Autore Topic: Viaggio nel derby  (Letto 2487 volte)

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Offline carpelo

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Re:Viaggio nel derby
« Risposta #20 : Venerdì 5 Aprile 2013, 16:46:46 »
4. 24 maggio 1931 - Lazio-Roma 2-2

La Lazio ha abbandonato la Rondinella ed ha eletto il suo nuovo domicilio in quello che comunemente viene denominato Stadio: l'impianto all'epoca intitolato al P.N.F. e che in seguito diverrà Nazionale e poi Torino, e sulla cui pianta, una volta abbattuto, sarà edificato l'attuale Flaminio.

Il derby vede ancora una volta favorita la Roma, in piena corsa per lo scudetto. Dirige Gama Malcher, sulle panchine ancora Molnar e Burgess. Ancora una volta, la Lazio smentisce il pronostico e passa in vantaggio con Pastore, chiudendo il primo tempo avanti di un gol. La reazione romanista nella ripresa è immediata e immediato è il gol del solito Volk, che risolve una furiosa mischia su corner. La Lazio centra, riparte e con una bella manovra costringe De Micheli a chiudere in corner: sull'angolo, testa di Juan Fantoni e 2-1. Il nuovo vantaggio della Lazio non sembra pungere più di tanto i romanisti, e la Lazio controlla abbastanza bene il risultato, dando l'impressione di poter giungere al terzo gol più di quanto i cugini diano quella di riuscire a pareggiare. A due minuti dal termine, però, la Roma guadagna una punizione dal limite, che per Il Littoriale dell'epoca, sempre attento a mantenere un neutrale distacco, viene assegnata "per un hands che a noi è sfuggito". La barriera, per il cronista, non è disposta al meglio, e Bodini può scaraventare in rete con un tiro diretto a mezz'altezza.

Insistono i romanisti, alla ricerca della vittoria, sfruttando il recupero "concesso con prodiga larghezza dall'arbitro". Gli animi si scaldano, la porta laziale è presa d'assedio, qualcuno perde tempo. Si scatena una rissa che continua anche dopo l'opportuno fischio finale di Gama: volano botte da orbi e ne fa le spese soprattutto Juan Fantoni, che trascorrerà una notte in ospedale. Le conseguenze sono molto pesanti: squalifica del campo per entrambe le squadre e il Direttorio appieda anche diversi calciatori romanisti: la corsa-scudetto dei giallorossi termina qui.

(ringrazio Laziowiki.org, preziosa e inimitabile fonte di notizie)
Sul Guerin Sportivo riportano alcuni dettagli della rissa finale: pare che Volk stesse rincorrendo il pallone uscito dal campo (non c'erano raccattapalle pronti a far riprendere il gioco ed il pubblico ne approfittava per perdere tempo) e che un tifoso lo sgambettò. Pare che quel tifoso fosse nientedimenoche il generale Vaccaro. Dallo sgambetto si passò allo schiaffo dato dal romanista, per finire poi in rissa. Mi pare pure che furono espulsi due romanisti.

PS Grazie per il topic!

Teo

Re:Viaggio nel derby
« Risposta #21 : Venerdì 5 Aprile 2013, 19:55:13 »
E' dal 29 aprile del 2007 che non esce il segno X.
Nel frattempo sono stati giocati 12 derby, è un record?

Sì, è la più lunga serie senza pareggi.

Offline cartesio

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Re:Viaggio nel derby
« Risposta #22 : Lunedì 8 Aprile 2013, 10:00:42 »
http://it.eurosport.yahoo.com/notizie/serie-quando-lazio-riemerse-dalla-b-per-battere-061343892.html

Quando la Lazio riemerse dalla B per battere la Roma

Celebriamo il derby di lunedì e ricordiamo Chinaglia a un anno dalla morte con il ricordo della stracittadina del 1971, quando i biancocelesti appena retrocessi in cadetteria eliminarono i giallorossi dalla Coppa Italia grazie a un gol di “Long John”.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Teo

Re:Viaggio nel derby
« Risposta #23 : Mercoledì 10 Aprile 2013, 04:12:50 »
Qualche altra curiosità.

Mi piacerebbe sfatare il mito del presunto miglior approccio al derby da parte dei cugini stupidi: è proprio il contrario, sono loro a soffrirci storicamente, e nemmeno poco.

In base ai valori tecnici medi del periodo 1929-oggi, e relativamente ai derby di serie A (138), gli scemi dovrebbero essere in vantaggio di 8 vittorie, invece delle 11 di cui realmente ci sopravanzano. Tuttavia, questo vantaggio è stato accumulato nell'anteguerra: dal 1946/47 il conto dei derby vinti è di 31 a 32. Per i valori teorici delle squadre, fino al '43 avremmo dovuto subire un -3, quanto a vittorie: invece in quel periodo accumulammo un -10. La teoria secondo la quale la roma, per via delle fusioni, partì con un grande vantaggio tecnico iniziale, non spiega questo dato: il vantaggio tecnico c'era, ma non era così netto. La Lazio negli anni '30 era una buonissima squadra, ma soffriva terribilmente il derby.

Nel dopoguerra le cose sono cambiate: le 5 vittorie teoriche in più che i cugini dovrebbero vantare in questo periodo... sono soltanto una. C'è voluto Capello (maledetto) per rimettere a posto un po' i conti, ma se lui è stato la nostra bestia nera, la Lazio lo è stata per la roma, per quarant'anni e più.

Qualche altra nota: nei dieci campionati (dal dopoguerra) in cui il divario tecnico è stato maggiore, a favore della Lazio, il conto dei derby parla di 9 vinti, 8 pareggiati e 3 persi; nei dieci in cui è avvenuto il contrario, il bilancio è il medesimo, ma a favore dei giallorossi: 3 vittorie della Lazio, 8 pari e 9 sconfitte. Come si vede, i valori tecnici contano eccome: negli anni in cui le squadre si sono grossomodo equivalse, è in pareggio anche il bilancio delle vittorie.

Ultima: nei dieci campionati coi derby più "poveri" (peggiore in assoluto la stagione 75/76) i 20 derby sono finiti con ben 16 pareggi, a fronte di due vittorie per parte: il pari è stato l'assicurazione contro il fallimento totale, in pratica.

Giglic

Re:Viaggio nel derby
« Risposta #24 : Mercoledì 10 Aprile 2013, 07:13:36 »
Qualche altra curiosità.

Mi piacerebbe sfatare il mito del presunto miglior approccio al derby da parte dei cugini stupidi: è proprio il contrario, sono loro a soffrirci storicamente, e nemmeno poco.

In base ai valori tecnici medi del periodo 1929-oggi, e relativamente ai derby di serie A (138), gli scemi dovrebbero essere in vantaggio di 8 vittorie, invece delle 11 di cui realmente ci sopravanzano. Tuttavia, questo vantaggio è stato accumulato nell'anteguerra: dal 1946/47 il conto dei derby vinti è di 31 a 32. Per i valori teorici delle squadre, fino al '43 avremmo dovuto subire un -3, quanto a vittorie: invece in quel periodo accumulammo un -10. La teoria secondo la quale la roma, per via delle fusioni, partì con un grande vantaggio tecnico iniziale, non spiega questo dato: il vantaggio tecnico c'era, ma non era così netto. La Lazio negli anni '30 era una buonissima squadra, ma soffriva terribilmente il derby.

Nel dopoguerra le cose sono cambiate: le 5 vittorie teoriche in più che i cugini dovrebbero vantare in questo periodo... sono soltanto una. C'è voluto Capello (maledetto) per rimettere a posto un po' i conti, ma se lui è stato la nostra bestia nera, la Lazio lo è stata per la roma, per quarant'anni e più.

Qualche altra nota: nei dieci campionati (dal dopoguerra) in cui il divario tecnico è stato maggiore, a favore della Lazio, il conto dei derby parla di 9 vinti, 8 pareggiati e 3 persi; nei dieci in cui è avvenuto il contrario, il bilancio è il medesimo, ma a favore dei giallorossi: 3 vittorie della Lazio, 8 pari e 9 sconfitte. Come si vede, i valori tecnici contano eccome: negli anni in cui le squadre si sono grossomodo equivalse, è in pareggio anche il bilancio delle vittorie.

Ultima: nei dieci campionati coi derby più "poveri" (peggiore in assoluto la stagione 75/76) i 20 derby sono finiti con ben 16 pareggi, a fronte di due vittorie per parte: il pari è stato l'assicurazione contro il fallimento totale, in pratica.

Grazie, Teo. Sono sostanzialmente d'accordo con la tua analisi (più che con i fatti, sui quali non si può che prenderne atto  ;) )
Io andrei ancora più in là: direi che mediamente i giocatori il derby non lo sentono come lo possiamo sentire noi, e che il fatto che dellà abbiamo vinto "solo una volta in più invece di 5" (in realtà è il come vincono che da noia: e i 5 gol, e le cinque vittorie a fila...) si può spiegare con il fatto che mediamente (vedo a memoria) hanno sempre avuto più giocatori romani loro di noi. Sbaglio?

Teo

Re:Viaggio nel derby
« Risposta #25 : Mercoledì 10 Aprile 2013, 19:53:18 »
Grazie, Teo. Sono sostanzialmente d'accordo con la tua analisi (più che con i fatti, sui quali non si può che prenderne atto  ;) )
Io andrei ancora più in là: direi che mediamente i giocatori il derby non lo sentono come lo possiamo sentire noi, e che il fatto che dellà abbiamo vinto "solo una volta in più invece di 5" (in realtà è il come vincono che da noia: e i 5 gol, e le cinque vittorie a fila...) si può spiegare con il fatto che mediamente (vedo a memoria) hanno sempre avuto più giocatori romani loro di noi. Sbaglio?

E' una lettura interessante... In effetti, romani tra Da Costa, Piola, Chinaglia, Montella, Delvecchio, Signori, Roberto Mancini, Volk, i veri spaccaderby, non ce ne sono.