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I tifosi del Fenerbahçe saranno felici ma il presidente dell'Uefa lo sarà ancora di più. Lo immaginiamo in piazza a festeggiare il secondo gol di Kuyt, quello che forse può decidere (ma non è detto, caro Michel) il quarto di finale della squadra biancocelestevenerdì 05 aprile 2013
ROMA - I tifosi del Fenerbahçe saranno contenti, la loro squadra è l’unica che ha battuto la Lazio in Europa, ma Platini sarà ancora più felice dei turchi. Lo immaginiamo in piazza a festeggiare il secondo gol di Kuyt, quello che forse può decidere (ma non è detto, caro Michel) il quarto di finale della squadra biancoceleste: finalmente sta per uscire di scena una squadra che al presidente- padrone dell’Uefa sta proprio sulle scatole e chissà da quanto tempo. Non vedeva l’ora che cadesse, soprattutto dopo le ultime contestazioni per cui la Lazio era stata anche punita: gli striscioni contro di lui comparsi in curva Nord dopo la decisione di chiudere l’Olimpico due turni per i saluti romani di un centinaio di tifosi biancocelesti. Anche in quel caso, azione mirata: ispettori dell’Uefa mandati a filmare tutto quello che accadeva sugli spalti prima e durante la partita con il Borussia per trovare un pretesto e colpire. Ieri sera a Istanbul, il capolavoro dell’Uefa e di Michel Platini: da tempo non si vedeva a questi livelli un arbitraggio così premeditato come quello dello scozzese Collum, che ha deciso la partita più di Webo e di Kuyt. Una catena di errori scandalosa, che ha messo la Lazio con un piede e mezzo fuori dall’Europa: Collum prima ha negato un rigore ai biancocelesti per un intervento in area su Ederson, poi ha espulso Onazi per doppia ammonizione (netta la seconda, ridicola la prima) e infine ha concesso un tiro dal dischetto al Fenerbahçe per un tocco di mano di Radu assolutamente casuale e involontantario considerando che il pallone era stato deviato da Erkin a pochi centimetri da lui. Ma l’1-0 non è mai un risultato che mette al sicuro e così questo arbitro si è inventato anche una punizione (e un’ammonizione da squalifica a Mauri) che si è trasformata in un 2-0 forse decisivo. Ma la Lazio, questa Lazio di giganti, può e deve farcela al ritorno, anche giocando senza il sostegno del suo pubblico e anche di fronte ad un altro eventuale arbitro prevenuto: sarebbe troppo bello far rientrare Platini a casa rosso di rabbia e rovinargli la festicciola organizzata.
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