Autore Topic: Scommessopoli, Gervasoni a confronto con Gegic: per la Lazio e Mauri la vicenda  (Letto 720 volte)

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Il confronto faccia a faccia fra Gervasoni e Gegic, ritenuto uno dei capi della 'banda degli zingari' sembra aver dato conferma agli inquirenti del coinvolgimento di Mauri.

Prosegue a Cremona l'inchiesta penale relativa al calcio scommesse e nella giornata di ieri si sono vissute ore importanti, col faccia a faccia fra due degli imputati attualmente in carcere: Carlo Gervasoni e Almir Gegic.

Un confronto che è durato ben 8 ore, alla presenza del pm Roberto Di Martino, degli uomini della Mobile di Cremona e del Servizio Centrale Operativo di Polizia; un confronto utile agli inquirenti per valutare la posizione nella vicenda dell'ex calciatore serbo, costituitosi lo scorso 26 novembre, e durante il quale i due si sono scambiati reciproche accuse.

Gegic ha proseguito nel respingere le accure più gravi che anche Gervasoni gli contestava nel faccia a faccia; "Perchè continui a mentire?", affermava l'italiano, "Mi vuoi rovinare" rispondeva il serbo, come riferisce la 'Gazzetta dello Sport'. Gegic, che dagli inquirenti è ritenuto come uno dei capi della cosiddetta 'banda degli zingari assieme all'ancora latitante Ilievski, dal momento della sua consegna alla Giustizia italiana, si è ritagliato un ruolo secondario nella vicenda, ma secondo il pm Di Martino le cose sono ben diverse.

Gli inquirenti, infatti, credono alle dichiarazioni di Gervasoni, anche perchè i fatti che ha raccontato hanno sempre trovato riscontro, compresi quelli che non lo vedevano coinvolto direttamente come calciatore in partite che sarebbero state 'taroccate' ma di cui era venuto a conoscenza proprio, a suo dire, per mezzo di Gegic. E proprio da Gegic e Ilievski, Gervasoni ha affermato di essere venuto a conoscenza del coinvolgimento nella vicenda anche del centrocampista della Lazio Stefano Mauri.

Proprio in questo senso, infatti, secondo Gervasoni, era da intendersi la frase pronunciata dai due serbi, "la prossima stagione si va in Champions", quando la Lazio sembrava ormai destinata a disputare nella stagione successiva la massima competizione europea, prima che nel finale di campionato crollasse e riuscisse a qualificarsi solo l'Europa League.

Per gli inquirenti i riscontri dati da Gervasoni riguardo i contatti avuti da Gegic con Mauri relativamente a Lazio-Genoa, i 40 mnila euro investiti dallo stesso serbo per Lecce-Lazio (le due partite che avrebbero dovuto 'portare' il club biancoceleste in Champions ma che alla fine pur vinte dai capitolini non bastarono allo scopo), le manipolazioni sulle quasi 40 gare di A e B, sono stati tutti supportati da prove solide fornite dal calciatore italiano.

Il confronto fra Gervasoni e Gegic, insomma, sembra avere consolidato negli inquirenti la convinzione che il serbo non stia dicendo tutto ciò che sa, al contrario dell'italiano, il cui legale, avvocato Andreussi, si è detto molto sereno sulla piega che stanno prendendo le cose. "Ora da oltre un anno collabora in modo leale.- ha detto Andreussi, come riferisce la Gazzetta dello Sport - La giustizia sportiva dice il contrario? E' accaduto solo nella sentenza per Fontana (ex portiere del Novara, ndr) e con motivazioni singolari. In tutti gli altri pronunciamenti le notizie riportate de relato non sono state ritenute sufficienti. Non resta che aspettare l'inchiesta penale per avere risposte".

E, considerato che gli inquirenti sembrano credere a Gervasoni, anche per la Lazio e il suo capitano Mauri la faccenda si fa sempre più complicata.

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