Autore Topic: Ci hanno rifatto  (Letto 9202 volte)

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Texmex

Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #100 : Martedì 2 Aprile 2013, 11:11:25 »
Hanno cambiato in "La Lazio potrà eventualmente rivalersi nei confronti dei responsabili, già identificati."
Complimenti a eagles02  8) e a Stepphen

e a me che ho scritto alla Redazione  8)

bravo
grazie

feiez

Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #101 : Martedì 2 Aprile 2013, 11:39:39 »
 :occasion14:  :icon_thumright:


Offline BobLovati

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Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #102 : Martedì 2 Aprile 2013, 12:01:42 »
purtroppo il correttore automatico dei pc non considera ( giustamente ) sbagliato scrivere " il Club del "; e questi, alle elementari, hanno avuto parecchie assenze della maestra.

Li dovete da capi´, so´ parte (cerebro)lesa; a prescindere    ;D   
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Whistle

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Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #103 : Martedì 2 Aprile 2013, 12:44:58 »
Stanno distruggendo la Lazio, quindi sono romanisti.
Fuori i romanisti dalla curva nord!

Online disabitato

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Ci hanno rifatto
« Risposta #104 : Martedì 2 Aprile 2013, 12:48:46 »
Infatti non mi sembra un concetto difficile da far passare. Chi danneggia la Lazio è romanista, non vi sono dubbi. Ripeto, per l'ennesima volta, che non è una presa di distanze politica. Mi attengo ai fatti: se qualcuno reitera comportamenti nocivi per la Lazio, è da considerarsi alla stregua di un romanista e come tale va trattato, con fischi ed insulti.
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Offline Andre

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Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #105 : Martedì 2 Aprile 2013, 15:30:49 »
non sono romanisti, è che hanno una scala di priorità ben precisa
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline franz_kappa

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Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #106 : Martedì 2 Aprile 2013, 15:59:16 »
Infatti non mi sembra un concetto difficile da far passare. Chi danneggia la Lazio è romanista, non vi sono dubbi. Ripeto, per l'ennesima volta, che non è una presa di distanze politica. Mi attengo ai fatti: se qualcuno reitera comportamenti nocivi per la Lazio, è da considerarsi alla stregua di un romanista e come tale va trattato, con fischi ed insulti.
Tanto chiaro quanto semplice.
Ai laziali della Nord, in fondo, non si chiede nulla più che intelligenza (dote ahinoi rara negli attuali, grami, tempi e che sembra difettare in alcuni più che in altri): nessuno sindaca il diritto di coltivare idee e/o pulsioni fasciste, razziste e antisemite, fin tanto che ciò resta confinato nell'ideale ambito delle proprie idee personali e del proprio privato ambito di influenza ed - evidentemente - sino a quando tali manifestazioni (anche solo del pensiero) non sono in contrasto con le leggi della Repubblica Italiana, a partire dalla Costituzione da cui tutto discende. Alla coscienza individuale e collettiva e alle leggi è demandata ogni sanzione, morale o pratica che sia. Tifosi della stessa squadra non hanno dunque alcuna autorità né potere sanzionatorio sugli orientamenti del pensiero di altri tifosi del medesimo club.

Ma è di tutta evidenza (e mi stupisce profondamente che non lo si comprenda. Tale insipienza, vorrei dire, è così colossale da farmi sperare che chi adotta certe condotte non sia inconsapevole del danno che arreca alla Lazio ma, piuttosto e più onorevolmente per la sua intelligenza - che sarebbe altrimenti prossima a quella delle cimici -, si comporti in un certo modo consapevolmente, anteponendo le proprie autoreferenziali necessità al bene comune dell'ambiente laziale) che nell'attuale frangente - giusto o sbagliato che sia. E non è in alcun modo rilevante appurare se la Lazio sia vittima o meno di una congiura mediatica e dell'ostilità delle Autorità calcistiche nazionali e internazionali - qualsiasi manifestazione che ripropone il legame, anche labile e indiretto, tra Lazio e fascismo-razzismo-antisemitismo rafforza la convinzione che tale associazione, nell'ambiente laziale, non solo esista ma sia anche ben radicata.

Ebbene, da ciò discende l'inevitabile attivazione di meccanismi di sanzione da parte di Autorità calcistiche che hanno deciso di concretizzare i propri sforzi nel migliorare l'immagine del calcio europeo combattendo la violenza in campo e al di fuori del terreno di gioco. E, latu sensu, anche manifestazioni di discriminazione razziale, geografica o di genere sono ovviamente equiparate a condotte violente e per tale motivo duramente sanzionate.

Non ha alcuna importanza appurare se la Uefa sia ipocrita o meno, se la Federazione europea sia "mafia" (come recitava uno striscione genialmente esposto sabato scorso) o solo "potere". Andrebbe semplicemente compreso che, OGGI, la Uefa ha deciso di non tollerare più quelle manifestazioni discriminatorie che tante volte in passato i laziali hanno posto in essere.
E la percezione 'collettiva' dell'attuale propensione dell'Uefa, amplificata e per certi versi orientata anche dai mezzi di comunicazione, è tale da rendere demenziali e quindi del tutto inutili giustificazioni tutte interne alla logica della conflittualità ultras del tipo "Giallorosso ebbreo lo abbiamo cantato in vista del derby della prossima settimana, che c'entra il razzismo?".

Evidente che ogni irrigidimento, ogni reiterazione, ogni difesa della propria autonomia d'azione, in un simile scenario, nuoce mortalmente alla Lazio, già sanzionata con due turni a porte chiuse.
Ecco dunque che quanto ha scritto prima il saggio disabitato è inoppugnabile e incontrovertibile:

Se qualcuno reitera comportamenti nocivi per la Lazio, è da considerarsi alla stregua di un romanista e come tale va trattato, con fischi ed insulti.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Eagles71

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Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #107 : Martedì 2 Aprile 2013, 16:11:14 »
hanno trovato il grimaldello per far cadere Lotito, prima odiano Lotito che gli ha tolto liquidità e potere, poi semmai se c'è posto sostengono la Lazio.
Se non interviene la magistratura a fermare questo reato, perchè tale è, ricordo che le porte chiuse generano danno economico, la vedo gnara, perchè il prossimo passo sarà l' esclusione dalle coppe, ed è a  ciò che stanno puntando quei miserabili, una Lazio senza coppe equivale a ridimensionamento, meno introiti e conseguenza Lotito quasi costretto a lasciare,anche perchè lo stadio non glielo fanno fare, è tutto legato.

che tristezza.
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline franz_kappa

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Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #108 : Martedì 2 Aprile 2013, 16:18:03 »
[...]
una Lazio senza coppe equivale a ridimensionamento, meno introiti e conseguenza Lotito quasi costretto a lasciare,anche perchè lo stadio non glielo fanno fare, è tutto legato.
Assolutamente no.
I proventi che l'Europa League garantisce alla Lazio sono dell'ordine di alcuni milioni annui, tra premi, grami incassi da botteghino (ai laziali piace poco andare allo stadio durante la settimana. Abituati troppo bene ??? , a quanto pare...) e sponsorizzazioni.
Per dire... L'ingaggio lordo di Zarate (un calciatore che la Lazio paga profumatamente ma non utilizza), secondo me, non dico equipara quello che la Lazio incasserà quest'anno dall'Europa League ma ne rappresenta più della metà se non i 2/3, mi permetto di azzardare.

Senza Europa la Lazio continuerebbe a prosperare grazie ai diritti tv sul mercato domestico. Basterebbe, nel caso, abbassare un po' i costi del personale per riportare i conti in un'area di stabile e ingente marginalità positiva. Nessuna esclusione dalle Coppe europee, dunque, potrebbe in alcun modo favorire il disarcionamento di Lotito.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Bob

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Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #109 : Martedì 2 Aprile 2013, 16:23:44 »
Assolutamente no.
I proventi che l'Europa League garantisce alla Lazio sono dell'ordine di alcuni milioni annui, tra premi, grami incassi da botteghino (ai laziali piace poco andare allo stadio durante la settimana. Abituati troppo bene ??? , a quanto pare...) e sponsorizzazioni.
Per dire... L'ingaggio lordo di Zarate (un calciatore che la Lazio paga profumatamente ma non utilizza), secondo me, non dico equipara quello che la Lazio incasserà quest'anno dall'Europa League ma ne rappresenta più della metà se non i 2/3, mi permetto di azzardare.

Senza Europa la Lazio continuerebbe a prosperare grazie ai diritti tv sul mercato domestico. Basterebbe, nel caso, abbassare un po' i costi del personale per riportare i conti in un'area di stabile e ingente marginalità positiva.
D'accordo.
Comunque, con Lotito alla guida della Società, sto abbastanza tranquillo. Certo, un leggero ridimensionamento, ma alle volte da una "disgrazia" può nascere una svolta positiva (mi riferisco ad una stagione senza impegni di giovedì).

mrmoto

Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #110 : Martedì 2 Aprile 2013, 16:30:21 »
Assolutamente no.
I proventi che l'Europa League garantisce alla Lazio sono dell'ordine di alcuni milioni annui, tra premi, grami incassi da botteghino (ai laziali piace poco andare allo stadio durante la settimana. Abituati troppo bene ??? , a quanto pare...) e sponsorizzazioni.
Per dire... L'ingaggio lordo di Zarate (un calciatore che la Lazio paga profumatamente ma non utilizza), secondo me, non dico equipara quello che la Lazio incasserà quest'anno dall'Europa League ma ne rappresenta più della metà se non i 2/3, mi permetto di azzardare.

Senza Europa la Lazio continuerebbe a prosperare grazie ai diritti tv sul mercato domestico. Basterebbe, nel caso, abbassare un po' i costi del personale per riportare i conti in un'area di stabile e ingente marginalità positiva. Nessuna esclusione dalle Coppe europee, dunque, potrebbe in alcun modo favorire il disarcionamento di Lotito.

Il tuo ragionamento contiene al meno 3 o 4 passi. Il nordeanderthal è capace solo di ragionamenti molto più brevi. Faccio una cosa perché mi dicono che non posso farla.

Se negli stadi d'Italia fosse consuetudine rispettare il minuto di silenzio, ti assicuro che la nord farebbe un casino circense. Cercano fama.

Vanno ignorati e il lunedì i giornali andrebbero riempiti di articoli su quanto si sta ribellando il resto dello stadio, calando un velo pietoso su qualsiasi azione della nord.

Offline LaLazioMia

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Responsabilita' Oggettiva
« Risposta #111 : Martedì 2 Aprile 2013, 16:32:50 »
Vi riporto quanto scrive l'ottimo Aquilante a proposito della responsabilita' oggettiva

si può fare, dunque. i cinque anni di daspo comminati a tre giovani della curva nord per i cori e gli striscioni esibiti durante la partita di campionato con il catania - decisione assai ben accolta da quei tifosi che ambiscono al ripristino di livelli minimi di civiltà all'interno dello stadio olimpico e invece oltremodo osteggiata da quanti si battono da anni per le curve come aree affrancate dal dominio statuale: decisione quindi destinata ad acuire i conflitti interni alla tifoseria - dimostrano che anche in Italia è possibile muoversi sulla via delle responsabilità individuale. dei giocatori, dei tifosi, delle società

la responsabilità oggettiva, dobbiamo dirlo con chiarezza, è uno strumento evidentemente logoro, inadeguato, fondato su logiche ormai superate, su principi incapaci di cogliere i processi di trasformazione subiti dal calcio nell'ultimo quarto di secolo. la legge bosman, per ciò che riguarda i calciatori, gli sviluppi del movimento ultras, per quanto concerne le tifoserie, pongono la questione della responsabilità delle società di calcio in termini fondamentalmente non coniugabili con il vecchio principio della responsabilità oggettiva. generando, ad esempio, anche curiose contraddizioni: se si scopre che un calciatore fa uso di doping, per dire, si punirà il calciatore, se invece si scopre che un calciatore scommette sulla sua squadra, si puniranno il calciatore e la società di appartenenza. c'è logica in questa disparità?

soffermiamoci però sul problema del tifo. ci sono due fattori che rendono inadeguato e inefficace il principio della responsabilità oggettiva per risolvere la questione delle intemperanze delle tifoserie; ed entrambe questi fattori hanno a che fare con il consolidamento della componente ultras. il principio della responsabilità oggettiva si basava a sua volta, se possiamo dire così, sul comune sentire, sulla affinità elettiva totale e assoluta tra pubblico e squadra. anzitutto, la squadra: non c'è niente, allo stadio, che il tifoso, o la tifoseria, possa o debba anteporre all'amore o al bene della sua squadra. valeva, vale tuttora, per i tifosi, non vale per gli ultras. molti faticano a capirlo, ma per gli ultras non è esattamente così, anzi non è affatto così. per gli ultras, all'amore per la squadra - che, sia chiaro, solitamente è anche maggiore di quanto non sia per gli altri tifosi - deve essere anteposto il coinvolgimento nel proprio gruppo, nella propria banda

senza addentrarci, ora, in riflessioni sulle sottoculture giovanili o sulla aggregazione antagonista, diciamo, semplicemente, che l'identità ultras sposta irreversibilmente la forma e la sostanza del rapporto tra tifo (e tifoso) e squadra. nella forma, ossia nel coinvolgimento, nei cori, negli slogan, nelle sciarpe, negli stendardi, nei movimenti, negli esodi; nella sostanza, nella fruizione che è coinvolgimento collettivo, di gruppo, passione "socializzata" o per meglio dire "di comunità". il tifo ultras sta nella realizzazione di questo ribaltamento: senza di esso non c'è tifo, non c'è squadra, non c'è passione. per capirci meglio, vogliamo dirlo? per un ultras della Lazio - e per un ultras della Lazio, va ribadito, la Lazio, simbolicamente, è la "vita" stessa - senza curva nord la Lazio "non esiste". illudersi di condizionare i comportamenti del "gruppo" o della "curva" facendo appello al bene della squadra è, appunto, soltanto una illusione. perché a fondamento del bene della squadra per ogni ultras c'è l'identità della curva stessa. smontare l'identità della curva significa, ne più ne meno, smontare il profilo, la forza, la natura stessa della squadra

ad accentuare poi l'inefficacia della responsabilità oggettiva c'è il secondo fattore, ovvero la componente cosiddetta politica che anima il tifo ultras. ormai da decenni intere generazioni di militanti (che amano dirsi) rivoluzionari vivono nello stadio, nelle curve, parte essenziale della propria attività antisistema. solitamente minoritari ma abitualmente egemoni, questi "militanti rivoluzionari", al prius ultras rispetto alla squadra aggiungono anche un prius, ben più forte e radicato, che possiamo dire ideologico. davvero qualcuno pensa, per restare alla curva nord, di riuscire a separare il tifo per la Lazio dalla lotta alla globalizzazione e alla società multietnica puntando sul "ricatto" del "bene della Lazio"? con franchezza, confondere la curva nord con un Lazio club non porta da nessuna parte

resta la via della responsabilità individuale. che forse si comincia a percorrere anche in Italia. nessun ricatto, nessuna resa dei conti collettiva, basta con i coinvolgimenti delle società. le scelte, i comportamenti, sono individuali. e individuali debbono essere le responsabilità. e le pene che ne possono conseguire. del resto, i militanti rivoluzionari hanno pagato, spesso, con la vita o con anni di carcere le proprie scelte. qualche anno di daspo non è poi gran che per chi sta lottando per cambiare il mondo

Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
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Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #112 : Martedì 2 Aprile 2013, 22:14:44 »
Tosel non ha multato la Lazio per cori razzisti graziemal fatto che il resto dello stadio ha rumorosamente contestato tali cori. C'è scritto nelle motivazioni.
Laziali 1 - romanisti della nord 0
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Offline giamma

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Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #113 : Martedì 2 Aprile 2013, 23:46:45 »
Evidente che ogni irrigidimento, ogni reiterazione, ogni difesa della propria autonomia d'azione, in un simile scenario, nuoce mortalmente alla Lazio, già sanzionata con due turni a porte chiuse.
Ecco dunque che quanto ha scritto prima il saggio disabitato è inoppugnabile e incontrovertibile:

Se qualcuno reitera comportamenti nocivi per la Lazio, è da considerarsi alla stregua di un romanista e come tale va trattato, con fischi ed insulti.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline Eagles71

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Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #114 : Mercoledì 3 Aprile 2013, 10:33:47 »
Assolutamente no.
I proventi che l'Europa League garantisce alla Lazio sono dell'ordine di alcuni milioni annui, tra premi, grami incassi da botteghino (ai laziali piace poco andare allo stadio durante la settimana. Abituati troppo bene ??? , a quanto pare...) e sponsorizzazioni.
Per dire... L'ingaggio lordo di Zarate (un calciatore che la Lazio paga profumatamente ma non utilizza), secondo me, non dico equipara quello che la Lazio incasserà quest'anno dall'Europa League ma ne rappresenta più della metà se non i 2/3, mi permetto di azzardare.

Senza Europa la Lazio continuerebbe a prosperare grazie ai diritti tv sul mercato domestico. Basterebbe, nel caso, abbassare un po' i costi del personale per riportare i conti in un'area di stabile e ingente marginalità positiva. Nessuna esclusione dalle Coppe europee, dunque, potrebbe in alcun modo favorire il disarcionamento di Lotito.

intando denunciali per il danno economico e d' immagine per la squalifica UEFA, vediamo se li tocchi nel portafoglio continuano a fare i cori...
Io fossi la Lazio aprirei subito un contenzioso in sede penale-civile contro quei 4 daspati domenica...
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline LaLazioMia

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Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #115 : Mercoledì 3 Aprile 2013, 13:34:39 »
Assolutamente no.
I proventi che l'Europa League garantisce alla Lazio sono dell'ordine di alcuni milioni annui, tra premi, grami incassi da botteghino (ai laziali piace poco andare allo stadio durante la settimana. Abituati troppo bene ??? , a quanto pare...) e sponsorizzazioni.
Per dire... L'ingaggio lordo di Zarate (un calciatore che la Lazio paga profumatamente ma non utilizza), secondo me, non dico equipara quello che la Lazio incasserà quest'anno dall'Europa League ma ne rappresenta più della metà se non i 2/3, mi permetto di azzardare.

Senza Europa la Lazio continuerebbe a prosperare grazie ai diritti tv sul mercato domestico. Basterebbe, nel caso, abbassare un po' i costi del personale per riportare i conti in un'area di stabile e ingente marginalità positiva. Nessuna esclusione dalle Coppe europee, dunque, potrebbe in alcun modo favorire il disarcionamento di Lotito.

E' chiaro che il danno di immagine, e quindi economico , è enorme, senza voler considerare l'ulteriore difficolta' in campagna acquisti a contrattualizzare calciatori senza avere la vetrina europea.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
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Offline Roberto66

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Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #116 : Mercoledì 3 Aprile 2013, 17:31:51 »
La Lazio si è beccata una multa di 10.000 euro per gli striscioni di sabato, visto che il responsabile è stato individuato (e giustamente daspato) la società si rivalga su di lui per la multa, così la prossima volta ci pensa su due volte a fare c@zzate.

feiez

Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #117 : Mercoledì 3 Aprile 2013, 17:48:58 »
Leggo su FB che a trifogna l'arbitro ha minacciato più volte di sospendere il derby primavera per reiterati cori razzisti contro Keita.
Sicuramente quel viscido di r.luna dalle colonne di repubblica (similia cum similibus direbbe Lotito) si starà lanciando in alti strali verso i razzifascisti di Roma sud

jumpingjackflash

Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #118 : Mercoledì 3 Aprile 2013, 18:24:59 »
andassero affanculo loro ed il loro fascismo d'avanspettacolo.

Offline giangoverni

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Re:Ci hanno rifatto
« Risposta #119 : Mercoledì 3 Aprile 2013, 18:26:33 »
La Lazio si è beccata una multa di 10.000 euro per gli striscioni di sabato, visto che il responsabile è stato individuato (e giustamente daspato) la società si rivalga su di lui per la multa, così la prossima volta ci pensa su due volte a fare c@zzate.

Perfetto!