Autore Topic: Hall of fame  (Letto 3390 volte)

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ThomasDoll

Re:Hall of fame
« Risposta #20 : Venerdì 29 Marzo 2013, 00:22:16 »
Ezio Sclavi (1903/1968)



Tanti i portieri che hanno segnato la storia della Lazio. La vicenda di Sclavi, lunga una decina d’anni,  è avventurosa e appassionante: titolare per caso, di punto in bianco, e subito baluardo inamovibile. Eroe impavido, resistente al dolore, in una vicenda che racconta una sarabanda di ferite, di resistenze stoiche, di imprese memorabili dove contava il coraggio quanto l’attaccamento alla maglia. Un animo d’artista, in sottofondo. Arrivò anche in nazionale. Dopo l’ennesimo infortunio la Lazio prese un nuovo portiere: lui la prese male e se ne andò a fare il volontario in Etiopia, smettendo col calcio. 




ThomasDoll

Re:Hall of fame
« Risposta #21 : Venerdì 29 Marzo 2013, 00:47:20 »
Aldo Puccinelli (1920/1994)



Il fedelissimo per antonomasia: con 339 partite giocate nella Lazio in 13 stagioni detiene il record di presenze in campionato, superato da Favalli, Negro e Wilson se si contano le altre competizioni. Il pisano, che giocava da ala ambidestra, ha segnato anche la bellezza di 78 gol. Numeri importanti, anche perché la guerra fermò il calcio a lungo. Di lui, oltre ai numeri, resta il ricordo regalato da qualche vecchia foto: piccolo e sorridente.

ThomasDoll

Re:Hall of fame
« Risposta #22 : Venerdì 29 Marzo 2013, 01:31:44 »
Umberto Lenzini (1912/1987)



Grande sportivo in gioventù, Lenzini era nato in America, da famiglia di origini pistoiesi. Prese la Lazio nel 1965, retrocesse quasi subito in serie B e tornò in alto, ingaggiando Wilson e Chinaglia oltre a Mazzolino, che veniva dalla grande Inter. Da Lorenzo a Maestrelli passando per una nuova retrocessione e un pronto ritorno in serie A. Una conduzione paterna, con scelte non sempre avvedute ma dettate da una passione sincera. Arrivò a un passo dall’esonero di Maestrelli, ma non mollò e fu ripagato dei grandi sacrifici economici fatti con uno scudetto e l'appellativo di "Papà". Lasciò dopo il calcioscommesse.

malacarne

Re:Hall of fame
« Risposta #23 : Venerdì 29 Marzo 2013, 15:47:58 »
Giuliano Fiorini (1958 - 2005)



Centravanti modenese, passa dal Genoa alla Lazio nel 1985 e resta nella nostra squadra per sole due stagioni.
Giuliano Fiorini non era un fuoriclasse. Non era un fuoriclasse e probabilmente non viveva neanche la vita del perfetto atleta; molti lo accusavano di amare un po' troppo la buona cucina. Ma in campo era un giocatore che tutto faceva meno che risparmiarsi; "anima e cuore" allo stato puro, lo si vedeva fare a sportellate con i difensori con gli occhi di fuori sbuffando e arrancando come un toro, dandole e prendendole, non rispiarmandosi mai e stramazzando spesso al suolo vinto dalla fatica.
La sua vita laziale coincise con uno dei periodi più difficili della nostra storia e ciò che lo legò per sempre al cuore dei laziali avvenne in una delle partite più drammatiche di sempre. La Lazio era obbligata a battere il Vicenza per poter ancora sperare di restare aggrappata al purgatorio della Serie B e non sprofondare nell'inferno della C. A sei minuti dalla fine il punteggio era ancora fermo sullo 0-0 e l'incubo prendeva sempre più forma. Giuliano Fiorini fu l'uomo che con una zampata prese la Lazio per i capelli proprio quando stava per precipitare nell'abisso, ponendo il primo mattone di ciò che fu costruito dopo.
"Materialmente sono stato io a spingere il pallone in rete, ma idealmente lo hanno fatto tutti i 60.000 laziali che assiepavano gli spalti". La corsa sotto la Curva, il pianto dirotto a fine partita, l'urlo dello stadio quando la palla rotolò in rete (un urlo che, chi c'era, defini' come uno sfogo di RABBIA più che di esultanza vera e propria). Grazie al suo gol la Lazio battè il Vicenza 1-0 e staccò il biglietto per gli spareggi di Napoli con Taranto e Campobasso, nei quali poi la scampò.
La promozione in Serie A, il ritorno in Coppa Uefa, l'esordio in Champions, i successi in Europa, lo scudetto... senza quella zampata tutto questo forse non avrebbe avuto luogo ed è probabilmente quel giorno che il periodo più glorioso della nostra storia entrò nel suo stadio embrionale. Da quel gol di Giuliano Fiorini al Vicenza.
Giuliano passò poi al Venezia nel 1987 e ci lasciò nel 2005, vittima di un brutto male.
Ma lui ed il suo gol vivono nel cuore di tutti.
Perchè Giuliano Fiorini è un eroe che appartiene a tutti i laziali, di tutte le generazioni, di chi c'era e di chi non c'era.

Offline Bob

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Re:Hall of fame
« Risposta #24 : Venerdì 29 Marzo 2013, 15:56:50 »
Mettete una bella foto di Eugenio Fascetti...
 :D

GMar

Re:Hall of fame
« Risposta #25 : Venerdì 29 Marzo 2013, 16:03:53 »
Gran bel topic.
Di tutti quelli di cui, per ragioni anagrafiche, ho ricordi diretti (quindi, più o meno, da Chinaglia-Maestrelli in poi) l'unico che non ricordo volentieri è Nedved.
Ah, e poi mancherebbe Giordano

Offline Bob

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Re:Hall of fame
« Risposta #26 : Venerdì 29 Marzo 2013, 16:04:14 »

Offline Bob

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Re:Hall of fame
« Risposta #27 : Venerdì 29 Marzo 2013, 16:07:59 »
Gran bel topic.
Di tutti quelli di cui, per ragioni anagrafiche, ho ricordi diretti (quindi, più o meno, da Chinaglia-Maestrelli in poi) l'unico che non ricordo volentieri è Nedved.
Ah, e poi mancherebbe Giordano


GMar

Re:Hall of fame
« Risposta #28 : Venerdì 29 Marzo 2013, 16:13:48 »

Offline johanncruyff

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Hall of fame
« Risposta #29 : Venerdì 29 Marzo 2013, 18:59:07 »
da wikipedia:
E' la seconda volta che provo a fare una "Hall of fame" biancoceleste. La prima fu un tentativo di far eleggere i "meritevoli" dal forum (era Lazionet) e di scriverne poi un profilo per consegnarli alla gloria. Il primo eletto fu Maestrelli, il secondo Lovati, poi la cosa si fermò. La riprendo ora scrivendo un piccolo testo per ogni figura che per me merita un posto d'onore nella storia della Lazio. Ognuno contribuisca come vuole.

E certo che se la tiravi fuori tre mesi fa mi risparmiavi un sacco di lavoro per i 100 del Guerino, e magari facevo qualche errore in meno (vero Mazzola?)  :-)

Complimenti, bellissima.

Offline gondrano

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Re:Hall of fame
« Risposta #30 : Domenica 31 Marzo 2013, 18:20:43 »


Offline DinoRaggio

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Re:Hall of fame
« Risposta #31 : Lunedì 1 Aprile 2013, 10:45:01 »
Luciano Re Cecconi

E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

feiez

Re:Hall of fame
« Risposta #32 : Martedì 2 Aprile 2013, 13:32:01 »


Gigi Simoni. Uno che dopo la disastrosa presidenza Chinaglia, riuscì a compattare un gruppo che poteva, ma non lo fece, far fallire la Società che non pagava gli stipendi da quasi un anno.
E si permise il lusso di salvarla sul campo. Grazie a lui ed a quel gruppo

ThomasDoll

Re:Hall of fame
« Risposta #33 : Martedì 2 Aprile 2013, 14:19:14 »
Giordano può aspettare qualche pagina...

ThomasDoll

Re:Hall of fame
« Risposta #34 : Lunedì 15 Aprile 2013, 11:25:25 »
Luciano Re Cecconi (1948/1977)



Centrocampista di notevoli doti dinamiche, assai valido anche tecnicamente, è stato il grande cursore della Lazio del primo scudetto. Arrivato dal Foggia, dove aveva già giocato con Maestrelli, che l'aveva fatto esordire in B, si ritagliò subito uno spazio importante nella massima serie, diventando un titolare inamovibile nella Lazio del primo scudetto. Giocatore moderno, versatile e di personalità, venne convocato per i mondiali 74 da Valcareggi e rimase nel giro della nazionale dopo la fallimentare spedizione tedesca, anche se giocò poco. Se non si fosse infortunato sarebbe stato probabilmente via con la nazionale B, la sera del 18 gennaio 1977, quando venne ucciso da un gioielliere romano che l'aveva scambiato per un rapinatore. Se ne andava appena due mesi dopo il suo mentore, lasciando la Lazio alla vigilia di anni che furono bui anche per la sua assenza.

ThomasDoll

Re:Hall of fame
« Risposta #35 : Venerdì 19 Aprile 2013, 21:20:52 »
Juan Sebastian Veron (1975)



Sublime interprete della Lazio cragnottiana, Juan Sebastian Veron, prelevato dal Parma nel 1999/2000, è stato un protagonista assoluto di quella stagione, culminata con la conquista dello scudetto e della Coppa Italia. Centrocampista moderno, di notevoli mezzi fisici e di classe cristallina, si distingueva per la facilità del gesto tecnico, sempre di grandissima qualità: assist, calci piazzati, imprendibili conclusioni da fuori area, soluzioni acrobatiche sottomisura, ma anche la sostanza di un centrocampista vero. In biancoceleste è stato sicuramente tra i più forti giocatori del mondo. Ha lasciato la Lazio dopo due grandi stagioni, passando al Manchester United. Anche per lui si è parlato più volte di un clamoroso ritorno, mai verificatosi. Suo il gol decisivo nel derby di ritorno della stagione scudettata, svolta importante di quella stagione.

OLDSOLA

Re:Hall of fame
« Risposta #36 : Venerdì 19 Aprile 2013, 21:33:09 »
Giuliano Fiorini (1958 - 2005)



Centravanti modenese, passa dal Genoa alla Lazio nel 1985 e resta nella nostra squadra per sole due stagioni.
Giuliano Fiorini non era un fuoriclasse. Non era un fuoriclasse e probabilmente non viveva neanche la vita del perfetto atleta; molti lo accusavano di amare un po' troppo la buona cucina. Ma in campo era un giocatore che tutto faceva meno che risparmiarsi; "anima e cuore" allo stato puro, lo si vedeva fare a sportellate con i difensori con gli occhi di fuori sbuffando e arrancando come un toro, dandole e prendendole, non rispiarmandosi mai e stramazzando spesso al suolo vinto dalla fatica.
La sua vita laziale coincise con uno dei periodi più difficili della nostra storia e ciò che lo legò per sempre al cuore dei laziali avvenne in una delle partite più drammatiche di sempre. La Lazio era obbligata a battere il Vicenza per poter ancora sperare di restare aggrappata al purgatorio della Serie B e non sprofondare nell'inferno della C. A sei minuti dalla fine il punteggio era ancora fermo sullo 0-0 e l'incubo prendeva sempre più forma. Giuliano Fiorini fu l'uomo che con una zampata prese la Lazio per i capelli proprio quando stava per precipitare nell'abisso, ponendo il primo mattone di ciò che fu costruito dopo.
"Materialmente sono stato io a spingere il pallone in rete, ma idealmente lo hanno fatto tutti i 60.000 laziali che assiepavano gli spalti". La corsa sotto la Curva, il pianto dirotto a fine partita, l'urlo dello stadio quando la palla rotolò in rete (un urlo che, chi c'era, defini' come uno sfogo di RABBIA più che di esultanza vera e propria). Grazie al suo gol la Lazio battè il Vicenza 1-0 e staccò il biglietto per gli spareggi di Napoli con Taranto e Campobasso, nei quali poi la scampò.
La promozione in Serie A, il ritorno in Coppa Uefa, l'esordio in Champions, i successi in Europa, lo scudetto... senza quella zampata tutto questo forse non avrebbe avuto luogo ed è probabilmente quel giorno che il periodo più glorioso della nostra storia entrò nel suo stadio embrionale. Da quel gol di Giuliano Fiorini al Vicenza.
Giuliano passò poi al Venezia nel 1987 e ci lasciò nel 2005, vittima di un brutto male.
Ma lui ed il suo gol vivono nel cuore di tutti.
Perchè Giuliano Fiorini è un eroe che appartiene a tutti i laziali, di tutte le generazioni, di chi c'era e di chi non c'era.

Un posto lo merita anche Fabio Poli, spesso dimenticato.

Complimenti per il topic.

Offline blu notte

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Re:Hall of fame
« Risposta #37 : Sabato 20 Aprile 2013, 04:46:20 »
Juan Sebastian Veron (1975)



Sublime interprete della Lazio cragnottiana, Juan Sebastian Veron, prelevato dal Parma nel 1999/2000, è stato un protagonista assoluto di quella stagione, culminata con la conquista dello scudetto e della Coppa Italia. Centrocampista moderno, di notevoli mezzi fisici e di classe cristallina, si distingueva per la facilità del gesto tecnico, sempre di grandissima qualità: assist, calci piazzati, imprendibili conclusioni da fuori area, soluzioni acrobatiche sottomisura, ma anche la sostanza di un centrocampista vero. In biancoceleste è stato sicuramente tra i più forti giocatori del mondo. Ha lasciato la Lazio dopo due grandi stagioni, passando al Manchester United. Anche per lui si è parlato più volte di un clamoroso ritorno, mai verificatosi. Suo il gol decisivo nel derby di ritorno della stagione scudettata, svolta importante di quella stagione.
Devo aggiungere, che non perde occasione in tutte le sue interviste di parlare di quegl anni vissuti con la Lazio.
Io vivo in Latino America e mi e' capitato spesso di assistere a sue interviste e vi giuro che non puo fare a meno di parlare della Lazio e soprattutto della vittoria contro la juve a Torino.
Io sono orgoglioso di averlo avuto alla Lazio