Autore Topic: Mignogna e Bruscolotti  (Letto 3153 volte)

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Orazio Scala

Mignogna e Bruscolotti
« : Mercoledì 9 Settembre 2020, 08:56:08 »
Qualche anno fa, stimolata dalla brutta maglia grigiastra col collare, sorse la questione della tonalità di azzurro delle nostre divise. Nacque un movimento di opinione che giunse fino a Csnigiani, il quale forse sensibilizzato dalle istanze dei tifosi partorì l'anno successivo un "celeste" estremamente carico, tanto che quando i nostri sbucavano dagli spogliatoi si aveva sempre il timore che dietro Klose e Ledesma uscissero fuori anche "pal'e fierro" Bruscolotti e Tatonno Juliano.

La questione è tutta qui: "celeste" e "blu" sono sfumature dell'azzurro. Non lo è il rosso per esempio, che si trova all'opposto dello spettro visibile. Peraltro anche l'abusato "Pantone", che è un nome commerciale, non aiuta a chiarire le idee: proprio lo stesso Canigiani ha spiegato le diversa resa del colore in base ai vari tipi di tessuti.

La Lazio, nel tempo, ha ufficializzato come proprio colore sociale, oltre il bianco, il celeste e l'azzurro indifferentemente. La prima maglia, pur restando sempre fedele a quello che rientra nella grande definizione di "azzurro", ha esplorato negli anni molte sue sfumature: basti citare il blu carico delle maglie del 1969/70 per capire come il concetto di "azzurro" sia ampiamente interpretabile.

Tuttavia, la tonalità che ha prevalso nella nostra storia è, per l'appunto, il celeste: le nostre maglie sono sempre state più chiare di quelle del Napoli e ancor di più di quelle della Nazionale. Nazionale che, peraltro, definiamo "Azzurra" ma si è sempre vestita con un colore che i più definirebbero come "blu". Per noi il cielo è celeste, era azzurro in un celebre striscione; il cielo è sempre più blu per Rino Gaetano ed è blu sopra le nuvole per i Pooh.

Se i vari Statuti hanno indicato azzurro o celeste, poco importa: l'indicazione "celeste" è solo una specificazione per quello che è sempre stato. Nessuno ha mai confuso una maglia della Lazio con una del Napoli o della Nazionale.

La polemica tuttavia ha senso per l'avv. Mignogna, il quale forse preoccupato per il progressivo calo di attenzione sulle vicende del campionato 1915, ha trovato il modo di attirare di nuovo l'attenzione su di sé. Oddìo, per modo di dire, perché la sua lunga concione su llsn ha ottenuto più o meno l'eco mediatica di un soliloquio di fronte allo specchio: nessuna traccia sui forum, su Fb o su altri media, niente di niente. E probabilmente gli sto facendo un grande favore con questo post, ma non posso fare a meno di notare l'estremo livore con cui si è posto nei confronti di una nota enciclopedia laziale online. (segue)

ThomasDoll

Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #1 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 09:01:18 »
ti applaudirei, ma hai citato i Pooh.

Offline aaronwinter

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Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #2 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 09:11:45 »
ti applaudirei, ma hai citato i Pooh.

 :D

(seguo, con interesse - nonostante i Pooh)
Damose da fa (remix di aaronwinter)
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Offline giglic

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Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #3 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 09:17:29 »
La cosa si fa interessante... ci dica, ci dica Orazio: non ci tenga sulle spine

Offline disabitato

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Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #4 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 09:20:11 »
Ignoro totalmente la questione.
Sollevo solo due note di colore (Pantone, ovviamente):

- usare come megafono llsn, già colloca l'istanza (che ignoro) nel firmamento delle cazzate;
- attaccare la nota enciclopedia Laziale, presumo come contraltare del centro studi 1900, lo qualifica per la persona che è.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

ThomasDoll

Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #5 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 09:34:29 »
Occhio che avete a che fare con Giangiacomo Pigna Corelli in Selci. Misurate le parole

Panzabianca

Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #6 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 09:42:04 »
Sandra Milo avrebbe detto è bianco atsurro atsurro (nasale e con un pò di concitazione).

P.s. Poveri figli di Mignona... (almeno per quegli altri se poteva dì figli di Ilio)

Orazio Scala

Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #7 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 09:45:06 »
Quando si scava nella storia della Lazio, l'appassionato fa sempre un po' fatica a tenere lontano il tifoso che inevitabilmente gli cammina a fianco.
La storia di Seghettini che arriva da Parigi col pallone e spiega ad Ancherani "il Football" "che nessuno a Roma aveva mai visto prima" e dei laziali che tracciano il campo e iniziano a daje giù con tackles e cross, mentre gli altri ragazzotti romani fanno ancora ruzzolare le caciotte è meravigliosa e romantica , quale tifoso potrebbe desiderare di più? E siccome Seghettini, dice lui, è socio del Racing Club de Paris e il Football ha attraversato la Manica a fine Ottocento, tanto spontaneamente da conservare pure il nome inglese in Francia, caso più unico che raro!, l'appassionato fa due più due e i conti tornano, no?
Poi però si approfondisce e viene fuori che a quelli del Racing la storia suona strana e che soprattutto di Seghettini nei loro archivi non c'è traccia, che il "fresco buffo" a Parigi non c'era mai stato e tantomeno era socio del Racing, che al massimo si era spinto a Nizza e il Football non l'aveva mai visto giocare. C'era le neve nel gennaio 1901 quando si presentò nella sede della Lazio, vero: era venuto per invitare i nostri a un torneo di calcio "ginnastico". Percorso presto finito in un vicolo cieco finché un altro ginnasiarca, Tifi, non si impegnò per troncate l'eresia e prendere tutti insieme la strada del Football. E fu lui l'arbitro delle prime vere partite che videro la Lazio stracciare i rivali.
Cambia qualcosa nel fascino della nostra Storia? La verità è in genere più ricca, complessa e affascinante delle coloriture leggendarie. E, soprattutto, molto più "umana". (segue)


ThomasDoll

Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #8 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 09:52:45 »
Cambia sì, perché conta chi racconta la storia.
Nel senso, se uno vuol essere a tutti i costi quello che racconta la storia vera, e cerca di zittire gli altri, vengono fuori queste dispute un po' necrofile, un po' feticiste.
Se uno cerca con occhi puri è un conto, se uno cerca accecato dall'ego è un altro paio di maniche.
In genere il cozzo si verifica quando entra in gioco l'ego, se l'intento fosse quello di cercare la verità ogni ipotesi sarebbe oggetto di discussione serena.
Invece er concordia parvae res accusa e fa il sarcastico, non mi pare un atteggiamento sereno.
In fondo stiamo parlando della nascita della Lazio, dovremmo essere come puttini felici che si gingillano col pisellino.


Offline giglic

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Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #9 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 09:54:31 »
Seghettini, più che altro, si era spinto a Roma. A Nizza ci era nato  ;D
Fece quel giorno una ben magra figura, è vero (lo racconta Ancherani in un'intervista al CdS di tanti anni fa), ma nell'ottobre del '05 gioca come attaccante con la maglia della Lazio a Villa Borghese (probabilmente ancora Calcio Ginnastico, o comunque non ancora football vero). Su Tifi confermo tutto. L'importanza di questo personaggio per lo sport romano è estremamente sottovalutata.

Ma il signor Orazio dice una cosa sacrosanta: "l'appassionato fa sempre un po' fatica a tenere lontano il tifoso che inevitabilmente gli cammina a fianco." Questo è naturale, ma se c'è dolo diventa nefasto.


Orazio Scala

Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #10 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 10:26:18 »
Così, prendendo spunto dalla polemica sui colori, Mignogna sferra (si fa per dire) altri colpi alla nota enciclopedia: ah, hanno osato mettere in dubbio la genesi dei colori! il numero di fondatori! non mi hanno aiutato per la faccenda del 1915!

Il problema di fondo, in tutte le iniziative di Mignogna, è la mancanza di coerenza logica. Egli lsi contraddice ogni due parole: ad esempio spiega come dal thumbnail di una fotografia in bianco e nero di inizio Novecento si evinca chiaramente la tonalità di azzurro (!) : quattro righe dopo ci informa che da un'immagine recente a colori non si possa definire chiaramente un celeste perché la "resa fotografica" manca di fedeltà! Fantastico.

Quando iniziò la storia della revisione del campionato 1915, probabilmente in coincidenza col centenario di quegli avvenimenti, il nostro riteneva, come del resto gran parte degli storici, che anche il campionato Centro fosse stato oggetto della famosa sospensione bellica. Poi, consultando la famosa enciclopedica online, scopri che in realtà il 23 maggio il girone Centro era già concluso: un bel puntello alla rivendicazione, per il quale non mancò di ringraziare l'enciclopedia, come risulta dagli archivi di llsn (ah, il fastidioso scripta manent...).

Da lì in poi, il nostro ha seguito un suo percorso che ricorda molto quello delle Cordate (per modalità mediatiche sia chiaro): vedasi ad esempio i ripetuti annunci di decisioni imminenti della FIGC, puntualmente mai avvenute.

Il nostro, va detto, è un bravo ricercatore, anche se un po' più lento di altri: scopre puntualmente, qualche settimana o qualche mese dopo, quello che altri appassionati pubblicano sul web, sperando possa essere utile all'istanza: perché di "remare contro" non ci pensa nessuno, anche se ancora ci chiediamo (e risposte non ne avremo) come si possano superare i due scogli della prescrizione e della mancanza di un reclamo ufficiale.

Ma soprattutto mi chiedo con quale speranza di non vedersi congedare con una risata si sostenga ancora la favoletta della "finale di Napoli annullata"... perché due calciatori di UNA delle due squadre erano in posizione irregolare: e secondo la sua logica squalificano anche l'altra squadra. 😀 E la ripetizione è sancita dal bollettino ufficiale FIGC! lo stesso che Mignogna ha sbandierato (sempre dopo che qualcuno ne aveva segnalato l'esistenza, ma è un caso ci mancherebbe) come "prova" per quanto riguarda i regolamenti.

Si prosegue insomma su una strada senza uscita e senza prendere atto delle evidenze: tanto sarà facile dire che è un complotto della FIGC o della mafia giallorossa del CONI. Ma quando si scrive che l'enciclopedia "non ha collaborato", sottintendendo una responsabilità nel TUO fallimento, si va oltre. Perché l'iniziativa di Mignogna, nonostante tutti i suoi salti logici per cui un articolo di giornale è una prova se a mio favore, "non costituisce documento ufficiale" se mi dà torto, non poteva avere altro esito. Che lui cominci a tirare addosso ad altri per condividere le responsabilità del suo fallimento è vergognoso.

L'enciclopedia, da parte sua, ha un torto: quello di non far parte del circuito comunicativo lazialoide: non si è mai posta "contro", certo, ma nemmeno è "dentro": e questo, per il mondo lazialoide, è insopportabile. Così, il non aver liquidato fin da subito il Mignogna come meritava, a rischio di impopolarità, ma aver mantenuto equidistanza, è stato forse saggio: ma la saggezza paga con chi è in grado di comprenderla, non con chi vorrebbe spiegarci che Inter e Torino non possono più fare reclamo perché lo hanno fatto a suo tempo, respinto, e che quello della Lazio siccome i nostri all'epoca non fiatarono può essere ancora sporto e debba essere accolto! 😀 Io a uno così non chiederei nemmeno di farmi togliere una multa presa a Vladivostok potendo dimostrare con l'antifurto satellitare che non mi sono mai mosso da Roma: figurarsi quanta credibilità possa dargli quando si cimenta con la "storia".

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Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #11 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 10:27:07 »
Qualche anno fa, stimolata dalla brutta maglia grigiastra col collare, sorse la questione della tonalità di azzurro delle nostre divise. Nacque un movimento di opinione che giunse fino a Csnigiani, il quale forse sensibilizzato dalle istanze dei tifosi partorì l'anno successivo un "celeste" estremamente carico, tanto che quando i nostri sbucavano dagli spogliatoi si aveva sempre il timore che dietro Klose e Ledesma uscissero fuori anche "pal'e fierro" Bruscolotti e Tatonno Juliano.

La questione è tutta qui: "celeste" e "blu" sono sfumature dell'azzurro. Non lo è il rosso per esempio, che si trova all'opposto dello spettro visibile. Peraltro anche l'abusato "Pantone", che è un nome commerciale, non aiuta a chiarire le idee: proprio lo stesso Canigiani ha spiegato le diversa resa del colore in base ai vari tipi di tessuti.

La Lazio, nel tempo, ha ufficializzato come proprio colore sociale, oltre il bianco, il celeste e l'azzurro indifferentemente. La prima maglia, pur restando sempre fedele a quello che rientra nella grande definizione di "azzurro", ha esplorato negli anni molte sue sfumature: basti citare il blu carico delle maglie del 1969/70 per capire come il concetto di "azzurro" sia ampiamente interpretabile.

Tuttavia, la tonalità che ha prevalso nella nostra storia è, per l'appunto, il celeste: le nostre maglie sono sempre state più chiare di quelle del Napoli e ancor di più di quelle della Nazionale. Nazionale che, peraltro, definiamo "Azzurra" ma si è sempre vestita con un colore che i più definirebbero come "blu". Per noi il cielo è celeste, era azzurro in un celebre striscione; il cielo è sempre più blu per Rino Gaetano ed è blu sopra le nuvole per i Pooh.

Se i vari Statuti hanno indicato azzurro o celeste, poco importa: l'indicazione "celeste" è solo una specificazione per quello che è sempre stato. Nessuno ha mai confuso una maglia della Lazio con una del Napoli o della Nazionale.

La polemica tuttavia ha senso per l'avv. Mignogna, il quale forse preoccupato per il progressivo calo di attenzione sulle vicende del campionato 1915, ha trovato il modo di attirare di nuovo l'attenzione su di sé. Oddìo, per modo di dire, perché la sua lunga concione su llsn ha ottenuto più o meno l'eco mediatica di un soliloquio di fronte allo specchio: nessuna traccia sui forum, su Fb o su altri media, niente di niente. E probabilmente gli sto facendo un grande favore con questo post, ma non posso fare a meno di notare l'estremo livore con cui si è posto nei confronti di una nota enciclopedia laziale online. (segue)
Per la precisione il colore principale è il blu, azzurro e celeste sono "sfumature".
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline disabitato

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Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #12 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 10:42:13 »
Curioso anche il fatto che sia il celeste che l'azzurro vengano identificati con "il colore del cielo sereno".
Dalle foto d'epoca tanto care all'avvocato, si evince come siano presenti sia il celeste sulla maglia che l'azzurro nello stemma.
Dagli stessi racconti dei primi tesserati Lazio, viene fuori come le divise spesso venissero confezionate con ciò che si trovava, quindi differenze cromatiche sono molto più comuni di quanto si pensi.
Aggiungi che con "azzurro" si definiva tutto ciò che era più chiaro del blu.

Lo stesso Ancherani parla di celeste nelle divise del 1904.
Il celeste compare insieme all'azzurro dello stemma in quelle del 1902.

Insomma mi pare si stia parlando del sesso degli angeli.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

ThomasDoll

Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #13 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 10:47:11 »
non so perché non nomini l'enciclopedia.
Chiaro che stiamo parlando, a scanso di equivoci e per chi non lo sa, di Laziowiki.org

Orazio Scala

Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #14 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 10:50:40 »
non so perché non nomini l'enciclopedia.
Chiaro che stiamo parlando, a scanso di equivoci e per chi non lo sa, di Laziowiki.org

Perché Mignogna è un avvocato e non voglio offrirgli sponde. E naturalmente perché non parlo certo a nome dell'enciclopedia.

geddy

Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #15 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 10:58:00 »
La questione, aldila' delle polemiche, e' interessante. Scelta del nome e dei colori sociali sono temi affascinanti. Il nome e' un vero mistero,  non che dovevano chiamarla Roma, intendiamoci.

Offline giglic

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Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #16 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 11:02:57 »
La questione, aldila' delle polemiche, e' interessante. Scelta del nome e dei colori sociali sono temi affascinanti. Il nome e' un vero mistero,  non che dovevano chiamarla Roma, intendiamoci.

Bigiarelli fu dichiarato campione del Lazio di marcia nel 1899. La Lazio nasce per gestire l'Audax Podistico Italiano. Ed è Tifi il grande sponsor di questa nascita, colui che definisce Luigi Bigiarelli "amico" nei suoi articoli sul "Corriere dello sport" dell'epoca (nulla a che vedere con quello odierno, era addirittura milanese). Tifi, massone fino al grado di maestro. Al contrario di Bigiarelli, il cui nome NON compare negli archivi della massoneria (fatta mia piccola ricerchina personale)

geddy

Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #17 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 11:11:28 »
Tifi è un membro della Ginnastica Roma, quindi e' in discussione anche l'aver portato il calcio a Roma?

Panzabianca

Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #18 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 11:14:36 »
La questione, aldila' delle polemiche, e' interessante. Scelta del nome e dei colori sociali sono temi affascinanti. Il nome e' un vero mistero,  non che dovevano chiamarla Roma, intendiamoci.

si, ma l'interesse per la questione si fa oscurare da un'evidente strumentalità. Secondo me a questo signore dei colori originari non frega unca. Il pezzo è intriso di sarcasmo, pure astio. Come detto già da altri,  ora costui vorrebbe vivere la sua personalissima rivalsa per non essere stato "accompagnato" nella carica contro i mulini a vento.  Perché questo è.

Offline Frusta

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Re:Mignogna e Bruscolotti
« Risposta #19 : Mercoledì 9 Settembre 2020, 11:18:17 »
Vabbè ma i parafangari si sa che s' intendono di vernici alla nitro, o no?
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.