Autore Topic: E' morto il califfo....  (Letto 3231 volte)

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Offline Er Matador

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Re:E' morto il califfo....
« Risposta #20 : Domenica 31 Marzo 2013, 21:03:39 »
Canzone scritta per Mia Martini, ma interpretata anche in proprio in una versione poco nota e molto diversa anche nel testo.



Texmex

Re:E' morto il califfo....
« Risposta #21 : Domenica 31 Marzo 2013, 21:06:16 »

Offline cuchillo

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Re:E' morto il califfo....
« Risposta #22 : Martedì 2 Aprile 2013, 16:40:36 »
Con la dipartita di Califano (non mi è mai piaciuto chiamarlo “Er Califfo”, non so perché) se ne va uno dei pochi brandelli rimasti della mia infanzia. So che qualcuno tra voi penserà che lo dico un po’ troppo spesso, parlando di quelli che ci lasciano. In parte è vero. Fa parte del mio autismo sentimentale, allargare a dismisura i miei affetti. Ma distinguerei ciò che amo e ciò che scelgo da ciò che “è stato”. De André, Branduardi, Dalla, Endrigo, Modugno, Capossela, Caputo li ho scelti, li ho amati, li amo ancora. Califano è un’altra storia, un altro capitolo della mia vita. Califano e Vanoni sono i viaggi in macchina, con la roulotte Elnagh trainata a fatica da una Ford Taunus del 1978, in giro per l’Europa. Califano e Vanoni, Vanoni e Califano. Erano le uniche audiocassette presenti in macchina. I nastri erano ricopiati dai vinili. Ogni tanto spuntava Dalla (Lato A, l’LP “Dalla”, Lato B “Banana Republic”), poi c’era un’audiocassetta con Lato A i brani di Manfredi e Lato B Luciano Rossi (nientemeno). Poi “Il meglio di Enzo Jannacci” (si apriva con “Secondo te…che gusto c’è?” e si chiudeva con “Quelli che…”). E poco altro. C’erano audiocassette di marce scozzesi, che amava mio padre. Ma la musica che si ascoltava, per larga parte, era quella che amava mia madre: Califano e Vanoni, appunto. Poi sono arrivati gli Squallor, approdati in casa grazie alla diade “zio-cugino”. Ma siamo già ai miei 10 anni. Fino a quell’età, in macchina si ascoltavano solo i due cantori della mala.
A casa, viceversa, la musica non si ascoltava. Il giradischi era sempre spento. Mio fratello e io ascoltavamo musica dal walkman, arrivato a casa nostra come regalo di una zia ricca che viveva a Parigi, anno 1982. Poi, sì, c’era un piccolo mangianastri ma non molto utilizzato, perlomeno negli anni della mia infanzia.
I viaggi, dicevo. È stato nelle estati passate in Jugoslavia, Ungheria, Spagna, Germania che ho conosciuto Califano. E ascoltato, tantissimo. Mio padre, paraculo, “Piercarlino”, “Balla ba”, “La vacanza di fine settimana”, le aveva tutte censurate, nel senso che nel trasferimento dal vinile al nastro le aveva tolte. A 6, 7, 8 anni, non era roba che potevo ascoltare.
E mi piacevano, quei brani. Li sapevo a memoria, li ricordo ancora oggi: “Non so fare di più”, “Io non piango”, “Il campione”, “L’ultima spiaggia”, “Roma nuda”, “E’ la malinconia”, “Gratta, gratta, amico mio”, “La mia libertà”, “Capodanno”. Direi che queste erano, da bambino di 6/8 anni, le mie preferite.
Negli anni successivi, diciamo dai 10 anni in poi l’ho ascoltato pochissimo, fin quando alla fine degli anni ’90, un mio caro amico mi fa…“T’interessa un concerto di Califano? Lo fa in un tendone a Centocelle. ” “Sì, ma chi siamo?” – gli faccio io. “Tu e io. Non credo riusciremo a convincere qualcun altro”. E ci andiamo. Presenti sotto quel tendone? Boh, forse 40 persone. Era la fine degli anni ’90, Califano è da anni che non se lo intruppa più nessuno. L’ultima vera hit di successo fu “Io per amarti” del 1983. Dopo quel concerto ci prendiamo gusto e lo andiamo a rivedere, con altri amici, questa volta, cui facciamo ascoltare i suoi brani più belli nel corso delle settimane precedenti, in un pub di Ariccia. Anche qui, non siamo più di una cinquantina.
Poi arriva Fiorello e la sua imitazione e per Califano è una seconda giovinezza, da un punto di vista della notorietà e del successo, anche come cantante. Nei primi anni duemila, andai ad altri due concerti, uno al Fontanone, d’estate, un altro nello stabile di Via San Saba. Da 40/50 persone si passa a 300. Poi, sempre di più. Un crescendo, nonostante la voce vada sempre peggio, fino al 2008/2009 circa.
Penso che gli anni dal 2001 al 2008/2009 siano stati quelli di maggior successo dal caso Tortora in poi.
In tutto questo, ciò di cui sono stato più contento e fiero è di aver fatto conoscere tante sue canzoni a tutti i miei amici più cari, partiti da un peloso scetticismo e poi ricredutisi, tanto che ieri alcuni di loro sono andati alla camera ardente, mentre io stavo a farmi la Pasquetta fuori Roma.
Di Califano a me sono sempre e solo piaciute le sue canzoni. Diciamo una quarantina, su 1.200 scritte. Non le conosco tutte, ovviamente. Ma tutte quelle da lui cantate, sì. Tutta la letteratura e l’aneddotica relative al suo personaggio, le ho sempre classificate alla voce folklore, cabaret, macchietta.
Ovvio, qualche mezza risata me l’ha strappata nei suoi racconti. Ma poca roba. Una volta, però, mi fece molto ridere. Era il concerto al Fontanone, su ricordato. Un attimo prima che cantasse “Me ‘nnamoro de te” aveva cominciato una querimonia sul fatto che “se sei romano (o se canti in romanesco) non puoi fare musica colta”…E allora giù improperi contro chi asserisce che le scuole cantautoriali possono essere strutturalmente solo milanesi (Gaber, Jannacci), emiliane (Dalla, Guccini), genovesi (Paoli, Tenco, Lauzi)…Soffermandosi proprio sulla scuola genovese e sulla loro rivendicata “superiorità”, il loro snobbismo, il loro tirarsela oltremodo…A un certo punto va via la corrente e si spegne tutto…E lui, al buio, continua a cantare come se niente fosse…E finita la canzone dice…“Gino Paoli questo non l’avrebbe fatto…” E giù risate, anche le mie, quella volta. Manco a dirlo, è diventato un tormentone (tra i miei amici) ancora oggi a distanza di una dozzina d’anni…Magari quando uno di noi dice a un altro, chessò, “Ieri sono andato al cinema al Warner Village” l’altro risponde “Gino Paoli non l’avrebbe fatto”…Ma ce ne sarebbero un’infinità di tormentoni, più legati, però, ai versi delle sue canzoni. Le sue canzoni sono state prima i miei viaggi estivi dell’infanzia, poi le settimane bianche con gli amici dai 19 ai 25 anni circa…In macchina Califano, più di ogni altro. Durante l’anno, magari, non lo si ascoltava molto. Si preferiva Gaber, De André, Guccini, Le Orme, per restare agli italiani…Ma quando si stava tutti insieme era irrinunciabile portare in macchina 3 o 4 LP di Califano. Era il nostro ascolto collettivo di riferimento. Pure in seggiovia, si cantavano le sue canzoni. 
Sono contento di essergli riuscito a dire alla fine di uno dei suoi concerti (era molto disponibile, va detto) che “L’ultima spiaggia”, se l’avesse scritta uno dei mostri sacri della canzone, sarebbe assurta a monumento nazionale. Un po’ mi diede ragione, un po’ fece una smorfia quasi a voler dire: “In fondo, ‘sti cazzi”. In pubblico era molto più rancoroso e rivendicato di quanto non lo fosse nel privato, credo. Sapeva che, probabilmente, era riuscito a tirare fuori il massimo dal suo non eccelso talento.
Insomma, non è stato e non sarà mai nel mio Gotha, Franco Califano. Ma gli devo tanto, per quei viaggi dell’infanzia e per tanti momenti di felicità passati con gli amici, ad ascoltarlo, dal vivo o su nastro.
Come detto al principio: non l’ho scelto, semplicemente, per me: è stato.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Giglic

Re:E' morto il califfo....
« Risposta #23 : Martedì 2 Aprile 2013, 16:54:22 »
Lo diceva Massimo Bernardini, ed io concordo in pieno: Franco Califano era "Il Califfo" ed "Il Maestro". E' stato ricordato solo per "Il Calffo" - credo piacesse anche a lui questa cosa - ma in realtà rimarrà "Il Maestro": le sue meravigliose canzoni (soprattutto se non le cantava lui) sono piccole perle. Mi vorrei soffermare solo su "E la chiamano Estate". Basterebbe questa.

Non so quanto lui possa rappresentare Roma quanto (per fare un esempio frusto, visto che sono morti a pochi giorni di distanza) Jannacci ha rappresentato MIlano: forse ha rappresentato una certa Roma (magnificamente descritta da TD sopra) così come Jannacci ha rappresentato una certa MIlano. Le due città sono troppo complesse ed hanno troppa storia per essere rappresentate da un solo cantore (o da un solo attore, se è per questo). Di certo, era comunque figlio della Città.

Interista convinto (ed anche questo è molto romano...) non si è mai occupato di politica, rivendicando il fatto con aggressività. Anche questo di sicuro non l'ha aiutato.

Peccato sia finito con Zampaglione: "Dipinsi l'anima su tela anonima" è una frase meravigliosa, rovinata poi dal seguito "e mescolai del whisky con acqua tonica": 'zzo c'entra?  ;)

Offline disabitato

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Re:E' morto il califfo....
« Risposta #24 : Martedì 2 Aprile 2013, 17:04:21 »
infatti io ricordo vodka ed acqua tonica.. zampaglione ha stravolto (oltre il testo) anche il cocktail..  ;D
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

ThomasDoll

Re:E' morto il califfo....
« Risposta #25 : Mercoledì 3 Aprile 2013, 11:10:19 »
Zampaglione fa rima

Offline cuchillo

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Re:E' morto il califfo....
« Risposta #26 : Giovedì 4 Aprile 2013, 09:32:27 »
Poro Zampaglione...
Perlomeno nella versione in studio non lo modifica, quel verso. Mantiene la vodka.
E comunque il Zampa è uno dei pochi che ne tentò il recupero artistico in tempi non sospetti, prima che arrivasse la melassa.
Ricordo anche che nel 2000 (quando Califano non era ancora stato da Fiorello) i Tiromancino gli dedicarono il loro secondo posto tra le nuove proposte di Sanremo (col brano "Strade"), nella sorpresa generale.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

ThomasDoll

Re:E' morto il califfo....
« Risposta #27 : Giovedì 4 Aprile 2013, 09:37:03 »
Fab, avrai presente sicuramente un testo qualsiasi di questo cialtronazzo.

Eccoti un reminder:

Citazione
Rimani qui, scende la sera
sopra di noi, si poserà
e aspetteremo così, la primavera
solo se vuoi, ci troverà

Mi perdo dentro ai tuoi occhi
che sorridono, ma ora so
E' amore impossibile quello che mi chiedi
sentire cio' che tu sola senti
e vedere cio' che vedi
Chiudere la realtà, dentro la tua isola
ma non perdere la voglia di volare
perchè l'amore è amore impossibile
quando non riesce a inseguire è irraggiungibile
Senso di libertà, oltre le stelle e il cielo
che è nascosto sul fondo dell'anima

Rimani qui, non sei da sola
se partirai, ti seguirò
e ce ne andremo così senza paura
tempo per noi, si troverà
mi perdo, dentro ai tuoi sogni
che mi avvolgono, ma ora so
E' amore impossibile quello che mi chiedi...
sentire cio' che tu sola senti
e vedere cio' che vedi
Chiudere la realtà dentro la tua isola
ma non perdere la voglia di volare
perchè l'amore è amore impossibile
quando non riesce a inseguire è irraggiungibile
Senso di libertà oltre le stelle e il cielo
che è nascosto sul fondo dell'anima

Chiudere la realtà, dentro la tua isola
ma non perdere la voglia di volare
perchè l'amore è amore impossibile
quando non riesce a inseguire è irraggiungibile
senso di libertà, oltre le stelle e il cielo
che è nascosto sul fondo dell'anima
che è nascosto sul fondo dell'anima
che è nascosto sul fondo dell'anima
che è nascosto sul fondo dell'anima

e ho quotato il testo, sentitelo cantato con quella voce gnagnarella...
personalmente, sciolgo i cani e mi precipito alla toilette.
L'unica cosa b(u)ona di Zampa è la Gerini

Giglic

Re:E' morto il califfo....
« Risposta #28 : Giovedì 4 Aprile 2013, 09:39:54 »
Poro Zampaglione...
Perlomeno nella versione in studio non lo modifica, quel verso. Mantiene la vodka.
E comunque il Zampa è uno dei pochi che ne tentò il recupero artistico in tempi non sospetti, prima che arrivasse la melassa.
Ricordo anche che nel 2000 (quando Califano non era ancora stato da Fiorello) i Tiromancino gli dedicarono il loro secondo posto tra le nuove proposte di Sanremo (col brano "Strade"), nella sorpresa generale.

Guarda Cuchi, musicalmente non lo discuto. Di sicuro non è tra i miei preferiti (ha uno stile riconoscibile tipo Amedeo Minghi: senti una sua canzone e le altre son utte uguali, tanto da riconoscerlo subito dopo due note, e non per la voce...), ma è questione di gusti. E' il suo ergersi a maitre a penser che trovo urticante. Tanto da esultare quando di fronte alla sua ennesima supercazzola sul come si deve essere cantante, Frankie Hi-NRG gli risposte "E 'sti cazzi?"

Offline AlenBoksic

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Re:E' morto il califfo....
« Risposta #29 : Giovedì 4 Aprile 2013, 09:42:22 »
E comunque il Zampa è uno dei pochi che ne tentò il recupero artistico in tempi non sospetti, prima che arrivasse la melassa.
Ricordo anche che nel 2000 (quando Califano non era ancora stato da Fiorello) i Tiromancino gli dedicarono il loro secondo posto tra le nuove proposte di Sanremo (col brano "Strade"), nella sorpresa generale.

Nel 2000 un mio amico che lo conosceva ne organizzò un concerto praticamente privato: s'era una ventina
Voglio 11 Scaloni

cral

Re:E' morto il califfo....
« Risposta #30 : Giovedì 4 Aprile 2013, 10:01:22 »
ma come, prima dici che non ha fatto nulla in quegli anni e poi lodi i tempi non sospetti?
Califano è stato furbo anche a cavalcare quella melassa, che poi melassa non era.

è populismo il tuo. ormai sulla Lazio sono abituato a tutto, non mi meraviglio più di nulla. c'è gente che ricorda solo 5 partite di 40 anni fa e su quelle ci costruisce un copione eterno, chi racconta di essere un enfant prodige del tifo, che a 4 anni già annotava tutto e intanto studia su youtube la parte nei dettagli.

Però Califano non si tocca, soprattutto da sinistra, scrivere così, con questo populismo, è come un sorpasso azzardato.

Califano resta come uno dei maggiori autori italiani. Poi c'è il cantante e già qui siamo ai massimi livelli.
Poi c'è il personaggio che soltanto la sinistra borghese poteva snobbare.
la cultura popolare non è un fiore da mettersi all'occhiello: la cultura popolare sfonda le porte, passa dalle finestre, non chiede il permesso.

Califano era "impresentabile" per la sinistra de Capalbio
http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/200000/197373.xml?key=fulvio+abbate&first=211&orderby=0&f=fir

s'è visto ai funerali come hanno raccontato addirittura su La Stampa
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/gloria-al-califfo-incapace-come-roma-di-essere-una-cosa-sola-53488.htm

w il popolo.

Offline cuchillo

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Re:E' morto il califfo....
« Risposta #31 : Giovedì 4 Aprile 2013, 10:25:49 »
Non vorrei aveste travisato, però.
Io, Zampa, non lo conosco.
Arrivo, forse, a 7 canzoni.

Volevo dire solo che, in relazione a Califano, ha avuto comunque il merito (magari per qualcuno il demerito) di andarlo a scovare quando era dimenticato da tutti da una buona dozzina d'anni.
Un po' come fece Claudio Baglioni con Stefano Rosso nel 2005, quando, con sorpresa di tutti, lo volle con sé in un concerto a Firenze. 
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Giglic

Re:E' morto il califfo....
« Risposta #32 : Giovedì 4 Aprile 2013, 10:29:12 »
ma come, prima dici che non ha fatto nulla in quegli anni e poi lodi i tempi non sospetti?
Califano è stato furbo anche a cavalcare quella melassa, che poi melassa non era.

è populismo il tuo. ormai sulla Lazio sono abituato a tutto, non mi meraviglio più di nulla. c'è gente che ricorda solo 5 partite di 40 anni fa e su quelle ci costruisce un copione eterno, chi racconta di essere un enfant prodige del tifo, che a 4 anni già annotava tutto e intanto studia su youtube la parte nei dettagli.

Però Califano non si tocca, soprattutto da sinistra, scrivere così, con questo populismo, è come un sorpasso azzardato.

Califano resta come uno dei maggiori autori italiani. Poi c'è il cantante e già qui siamo ai massimi livelli.
Poi c'è il personaggio che soltanto la sinistra borghese poteva snobbare.
la cultura popolare non è un fiore da mettersi all'occhiello: la cultura popolare sfonda le porte, passa dalle finestre, non chiede il permesso.

Califano era "impresentabile" per la sinistra de Capalbio
http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/200000/197373.xml?key=fulvio+abbate&first=211&orderby=0&f=fir

s'è visto ai funerali come hanno raccontato addirittura su La Stampa
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/gloria-al-califfo-incapace-come-roma-di-essere-una-cosa-sola-53488.htm

w il popolo.

?

Giuro che non ho capito nulla. CHe c'entra la politica? E la Lazio?

Giglic

Re:E' morto il califfo....
« Risposta #33 : Giovedì 4 Aprile 2013, 10:31:00 »
Non vorrei aveste travisato, però.
Io, Zampa, non lo conosco.
Arrivo, forse, a 7 canzoni.

Volevo dire solo che, in relazione a Califano, ha avuto comunque il merito (magari per qualcuno il demerito) di andarlo a scovare quando era dimenticato da tutti da una buona dozzina d'anni.
Un po' come fece Claudio Baglioni con Stefano Rosso nel 2005, quando, con sorpresa di tutti, lo volle con sé in un concerto a Firenze.

Ma guarda, credo che questo nessuno glie lo neghi. Il punto (ed era OT, lo riconosco) era su Zampa in se.
Califano secondo me andrà ricordato più come autore che come cantante (nulla di eccezionale, mentre è autore di canzoni importanti)

Offline cuchillo

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Re:E' morto il califfo....
« Risposta #34 : Giovedì 4 Aprile 2013, 10:49:37 »

Non ho mai scritto che non ha fatto nulla in quegli anni e non ho mai lodato i tempi non sospetti.
Ho scritto che dal 1983 (circa) al 2001 (anno in cui Fiorello lo invitò all'ultima puntata "Stasera pago io", dopo averlo imitato nelle puntate precedenti) aveva perso quasi integralmente la sua notorietà.
Nel 1999 faceva i concerti nei tendoni di Centocelle e nei pub ai Castelli con 40 persone ai tavolini, dopo Fiorello (e in parte Zampaglione) gli hanno dato il Brancaccio e il Sistina, facendo centinaia di spettatori.
Descrivo i fatti, non do giudizi di valore.
La polemica che hai innescato è per me incomprensibile. Men che meno il riferimento alla Lazio.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline disabitato

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Re:E' morto il califfo....
« Risposta #35 : Giovedì 4 Aprile 2013, 10:55:50 »
OT

Nelle foto della galleria di dagospia c'è un orger  8)

Eot
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