Non sono assolutamente d'accordo con te su questi temi.

Nessuno mi potrà mai dire che devo restare ultima perché il mio fato (la mia storia) dice questo.
Poi uno potrà riuscire o no, ma l'ambizione si far sempre meglio e primeggiare nel proprio campo è una condizione necessaria, soprattutto nello sport agonistico.



Poi la Lazietta l'ho nominata io nel karma, ma non ho detto che questa è una Lazietta, ho detto che mi ha stufato chi me la mette sempre davanti come esempio. È diverso.

che te lo dicano o no, te lo dice la vita che funziona così; poi, certo " uno su 1.000 ce la fa
(cit) "


l´ambizione è una splendida capacità; quasi sempre, però, sfocia nel sogno, nell´assurdo.
Nello sport agonistico fa quasi sempre danni; sennò ricorda il grande Milan in B e poi al tribunale dei fallimenti con Farina e, salvata dal cavaliere, vincere tutto   :-X
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Teo

Re:Incontro con Federico....
« Risposta #25 : Lunedì 8 Aprile 2013, 09:25:36 »

Nessuno mi potrà mai dire che devo restare ultima perché il mio fato (la mia storia) dice questo.

Infatti io non ho detto questo.

Ma aspettare il riccone che butta soldi in quantità, equivale a pretendere che qualcuno ci bussi a casa per consegnarci il biglietto vincente della lotteria.

Si cresce coi propri mezzi. E la Lazio è cresciuta e sta crescendo. Ci sono vent'anni di ottima storia alle spalle. Compresi gli ultimi, checché se ne dica. Venti anni, non sei mesi. E purmi per Barletta, da qui, non ne partono più. Anche se in tanti da quei purmi non sono ancora scesi.

Offline franz_kappa

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Re:Incontro con Federico....
« Risposta #26 : Lunedì 8 Aprile 2013, 09:34:02 »
[...]

Si cresce coi propri mezzi. E la Lazio è cresciuta e sta crescendo. Ci sono vent'anni di ottima storia alle spalle. Compresi gli ultimi, checché se ne dica. Venti anni, non sei mesi. E purmi per Barletta, da qui, non ne partono più. Anche se in tanti da quei purmi non sono ancora scesi.

I mezzi della Lazio sono purtroppo limitati, insufficienti per ambire a posizionarci stabilmente - attraverso una crescita organica - nelle primissime posizioni, pur a fronte dei risultati assai lunsinghieri conseguiti negli ultimi 8-10 anni (integrazione).
La soluzione - visto che 'ricconi' non ne verranno, ho l'impressione - è una e una sola: l'eliminazione di una perniciosa concorrenza cittadina che disperde le potenzialità economiche e tecniche di un bacino importantissimo come quello della Capitale.
Una fusione appare, senza alcun dubbio, la via maestra per rendere la (futura) unica squadra della Capitale in grando di primeggiare in Italia e in Europa.

Ci si arriverà, prima o poi. E' inevitabile. Lo scrivo in maniera neutra, senza alcun giudizio di valore e confido dunque che nessuno la prenda sul 'personale'. Numeri alla mano, solo la potenzialità unità dei due attuali club romani potrà consentire loro di provare ad annullare lo storico gap nei confronti delle maggiori società italiane. Divisi non c'è speranza alcuna di stabile competizione ad armi pari col resto d'Italia.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Reflexblue

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Re:Incontro con Federico....
« Risposta #27 : Lunedì 8 Aprile 2013, 09:38:29 »
La Lazio è un club di seconda fascia, è logico che se lo chiamasse uno di prima -che ne so.. il Milan*..?- farebbe volentieri le valigie. Così come aveva chiesto di poter giocare la CL con la Samp quando era al Cagliari.


*: squadra a caso che casualmente ha un casuale problema in porta.

Teo

Re:Incontro con Federico....
« Risposta #28 : Lunedì 8 Aprile 2013, 09:45:03 »
Una fusione appare, senza alcun dubbio, la via maestra per rendere la (futura) unica squadra della Capitale in grando di primeggiare in Italia e in Europa.

Mi pare un'ottima idea. Tra l'altro, condividendo la storia passata, potremmo arricchire sensibilmente la lista dei mantra da recitare mentre ci fustighiamo il costato: staccarsi brandelli di pelle al ritmo di ergiovedìeranabattajamaladomenigatuttiuniti in effetti cominciava ad essere un po' noioso. Vuoi mettere martellarsi gli alluci cantando tuttisognanodegioca'corcapitano?

Offline franz_kappa

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Re:Incontro con Federico....
« Risposta #29 : Lunedì 8 Aprile 2013, 09:51:16 »
Mi pare un'ottima idea. Tra l'altro, condividendo la storia passata, potremmo arricchire sensibilmente la lista dei mantra da recitare mentre ci fustighiamo il costato: staccarsi brandelli di pelle al ritmo di ergiovedìeranabattajamaladomenigatuttiuniti in effetti cominciava ad essere un po' noioso. Vuoi mettere martellarsi gli alluci cantando tuttisognanodegioca'corcapitano?
Guarda che non sono in modalità cojonella.

Da un punto di vista industriale due club tutto sommato 'minori' (5 scudetti in due su un'ottantina di campionati a fronte dei circa 60 di juve-inter-milan) non hanno molte alternative - a medio-lungo termine - se la loro ambizione è quella di competere ad armi davvero pari.
E il processo non produrrebbe reazioni 'sensibili' nei competitor, visto che le milanesi sono troppo grandi per fondersi tanto oggi quanto nel futuro e il toro, assimilato dalla juve, non sposterebbe poi troppo gli equilibri.

Quanto alle reazioni dei tifosi, beh... sicuramente ne perderesti alcuni, almeno nell'immediato. Ma in prospettiva la scelta unificante, ovviamente accompagnata dalla scelta di un nome tale da non far sentire escluso alcuno, sarebbe vincente e in grado di sviluppare una notevole capacità di attrazione (sia in ambito locale che internazionale sfruttando la notorietà della città).
Buon viaggio, caro Piero.

Offline cartesio

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Re:Incontro con Federico....
« Risposta #30 : Lunedì 8 Aprile 2013, 09:59:18 »
Una fusione appare, senza alcun dubbio, la via maestra per rendere la (futura) unica squadra della Capitale in grando di primeggiare in Italia e in Europa.

Ci si arriverà, prima o poi. E' inevitabile.

Argh.

Io mi accontento di restare in seconda fascia. Tutta questa esigenza di competere per il vertice non l'ho mai sentita, così come quando facevo sport - vari sport - a livello agonistico, ma amatoriale.

Che se ne frega di primeggiare.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline Reflexblue

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Re:Incontro con Federico....
« Risposta #31 : Lunedì 8 Aprile 2013, 10:11:29 »
Ha ragione franz: sarebbe un polo d'attrazione potentissimo per simpatizzanti, immigrati, turisti, studenti fuori sede, appassionati di calcio stranieri...
Io suggerirei di chiamarlo Roma, come la città. Semplice, ovvio, ma efficace. I colori.. beh, a questo punto perseguirei la strada cittadina: giallo e rosso. Il simbolo? Mah.. La lupa capitolina? Sì, mi pare l'opzione migliore. E' la storia e il presente della città. Certo che però servirebbero investitori pesanti, forse d'oltralpe. Arabi? Mah, siamo la città della cristianità, direi di no. Cinesi? No, ancora non sono entrati nel business calcio e poi non godono di troppe simpatie. Ci vorrebbe qualcosa di esotico con radici italiane... Ma sì! Un americano di origini italiane! Come avevo fatto a non pensarci prima..

Ricapitolando.
Nome: Roma.
Colori: giallo-rosso.
Simbolo: lupa capitolina.
Investitori: americani di origini italiane.

Offline franz_kappa

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Re:Incontro con Federico....
« Risposta #32 : Lunedì 8 Aprile 2013, 10:16:07 »
Ha ragione franz: sarebbe un polo d'attrazione potentissimo per simpatizzanti, immigrati, turisti, studenti fuori sede, appassionati di calcio stranieri...
[...]
Ricapitolando.
Nome: Roma.
Colori: giallo-rosso.
Simbolo: lupa capitolina.
Investitori: americani di origini italiane.
Ma io non sostengo affatto quanto ti pare di concludere dalle mie osservazioni.
Anzi, mi stai dando del cretino - di fatto - visto che tifo Lazio da 30 anni e sono abbonato da 20. E in questo intervallo, te lo garantisco, ho maturato una certa avversione nei confronti della xxxx e della sua tifoseria. Come potrei mai, dunque, nell'ipotizzare la riduzione dei club capitolini a uno, immaginare l'esito che prefiguri tu?

Evidente che una soluzione del genere si risolverebbe in una totale assimilazione. Scenario inaccettabile per la prima squadra di Roma (la Lazio) e per la sua tifoseria.
Buon viaggio, caro Piero.

geddy

Re:Incontro con Federico....
« Risposta #33 : Lunedì 8 Aprile 2013, 10:23:49 »

Un goal come questo stasera e ci sono 50000 100000 laziali in più- Qualcuno domani va pure a comprare la maglietta.

geddy

Re:Incontro con Federico....
« Risposta #34 : Lunedì 8 Aprile 2013, 10:27:01 »

Vabbe questo.

Teo

Re:Incontro con Federico....
« Risposta #35 : Lunedì 8 Aprile 2013, 10:28:19 »
Guarda che non sono in modalità cojonella.


Manco io.

Qualche anno di propaganda, e la storia passata delle due squadre verrebbe vista come solo propedeutica alla Fusione Definitiva.

Offline Reflexblue

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Re:Incontro con Federico....
« Risposta #36 : Lunedì 8 Aprile 2013, 10:42:33 »
Ma io non sostengo affatto quanto ti pare di concludere dalle mie osservazioni.
Anzi, mi stai dando del cretino - di fatto - visto che tifo Lazio da 30 anni e sono abbonato da 20. E in questo intervallo, te lo garantisco, ho maturato una certa avversione nei confronti della xxxx e della sua tifoseria. Come potrei mai, dunque, nell'ipotizzare la riduzione dei club capitolini a uno, immaginare l'esito che prefiguri tu?

Evidente che una soluzione del genere si risolverebbe in una totale assimilazione. Scenario inaccettabile per la prima squadra di Roma (la Lazio) e per la sua tifoseria.

Stai scherzando? Non mi permetterei mai.  ;)
Sto solo prefigurando lo scenario più logico. Non vedo come le tue premesse di ecumenismo calcistico possano sfociare in qualcosa di diverso. Se ne fai una questione cittadina -città di Roma vs Resto d'Europa- la soluzione, con tutti gli annessi e connessi (brand, business, comunicazione, storia..), è quella che ho esposto.

Offline franz_kappa

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Re:Incontro con Federico....
« Risposta #37 : Lunedì 8 Aprile 2013, 10:46:08 »
Manco io.

Qualche anno di propaganda, e la storia passata delle due squadre verrebbe vista come solo propedeutica alla Fusione Definitiva.
Mah, non credo, onestamente.
La mia provocazione (che pare tale in quanto condivisa con dei tifosi laziali ma che nei fatti non è tale, in quanto ritengo fondato lo scenario che propongo, laddove la premessa del tifoso sia "Ma IO voglio vincere!") va intesa come l'unica soluzione - in assenza di ingressi esterni di soggetti con fortissime potenzialità economiche - che potrebbe permettere ai club romani di lottare stabilmente per la vittoria finale in Italia e in Europa.

Mi riferisco alla Lazio, che conosco assai meglio. Lotito ha fatto e sta facendo molto, se non moltissimo, in termini di crescita organica ed equilibrata, anche considerando lo scenario di partenza. Ma, come pare evidente, sopra il quinto o il quarto posto non riesce a salire con la sua Lazio.
Nulla di sorprendente, va detto: a Lotito tutto si può chiedere fuorché una cosa che non è nella sua disponibilità: alterare le gerarchie economiche del calcio italiano laddove gli attuali rapporti di forza tra i maggiori club restino inalterati.

Ecco dunque che l'unica maniera per compensare l'attuale squilibrio in assenza di magnati pronti a rilevare uno o più club romani è quella che ho prefigurato. Andrebbe ovviamente preceduta da una lunga fase di sondaggio e preparazione, tale da riscontrare se gli effetti di una 'concentrazione' dei club capitolini sarebbero complessivamente meno vantaggiosi delle reciproche inefficienze date dal restare separati.
Esperita la prima fase (esplorativa ed eventualmente propedeutica allo step successivo) si tirerebbero le somme: laddove i benefici stimati dovessero superare, anche di poco, i costi si potrebbe rischiare e decidere di procedere. Scrivo rischiare perché con personalità così 'particolari' come quelle dei tifosi certezze non ve ne sono, secondo me. Ma si potrebbe decidere di rischiare sulla base di dati prodotti in base a una metodologia esatta e verificabile.

Ovviamente il processo lascerebbe sul campo 'morti e feriti', indisponibili ad accettare l'esito di una 'concentrazione'. Ma, come appena scritto, da una stima preventiva realizzata in modo accurato e scientifico (gli strumenti esistono) si potrebbe verificare in anticipo con ragionevole speranza di ottenere indicazioni fondate la bontà o meno del progetto.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline franz_kappa

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Re:Incontro con Federico....
« Risposta #38 : Lunedì 8 Aprile 2013, 10:50:14 »
Sto solo prefigurando lo scenario più logico. Non vedo come le tue premesse di ecumenismo calcistico possano sfociare in qualcosa di diverso.
Guarda, neanche io, così su due piedi. I pensieri e i ragionamenti prendono forma mano a mano che uno li espone e li condivide, ricevendo riscontri o confutazioni.

Ma nel mio ragionamento - che è serio. Astratto e forse troppo spostato sulla dimensione economica del fenomeno calcio ma serio, almeno nelle intenzioni - una soluzione 'comune' (tale da non imporre il nome Roma al nuovo sodalizio e i colori giallo e rosso, ad esempio) andrebbe studiata, testata, elaborata e infine proposta.
E' lì che si situerebbe, per certi versi, la cruciale - e probabilmente insormontabile, va detto - difficoltà del progetto di 'concentrazione': ma una volta trovato un contenitore formale e sostanziale tutto sommato accettabile per le due tifoserie (cosa enormemente difficile, considerando che si chiederebbe tanto a chi è più numeroso di cedere su nome e colori quanto a chi è da sempre meno numeroso ma rivendica la primogenitura cittadina di annullare tale primato. Per tacere del reciproco, radicale, disprezzo) il resto verrebbe tutto sommato da sé.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:Incontro con Federico....
« Risposta #39 : Lunedì 8 Aprile 2013, 10:55:24 »
chissà perchè tanti genitori delle scorse generazioni si sono spaccati la schiena e ammazzati di sacrifici per far studiare i figli.
potevano assecondare la dimensione storica di quelle famiglie e mandarli nei campi, nelle fabbriche o a servizio.
la vogliamo superare, di capoccia, 'sta dimensione storica o ce se volemo sempre nasconde dietro per normalizzare ogni nostro fallimento?

Grande, grandissimo intervento. Rappresenta il manifesto politico e programmatico e per restare a noi di una squadra che può diventare grande ma non lo fa perché non vuole farlo, non perchè lo sa (vorrei dire anche di un paese intero che deve rialzarsi).

Il misterioso Federico tira un paio di fendenti, uno in panchina, uno piu potente in tribuna. Cose arcinote ormai, di una squadra in fase di sorpasso, con la freccia innestata da anni, ma che non arriva mai a compimento.
Mi piace il suo spirito per giovedì e per questo mi fa nutrire una qualche ragionevole speranza che si vada tutti ad Amsterdam tra un mesetto.
Quanto ai suoi programmi futuri è naturale che ambisca a qualcosa di piu. E' un grandissimo portiere.


PS Un saluto carissimo a Jegue a cui farò una visita (ma senza topic resoconto, ovvio ...)
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia